Salve,sentendo alcuni colleghi sugli esami effettuati per l'accertamento di alcooldipendenza ho constatato spesso che vi sono diverse correnti di pensiero sugli esami da praticare.Qualche collega fa il dosaggio del CDT qualcun altro valuta l'alcolemia.Voi come vi state regolando?
Io faccio tutti gli esami consigliati dalle leinee guida, tranne la CDT.
Controllo transaminasi, ggt, emocromo (il tutto calato nella routine degli esami ematochimici) ed etilometro (a sorpresa ed in sede di visita periodica)!
serena.lav il 29/07/2009 12:25 ha scritto:
Salve,sentendo alcuni colleghi sugli esami effettuati per l'accertamento di alcooldipendenza ho constatato spesso che vi sono diverse correnti di pensiero sugli esami da praticare.Qualche collega fa il dosaggio del CDT qualcun altro valuta l'alcolemia.Voi come vi state regolando?
A pensar male si fa peccato ma ci s'azzecca!
controllo tramite etilometro l'alcolemia durante l'orario di lavoro e impongo l'astensione dall'alcool durante la giornata lavorativa. Quello che poi fa fuori del lavoro, non importa. l'importante è che sia sobrio quando lavora.
latini il 31/07/2009 10:05 ha scritto:
controllo tramite etilometro l'alcolemia durante l'orario di lavoro e impongo l'astensione dall'alcool durante la giornata lavorativa. Quello che poi fa fuori del lavoro, non importa. l'importante è che sia sobrio quando lavora.
Potrebbe essere un approcio valido, tuttavia in questo caso risulta difficile identificare chi ha un problema cronico con possibili sintomi quali astenia, problemi gastrointestinali, tremori agli arti, per non parlare delle sindromi neurologiche più gravi. Aspetti che, soprattutto per determinate mansioni, il medico competente dovrebbe valutare.
Argeo Maviglia
doc. il 01/08/2009 11:18 ha scritto:
chiaramente la visita rimane compreso l'esame neurologico. Ho visto diversi etilisti cronici e non serve la cdt per confermarlo. di solito se non si redimono vengono presto licenziati anche se non lavorano nelle mansioni a rischio in questione. In vertità il semplice stare in piedi, per loro è un rischio e l'allontanamento è giusto, neanche contraddetto dai sindacati. Diverso il caso di chi alla sera, fuori dal lavoro, si fa un mezzo litro e un ammazzacaffè. Il cdt sarà alterato ma se durante il lavoro è sobrio, io non credo che si possa allontanare senza avere un mare di problemi legali con ricorsi che il lavoratore vincerà sicuramente.
Potrebbe essere un approcio valido, tuttavia in questo caso risulta difficile identificare chi ha un problema cronico con possibili sintomi quali astenia, problemi gastrointestinali, tremori agli arti, per non parlare delle sindromi neurologiche più gravi. Aspetti che, soprattutto per determinate mansioni, il medico competente dovrebbe valutare.
Leggo alcuni interventi, sul tema dei controlli sull'assunzione di alcol, che mi lasciano un poco perplesso e sui quali chiedo chiarimenti: ad esempio sul controllo tramite etilometro l'alcolemia durante l'orario di lavoro e l'imposizione dell'astensione dall'alcool durante la giornata lavorativa.
Se si controlla con l'etilometro, viene ad essere importante anche quello che il lavoratore fa FUORI dal'azienda (ad esempio nella pausa pasto in assenza di mensa interna). Il DdL NON può imporre alcunchè al lavoratore al di fuori del luogo di lavoro, per cui si può parlare al massimo di raccomandazione, e non certo di imposizione. Ovvio che il DdL deve impedire al lavoratore alticcio di operare, ma questo è un altro discorso.
Ancora: come si determina la sobrietà? A quali limiti nel dosaggio ci si rifà? Non mi pare che la norma citi da nessuna parte che è prevista l'assenza totale di alcol nel sangue. Vi chiedo di indicarmi i riferimenti normativi.
Ancora, vedo che alcuni propongo l'uso dell'etilometro a sorpresa ed in sede di visita periodica. Ci sono riferimenti normativi che permettono tale protocollo sanitario (definiamolo cosi)? Se si, quali?
Abbati il 19/08/2009 10:45 ha scritto:
Leggo alcuni interventi, sul tema dei controlli sull'assunzione di alcol, che mi lasciano un poco perplesso e sui quali chiedo chiarimenti: ad esempio sul controllo tramite etilometro l'alcolemia durante l'orario di lavoro e l'imposizione dell'astensione dall'alcool durante la giornata lavorativa.
Se si controlla con l'etilometro, viene ad essere importante anche quello che il lavoratore fa FUORI dal'azienda (ad esempio nella pausa pasto in assenza di mensa interna). Il DdL NON può imporre alcunchè al lavoratore al di fuori del luogo di lavoro, per cui si può parlare al massimo di raccomandazione, e non certo di imposizione. Ovvio che il DdL deve impedire al lavoratore alticcio di operare, ma questo è un altro discorso.
Ancora: come si determina la sobrietà? A quali limiti nel dosaggio ci si rifà? Non mi pare che la norma citi da nessuna parte che è prevista l'assenza totale di alcol nel sangue. Vi chiedo di indicarmi i riferimenti normativi.
Ancora, vedo che alcuni propongo l'uso dell'etilometro a sorpresa ed in sede di visita periodica. Ci sono riferimenti normativi che permettono tale protocollo sanitario (definiamolo cosi)? Se si, quali?
Salute a tutti:)
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Aggiungo un dubbio, nei casi in cui i lavoratori da "controllare" siano autisti di lunga distanza, quando è corretto eseguire i test?....
Il medico competente rincorre l'autista e gli effettua il test sull'autostrada?.
Saluti
Gennaro Bilancio
Naturalmente la mia ultima domanda è provocatoria, non è una proposta!,
Gennaro Bilancio
Aggiungo un dubbio, nei casi in cui i lavoratori da "controllare" siano autisti di lunga distanza, quando è corretto eseguire i test?....
Il medico competente rincorre l'autista e gli effettua il test sull'autostrada?.
Si può sempre impiantare un microchip nella bocca degli autisti (agganciandolo ad un dente fisso) in modo che oltre a segnalare la presenza dello stesso durante l'orario di lavoro rilevi l'assunzione di alcolici in tempo reale. La telemedicina ci viene in soccorso e possiamo con un semplice clic tenere sotto controllo tutti i lavoratori per i quali vige il divieto.
Al di fuori dell'orario di lavoro il PC deve stare in standby,almeno per quanto riguarda i microchip di coloro che sono in ferie o a riposo, altrimenti che vita sarebbe.
frama il 20/08/2009 12:43 ha scritto:
Aggiungo un dubbio, nei casi in cui i lavoratori da "controllare" siano autisti di lunga distanza, quando è corretto eseguire i test?....
Il medico competente rincorre l'autista e gli effettua il test sull'autostrada?.
Si può sempre impiantare un microchip nella bocca degli autisti (agganciandolo ad un dente fisso) in modo che oltre a segnalare la presenza dello stesso durante l'orario di lavoro rilevi l'assunzione di alcolici in tempo reale. La telemedicina ci viene in soccorso e possiamo con un semplice clic tenere sotto controllo tutti i lavoratori per i quali vige il divieto.
Al di fuori dell'orario di lavoro il PC deve stare in standby,almeno per quanto riguarda i microchip di coloro che sono in ferie o a riposo, altrimenti che vita sarebbe.
Frama... un grande
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