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Episodi di pneumotorace ripetuti

Questo argomento ha avuto 3 risposte ed è stato letto 8238 volte.

dellarossa

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  • Episodi di pneumotorace ripetuti
  • (15/06/2009 10:10)

Mi ritrovo a dare un parere su un caso di un dipendente di 30 anni che ha presentato 2 episodi di pneumotorace spontaneo, nel 1996, il secondo dei quali ha richiesto un intervento chirurgico di resezione di formazioni bollose del polmone. L'esame istologico del parenchima polmonare permetteva di accertare la presenza di distrofia bollosa. Nel 2002 ha avuto un ulteriore episodio di pneumotorace, trattato conservativamente. La TAC (2002) ha evidenziato bolle enfisematose biapicali. Questo ragazzo svolge attività intellettuale e non ha altri rischi che l'utilizzo di VDT. Il problema sorge perchè l'azienda, ora, vorrebbe mandarlo in trasferta, sempre con la stessa mansione (è un progettista di impianti e continuerebbe a lavorare in ufficio. Si tratterebbe di trasferte a largo raggio con voli aerei transcontinentali. I voli aerei possono esporlo ad un maggiore richio? Teoricamente non dovrebbe essere così se la pressurizzazione in cabina è corretta e non ha sbalzi. Che ne pensate?

alebat

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  • Re: Episodi di pneumotorace ripetuti
  • (15/06/2009 23:15)

La pressione negli aerei di linea corrisponde a quella presente a 2400 mt di quota.
Pubblicazioni (New England Journal of Medicine/2002) sconsigliano il volo per le tre settimane successive al fatto acuto.
Mi sembra di forse maggiore importanza la destinazione: si tratta di un paese dove e' possibile un'assistenza adeguata?


dellarossa il 15/06/2009 10:10 ha scritto:
Mi ritrovo a dare un parere su un caso di un dipendente di 30 anni che ha presentato 2 episodi di pneumotorace spontaneo, nel 1996, il secondo dei quali ha richiesto un intervento chirurgico di resezione di formazioni bollose del polmone. L'esame istologico del parenchima polmonare permetteva di accertare la presenza di distrofia bollosa. Nel 2002 ha avuto un ulteriore episodio di pneumotorace, trattato conservativamente. La TAC (2002) ha evidenziato bolle enfisematose biapicali. Questo ragazzo svolge attività intellettuale e non ha altri rischi che l'utilizzo di VDT. Il problema sorge perchè l'azienda, ora, vorrebbe mandarlo in trasferta, sempre con la stessa mansione (è un progettista di impianti e continuerebbe a lavorare in ufficio. Si tratterebbe di trasferte a largo raggio con voli aerei transcontinentali. I voli aerei possono esporlo ad un maggiore richio? Teoricamente non dovrebbe essere così se la pressurizzazione in cabina è corretta e non ha sbalzi. Che ne pensate?

La Redazione

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  • Re: Episodi di pneumotorace ripetuti
  • (15/06/2009 23:22)

Dopo uno pneumotorace spontaneo sono controindicati i voli aerei nelle prime tre settimane - il gas intrappolato può espandersi e ridurre ulteriormente la funzionalità respiratoria - e nelle prime sei settimane dopo l’intervento chirurgico.
Sono quantomeno sconsigliati frequenti voli negli altri periodi anche se in pratica si tratta solo di un aumento del rischio di un evento che si potrebbe verificare anche a terra.
E' la presenza di bolle enfisematose biapicali (ha valutato la possibilità di farsele aspirare?) e la lunga permanenza su un aereo in alta quota, (che anche se pressurizzato, presenta una pressione molto più bassa che a terra -come a 1500-2000 metri slm-) a determinare l'aumento di rischio. Quindi, in analogia al fatto che il soggiorno ad altitudini elevate è normalmente controindicato ai pazienti con pneumotorace spontaneo ma non vietata la singola gita in montagna, non è vietato il singolo volo in aereo ma si deve tener conto che la frequenza dei voli può aumentare in maniera significativa il rischio e questo deve essere valutato.

La redazione di MedicoCompetente.it

dellarossa

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  • Re: Episodi di pneumotorace ripetuti
  • (16/06/2009 07:36)

Vi ringrazio delle risposte. Direi che la questione si sta delineando. Ad Alebat preciso che la destinazione (almeno la prima) sarebbe l'India dove la possibilità di assistenza medica varia da zona a zona; nel nostro caso si tratterebbe di una postazione non distante da un grosso ospedale. Alla Redazione preciso che gli episodi di pneumotorace si sono verificati parecchio tempo fa, l'ultimo nel 2002, quindi siamo lontani dalle 3 e 6 settimane dall'evento o dall'intervento chirurgico. L'opzione chirurgica (aspirazione delle bolle)è stata valutata anche recentemente, ma per il momento si è deciso di non procedere. Molto interessante la considerazione ..... "Quindi, in analogia al fatto che il soggiorno ad altitudini elevate è normalmente controindicato ai pazienti con pneumotorace spontaneo ma non vietata la singola gita in montagna, non è vietato il singolo volo in aereo ma si deve tener conto che la frequenza dei voli può aumentare in maniera significativa il rischio e questo deve essere valutato".
Grazie ancora. Buona giornata.

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