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IGIENISTI ALL\'ATTACCO

Questo argomento ha avuto 10 risposte ed è stato letto 3218 volte.

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5
  • IGIENISTI ALL'ATTACCO
  • (12/04/2002 15:00)

Tra le news del sito degli igienisti si può leggere quanto segue:



10 aprile 2002

Medico competente: alcune puntualizzazioni della SItI



A seguito della diffusione da parte di alcune associazioni e sindacati di medici del lavoro di una serie di comunicati riguardo la presunta “esclusività” dei medici del lavoro a svolgere l’attività di "medico competente", la SitI, congiuntamente al Collegio dei docenti universitari di discipline igienistiche, al Collegio degli operatori di prevenzione, di sanità pubblica e delle direzioni sanitarie e alla Consulta degli specializzandi in igiene e medicina preventiva, ha diffuso una nota di replica e di contestazione che è stata anche inviata ai ministeri e agli assessorati regionali competenti. Questo il testo:



“Data la delicatezza del tema (il medico competente è una delle figure più remunerate in ambito sanitario) è bene chiarire alcuni punti che rendono, a nostro avviso, non solo legittimo il provvedimento contenuto nell’articolo 1-bis della legge 1/2002 ma anche doveroso, in quanto ha corretto un’anomalia presente nell’originale stesura del D. Lgs 626/94.



* Lo specialista in igiene si è storicamente sempre occupato di prevenzione ed in particolare di prevenzione negli ambienti di vita e di lavoro;



* L’igiene del lavoro è una disciplina insegnata da sempre, a livello universitario, dai docenti di igiene e non da quelli di medicina del lavoro; non a caso quindi, nella recente declaratoria del settore scientifico disciplinare del MURST MED/42 (Igiene generale ed applicata), si prevede che la disciplina dell’Igiene si interessi “dell 'attività scientifica e didattico-formativa, nonché dell 'attività assistenziale a essa congrua, nel campo dell’igiene applicata all 'ambiente e ai luoghi di lavoro”.



* Anche nell’ottica adottata dai colleghi medici del lavoro, un’ulteriore legittimazione dell’igienista a fungere da medico competente deriva da una norma inclusa nelle tabelle applicative (DM 30.01.1998) dei DPR 483 e 484/98, in base alla quale gli specialisti in igiene e medicina preventiva hanno potuto accedere ai concorsi per dirigente di primo livello di medicina del lavoro (ovviamente valeva la reciprocità). Come pensare che la stessa specialità sia inadeguata al ruolo di medico competente, se è stata riconosciuta in grado di aprire addirittura la carriera pubblica alla medicina del lavoro?



* A proposito di armonizzazione a livello europeo non è vero che la specialità in medicina del lavoro sia la sola a possedere questa caratteristica: quella di igiene e medicina preventiva è semplicemente in attesa di un decreto MIUR “di rettifica”, che ne riconosca formalmente l’armonizzazione già avvenuta (cfr documento CUN del 19.03.2002).



* E’ noto come molti igienisti (così come molti medici legali) svolgano già da anni le funzioni di medico competente ai sensi dell 'art. 55 del decreto legislativo 15 agosto 1991, n. 277, con soddisfazione di datori di lavoro e lavoratori. La nuova norma estende semplicemente anche ai più giovani specialisti nelle due discipline la facoltà di essere chiamati a svolgere tale compito.



* Infine è ormai ampiamente condiviso, anche dagli stessi medici del lavoro, il fatto che siamo di fronte sempre meno a patologie di pura origine professionale, laddove si allarga ormai il principio del “work related factors”, cioè di tutta una serie di fattori (dalle abitudini di vita a quelle alimentari, dei fattori legati all’inquinamento ambientale a quelli legati all’inquinamento “indoor” ecc.) che concorrono, in maniera diversa, più o meno rilevante ma certamente apprezzabile, alla comparsa e/o all’aggravarsi di patologie correlabili agli ambienti di lavoro. Ed in quest’ambito il ruolo degli igienisti è non solo storicamente riconosciuto ma addirittura indispensabile agli stessi medici del lavoro per una giusta valutazione del peso specifico dei fattori determinanti le patologie del lavoro.



E’ quindi evidente come debba essere modificato l’approccio metodologico ai problemi delle patologie occupazionali, che va affrontato in maniera globale, in un sistema di gestione “integrata” della prevenzione e della sicurezza, nel quale a pieno titolo possano operare, anche con spazi (ma non con ruoli) diversificati, professionisti di estrazione apparentemente diversa ma appartenenti alla comune matrice dell’igiene e della prevenzione.



Ci pare che questi chiarimenti siano di per sè sufficienti a legittimare gli specialisti in igiene e medicina preventiva (e anche i medici legali, per altre altrettanto valide motivazioni) a svolgere l’attività di medico competente, figura che il legislatore, correttamente, non ha identificato con il medico del lavoro, e ciò per la molteplicità e la multidisciplinarietà delle funzioni chiamate a svolgere, che abbracciano necessariamente più discipline (dall’elaborazione dei dati, ai sopralluoghi ambientali, ai corsi di formazione, alla sorveglianza sanitaria, al management sanitario).



