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denuncia di malattia professionale. E' chiaro a tutti l'iter?

Questo argomento ha avuto 22 risposte ed è stato letto 36292 volte.

sosi

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  • Re: denuncia di malattia professionale. E' chiaro a tutti l'iter?
  • (08/07/2010 17:42)

quello che dice la redazione è giustissimo, il medico del lavoro è più pronto a riconoscere una malattia professionale, però mi chiedo, perchè i medici INAIL sono tutto tranne che medici del lavoro? perchè fare il CTU in tribunale per un medico del lavoro è difficilissimo? perchè quasi tutti i medici ispettori non sono medici del lavoro?

a voi e a noi le denunce di sopetta malattia preofessionale a loro decidere poi se riconoscerle, se sanzionare o cercare di convincere il giudice.

meditate gente, meditate.

max-imo

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  • Re: denuncia di malattia professionale. E' chiaro a tutti l'iter?
  • (24/07/2012 09:46)

torno su un argomento sempre attuale: quando il mc si trova davanti ad una sospetta malattia professionale, già diagnosticata da altri medici e non denunciata, perchè mai deve sempre essere il mc ad esporsi con il ddl?
Alla fine la denuncia la si fa, non c'è alcun dubbio, però questa è una vera scorrettezza nei confronti dei colleghi.

maxmd

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  • Re: denuncia di malattia professionale. E' chiaro a tutti l'iter?
  • (24/07/2012 11:10)

max-imo il 24/07/2012 09:46 ha scritto:
torno su un argomento sempre attuale: quando il mc si trova davanti ad una sospetta malattia professionale, già diagnosticata da altri medici e non denunciata, perchè mai deve sempre essere il mc ad esporsi con il ddl?
Alla fine la denuncia la si fa, non c'è alcun dubbio, però questa è una vera scorrettezza nei confronti dei colleghi.

Giustissimo quello che dici.
E allora perchè non segnalare questi Colleghi inadempienti all'Ordine provinciale di appartenenza?
Io penso che sarebbe una procedura utile...

max-imo

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  • Re: denuncia di malattia professionale. E' chiaro a tutti l'iter?
  • (24/07/2012 12:23)

maxmd il 24/07/2012 11:10 ha scritto:



Giustissimo quello che dici.
E allora perchè non segnalare questi Colleghi inadempienti all'Ordine provinciale di appartenenza?
Io penso che sarebbe una procedura utile...

Caro max, forse è la volta che segnalo qualche stranezza.

gianfranco-murgia

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  • Re: denuncia di malattia professionale. E' chiaro a tutti l'iter?
  • (24/07/2012 22:12)

tcam il 16/07/2009 11:32 ha scritto:


MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
DECRETO 27 aprile 2004

Elenco delle malattie per le quali e' obbligatoria la denuncia, ai sensi e per gli effetti dell'art. 139 del testo unico, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124, e successive modificazioni e integrazioni.
(Gazzetta Ufficiale n. 134 del 10/6/2004)
Art. 1
1. E' approvato, nel testo allegato al presente decreto di cui forma parte integrante, l'elenco delle malattie per le quali e' obbligatoria la denuncia ai sensi e per gli effetti dell'art. 139 del testo unico approvato con decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124, e successive modificazioni e integrazioni.
2. L'elenco e' costituito: dalla lista I, contenente malattie la cui origine lavorativa e' di elevata probabilita'; dalla lista II, contenente malattie la cui origine lavorativa e' di limitata probabilita'; dalla lista III, contenente malattie la cui origine lavorativa e' possibile.
3. L'elenco di cui ai commi precedenti sostituisce quello approvato con decreto ministeriale 18 aprile 1973.
Art. 2
1. Nella denuncia di cui all'art. 1, limitatamente alle liste I e II, va indicato il codice identificativo, riportato in dette liste, della malattia correlata all'agente. Il presente decreto sara' trasmesso alla Corte dei conti per il visto e la registrazione e sara' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
Roma, 27 aprile 2004 Il Ministro: Maroni
Registrato alla Corte dei conti il 19 maggio 2004
Ufficio di controllo preventivo sui Ministeri dei servizi alla persona e dei beni culturali, registro n. 3, foglio n. 1


-.-.-.

