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A caccia di cartelle cliniche

Questo argomento ha avuto 9 risposte ed è stato letto 4023 volte.

claudiog

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  • A caccia di cartelle cliniche
  • (24/04/2002 10:21)

Avevamo un problema. Ora con il DL 25 il problema si è complicato.All 'atto della cessazione del rapporto di lavoro dovremo eseguire una visita medica " finale" e inviare la cartella sanitaria al 'ISPESL. Sorvolando sul mero fatto dell 'invio che spalancherebbe abissi e contenziosi di privacy & affini, veniamo al punto.

La conservazione delle cartelle presso il datore di lavoro sta diventando una cosa fisicamente insopportabile, il MC si tramuterebbe, con tutti i suoi già numerosi problemi, in una trottola che gira per aziende a caccia di cartelle, apre, chiude e sigilla buste in continuazione.....ma si può andare avanti così ?

Già adesso con la richiesta di visite di controllo, copie di documenti, etc. la situazione è complicata, pensate cosa succederebbe... Davvero non possiamo fare niente ?

La Redazione

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  • Re: A caccia di cartelle cliniche
  • (24/04/2002 20:48)

A prescindere da eventuali modifiche legislative una cosa allevierebbe di molto i compiti burocratici del medico competente, compresa la stampa e la gestione delle cartelle sanitarie: l 'informatizzazione.

Con Asped2000 per esempio (software gratuito, di proprietà Ispesl) è possibile fra l 'altro lasciare in azienda non solo un dischetto con il file on formato asped2000 ma anche un file in formato .doc (ottenibile con un clic di mouse) che può leggere qualsiasi operatore ASL. Naturalmente sarà possibile anche inviare il file all 'Ispesl.

La redazione di MedicoCompetente.it

bordini

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  • Re: A caccia di cartelle cliniche
  • (24/04/2002 21:33)

Ho forti dubbi che un file possa sostituire "legalmente" il materiale cartaceo senza autentificazioni del tipo firma digitale! Asped 2000 e ' un buon software, ma l 'esito delle visite sul programma non hanno la possibilità di essere autenticate. Credo che allo stato attuale sia possibile soltanto affiancare ad un archivio cartaceo quello informatico salvo rare eccezioni. Se qualcuno ha delle informazioni in materia piu ' precise ci faccia sapere.

"L’oro non è tutto. Ci sono anche i diamanti". (Paperon De’ Paperoni)

Quadrini

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  • Re: A caccia di cartelle cliniche
  • (25/04/2002 17:21)

Il problema della cartella sanitaria, a mio giudizio,è reso complicato dal fatto che non esiste un modello unico a cui tutti i M.C. possano far riferimento.

Nella mia esperienza, la conservazione delle cartelle Sanitarie, da parte del datore di lavoro, non crea nessun problema.Per quanto concerne poi il fatto che il M.C. sia costretto ad aprire e richiudere, fotocopiare il contenuto della cartella sanitaria, per ottemperare richieste da parte dei vari Enti che la richiedono ( Asl, Inail ecc. ), tutto ciò può essere evitato qualora il M.C. abbia predisposto una cartella sanitaria in triplice copia. di cui una va data al lavoratore, una rimane nell 'archivio del Medico e l 'ultima venga conservata in apposita busta sigillata, presso il datore di lavoro.

Qualora vi sia la necessità di inviare l 'originale della cartella sanitaria all 'ISPESL, in base alla nuova normativa, questo può essere eseguito dal datore di lavoro, semplicemente inviando a tale organismo la busta in suo possesso, sigillata.

In ultimo concordo anch 'io sul fatto che avere una cartella sanitaria informatizzata non sia di grande aiuto al M.C., in quanto lasciare un semplice dischetto in ditta a disposizione dell 'ASL, creerebbe un sacco di problemi sia per il M.C. che per l 'organo di sorveglianza. Cosa ne pensano i nostri colleghi dell 'ASL sulla possibilità che la cartella sanitaria cartacea sia sostituita con un semplice dischetto ?

