Salve.Ho sottoposto a sorveglianza sanitaria i lavoratori di un'azienda che si occupa di carpenteria pesante.Agli operai,ho prescritto la vaccinazione antitetanica da effettuare presso l'ASL di appartenenza.Dal momento che nessun operaio si è recato all'Asl per effettuare la vaccinazione,posso rilasciare un giudizio di idoneità con prescrizione di vaccinazione.
Io do sistematicamente un giudizio di "idoneità con prescrizione di vaccinazione (o richiamo) antitetanica" nelle lavorazioni e nei settori di cui alla legge del 1963.
Verbalizzo l'obbligo nella riunione annuale e nel documento di valutazione dei rischi.
Personalmente inserisco nel piano di sorveglianza sanitaria da allegare al documento di valutazione dei rischi anche le vaccinazioni (sia quelle rese obbligatorie "ope legis" come l'antitetanica per la legge del '63, sia quelle che ritengo opportune per il tipo di rischi presenti nell'attività).
In merito al giudizio di idoneità, parere personalissimo, ero in passato intransigente: essendo la vaccinazione, per come la vedo io, parte integrante del protocollo sanitario, non esprimevo il giudizio fintanto che l'iter degli accertamenti non si fosse completato (ivi incluse quindi le vaccinazioni). Verificando come però spesso molti colleghi esprimessero un giudizio con prescrizione in questi casi, complici le pressioni dei vari datori di lavoro, ho anch'io adottato la prescrizione. Ho potuto però personalmente verificare come questo tipo di giudizio il più delle volte contribuisca a lasciare nell'oblio la cosa, con la prescrizione che spesso e volentieri rimane campata per aria senza che venga adempiuta. Siffatto atteggiamento inoltre alimenta nei lavoratori false credenze in merito alla vaccinazione, in particolar modo per quella antitetanica, che viene rivestita di una serie di fantasiosi rischi per la salute, e diventa perciò una tegola da scansare.
Direi che il giudizio con prescrizione rimane tecnicamente corretto ma se l'obiettivo concreto, come pare, è attuare la profilassi del lavoratore, questo tipo di giudizio è statisticamente in tal senso poco efficace (parlo sempre per esperienza personale).
"Felicius curari a medico popularem gentem quam nobiles et principes viros."
Ma se un lavoratore a cui è stato espresso una idoneità con obbligo di vaccinazione antitetanica contraesse il tetano per un infortunio in quanto non ha ottemperato alla prescrizione cosa succederebbe; oppure se ad un ispezione un organo di vigilanza viene a conoscenza dei giudizi di idoneità espressi con l'obbligo di vaccinazione antitetanica ma senza riscontrare prova che il lavoratore ha realmente effettuato la vaccinazione???? Sanzione?
dusky il 25/06/2009 02:11 ha scritto:
Ma se un lavoratore a cui è stato espresso una idoneità con obbligo di vaccinazione antitetanica contraesse il tetano per un infortunio in quanto non ha ottemperato alla prescrizione cosa succederebbe; oppure se ad un ispezione un organo di vigilanza viene a conoscenza dei giudizi di idoneità espressi con l'obbligo di vaccinazione antitetanica ma senza riscontrare prova che il lavoratore ha realmente effettuato la vaccinazione???? Sanzione?
Chiedo scusa, ma non è più facile e professionalmente dignitoso effettuare personalmente dei tetan test ai lavoratori privi di documentazione di avvenuta vaccinazione o con dati dubbi e quindi procedere sempre personalmente a vaccinare chi necessita? Non mi pare che come medici siamo tenuti alla sola raccolta di incartamenti: qualcosa di pratico potremmo farlo anche noi a vantaggio della salute del lavoratore e della nostra dignità.
Completamente d'accordo con figaro76
però molti lavoratori si oppongono e poi fare il tetan test e poi la vaccinazione costa
In un cantiere romano, a 600 km da dove risiede la ditta, gli operai e quindi il cantiere sono stati bloccati dallo spsal di zona fino all'effettuazione o attestastazione di avvenuta vaccinazione.
I soggetti per cui vige l'obbligo sono "non idonei" se non ottemperano; Se si segue rigorosamente la legge questa è la realtà; che poi noi medici competenti si cerchi di mediare e non si abbia il coraggio di formulare un giudizio di non idoneità questo è un altro paio di maniche...
"Siffatto atteggiamento inoltre alimenta nei lavoratori false credenze in merito alla vaccinazione, in particolar modo per quella antitetanica, che viene rivestita di una serie di fantasiosi rischi per la salute, e diventa perciò una tegola da scansare"
Personalemente concordo col collega Giannini.Proprio ieri,un lavoratore falegname a cui avevo prescritto la vaccinazione,mi ha portato una fotocopia del foglietto illustrativo presente nel vaccino e mi ha spiegato come per lui questa vaccinazione non servisse a nulla e fosse solo un'espediente delle case farmaceutiche per arricchirsi.Inoltre,secondo lui,è vivo per miracolo,in quanto ha letto della miriade di effetti collaterali e delle fantomatiche morti legate al vaccino stesso...Io continuo a spiegare alle categorie a rischio la differenza tra vaccinarsi spontaneamente e "vaccinarsi" al P.S.dopo essersi feriti.Infatti quasi tutti attuano questa seconda modalità perchè costretti dalla necessità dell'evento infortunistico.
Al pronto soccorso, non sapendo che fare, praticano le immunoglobuline in maniera indiscriminata. Ritengo che le categorie obbligate a fare la vaccinazione debbano praticarla, altrimenti non dovrebbero poter avere l'idoneità.
L'idoneità con prescrizione della vaccinazione è solo un'ipocrisia che ...qualcuno potrebbe sanzionare.
In provincia di Salerno, nel 2008, sono decedute due donne per tetano!
A buon intenditor...
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