In una mia ditta che lavora alle bonifiche abbiano avuto più di un incidente con le api, un caso quasi mortale.
Avevo idea di introdurre nelle visite periodiche un pricktest per api e vespe per capire chi è allergico e dotarlo della Fastjekt.
Secondo voi è una buona idea?
Dove si ordinano gli allergeni?
Piuiteaczz il 26/09/2009 09:41 ha scritto:
In una mia ditta che lavora alle bonifiche abbiano avuto più di un incidente con le api, un caso quasi mortale.
Avevo idea di introdurre nelle visite periodiche un pricktest per api e vespe per capire chi è allergico e dotarlo della Fastjekt.
Secondo voi è una buona idea?
Dove si ordinano gli allergeni?
e' un rischio specifico inseribile nel DVR?
in ogni caso, eviterei il pricktest a tappeto: pricktest e RAST sono infatti esami complementari, da valutare alla luce dei dati clinici, volti essenzalmente a selezionare quei soggetti con positività anafilattica al veleno degli imenotteri, da sottoporre eventualmente a terapia immunosoppressiva (vaccino).
La predittività dei test non è infatti elevata (per anergia relativa, falsi positivi, reazioni tossiche non IgE-mediate, etc.), e la positività e/o negatività dell'uno e/o dell'altro esame vanno valutate sulla base del dato clinico-anamnetico: oltretutto, non correlano con la gravità delle eventuale risposta allergica.
Consiglio, in caso di rischio specifico, l'invio in un centro specialistico (dove potranno valutare l'eventuale beneficio della terapia immunosoppressiva) e, se del caso, l'inserimento del fastJket come DPI solo per i soggetti con positività così documentata da un centro allergologico (ovviamente previa formazione e informazione)
Se vi sono stati dei casi così gravi mi sembra opportuno l'idea di inserire il rischio nel DVR.
Riguardo la valutazione di tutti i lavoratori non è una cosa nè semplice nè economica, perchè tutti dovrebbero fare dei test allergometrici specifici, e potresti valutare una convenzione con uno specialista o un laboratorio, e poi quelli che evidenziano una allergia potrebbero essere dotati della siringa di adrenalina (la Bracco la commercializa in Italia), ma non prima di aver valutato le loro condizioni cardiache.
Argeo Maviglia
Piuiteaczz il 26/09/2009 09:41 ha scritto:
In una mia ditta che lavora alle bonifiche abbiano avuto più di un incidente con le api, un caso quasi mortale.
Avevo idea di introdurre nelle visite periodiche un pricktest per api e vespe per capire chi è allergico e dotarlo della Fastjekt.
Secondo voi è una buona idea?
Dove si ordinano gli allergeni?
mery il 28/09/2009 05:26 ha scritto:
ALLERGIA ALLE API in tanti anni della mia vita professionale non mi è mai capitato una segnalazione del genere!una domanda mi viene spontanea da fare:ma quante cose dobbiamo fare noi medici competenti?e i vostri datori di lavoro sono tutti contenti a spendere altri euro per rishi non contemplati?torno a casa quasi sempre con una raucedine....parlo parlo con i dl...prevenzione ,sorveglianza...mi rispondono:dottorè...scusate non potrebbe essere considerato un infortunio?'
mery il 28/09/2009 05:26 ha scritto:
ALLERGIA ALLE API in tanti anni della mia vita professionale non mi è mai capitato una segnalazione del genere!una domanda mi viene spontanea da fare:ma quante cose dobbiamo fare noi medici competenti?e i vostri datori di lavoro sono tutti contenti a spendere altri euro per rishi non contemplati?torno a casa quasi sempre con una raucedine....parlo parlo con i dl...prevenzione ,sorveglianza...mi rispondono:dottorè...scusate non potrebbe essere considerato un infortunio?'
sportgooffy il 28/09/2009 09:20 ha scritto:
e' un rischio specifico inseribile nel DVR?
in ogni caso, eviterei il pricktest a tappeto: pricktest e RAST sono infatti esami complementari, da valutare alla luce dei dati clinici, volti essenzalmente a selezionare quei soggetti con positività anafilattica al veleno degli imenotteri, da sottoporre eventualmente a terapia immunosoppressiva (vaccino).
La predittività dei test non è infatti elevata (per anergia relativa, falsi positivi, reazioni tossiche non IgE-mediate, etc.), e la positività e/o negatività dell'uno e/o dell'altro esame vanno valutate sulla base del dato clinico-anamnetico: oltretutto, non correlano con la gravità delle eventuale risposta allergica.
Consiglio, in caso di rischio specifico, l'invio in un centro specialistico (dove potranno valutare l'eventuale beneficio della terapia immunosoppressiva) e, se del caso, l'inserimento del fastJket come DPI solo per i soggetti con positività così documentata da un centro allergologico (ovviamente previa formazione e informazione)
Il problema è che nessuno dei due casi gravi pensava di essere allergico nè aveva mi avuto precedenti reazioni anafilattiche neanche sospette (anche se indagando con il senno del poi abbiamo scoperto in entrambi i casi un episodio di qualche mese prima in cui erano stati vittime di più punture contemporaneamente). Non erano neppure atopici noti. La ditta ha 100 dipendenti e quindi mi sembra poco praticabile sia inviarli tutti a tappeto ad un cetro allergologico sia mandarci solo i casi sospetti.
Per questo avevo pensato ad uno screening con i pricktest: mi chiedevo se richiedevano una esperienza particolare o se si può imparare in breve tempo a farli.
Per quello che riguarda il DVR probabilmente non si tratta di rischi specifici ma potrebbero essere probabilmente inquadrati come rischi generici aggravati. Tra l'altro quest'anno abbiamo auto pure un morso di vipera (sembra neanche una vipera nostrana ma una vipera "straniera" liberata da qualche idiota di collezionista).
ecco...ci mancava anche la vipera....bisognerebbe fare un sopralluogo e magari stare li a vigilare..in questo periodo è un gran nervoso...
Penso che questi rischi siano da valutare nella prcedura di pronto soccorso come richiestodal D.L.388 e trovare le adeguate soluzioni ( procedure , presenza di particolari farmaci specifici ( fastjekt) nella cassetta di PS , formazione dei lavratori a saper affrontare queste particolare evenienze , studiare organizzazione in cui sia prevista semprela presenza di almeno dueeprsone e evitae , se possibile , il lavoro in solitaria ).
giancarlo il 28/09/2009 09:07 ha scritto:
Penso che questi rischi siano da valutare nella prcedura di pronto soccorso come richiestodal D.L.388 e trovare le adeguate soluzioni ( procedure , presenza di particolari farmaci specifici ( fastjekt) nella cassetta di PS , formazione dei lavratori a saper affrontare queste particolare evenienze , studiare organizzazione in cui sia prevista semprela presenza di almeno dueeprsone e evitae , se possibile , il lavoro in solitaria ).
I veleno di api come tutti sappiamo puo' causare shock anafilattico. Una anamnesi positiva di allergia grave a puntura di insetto in un lavoratore addetto ad interventi di bonifica potrebbe anche essere causa di non idoneità alla mansione:chiunque puo' essre punto da un ape,ma in talune categorie questa evenienza potrebbe configurarsi quantomeno come rischio " generico aggravato"
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