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Distacco di retina in miopia elevata e sforzi fisici

Questo argomento ha avuto 2 risposte ed è stato letto 18370 volte.

rmiglio

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Bologna
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Laureato non medico
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1
  • Distacco di retina in miopia elevata e sforzi fisici
  • (28/02/2009 21:41)

Sono un’infermiera professionale che lavora in un reparto di medicina di base.
Sono portatrice di miopia importante : -16 e -18 , con distrofia maculare e coroidosi miopica, 4/10 ODV e 5/10 OSV.
Circa due anni fa ho avuto un distacco di vitreo, all’occhio dx, tantochè non ho potuto allattare il mio secondogenito per possibili complicanze, inoltre era previsto il cesareo nel caso in cui il parto non fosse stato rapido.
Un anno fa, alla visita con il M.C., ho chiesto di essere collocata in un reparto meno faticoso fisicamente, presentando la documentazione in mio possesso.
Il medico ha chiesto altri esami per valutare meglio la situazione (ecografia oculare) e una visita oculistica dallo strutturato ospedaliero, che ha confermato ciò che aveva scritto la mia oculista, cioè evitare gli sforzi.
L’esito della visita è stato : Idoneo con limitazioni: deve utilizzare gli ausili nella movimentazione dei pazienti.
Di fatto non è cambiato assolutamente nulla rispetto a prima, anche perché essendo il reparto in forte sotto organico è praticamente impossibile erogare assistenza dignitosa usando sempre gli ausili segnalati.
In seguito all’esito della visita e al terrore costante di essere in una situazione potenzialmente pericolosa per la mia vista ho avuto problemi di ansia e depressione per la quale mi sono rivolta ad uno psichiatra (del servizio pubblico), il quale ha fatto diagnosi di disturbo dell’adattamento con umore depresso.
Preciso che nonostante tutto non ho mai interrotto l’attività lavorativa.
A settembre 2008, in seguito a nuovo distacco di vitreo all’occhio sn, ho eseguito fotocoagulazione con argon laser come prevenzione per il distacco di retina, su prescrizione della mia oculista, la quale mi ha anche fortemente consigliato e certificato di evitare assolutamente gli sforzi fisici.
Ho quindi chiesto una nuova valutazione, visto il peggioramento occorsomi, ma questa volta il M.C. non ha ritenuto importante approfondire confermando parere precedente.
Vorrei perciò porre alcune domande alla Vostra cortese attenzione:
1)Qual è la differenza tra me, che ho una idoneità limitata, e un infermiere che non la ha ? Ossia gli ausili non dovrebbero essere usati a prescindere per prevenire eventuali danni ?
2)Vorrei comprendere quale è la differenza tra una limitazione generica tipo la mia e una limitazione più specifica, cioè dove viene indicato il peso massimo che può essere sollevato.
Come si determina lo sforzo massimo tollerato in relazione alla patologia ?
3) E’ possibile prevedere una ricollocazione come prevenzione di eventuali danni biologici? Naturalmente quando esista un pericolo effettivo e documentato.
4)E’ corretto che il M.C. esprima un parere senza chiedere consulenze specialistiche dato che i problemi stesso sono di tipo specialistico ?
5) Il M.C. afferma che non esiste alcun nesso tra gli sforzi fisici e i distacchi di retina e vitreo, perché allora ha dato una limitazione alla mia idoneità ?

ngiulon

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Varese
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113
  • Re: Distacco di retina in miopia elevata e sforzi fisici
  • (05/03/2009 13:03)

non sono MC ma un tuo collega ; volevo solo fare alcune psservazioni: a seguito del distacco di vitreo avrai credo corpuscoli che si muovono nell'umor vitreo con problemi conseguenti di messa a fuoco in continuo aggiustamento, a causa dell'elevata miopia avrai difficoltà nella visione notturna( non è che puoi svegliare i pz per illuminare gli ambienti...)e una certa insicurezza conseguente ( presumo nota bene)anche perchè se rompi gli occhiali saresti fortemente penalizzata; sappiamo tutti bene che per la crisi degli infermieri diventa sempre piu' difficile essere collocati in servizi adeguati( condividom che dovresti essere trasferita...secondo me in un posto a giornata...su queste argomentazioni potresti sotenere l'esigenza del trasferimento. Come ultima sponda potresti cercare altyernative dilavoro contrattando il posto di giornata( se strutture evitano di darti una mano alttre sono èpronte ad accogliere infermieri contrattando la collocazione pur di avere personale...); a volte dopo aver presentato le dimissioni salta fuori il posto...come mai?
Non voglio influenzarti piu' di tanto ma solo averti dato delle suggestioni, io avrei fatto cosi' questa è la chiave di lettura del mio post. Auguri