Il tema dovrebbe forse avere un maggior spazio anche per alcuni aspetti giuridici con cui io, se non voi, mi trovo continuamente a scontrarmi.
In primis:
Perchè medici specialisti (e della cvontinuità assistenziale talora)che fanno diagnosi estremamente circostanziate con dati strumentali, inviano poi il lavoratore al MC perchè faccia egli la denuncia e prenda i provvedimenti del caso e non si preoccupano invece di ottemperare dirtettamente loro ad un obbligo da cui non sono per nulla esenti?

Poi:
come vi comportate quando visitate un lavoratore che ha una malattia professionale molto probabile ma ormai da lungo tempo (cito le ipoacusie inveterate come esempio) se lo vedete per la prima volta?


Tcam

Il riferimento per la denuncia di MP ex art. 139 del TU non è più il DM del 2004 essendo stato aggiornato con il D.M. del Ministero del Lavoro 11 dicembre 2009 (G.U. 19 marzo 2010, n. 65) elenco pubblicato sul S.O. n. 66 alla G.U. 1° aprile 2010, n. 76. Da non confondere con il D.M. 9 aprile 2008, pubblicato nella G.U. n.169 del 21 luglio 200, Tabelle delle malattie professionali nell’industria e nell’agricoltura. I due DM rispondono a finalità differenti ma la lettura integrata è utile nei casi di sospetta MP. In realtà ciò non è agevole per le discrepanze di informazioni connesse all’emanazione in tempi diversi. Da quanto scritto sembrerebbe si diano indicazioni per un automatismo tra sospetta o accertata MP e redazione del referto. Così non è per la semplice ragione che molte delle patologie in elenco potrebbero avere una prognosi inferiore ai quaranta giorni. Un esempio per tutti è la salmonellosi, ma se potrebbero fare molti altri, LISTA 1 codice I.3.09., che potrebbe consistere in una forma della malattia che potrebbe risolversi con guarigione in un tempo inferiore ai 40 gg. La lettura dei DM rappresenta una fonte importante di informazioni anche se contiene diversi limiti inerenti le classificazioni e le codifiche delle malattie soprattutto quando i dati si vogliano leggere in maniera integrata con l’elenco delle MP tabellate, delle loro cause e delle lavorazioni implicate

alessandra1

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  • Re: denuncia di malattia professionale. E' chiaro a tutti l'iter?
  • (25/07/2012 13:55)

