Ho letto sul giornale che è stato depositato un disegno di legge che innalza da 16 a 18 anni la soglia di età per il divieto di vendita e somministrazione di alcolici (per chi volesse dare un’occhiata sul sito del Senato è il ddl numero 1444, presentato dal senatore Luigi d'Ambrosio Lettieri (PdL), segretario della 12a Commissione Sanità, e cofirmato da altri 21 senatori).
Il ddl contiene altre due misure:
- la prima è il divieto di vendita e somministrazione di alcolici nelle aree di servizio autostradali, non più limitato ad alcune fasce orarie, ma 24 ore su 24;
- la seconda – una modifica al codice della strada volta a scoraggiare i giovani dal mettersi alla guida in stato di alterazione alcolica – è l’abbassamento della soglia (da 0,5 a 0,2) del tasso alcolemico consentito ai guidatori di età inferiore ai 21 anni e per quelli in possesso di patente da meno di cinque anni.
Quest’ultima misura era già stata ampiamente criticata ed aveva suscitato ilarità e proteste soprattutto fra gli utenti della rete che si sono organizzati in gruppi di pressione (il più famoso quello di facebook) e hanno tempestato di email i membri della commissione trasporti della Camera.
Ora, pur considerando sacrosanta l’esigenza di una maggiore sicurezza stradale, mi rifiuto di accettare che bere una birra (o 2 bicchieri di vino) faccia di me o di chiunque altro un potenziale assassino a cui ritirare la patente in via precauzionale. Oltretutto, vorrei sottolineare che, secondo i dati istat 2009, gli incidenti causati da ebbrezza da alcol sono il 2,09% del totale, e – se ritengo indispensabile impedire di guidare a chi è pericoloso - trovo retrogrado farlo con i semplici divieti che dimostrano l’inadeguatezza della classe politica.
Possibile che nel 2009 non ci siano altre strade?
Possibile che la maggioranza moderata debba pagarne le conseguenze?
Voi cosa ne pensate?
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