Quadrini

Carlo Caravaggi

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  • Re: A caccia di cartelle cliniche
  • (27/04/2003 11:43)

Benche ' sia perfetta conoscenza della normativa rispetto all 'invio delle cartelle cliniche dei lavoratori dimessi all 'Ispel faccio parte di quella moltitudine di MDL che non stanno inviando la documentazione per vari motivi: a) Il turnover dei lavoratori attualmente in atto ( in particolare extracomunitari) rende talvolta impossibile seguire i flussi b) un 'attività amministrativa di tale portata avrebbe dei costi elevati non sopportabile dalle aziende. Sarebbe interessante sapere la % dei MDL che stanno attualmente seguendo questa, a parer mio folle, direttiva.
Attendo risposta

claudiog

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  • Re: A caccia di cartelle cliniche
  • (27/04/2003 17:56)

I software attualmente in circolazione spostano a monte il problema che io ponevo , rendendo magari facile spedire cartelle , ma quanto al crearle, mantenerle ed aggiornarle....lasciamo perdere. Lo stesso a mio parere si può dire per la soluzione Quadrini.
In realtà le leggi e le circolari che qualcuno sforna con sadico piacere sono pensate avendo a parametro la problematica di una grande azienda dove il MC è spesso un dipendente che sosta tutto il giorno in fabbrica.
La realtà è ben diversa, un MC medio ha dai 50 ai 150 " ambulatori" in aziende piccole o piccolissime, ha già una mole di lavoro enorme, paga tasse esorbitanti , difficilmente può permettersi un dipendente amministrativo.
Questo " tipo" di MC ha anche un grosso difetto, lavora molto e tende ad isolarsi, ed è perciò che le sue ragioni, i suoi bisogni, nessuno li dice e ancor meno li ascoltano.
A parlare, con le circolari, allora sono altri.......
P.S. Sono previste sanzioni per l 'ISPESL ove non catalogasse entro un certo tempo le cartelle o nel caso di smarrimento delle stesse?

AlfonsoCristaudo

AlfonsoCristaudo
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  • Re: A caccia di cartelle cliniche
  • (29/04/2003 16:43)

Caro Claudio,
a proposito di cartelle sanitarie informatizzate: che esperienze negative hai avuto?
Asped2000, rilasciata dall 'Ispesl, nasce da più di un decennio di esperienze drette di medici del lavoro in grandi aziende ma, soprattutto, in piccole e piccolissime imprese artigiane.
Una volta capito il meccanismo di funzionamento implementare e aggiornare profili di rischio, protocolli sanitari e cartelle sanitarie è veramente molto semplice. Non dico che questa sia la soluzione a tutti i problemi del medico competente eppure i colleghi che la usano affermano che sarebbe impensabile la gestione della sorveglianza sanitaria (senza una segreteria) se non avessero Asped2000. Potremo discutere con l 'Ispesl sulle modalità di invio della documentazione sanitaria ma utilizzando un prodotto Ispesl non credo ci siano molti problemi a trovare una soluzione efficace e semplice.......

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Il dubbio non è piacevole, ma la certezza è ridicola. Solo gli imbecilli sono sicuri di ciò che dicono. (Voltaire)

daf@libero.it

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  • Re: A caccia di cartelle cliniche
  • (02/05/2003 17:37)