Buongiorno, alcune Procure hanno dato mandato all' Unità Funzionale di prevenzione Igiene e Sicurezza nei luoghi di lavoro dell'AUSL per svolgere tale compito ovvero ricevere il Referto e poi sono queste ultime a valutare il caso perchè di loro competenza e poi inviare il tutto alla Procura.
Se invece procedi inviando direttamente alla Procura il fascicolo va perso perchè deve essere l'AUSL a comunicare con la Procura ed ogni procura ha un modo diverso di agire.
Riguardo al resto io per risparmiare tempo e soldi mi sono procurata i numeri di fax e/o gli indirizzi mail per inviare tutte la documentazione necessaria che hai già elencato, l'unico dubbio che mi rimane riguarda i fogli del Primo certificato di malattia professionale non sono sicura che debba essere consegnato tutto al lavoratore o se si debba inviare anche questo noi per posta con raccomandata quanto meno ad Inail.
Invece riguardo al compenso, ridicolo, devi andare presso la sede INAIL di quella provincia e distretto, registrarti lasciando il tuo IBAN e loro ti pagano una cifra ridicola di 25 euro, se non sbaglio a certificato inviato. Comunque se per una persona devi inviare più di tre certificati dal quarto non ti pagano più. Con quelle 25 euro non paghi il tempo ed i soldi di francobolli se mandi tutto per raccomandata.
La raccomandata sarebbe importante perchè devi avere una riprova di aver inviato tutto, al fine di evitare multe salate, e quindi io ho optato per il fax o la mail.
Tieni presente che se ad un lavoratore che usa strumenti vibranti mano braccio e fa movimenti ripetitivi arti superiori hai diagnosticato, dopo vari esami strumentali, più patologie a carico degli arti superiori riconducibili alla mansione svolta devi fare per ogni patologia UNA PRATICA A SE'..OVVERO NON PUOI INVIARE UN SOLO CERTIFICATO CON TUTTE LE PATOLOGIE CHE HA. Ovvero se a un tunnel carpale devi fare tutte le pratiche per il tunnel carpale, poi se ha una Sindrome da intrappolamento del nervo ulnare al gomito devi fare un altro certificato, se ha una sindrome da conflitto alla cuffia dei rotatori devi fare altra pratica a sè.. E' UN LAVORO ASSURDO. Ma chi fa un solo certificato infilandoci tutto sbaglia ed è multabile.
Devi fare per ogni patologia anche solo sospetta un referto all’autorità giudiziaria, la denuncia alla Direzione Provinciale del Lavoro, la denuncia all’Inail ed il Primo certificato di Malattia Professionale. L'unica cosa che faccio unica in questo caso è il modulo Referto/denuncia scrivendo che la causa è probabilmente o certamente o correlata al seguente rischio lavorativo ad esempio vibrazioni M-B o movimenti ripetitivi e ci scrivo tutte le patologie a carico degli arti superiori evidenziate. Poi faccio per ogni patologia un primo certificato di malattia professionale a sè, altrimenti ti richiama il medico INAIL dicendoti che loro considerano soltanto la prima patolgia che hai scritto se compili un solo certificato scrivendoci tutto.
Io l'ho scritto anche in altre occasioni che è assurdo ma è così, niente cambia.
Ci vuole tanto pelo sullo stomaco per fare questo lavoro.. e poi l'azienda ti caccia perchè hai fatto il tuo lavoro.
Continuo a dirlo e ridirlo ma non ottengo mai risposta.. perchè non dobbiamo essere convenzionati obbligatoriamente con le USL per fare il nostro lavoro, come lo sono i medici di medicina generale o medici di famiglia, così da evitare di essere mandati via dall'azienda dopo aver fatto una denuncia di malattia professionale??
Forse perchè in tanti guadagnerebbero meno sulle spalle dei medici del lavoro?


tcam il 16/07/2009 11:32 ha scritto:
La segnalazione di Mp sembra avere in sè un considerevole numero di anomalie, tra cui la prima e più evidente è rappresentata dalla farraginosità burocratica e la seconda dal requisito di prestazione in pratica gratuita per l'ente erogatore della copertura assicurativa per cui noi operiamo ex lege ma non retribuiti di fatto.
Ricordo con l'occasione le procedure obbligatorie, per buona memoria di tutti.

Il sanitario che effettua la diagnosi di una malattia la cui origine professionale è quantomeno sospetta ha l’obbligo di segnalare la patologia a diversi enti.

a) Deve innanzitutto inviare il “referto all’autorità giudiziaria”, in sostanza alla Procura della Repubblica (ai sensi dell’ art. 365 C.P. e 334 C.P.P.) e la denuncia di Malattia Professionale all’Asl ( ai sensi dell’art 139 del D.P.R. 1124/1965 e L. 833/2000).

b) Deve inviare la denuncia alla Direzione Provinciale del Lavoro ( ai sensi dell’art. 139 D.P.R. 1124/1965)

c) Deve inoltre inviare la denuncia all’Inail (ai sensi dell’art. 10 D.L. 38/2000).

d) Infine deve compilare il Primo certificato di Malattia Professionale e consegnarlo al Lavoratore il quale potrà decidere se consegnarlo al Datore di Lavoro o meno. In caso di consegna, l’azienda dovrà inviarlo all’Inail congiuntamente al modulo di Denuncia di Malattia Professionale (reperibile sul sito dell’Inail).
L’Inail, dopo le valutazioni, riconoscerà o meno la malattia professionale e, in caso positivo, la indennizzerà al lavoratore

L’asl effettuerà le valutazioni di rilevanza penale, valutando se ci sono stati comportamenti omissivi da parte del datore di lavoro nei confronti della normativa a tutela della salute e sicurezza.
Attenzione: la denuncia di malattia professionale che il medico invia direttamente all’Inail non apre la pratica di indennizzo; essa è aperta solo dall’invio del primo certificato da parte del datore di lavoro/lavoratore.

