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MA I MEDICI COMPETENTI CHI LI AVVISA?

Questo argomento ha avuto 5 risposte ed è stato letto 2583 volte.

abordiga

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  • MA I MEDICI COMPETENTI CHI LI AVVISA?
  • (14/10/2009 14:12)

Buongiorno Colleghi,
volevo sottoporvi una riflessione su un problema secondo me importante. Mi riferisco alla scarsa considerazione nei confronti della figura del medico competente relativamente alla comunicazione di informazioni di vario genere che lo riguardano. Parlo di decreti ministeriali, norme regionali, indicazioni ASL , INAIL ecc.) che dovrebbero avere nel medico competente (una delle figure chiave dela legislazione su prevenzione nei luoghi di lavoro)uno dei destinatari fissi. Come esempio riporto l'ultima nota della regione lombardia sulle faq alle procedure per gli accertemanti inerenti a stupefacenti , che vede tra i destinitari le asl (direttori, sert,spsal) le associazioni datoriali e i sindacati: ma i medici competenti non li considerano??
Voi direte: e come fanno a raggiungerli tutti? Io penso che basti la volonta di farlo attraverso qualche ente di rappresentanza con un data base dei MC come gli ordini o, se la comunicazione avviene a livello nazionale, tramite il ministero del lavoro (e salute) che gestisce l'elenco nazionale dei medici competenti con, finalmente, un uso utile dello stesso.

Andrea Angelo Bordiga

abordiga

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  • Re: MA I MEDICI COMPETENTI CHI LI AVVISA?
  • (14/10/2009 14:14)

dimenticavo il documento è in documentazione alla voce legislazione

Andrea Angelo Bordiga

doc.

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  • Re: MA I MEDICI COMPETENTI CHI LI AVVISA?
  • (15/10/2009 12:08)

Purtroppo è la realtà delle cose.
Ma credo che spazi come questo che frequentiamo abbiano anche questa utilità e finalità. E' ovvio che, come dici tu, si potrebbe e dovrebbe fare di più.

Argeo Maviglia

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  • Re: MA I MEDICI COMPETENTI CHI LI AVVISA?
  • (15/10/2009 16:44)

abordiga il 14/10/2009 02:12 ha scritto:
Buongiorno Colleghi,
volevo sottoporvi una riflessione su un problema secondo me importante. Mi riferisco alla scarsa considerazione nei confronti della figura del medico competente relativamente alla comunicazione di informazioni di vario genere che lo riguardano. Parlo di decreti ministeriali, norme regionali, indicazioni ASL , INAIL ecc.) che dovrebbero avere nel medico competente (una delle figure chiave dela legislazione su prevenzione nei luoghi di lavoro)uno dei destinatari fissi. Come esempio riporto l'ultima nota della regione lombardia sulle faq alle procedure per gli accertemanti inerenti a stupefacenti , che vede tra i destinitari le asl (direttori, sert,spsal) le associazioni datoriali e i sindacati: ma i medici competenti non li considerano??
Voi direte: e come fanno a raggiungerli tutti? Io penso che basti la volonta di farlo attraverso qualche ente di rappresentanza con un data base dei MC come gli ordini o, se la comunicazione avviene a livello nazionale, tramite il ministero del lavoro (e salute) che gestisce l'elenco nazionale dei medici competenti con, finalmente, un uso utile dello stesso.

Credo che il problema non stia tanto o solo nella volontà o nelle capacità di informare il m.c. riguardo le numerose produzioni nazionali o regionali quanto nella rappresentatività del mc nella partecipazione alla loro realizzazione. Citando il tuo esempio della circolare lombarda, leggendo i componenti del gruppo di lavoro si evince che sono colleghi di asl, uoml, ecc. Sono tutti colleghi meritevoli di fiducia ed alcuni di loro svolgono anche incarichi di m.c. Tuttavia si avverte la mancanza del mc "proprio", quello cioè che segue piccole e medie imprese sparse sul territorio. La carenza che si avverte in questi gruppi di lavoro non é sentimentale o un puerile desiderio di partecipazione ma si traduce poi con l'impossibilità di applicare quanto indicato in alcuni punti della circolare stessa.
Per fare esempi chiarificatori: viene indicato che, in caso di test on-site svolto dal m.c., l'analisi delle urine pre-screening per valutare la congruità del campione (o test antisofisticazione) deve comportare almeno la lettura quantitativa e la stampa del valore di creatinina. Ora, se ci fosse stato nel gruppo di lavoro qualcuno che i test onsite li esegue, avrebbe fatto notare che per avere la stampa devi avere un lettore portatile delle strisce. A parte il costo (1.500 euro) e a parte l'ingombro, gli strumenti in commercio, intesi come lettori, analizzano fino a 11 parametri e che il risultato é qualitativo e che, particolare trascurabile, non effettuano l'analisi della creatinina. Per questa analisi bisogna ricorrere ad un esame con uno strumento da banco. Attenzione stiamo parlando di un'analisi pre-screening (che tra l'altro non é contemplata nella normativa originale): poi viene la ricerca delle sostanze stupefacenti vera e propria. Viene così a decadere, se si vuole seguire pedissequamente la linea guida, la possibilità di eseguire il test on-site. Un altra considerazione é la frammentarietà temporanea del susseguirsi di indicazioni. Prima viene promulgata una norma, poi qualcuno aggiunge la buprenorfina, perché non se può fare a meno, poi si aggiunge l'analisi a stampa della creatinuria. E' un puzzle che non finisce più! e spesso i pezzi non combaciano.
Questi comportamenti portano, come risultato, ad un rifiuto ideologico da parte del m.c. che non riesce più a seguire e soprattutto gestire le analisi. Alzi la mano chi non é stressato dall'interpretazione, applicazione e gestione dei drug-tests?
Altro esempio di scarsa appropiatezza é ad esempio l'indicazione delle linee guida regionali per la s.s. in edilizia dell'esecuzione di ecg da sforzo triennale. Non mi soffermo sui commenti inerenti al test da sforzo sia per le difficoltà organizzative, soprattutto poi con i muratori, sia di merito.
Per concludere non voglio criticare l'appropriatezza o la saggezza di queste commissioni però se non coinvolgono gli "utilizzatori finali" nelle decisioni succede che rendono non completamente applicabili le loro produzioni. E' chiaro che dovremmo anche bussare alla loro porta: personalmente ho segnalato le incongruità in regione. Nel primo caso citato non mi hanno neppure cagato e nel secondo mi hanno detto che nella commissione sono presenti medici del lavoro competenti. Si....questo lo avevo capito!

