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Collaboratori sportivi e sorveglianza sanitaria

Questo argomento ha avuto 18 risposte ed è stato letto 7822 volte.

andredimu

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  • Collaboratori sportivi e sorveglianza sanitaria
  • (21/07/2009 12:17)

Buongiorno a tutti,
chiedo un parere in merito all'attivazione delle visite per i lavoratori inquadrati con un contratto di collaborazione sportiva presso piscine e palestre che operano come assistenti bagnanti o istruttori.
In funzione dei corsi assegnati sono impiegati da un minimo di 70 ad un massimo di 600 ore lavorative ogni anno, i rischi individuati dal consulente sono quelli legati alla posture e al carico di lavoro, è ovvio però che in funzione delle ore lavorate l'esposizione al rischio è differente, mi domando quindi:
è corretto stabilire per chi fa poche ora che il rischio è irrilevante e quindi non è sottoposto a sorveglianza sanitaria?
Quale criterio utilizzare?

Ho sentito affermare che il collaboratore sportivo è equiparato a lavoratore autonomo e quindi troverebbe applicazione l'art. 21 del D.Lgs 81/2008, e quindi a seguito di una comunicazione del Datore, possono beneficiare della sorveglianza sanitaria, però a loro spese, ma non ho trovate chiare indicazioni di equiparazione.

Ringrazio in anticipo per l'aiuto.

abordiga

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  • Re: Collaboratori sportivi e sorveglianza sanitaria
  • (22/07/2009 17:49)

Far dipendere il rischio dal tempo di esposizione mi pare del tutto logico.
Nelle palestre che seguo io i bagnini sono dipendenti e i maestri di fitness hanno partita iva e quindi non sorvegliati..
saluti


andredimu il 21/07/2009 12:17 ha scritto:
Buongiorno a tutti,
chiedo un parere in merito all'attivazione delle visite per i lavoratori inquadrati con un contratto di collaborazione sportiva presso piscine e palestre che operano come assistenti bagnanti o istruttori.
In funzione dei corsi assegnati sono impiegati da un minimo di 70 ad un massimo di 600 ore lavorative ogni anno, i rischi individuati dal consulente sono quelli legati alla posture e al carico di lavoro, è ovvio però che in funzione delle ore lavorate l'esposizione al rischio è differente, mi domando quindi:
è corretto stabilire per chi fa poche ora che il rischio è irrilevante e quindi non è sottoposto a sorveglianza sanitaria?
Quale criterio utilizzare?

Ho sentito affermare che il collaboratore sportivo è equiparato a lavoratore autonomo e quindi troverebbe applicazione l'art. 21 del D.Lgs 81/2008, e quindi a seguito di una comunicazione del Datore, possono beneficiare della sorveglianza sanitaria, però a loro spese, ma non ho trovate chiare indicazioni di equiparazione.

Ringrazio in anticipo per l'aiuto.

Andrea Angelo Bordiga

andredimu

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  • Re: Collaboratori sportivi e sorveglianza sanitaria
  • (23/07/2009 11:45)

abordiga il 22/07/2009 05:49 ha scritto:
... i maestri di fitness hanno partita iva e quindi non sorvegliati..
saluti

se fossero liberi professionisti non avrei difficoltà, il problema è districarsi tra i collaboratori atipici...

francosic

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  • Re: Collaboratori sportivi e sorveglianza sanitaria
  • (23/07/2009 13:53)

Fatemi capire:dov'è il rischio? Nell'annegamento? Nella postura? Ma quale strana postura assumono? Nel carico di lavoro? Ma, per favore ...
E ci vuole un consulente per stabilire questi "rischi"?

andredimu

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  • Re: Collaboratori sportivi e sorveglianza sanitaria
  • (23/07/2009 16:00)

francosic il 23/07/2009 01:53 ha scritto:
Fatemi capire:dov'è il rischio? Nell'annegamento? Nella postura? Ma quale strana postura assumono? Nel carico di lavoro? Ma, per favore ...
E ci vuole un consulente per stabilire questi "rischi"?

Il rischio per gli istruttori è stato così valutato:

a) mantenimento per lungo tempo della posizione eretta dovuto al fatto che l'attività lavorativa si svolge in piedi (per 2/3 ore consecutive, è prevista una pausa di pochi minuti tra un corso e l'altro, ma l'addetto non la trascorre da seduto o in ogni caso non per un tempo sufficiente a garantire il riposo) che comporta sforzi fisici di sollecitazione in particolare la colonna vertebrale e alle articolazioni troppo frequenti o troppo prolungati

b) microclima (temperature, umidità, correnti d'aria, sbalzi termici da un ambiente di lavoro all'altro)

c) biologico (potenziale contagio: legionella, infezioni fungine)

d) chimico (inalazione e assorbimento cutaneo di cloroformio - sottoprodotto che si origina dai disinfettanti disciolti)

Chi ha valutato il rischio ha concluso che l'attività di istruttore comporta uno sforzo fisico, in taluni casi anche notevole, e quindi deve essere sottoposto a sorveglianza.

francosic

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  • Re: Collaboratori sportivi e sorveglianza sanitaria
  • (24/07/2009 08:43)

Suppongo ci sia anche il rischio movimentazione manuale dei carichi, quando fanno i pesi, e quello del lavoro in quota, quando si tuffano dal trampolino, ...

andredimu

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  • Re: Collaboratori sportivi e sorveglianza sanitaria
  • (25/07/2009 09:43)

francosic il 24/07/2009 08:43 ha scritto:
Suppongo ci sia anche il rischio movimentazione manuale dei carichi, quando fanno i pesi, e quello del lavoro in quota, quando si tuffano dal trampolino, ...

