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diabete insulinodipendente e idoneità a lavoro notturno

Questo argomento ha avuto 2 risposte ed è stato letto 9174 volte.

raspanti

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  • diabete insulinodipendente e idoneità a lavoro notturno
  • (22/04/2002 23:34)

Gradirei un parere. Soggetto diabetico, 4 iniezioni di insulina al giorno. Il lavoro prevede turni notturni. Lo visito e lo faccio non idoneo al lavoro notturno. Dopo 20 giorni mi contatta e mi porta un certificato del centro diabete della usl nel quale lo specialista dichiara che il soggetto "è stato addestrato alla gestione della terapia, alla prevenzione e al trattamento delle ipoglicemie. Il compenso metabolico risulta adeguato. Non sussitono controindicazioni all 'effettuare turni lavorativi notturni". Mi lascia un pò perplesso ma mi adeguo. Lo rifaccio idoneo anche al lavoro notturno, ma qualche dubbio continuo ad averlo.

raflauberto

raflauberto
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  • Re: diabete insulinodipendente e idoneità a lavoro notturno
  • (23/04/2002 10:39)

Caro collega,



ti comunico la mia esperienza in ordine al giudizio di idoneità nel caso di diabetico insulino dipendente in almeno tre casi che mi sono capitati (sono medico competente in una grande azienda ospedaliera di Torino).

In tutti e tre i casi la questione mi è stata posta dal lavoratore (visita a richiesta -.art.17 comma1 lettera i): il motivo era, in tutti e tre i casi, uno scompenso nella terapia, dovuto praticamente sempre non tanto a motivi lavorativi, ma ad altra causa.

Personalmente ritengo che l 'unico motivo per il quale si possa e si debba intervenire come medici competenti nel caso in questione sia proprio lo scompenso della glicemia (che, solitamente viene posto dal lavoratore-paziente medesimo) e, quindi, la presenza concreta del rischio di coma chetoacidosico.

Diversamente ritengo che ci siano pochi pazienti addestrati come i diabetici a gestire eventuali problemi derivanti dalla patologia, anche in casi di lavoro notturno.

Per maggiori informazioni puoi cercare sugli atti del Convegno nazionale di medicina del lavoro tenutosi proprio a Torino (mi pare nel 1992) sull 'argomento specifico del diabetico al lavoro.



Cordiali saluti



Riccardo FALCETTA

PREVEMP

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Provenienza
Pisa
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  • Re: diabete insulinodipendente e idoneità a lavoro notturno
  • (24/04/2002 10:17)

Il problema da tenere sotto controllo per la sicurezza del lavoratore e dei colleghi è soprattutto il rischio di ipoglicemia.

Un diabetico in terapia insulinica, infatti, raramente arriva al coma chetoacidosico (ci vorrebbe una sospensione della terapia, o condizioni di stress/malattie intercorrenti molti gravi).

L 'ipoglicemia, invece, è molto insidiosa, e può causare difficoltà comportamentali e cognitive anche in assenza di sintomatologia evidente (soprattutto per il soggetto), a causa del deficit del sistema nervoso autonomo che spesso è presente nei diabetici di lunga data.

I pazienti che presentano swings ipo-iperglicemici importanti non sono molti, ma esistono, e controllare questi fenomeni non sempre è facile o immediato.

Bisogna quindi vedere quale tipo di attività il lavoratore svolge durante il turno (se con impegno fisico rilevante, ecc.), e discutere con il diabetologo eventuali aggiustamenti sia per tipo e dosi di insulina, sia per eventuali "spuntini", se necessari.

Un altro dato di cui tener conto (peraltro ben noto al diabetologo) è il cosiddetto "dawn phenomenon", con iperglicemia nelle prime ore del mattino, attribuita a variazioni delle concentrazioni di ormoni controinsulari e ad altri fattori non ben caratterizzati.

Il minimo comun denominatore nella gestione è un monitoraggio attento della glicemia, per ottenere un controllo ragionevole (il controllo ottimale è un obiettivo teorico, che non tutti i pazienti riescono a raggiungere, o a mantenere per lunghi periodi).

Certamente un soggetto con pessimo controllo glicometabolico persistente e crisi ipoglicemiche frequenti difficilmente potrà essere idoneo a svolgere lavori notturni, specie se faticosi, almeno finchè le cose non si aggiustano.

All 'altro lato dello spettro il soggetto controllato in modo ottimale, che probabilmente può fare qualsiasi lavoro, diurno o notturno che sia.

Nel mezzo stanno tante situazioni da gestire caso per caso con lo specialista diabetologo, che deve assumersi le sue responsabilità senza "rimandare il giudizio di idoneità al collega medico del lavoro", come spesso si trova ancora scritto nelle consulenze specialistiche.

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