Il medico che, in presenza di una malattia di sospetta origine professionale, non procede ad effettuare il referto alla autorità giudiziaria è sanzionabile penalmente.

MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
DECRETO 27 aprile 2004

Elenco delle malattie per le quali e' obbligatoria la denuncia, ai sensi e per gli effetti dell'art. 139 del testo unico, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124, e successive modificazioni e integrazioni.
(Gazzetta Ufficiale n. 134 del 10/6/2004)
Art. 1
1. E' approvato, nel testo allegato al presente decreto di cui forma parte integrante, l'elenco delle malattie per le quali e' obbligatoria la denuncia ai sensi e per gli effetti dell'art. 139 del testo unico approvato con decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124, e successive modificazioni e integrazioni.
2. L'elenco e' costituito: dalla lista I, contenente malattie la cui origine lavorativa e' di elevata probabilita'; dalla lista II, contenente malattie la cui origine lavorativa e' di limitata probabilita'; dalla lista III, contenente malattie la cui origine lavorativa e' possibile.
3. L'elenco di cui ai commi precedenti sostituisce quello approvato con decreto ministeriale 18 aprile 1973.
Art. 2
1. Nella denuncia di cui all'art. 1, limitatamente alle liste I e II, va indicato il codice identificativo, riportato in dette liste, della malattia correlata all'agente. Il presente decreto sara' trasmesso alla Corte dei conti per il visto e la registrazione e sara' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
Roma, 27 aprile 2004 Il Ministro: Maroni
Registrato alla Corte dei conti il 19 maggio 2004
Ufficio di controllo preventivo sui Ministeri dei servizi alla persona e dei beni culturali, registro n. 3, foglio n. 1


-.-.-.

Il tema dovrebbe forse avere un maggior spazio anche per alcuni aspetti giuridici con cui io, se non voi, mi trovo continuamente a scontrarmi.
In primis:
Perchè medici specialisti (e della cvontinuità assistenziale talora)che fanno diagnosi estremamente circostanziate con dati strumentali, inviano poi il lavoratore al MC perchè faccia egli la denuncia e prenda i provvedimenti del caso e non si preoccupano invece di ottemperare dirtettamente loro ad un obbligo da cui non sono per nulla esenti?

Poi:
come vi comportate quando visitate un lavoratore che ha una malattia professionale molto probabile ma ormai da lungo tempo (cito le ipoacusie inveterate come esempio) se lo vedete per la prima volta?


Tcam

Alessandra

Gennaro

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  • Re: denuncia di malattia professionale. E' chiaro a tutti l'iter?
  • (25/07/2012 17:49)

maxmd il 24/07/2012 11:10 ha scritto:



Giustissimo quello che dici.
E allora perchè non segnalare questi Colleghi inadempienti all'Ordine provinciale di appartenenza?
Io penso che sarebbe una procedura utile...

Salve:)
Condivido maxmd.
Penso che anche gli organi di vigilanza possono fare qualcosa, se gli UPG verificano che i medici precedenti non hanno effettuato il referto/ denuncia comunicano la notizia di reato in procura.
Saluti:)

Gennaro Bilancio

Gennaro

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  • Re: denuncia di malattia professionale. E' chiaro a tutti l'iter?
  • (25/07/2012 17:58)

[cite]alessandra1 il 25/07/2012 01:55 ha scritto:
l'unico dubbio che mi rimane riguarda i fogli del Primo certificato di malattia professionale non sono sicura che debba essere consegnato tutto al lavoratore o se si debba inviare anche questo noi per posta con raccomandata quanto meno ad Inail.
/cite]

Secondo la normativa specifica, Il certificato di malattia professionale deve essere consegnato al lavoratore che ha 15 giorni di tempo per consegnarlo al datore di lavoro che ha 5 giorni di tempo per effettuare la denuncia di malattia professionale all'INAIL.
Il lavoratore i potrebbe anche decidere di non consegnare il certificato di malattia professionale al datore di lavoro. ( capita frequentemente). Quindi se il medico competente trasmette direttamente il certificato di malattia professionale all'INAIL, potrebbe trovarsi contro il lavoratore.
Solo per le malattie professionale dell'agricoltura il medico deve inviare il certificato di malattia professionale all'INAIL.

