La mia ragazza lavora in un azienda in cui fà il programmatore.
Sta su una scrivania e davanti a un computer tutto il giorno. E' stato assunta da circa 1 mese e ora deve sostenere la visita medica di lavoro.
Ha avuto gia modo di parlare con questo medico che un giorno venne in azienda e gli aveva parlato degli accertamenti che le dovevano eseguire per rilascirgli l'idoneità alla mansione.
Tra questi figurava, visita generica, postura, vista, sangue + urine.
La mia ragazza è come me, ha una paura dannata degli aghi, per ben 2 volte infatti ad un vaccino era svenuta sentendosi veramente male.
Ha detto al medico che lei non avrebbe eseguito nessun esame del sangue ne tanto meno delle urine xchè aveva questo problema e riteneva questi esami inutili in quanto era già stata assunta e non centravano niente con il suo lavoro al videoterminale.
Il medico gli ha detto chiaramente che doveva eseguire X FORZA gli esami del sangue senno non avrebbe potuto dargli l'idoneità !!!!!!
La mia ragazza è in crisi, non sa che fare. A me sembra un po strano che x lavorare al VDT ci vogliono i esami del sangue x dare un idoneità.
Chiedo pareri e vi ringrazio.
Premetto che è sempre difficile parlare di adeguatezza dei protocolli sanitari senza conoscere la realtà della specifica azienda. Tuttavia, se il rischio è solo quello dell'utilizzo del videoterminale, mi sembra strano che il Medico Competente possa imporre il prelievo ematico, visto che gli accertamenti sanitari sono mirati alla prevenzione dei disturbi della vista, della postura e dello stress e anche le linee guida non lo prevedono.
Ribadisco, come ho avuto già modo di dire in risposta ad un suo precedente intervento, che spiegando le proprie ragioni al Medico Competente, la sua ragazza possa rifiutarsi di effettuare il prelievo senza compromettere il giudizio di idoneità.
Ah buono a sapersi. Quindi la mia ragazza se questo medico ( che è anche parecchio scontroso ) insistesse che deve farli, come potrebbe difendersi ? Grazie
Direi che, come ho più volte detto, è il caso di parlare innanzitutto con il Medico Competente, spiegando le ragioni per le quali rifiuta il prelievo. Se il Medico insiste, cosa che non credo, parlerei con il RLS (se nominato in azienda) o con il Datore di Lavoro. In ogni caso se il Medico dovesse esprimere il giudizio di non idoneità, la sua ragazza può fare ricorso alla USL competente per territorio entro 30 giorni dalla comunicazione dello stesso.
Se i fatti sono quelli raccontati (solo rischio da VDT in quanto programmatrice), siamo di fronte ad un'abuso penalmente rilevante.
Ritengo che ci sia un tentativo di lucro da parte del medico che con esami non necessari può aumentare il suo guadagno o, peggio, un tentativo di accertare eventuali tossicodipendenze su richiesta del datore di lavoro.
In primis il fatto deve essere denunciato, consiglio all'arma dei Carabinieri in quanto dotati di nucleo specifico sia in materia di sanità che di sicurezza del lavoro.
Il ricorso all'ASL non porterebbe allo stesso esito complessivo: infatti il medico che ha redatto (o accettato) un tale protocollo sanitario dovrebbe cessare l'esercizio della professione.
Visto il numero di morti bianche, abbiamo bisogno di serietà, non di lucro sulla salute e sulla sicurezza.
Ripeto: se i fatti corrispondono a quelli raccontati...
Ciao, posso chiederti che azienda è?
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