Già se ne è parlato ma io ripongo una domanda per chiarirmi le idee , per la verità molto confuse.
Tasso alcool nell'organismo ( qualsiasi metodologia) per un "mulettista" la legge lo impone di un valore uguale a O.
Poniamo che questi lavori di giorno, rispetti il limite di 5 - 10 Km/h e nelle corsie gialle dei reparti.
Se trovo O,1 e lo stampo su carta che faccio?
Altro scenario: io MC che , magari di notte, vengo fermato e gli agenti mi trovano 0,49 di tasso alcolemico e viaggio sulle strade (autostrada) vengo abilitato , con tante scuse per avermi fermato (sai sono IL MEDICO) a lanciarmi a 130 Km/h
Quale potrà essere l'eventuale danno a terzi nei due casi ( gli statistici tra di noi si sbizzarriscano!!)
Le cose stanno cosi oppure no.... Se fossero cosi mi si può spiegare la logigità delle leggi.
PS. Vorrei rappresentare il mio disagio di essere umano, di professionista, di Medico a qualche collega che in qualche 3D ha dichiarato che " lui si comporta cosi _ piombo all'improvviso in azienda e faccio il test...._
Mi sembra il comportamento di una testa di cuoio ( o di ca....) e non di un Medico del lavoro
Siamo seri e quantomeno rileggiamo il ns giuramento!!!!
Ciao
Mario
…… siccome ho avuto una notte agitata per il fatto che ho scritto molto sul sito e mi immaginavo le ca….. che avevo potuto dire ,stamane mi ci rivoglio cimentare… voi mi scuserete
…….. Autista TIR (poveretto sempre lui!) , un bel mattino con un blitz ( mamma mia che faccio…) gli doso l’alcool e ne trovo 0,49… per me lui non può partire e registro il tutto come da legge ( ora,metodo,anamnesi etc… nero su bianco)
Lui parte ugualmente e dopo un km ha un incidente con danni a terzi.
La polizia gli fa l’alcool test e trovano 0,48, quindi nei limiti.
La eventuale maggior colpa per l’incidente provocato si baserà sul test della polizia o sul mio esame e certificato di temporanea non idoneità.
( perché certamente qualche giudice vorrà vedere se il malcapitato lavoratore veniva sottoposto a visita per escludere…. etc, etc…)
Lo scenario è duplice o vale il test della polizia o vale il mio certificato…………non ci potranno essere due metri di misura.
Nel primo caso a che serve il ns lavoro.. nella seconda ipotesi desidererei avere un titolo honoris causa di “ispettore onorario della polizia di stato” …….
Mario
dr.alesiani il 08/10/2009 08:26 ha scritto:
…… siccome ho avuto una notte agitata per il fatto che ho scritto molto sul sito e mi immaginavo le ca….. che avevo potuto dire ,stamane mi ci rivoglio cimentare… voi mi scuserete
…….. Autista TIR (poveretto sempre lui!) , un bel mattino con un blitz ( mamma mia che faccio…) gli doso l’alcool e ne trovo 0,49… per me lui non può partire e registro il tutto come da legge ( ora,metodo,anamnesi etc… nero su bianco)
Lui parte ugualmente e dopo un km ha un incidente con danni a terzi.
La polizia gli fa l’alcool test e trovano 0,48, quindi nei limiti.
La eventuale maggior colpa per l’incidente provocato si baserà sul test della polizia o sul mio esame e certificato di temporanea non idoneità.
( perché certamente qualche giudice vorrà vedere se il malcapitato lavoratore veniva sottoposto a visita per escludere…. etc, etc…)
Lo scenario è duplice o vale il test della polizia o vale il mio certificato…………non ci potranno essere due metri di misura.
Nel primo caso a che serve il ns lavoro.. nella seconda ipotesi desidererei avere un titolo honoris causa di “ispettore onorario della polizia di stato” …….
Nell'esempio specifico che hai citato vige il Codice della Strada, quindi in quel caso è un automobilista che ha provocato un incidente, i cui danni verranno pagati dall'assicurazione, ma che non incorrerà in tutte le pene e sanzioni peviste per chi guida in stato di ebrezza, perchè sotto il limite legale di 0,5 g/l.