Bene ha fatto quindi, a nostro avviso, il Parlamento, con la sua autorevolezza e con una larghissima maggioranza non solo sull’intero provvedimento ma anche sull’articolo contestato (un emendamento teso della sua abolizione, proposto alla Camera, ha ottenuto solo 79 voti), ad approvare la modifica. Nei tre mesi successivi alla promulgazione della Legge 1/02 si è potuto poi notare come diversi specialisti in igiene siano stati chiamati a svolgere le funzioni di medico competente, soprattutto in realtà sanitarie, con soddisfazione di lavoratori e datori di lavoro e risolvendo anche un cronico problema di carenza di medici competenti in molte aree del territorio nazionale; carenza che tuttora sussiste, nonostante quanto sostenuto, anche davanti al precedente Parlamento, dai medici del lavoro.



Al di là delle argomentazioni disciplinari e giuridiche, le associazioni e i collegi che raccolgono la maggior parte degli specialisti in igiene e medicina preventiva si adopereranno unitariamente, assieme alle altre afferenti all 'area della sanità pubblica (e quindi anche a quelle di medici del lavoro), per promuovere iniziative formative comuni al fine di promuovere sempre più la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro e migliorare la qualificazione dei medici competenti.”



Cari Colleghi Medici del Lavoro dobbiamo continuare a lottare, perchè questa loro contromossa sottolinea l 'interesse che hanno suscitato le nostre proteste .

marioconcetto

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  • Re: IGIENISTI ALL'ATTACCO
  • (12/04/2002 23:17)

Uno dei problemi, a mio parere, sta propio nello smontare le iniziative (come si legge alla fine delle loro argomentazioni) formative comuni, pertanto invito tutti i medici del lavoro, alla resistenza passiva, cioè a nessuna collaborazione di nessun tipo e a nessun titolo con igenisti e medici legali. Questo non per mero spirito corporativo, ma per ribadire per l ' ennesima volta della validità delle nostre tesi in merito alle gravi carenze formative di igenisti e medici legali.

Questo invito a tutti, ma sopratutto alle associazioni, che devono resistere alle richieste alle richieste che gli provengono dal mercato.

In conclusione però ribadisco la mia forte convinzione che alla fine, cominciando a livello europeo,la SPUNTEREMO:

Mario Concetto Giorgianni

billi

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  • Re: IGIENISTI ALL'ATTACCO
  • (14/04/2002 18:21)

A proposito di resistenza passiva: cominciano ad arrivarmi richieste di "chiarimenti" o di "collaborazione" da parte di colleghi igienisti e medici legali, i quali, appellandosi ai buoni rapporti sinora intercorsi ed al codice deontologico, si sentono in diritto di chiedere al collega medico del lavoro tutte le delucidazioni in merito alla nuova "professione" che la legge li ha autorizzati ad esercitare. Come si fa a negarsi senza urtare la suscettibilita ' individuale e lo spirito di colleganza previsto dal codice deontologico? E ' opportuno a questo punto sottolineare le posizioni degli Ordini provinciali: in genere molto avari per le innovazioni e le notizie che possono interessare i colleghi, hanno dato ampio risalto al D.Lgs. 1/2002 con tutti i sistemi mediatici, trascurando ovviamente di precisare che per addentrarsi nella materia non basta una autorizzazione "ope legis", ma un percorso formativo ben preciso che non si puo ' improvvisare e che, buttandosi a capofitto, si rischia grosso! Cio ' fa ' capire quale era ( ed e ') la posizione degli Ordini nei confronti dei Medici del Lavoro: una volta mi son sentito dire che "purtroppo piu ' leggi inique hanno conferito troppa importanza ai medici del lavoro". Ora finalmente in parte questo divario viene colmato.

ligammari

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  • Re: IGIENISTI ALL'ATTACCO
  • (08/05/2002 21:47)

Gli igienisti quando dicono che alcuni di loro svolgevano già le funzioni di competente ai sensi dell 'art. 55 del 277/91, dimenticano di dire che per essere abilitato all 'epoca, almeno in Lombardia, bisognava dimostrare di lavorare già da almeno 4 anni dalla data del marzo 1992 nell 'ambito della medicina del lavoro.

Invece ora entrano tutti d 'autorità, alla faccia di quei colleghi che nel 92 sono rimasti fuori per pochi mesi, io ne conosco 2 !!

ppoddighe

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  • Re: IGIENISTI ALL'ATTACCO
  • (27/06/2002 16:23)

Cari colleghi medici del lavoro, ma siete proprio sicuri che le vostre scuole di specializzazione vi abbiano formato adeguatamente per esercitare le funzioni di medico competente?