La Redazione

La Redazione
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1659
  • Re: Distacco di retina in miopia elevata e sforzi fisici
  • (06/03/2009 09:16)

rmiglio il 28/02/2009 09:41 ha scritto:
Sono un’infermiera professionale che lavora in un reparto di medicina di base.
Sono portatrice di miopia importante : -16 e -18 , con distrofia maculare e coroidosi miopica, 4/10 ODV e 5/10 OSV.
Circa due anni fa ho avuto un distacco di vitreo, all’occhio dx, tantochè non ho potuto allattare il mio secondogenito per possibili complicanze, inoltre era previsto il cesareo nel caso in cui il parto non fosse stato rapido.
Un anno fa, alla visita con il M.C., ho chiesto di essere collocata in un reparto meno faticoso fisicamente, presentando la documentazione in mio possesso.
Il medico ha chiesto altri esami per valutare meglio la situazione (ecografia oculare) e una visita oculistica dallo strutturato ospedaliero, che ha confermato ciò che aveva scritto la mia oculista, cioè evitare gli sforzi.
L’esito della visita è stato : Idoneo con limitazioni: deve utilizzare gli ausili nella movimentazione dei pazienti.
Di fatto non è cambiato assolutamente nulla rispetto a prima, anche perché essendo il reparto in forte sotto organico è praticamente impossibile erogare assistenza dignitosa usando sempre gli ausili segnalati.
In seguito all’esito della visita e al terrore costante di essere in una situazione potenzialmente pericolosa per la mia vista ho avuto problemi di ansia e depressione per la quale mi sono rivolta ad uno psichiatra (del servizio pubblico), il quale ha fatto diagnosi di disturbo dell’adattamento con umore depresso.
Preciso che nonostante tutto non ho mai interrotto l’attività lavorativa.
A settembre 2008, in seguito a nuovo distacco di vitreo all’occhio sn, ho eseguito fotocoagulazione con argon laser come prevenzione per il distacco di retina, su prescrizione della mia oculista, la quale mi ha anche fortemente consigliato e certificato di evitare assolutamente gli sforzi fisici.
Ho quindi chiesto una nuova valutazione, visto il peggioramento occorsomi, ma questa volta il M.C. non ha ritenuto importante approfondire confermando parere precedente.
Vorrei perciò porre alcune domande alla Vostra cortese attenzione:
1)Qual è la differenza tra me, che ho una idoneità limitata, e un infermiere che non la ha ? Ossia gli ausili non dovrebbero essere usati a prescindere per prevenire eventuali danni ?
2)Vorrei comprendere quale è la differenza tra una limitazione generica tipo la mia e una limitazione più specifica, cioè dove viene indicato il peso massimo che può essere sollevato.
Come si determina lo sforzo massimo tollerato in relazione alla patologia ?
3) E’ possibile prevedere una ricollocazione come prevenzione di eventuali danni biologici? Naturalmente quando esista un pericolo effettivo e documentato.
4)E’ corretto che il M.C. esprima un parere senza chiedere consulenze specialistiche dato che i problemi stesso sono di tipo specialistico ?
5) Il M.C. afferma che non esiste alcun nesso tra gli sforzi fisici e i distacchi di retina e vitreo, perché allora ha dato una limitazione alla mia idoneità ?

Il mc competente si è mosso correttamente sulla scorta del giudizio del collega oculista. Se la limitazione che ha indicato (al di là delle modalità operative suggerite) fosse rispettata non ci sarebbero problemi. L'attenzione va posta quindi su chi colloca e gestisce i lavoratori nei reparti. Sta a loro far rispettare la limitazione dettata dal mc (indipendentemente che debba essere osservata anche dagli altri lavoratori).

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