Circa la trasmissione all’ISPESL delle cartelle sanitarie , vorrei capire se, e quanti medici competenti trasmettono all’ISPESL le cartelle sanitarie di dipendenti licenziati,dopo averli visitati per l’ultima volta prima del licenziamento.
Non mi sono chiari diversi punti:
1. Si riferisce solo ai lavoratori esposti a rischio chimico oppure a tutti i lavoratori sottoposti a visite periodiche e sorveglianza sanitaria?
2. quanto mai la Ditta ti avverte che si sta per licenziare un dipendente,affinchè tu possa visitarlo prima che va via? Di solito,vengo a conoscenza del licenziamento(e non sempre) in occasione delle visite periodiche (magari sono passati 6 mesi dal licenziamento).
3. a volte succede che il dipendente va via da quella Ditta per entrare in un’altra,con altri tipi di lavorazioni;ma allora che senso ha di mandare la sua cartella all’ISPESL,se la sua attività lavorativa continuerà e magari con altri rischi? A meno che non si intenda di mandare la cartella quando il dipendente cessa del tutto la sua attività lavorativa perché si ritira o va in pensione (questo non è chiaro).
4. considerando che un dipendente cambia spesso e ripetutamente Ditta o tipo di lavoro e sede, è pensabile il lavoro del medico , chiamato da varie Ditte,nel correre di qua e di là a chiudere e ordinare plichi da spedire all’ISPESL? Non resterebbe tempo sufficiente per effettuare la sorveglianza sanitaria con tutto quello che comporta (perché a me risulta che nelle piccole realtà artigiane,i licenziamenti sono all’ordine del giorno anche perché molte assunzioni sono a tempo definito,per 6-8 mesi o perché il ricambio dell’organico è molto frequente);a parte ciò,tutto quel tempo perso a correre di qua e di là,è mancato guadagno per noi liberi professionisti,chi e in che misura reintegra il mancato guadagno di quelle ore o giorni persi tra telefonate,appuntamenti e visite presso le ditte per preparare le cartelle da spedire? Non è una prestazione professionale, ordinare e sigillare delle cartelle e dunque,come fai a chiedere alla Ditta che ti paghi per il tempo che hai perso?
5. non ho le idee chiare circa la cartella,originale o copia? Prima la cartella sanitaria doveva seguire il lavoratore,in modo da avere un unico documento di storia lavorativa continuativa lungo il percorso della sua attività lavorativa (cosa,anche questa ,difficile da realizzare,ma più ovvia).
6. vorrei tanto sapere come regolarsi in merito,visto che ci appioppano anche delle multe se non lo facciamo! La cosa non è molto piacevole a parte che sarà,penso, difficile sensibilizzare le nostre aziende su questo punto (già è difficile gestirle per le visite dei dipendenti in forza,figurarsi per quelli che si licenziano).
7. non ditemi che con le cartelle informatizzate il lavoro è più semplice;lo sarà per chi è abile con il computer e i programmi,ma non per chi,come me è rimasta indietro con il cartaceo e lascia le cartelle in ditta,sigillate.
Mi chiedo se è possibile trovare un rimedio,perché altrimenti siamo in un mare di guai….

Minno

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  • Re: A caccia di cartelle cliniche
  • (27/05/2003 23:47)

La mia risposta forse semplifica troppo il problema, ma mi sento di chiederVi un parere; non è forse vero che nell 'attività del medico del lavoro vi sono "obblighi sanzionati" ed altri non sanzionati ? A memoria non ricordo nel DL 25 una sanzione a carico del medico per l 'inosservanza dell 'invio della documentazione all 'ISPESL. Ciò mi fa pensare che comunque non sia così grave la mia scelta di non sovraccaricare la mia già di per sé impegnativa attività giornaliera.
Cosa ne pensate Voi?

bordini

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  • Re: A caccia di cartelle cliniche
  • (28/05/2003 15:18)

Veramente il mancato invio della documentazione come si puo ' leggere sulla relativa circolare ISPESL all 'indirizzo http://www.ispesl.it/circolari/c2260.pdf è senzionato...cito dalla stessa circolare..... "Come è noto, ai sensi dell’art. 72-undecies del D.Lgs. 626/1994 così come integrato dal D.Lgs. n. 25/2002 e successive rettifiche, in caso di cessazione del rapporto di lavoro, le cartelle sanitarie e di rischio devono essere trasmesse all’ISPESL da parte del medico competente. Si sottolinea che l’inosservanza di tale obbligo è sanzionato, per il medico competente, all’art. 92 comma 1 lettera a) del D.Lgs. n. 626/1994 così come integrato dal D.Lgs. n. 25/2002 e successive rettifiche...."

"L’oro non è tutto. Ci sono anche i diamanti". (Paperon De’ Paperoni)

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