A onor del vero la cosa fa un po' sorridere anche me e avevo già sollevato le mie perplessita con il consulente, ma prima di rivedere la valutazione volevo magari un parere da altri professionisti

furnom

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  • Re: Collaboratori sportivi e sorveglianza sanitaria
  • (26/07/2009 09:43)

A me questi sembrano rischi riconducibili alla popolazione generale (compresa l'attivitâ fisica più sostenuta). Ti dirö che a me ê successo giá 4 volte di scrivere nero su bianco contro il documento di valutazione dei rischi (visto che da medico competente devo collaborare nella valutazione): nel caso tuo il consulente che ha valutato questi rischi (alcuni dei quali mi fanno un po' sorridere) non ê il detentore della veritá assoluta e se ha valutato qualcosa di discutibile scrivi tranquillamente che per i punti X Y non ritieni il rischio presente per i seguenti motivi e che pertanto non ritieni di dover sottoporre quei determinati lavoratori a sorveglianza sanitaria.
Magari per le correnti d'aria proponi come dpi la pancera anti male al pancino :)
Un saluto
Marco F

andredimu il 23/07/2009 04:00 ha scritto:

Il rischio per gli istruttori è stato così valutato:

a) mantenimento per lungo tempo della posizione eretta dovuto al fatto che l'attività lavorativa si svolge in piedi (per 2/3 ore consecutive, è prevista una pausa di pochi minuti tra un corso e l'altro, ma l'addetto non la trascorre da seduto o in ogni caso non per un tempo sufficiente a garantire il riposo) che comporta sforzi fisici di sollecitazione in particolare la colonna vertebrale e alle articolazioni troppo frequenti o troppo prolungati

b) microclima (temperature, umidità, correnti d'aria, sbalzi termici da un ambiente di lavoro all'altro)

c) biologico (potenziale contagio: legionella, infezioni fungine)

d) chimico (inalazione e assorbimento cutaneo di cloroformio - sottoprodotto che si origina dai disinfettanti disciolti)

Chi ha valutato il rischio ha concluso che l'attività di istruttore comporta uno sforzo fisico, in taluni casi anche notevole, e quindi deve essere sottoposto a sorveglianza.

sportgooffy

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  • Re: Collaboratori sportivi e sorveglianza sanitaria
  • (27/07/2009 12:11)

andredimu il 23/07/2009 04:00 ha scritto:



Il rischio per gli istruttori è stato così valutato:

a) mantenimento per lungo tempo della posizione eretta dovuto al fatto che l'attività lavorativa si svolge in piedi (per 2/3 ore consecutive, è prevista una pausa di pochi minuti tra un corso e l'altro, ma l'addetto non la trascorre da seduto o in ogni caso non per un tempo sufficiente a garantire il riposo) che comporta sforzi fisici di sollecitazione in particolare la colonna vertebrale e alle articolazioni troppo frequenti o troppo prolungati

b) microclima (temperature, umidità, correnti d'aria, sbalzi termici da un ambiente di lavoro all'altro)

c) biologico (potenziale contagio: legionella, infezioni fungine)

d) chimico (inalazione e assorbimento cutaneo di cloroformio - sottoprodotto che si origina dai disinfettanti disciolti)

Chi ha valutato il rischio ha concluso che l'attività di istruttore comporta uno sforzo fisico, in taluni casi anche notevole, e quindi deve essere sottoposto a sorveglianza.

La sorveglianza sanitaria non si esaurisce certo nella programmazione ed esecuzione delle visite mediche e/o degli accertamenti clinico-ematologici, ma comprende le logiche e conseguenti deduzioni previste per legge: sono daccordo che si possa ritenere (ma solo in linea di principio; preferirei valutare personalmente e caso per caso la veridicità dell'affermazione)che il rischio sia tale da non necessitare l'esecuzione di accertamenti periodici, ma, se (come immagino) gli istruttori sono anche istruttrici, siamo sicuri che lo sforzo fisico intenso e la prolungata postura eretta non impongano di comprendere nella sorveglianza sanitaria (e quindi nero su bianco nel DVR) la necessità del congedo anticipato di maternità?
Apro una parentesi maligna: e se l'Ispettorato Provinciale esercitasse il suo potere sanzonatorio sui colleghi che nel DVR sistematicamente non valutano i rischi per la maternità?

andredimu

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  • Re: Collaboratori sportivi e sorveglianza sanitaria
  • (29/07/2009 08:44)

sportgooffy il 27/07/2009 12:11 ha scritto:
...siamo sicuri che lo sforzo fisico intenso e la prolungata postura eretta non impongano di comprendere nella sorveglianza sanitaria (e quindi nero su bianco nel DVR) la necessità del congedo anticipato di maternità?...

Per le istruttrici è già previsto il congedo

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