Gennaro Bilancio

max-imo

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  • Re: denuncia di malattia professionale. E' chiaro a tutti l'iter?
  • (25/07/2012 18:10)

Gennaro il 25/07/2012 05:58 ha scritto:
[cite]alessandra1 il 25/07/2012 01:55 ha scritto:
l'unico dubbio che mi rimane riguarda i fogli del Primo certificato di malattia professionale non sono sicura che debba essere consegnato tutto al lavoratore o se si debba inviare anche questo noi per posta con raccomandata quanto meno ad Inail.
/cite]

Secondo la normativa specifica, Il certificato di malattia professionale deve essere consegnato al lavoratore che ha 15 giorni di tempo per consegnarlo al datore di lavoro che ha 5 giorni di tempo per effettuare la denuncia di malattia professionale all'INAIL.
Il lavoratore i potrebbe anche decidere di non consegnare il certificato di malattia professionale al datore di lavoro. ( capita frequentemente). Quindi se il medico competente trasmette direttamente il certificato di malattia professionale all'INAIL, potrebbe trovarsi contro il lavoratore.
Solo per le malattie professionale dell'agricoltura il medico deve inviare il certificato di malattia professionale all'INAIL.

Ciao Gennaro, una precisazione: hai scritto medico competente, penso volessi scrivere medico.
Per il resto hai perfettamente ragione, il lavoratore ha i 15 per decidere, e il datore di lavoro ne ha 5 una volta ricevuto il certificato.
Tuttavia la questione descritta anche da colleghi che mi hanno preceduto non è sempre chiarissima: io mi trovo a dover certificare (1° certificato) una cosa che avrebbe dovuto fare uno specialista o il mmg;
ho riaperto la discussione per evidenziare che spesso si ritiene il mc unico depositario della denuncia di sospetta malattia professionale, cosa assolutamente falsa: se un radiologo fa diagnosi di asbestosi prende carta e penna e deve fare la denuncia di malattia professionale e pure il primo certificato, se un anatomo patologo fa diagnosi di mesotelioma pleurico stessa cosa, senza alcun dubbio.

Per rispondere ad Alessandra il primo certificato lo consegno al lavoratore che ne fa ciò che meglio crede, il resto lo compilo e invio a INAIL, Spisal e DPL.
Ciao.

Gennaro

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  • (25/07/2012 18:59)

max-imo il 25/07/2012 06:10 ha scritto:

Ciao Gennaro, una precisazione: hai scritto medico competente, penso volessi scrivere medico.
Per il resto hai perfettamente ragione, il lavoratore ha i 15 per decidere, e il datore di lavoro ne ha 5 una volta ricevuto il certificato.
Tuttavia la questione descritta anche da colleghi che mi hanno preceduto non è sempre chiarissima: io mi trovo a dover certificare (1° certificato) una cosa che avrebbe dovuto fare uno specialista o il mmg;
ho riaperto la discussione per evidenziare che spesso si ritiene il mc unico depositario della denuncia di sospetta malattia professionale, cosa assolutamente falsa: se un radiologo fa diagnosi di asbestosi prende carta e penna e deve fare la denuncia di malattia professionale e pure il primo certificato, se un anatomo patologo fa diagnosi di mesotelioma pleurico stessa cosa, senza alcun dubbio.

Per rispondere ad Alessandra il primo certificato lo consegno al lavoratore che ne fa ciò che meglio crede, il resto lo compilo e invio a INAIL, Spisal e DPL.
Ciao.

Condivido. Naturalmente quanto sopra vale anche per il referto.
Purtroppo c'è la malsana abitudine di " scaricare"sul medico competente tutti gli adempimenti medico-legali conseguenti alla diagnosi di malattia professionale.
In alcuni casi si tratta di "ignoranza", non solo per quanto riguarda le malattie professionali, ma anche per quanto riguarda tutti gli altri aspetti della medicina del lavoro.
Esempio: mi capita di guardare esami audiometri effettuati da otorini senza la frequenza 3000 Hz. Il motivo è da attribuire al fatto che la frequenza 3000 hz generalmente ha scarsa importanza clinica per gli otorini, mentre riveste molta attenzione per noi.
Saluti:)

Gennaro Bilancio

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