Si sa che le conoscenze si acquisiscono sul campo, specialmente per quelle specializzazioni in cui molta è la teoria e poca la pratica. E ' ora di finirla, perchè penso che ci sia posto per tutti, altrimenti le vostre puerili argomentazioni ( resistenza passiva e quant 'altro) farebbero sospettare ulteriormente dei forti interessi economici e di casta che vi incaponite a tutelare. Penso che il povero medico che è diventato "competente" dopo cinque anni e privo di alcuna specializzazione non fosse proprio all 'altezza di un ruolo che l 'igienista o il medico legale può finalmente ricoprire senza alcun disdoro per la categoria. ppoddighe@tiscali.it

Quadrini

Quadrini
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  • Re: IGIENISTI ALL'ATTACCO
  • (27/06/2002 17:22)

Forse le nostre scuole di specializzazione non ci hanno dato l 'esperienza che viene acquisita sul campo. però ti chiedo : sei proprio sicuro che la specializzazione in Medicina legale ed in Igiene dia di più di quanto dà la Specializzazione in Medicina del lavoro? Se hai un paziente affetto da una Cardiopatia, lo mandi da un medico generico con esegue visite cardiologiche?

sono d 'accordo con Te quando dici che c 'è posto per tutti,ma sei proprio sicuro che i lavoratori non abbiano il diritto di affidare la loro sicurezza e salute nelle mani di medici che oltre alla specializzazione ( fondamentale ) dimostrino di essere veramente dei medici competenti. Vedi non stiamo difendendo una casta o temiamo per la nostra attività, lottiamo affinchè ognuno esplichi la propria professione per cui ha dedicato i propri anni migliori. Icolleghi specializzati in Igiene o in Medicina legale se si ritengono competenti per entrare nella Medicina del lavoro , per me, significa che non si ritengono competente nella propria area di specializzazione.

Quadrini

Quadrini
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  • Re: IGIENISTI ALL'ATTACCO
  • (27/06/2002 17:23)

Forse le nostre scuole di specializzazione non ci hanno dato l 'esperienza che viene acquisita sul campo. però ti chiedo : sei proprio sicuro che la specializzazione in Medicina legale ed in Igiene dia di più di quanto dà la Specializzazione in Medicina del lavoro? Se hai un paziente affetto da una Cardiopatia, lo mandi da un medico generico che esegue visite cardiologiche o da un specializzato in cardiologia?

Sono d 'accordo con Te quando dici che c 'è posto per tutti,ma sei proprio sicuro che i lavoratori non abbiano il diritto di affidare la loro sicurezza e salute nelle mani di medici che oltre alla specializzazione ( fondamentale ) dimostrino di essere veramente dei medici competenti. Vedi non stiamo difendendo una casta o temiamo per la nostra attività, lottiamo affinchè ognuno esplichi la propria professione per cui ha dedicato i propri anni migliori. Icolleghi specializzati in Igiene o in Medicina legale se si ritengono competenti per entrare nella Medicina del lavoro , per me, significa che non si ritengono competente nella propria area di specializzazione.

spindo

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  • Re: IGIENISTI ALL'ATTACCO
  • (27/06/2002 18:33)

Volevo intervenire nella discussione per ricordare al collega Poddighe, il quale appare indignato dalle nostre proteste, che l 'art. 40 del decreto del ministero della sanità del 5 agosto 1977 così recita:



Art. 40

(Requisiti direttore sanitario di case di cura di non oltre 150 posti-letto)

Il direttore sanitario responsabile delle case di cura private dotate di non oltre 150 posti-letto, al quale non è vietata attività di diagnosi e cura nella casa di cura stessa, deve possedere almeno uno dei requisiti seguenti:

1) idoneità regionale a vice direttore ospedaliero conseguita ai sensi dell 'art. 70 del decreto del Presidente della Repubblica 27 marzo 1969, n. 130 e dell 'art. 5 della legge 18 aprile 1975, n. 148, ovvero inclusione nello specifico elenco di cui all 'art. 126 del decreto del Presidente della Repubblica citato;

----->>>2) specializzazione in igiene ed in igiene e tecnica ospedaliera od in igiene e medicina preventiva;

billi

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  • Re: FUORI DAL SITO GLI INFILTRATI!!
  • (28/06/2002 08:56)

Capisco che in clima di democrazia la parola non si toglie a nessuno, ma essere tacciati di puerilita ' nelle SERIE argomentazioni atutela della salute dei lavoratori mi sembra davvero troppo: podcchecosa vada a blaterare le sue alte considerazioni sul sito delgi igienisti, noi poveri puerili medici del lavoro ne facciamo volentieri a meno

ppoddighe

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  • Re: IGIENISTI ALL'ATTACCO
  • (28/06/2002 09:33)

mi voglio scusare con tutti quei colleghi che hanno male interpretato il concetto di puerilità. Esso invero era riferito a quel collega che, per opporre resistenza passiva, propone di non informare, da collega anziano, il collega neo medico competente circa le varie problematiche che la nuova professione fornisce.

Inoltre, i dpr 483 e 484/98 permettono agli specialisti in medicina del lavoro l 'accesso ai concorsi per dirigenti medici ex 1° livello nelle discipline di direzione sanitaria di presidio e di igiene, epidemiologia e sanità pubblica.

Io mi occupo dell 'applicazione della 626 all 'interno del presidio ospedaliero di nuoro in collaborazionecon il medico competente aziendale e il responsabile del SPPe mi rendo conto, da igienista, che devo supplire con lo studio al di fuori dell 'orario di servizio alle carenze formative. Con stima

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