Quello che dovrebbe succedere è un procedimento disciplinare interno al lavoratore, che non ha rispettato un giudizio di non idoneità del medico competente, con possibili gravi conseguenze per il suo posto di lavoro. Inoltre il DL potrebbe tutelarsi richiedendogli anche i danni causati al suo automezzo.
Riguardo la possibilità che un giudice vada ad approfondire la cosa non sarei molto certo. In questo campo e cioè la guida in stato di ebrezza, le pene, anche accessorie, vengono costantemente incrementate. Tutti leggiamo di periodici giri di vite in materia ogni volta che un fatto di cronaca balza all'attenzione dei media e più il fatto è grave più le pene vengono incrementate. L'effetto che ne consegue sembra però lo stesso che avevano le grida di manzoniana memoria, che più prevedevano pene severe più non venivano fatte rispettare.
Infatti non tutti però sanno che spesso queste pene non vengono applicate per tutta una serie di motivi:
disorganizzazione degli uffici competenti;
lentezza della magistratura;
carenza di organici in alcune parti del paese;
alcuni giudici di pace che accolgono tanti ricorsi e restituiscono le patenti in casi a volte assurdi.
Più in generale concordo sulle motivazioni di fondo dei tuoi interventi. Questa materia, forse per la prima volta, attribuisce ai medici competenti obblighi che riguardano non la tutela della salute dei lavoratori, ma la sicurezza di terzi.
In questo caso le tue perplessità sono condivisibili.
Argeo Maviglia
Se ti interessa approfondire l'argomento ti segnalo questa discussione
http://www.medicocompetente.it/fo...read/2760/Test-alcolimetrici/p/7/
nella quale molti colleghi hanno scritto cose sensate ed io solo alcune idee un pò confuse.
Ciao
Argeo Maviglia
Io dico che l'autista e il suo datore di lavoro verrebbero incriminati/multati lo stesso.
Un limite non esclude l'altro. Uno è il limite per tutti gli automobilisti, l'altro per un autista professionista, che lavora tuto il giorno (o la notte) guidando un tir. Quindi è "giusto" cha debba sottostare a un alcolemia zero quando lavora.
D'altra parte i la normativa relativa all'alcol non è solo relativa a danni a terzi ma anche mira anche ad rdurre gli infortuni per il lavoratore. Ed è per questo che io non sono d'accordo col non fare controlli per l'alcol dipendenza. Infatti, se si considera l'alcoldipendenza come un rischio per la sicurezza dei lavoratori i "casi e le condizioni previste dall'ordinamento" esistono eccome. Sono gli stessi che invochiamo per giustificare la sorveglianza sanitaria, ad esempio, dei lavoratori esposti a sovraccarico funzionle degli arti superiori (per il quale rischo non esistono titoli o leggi specifici che obbligano alla sorveglianza sanitaria). Tali motivi sono:articolo 18 comma 1 lett.c) ; articolo 20 comma 2 lett. i) oltre all'aplicazione di una misura generale di tutela con le finalità dello stesso DLgs 81/08
So di urtare le convinzioni di molti colleghi e sono aperto ad un confronto
dr.alesiani il 08/10/2009 08:26 ha scritto:
…… siccome ho avuto una notte agitata per il fatto che ho scritto molto sul sito e mi immaginavo le ca….. che avevo potuto dire ,stamane mi ci rivoglio cimentare… voi mi scuserete
…….. Autista TIR (poveretto sempre lui!) , un bel mattino con un blitz ( mamma mia che faccio…) gli doso l’alcool e ne trovo 0,49… per me lui non può partire e registro il tutto come da legge ( ora,metodo,anamnesi etc… nero su bianco)
Lui parte ugualmente e dopo un km ha un incidente con danni a terzi.
La polizia gli fa l’alcool test e trovano 0,48, quindi nei limiti.
La eventuale maggior colpa per l’incidente provocato si baserà sul test della polizia o sul mio esame e certificato di temporanea non idoneità.
( perché certamente qualche giudice vorrà vedere se il malcapitato lavoratore veniva sottoposto a visita per escludere…. etc, etc…)
Lo scenario è duplice o vale il test della polizia o vale il mio certificato…………non ci potranno essere due metri di misura.
Nel primo caso a che serve il ns lavoro.. nella seconda ipotesi desidererei avere un titolo honoris causa di “ispettore onorario della polizia di stato” …….
Andrea Angelo Bordiga
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