doc.

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  • Re: MA I MEDICI COMPETENTI CHI LI AVVISA?
  • (16/10/2009 08:23)

cristiano.ravalli il 15/10/2009 04:44 ha scritto:


Credo che il problema non stia tanto o solo nella volontà o nelle capacità di informare il m.c. riguardo le numerose produzioni nazionali o regionali quanto nella rappresentatività del mc nella partecipazione alla loro realizzazione. Citando il tuo esempio della circolare lombarda, leggendo i componenti del gruppo di lavoro si evince che sono colleghi di asl, uoml, ecc. Sono tutti colleghi meritevoli di fiducia ed alcuni di loro svolgono anche incarichi di m.c. Tuttavia si avverte la mancanza del mc "proprio", quello cioè che segue piccole e medie imprese sparse sul territorio. La carenza che si avverte in questi gruppi di lavoro non é sentimentale o un puerile desiderio di partecipazione ma si traduce poi con l'impossibilità di applicare quanto indicato in alcuni punti della circolare stessa.
Per fare esempi chiarificatori: viene indicato che, in caso di test on-site svolto dal m.c., l'analisi delle urine pre-screening per valutare la congruità del campione (o test antisofisticazione) deve comportare almeno la lettura quantitativa e la stampa del valore di creatinina. Ora, se ci fosse stato nel gruppo di lavoro qualcuno che i test onsite li esegue, avrebbe fatto notare che per avere la stampa devi avere un lettore portatile delle strisce. A parte il costo (1.500 euro) e a parte l'ingombro, gli strumenti in commercio, intesi come lettori, analizzano fino a 11 parametri e che il risultato é qualitativo e che, particolare trascurabile, non effettuano l'analisi della creatinina. Per questa analisi bisogna ricorrere ad un esame con uno strumento da banco. Attenzione stiamo parlando di un'analisi pre-screening (che tra l'altro non é contemplata nella normativa originale): poi viene la ricerca delle sostanze stupefacenti vera e propria. Viene così a decadere, se si vuole seguire pedissequamente la linea guida, la possibilità di eseguire il test on-site. Un altra considerazione é la frammentarietà temporanea del susseguirsi di indicazioni. Prima viene promulgata una norma, poi qualcuno aggiunge la buprenorfina, perché non se può fare a meno, poi si aggiunge l'analisi a stampa della creatinuria. E' un puzzle che non finisce più! e spesso i pezzi non combaciano.
Questi comportamenti portano, come risultato, ad un rifiuto ideologico da parte del m.c. che non riesce più a seguire e soprattutto gestire le analisi. Alzi la mano chi non é stressato dall'interpretazione, applicazione e gestione dei drug-tests?
Altro esempio di scarsa appropiatezza é ad esempio l'indicazione delle linee guida regionali per la s.s. in edilizia dell'esecuzione di ecg da sforzo triennale. Non mi soffermo sui commenti inerenti al test da sforzo sia per le difficoltà organizzative, soprattutto poi con i muratori, sia di merito.
Per concludere non voglio criticare l'appropriatezza o la saggezza di queste commissioni però se non coinvolgono gli "utilizzatori finali" nelle decisioni succede che rendono non completamente applicabili le loro produzioni. E' chiaro che dovremmo anche bussare alla loro porta: personalmente ho segnalato le incongruità in regione. Nel primo caso citato non mi hanno neppure cagato e nel secondo mi hanno detto che nella commissione sono presenti medici del lavoro competenti. Si....questo lo avevo capito!

Concordo su tutto, parola per parola, e soprattutto sottolineo quanto sia nella pratica difficoltoso organizzare l'ecg da sforzo nel settore edile.

Però, nel contempo, non mi stupisco. Più o meno è sempre stato così ed è un problema diffuso e sentito non solo nel nostro settore. La distanza, o lo scollamento come si dice in termini più forbiti, tra chi decide qualcosa ed il mondo reale è una costante, credo da sempre. Sembrerà retorica, ma io la penso così.

Argeo Maviglia

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  • Re: MA I MEDICI COMPETENTI CHI LI AVVISA?
  • (17/10/2009 12:27)

Concordo su quanto detto. Il problema, a mio modesto avviso, sta anche nell'eccesso di norme, prodedure e postille spesso in contraddizione tra loro e talora modificate in tempi brevissimi, meno di un anno....a dimostrazione che non erano poi così sostanziali! Se si facesse una valutazione di efficacia di tutto ciò che viene normalmente fatto in sorveglianza sanitaria ed ancor più di ciò che viene indicato di fare, resterebbero veramente poche cose. Forse un pò più di rigore nell'affrontare i temi della prevenzione e più ponderazione nel legiferare e dare linee di indirizzo semplificherebbe la vita a tutti e non rischierebbe di svilire la professione del medico competente, troppo spesso demotivata nella sua mission, perchè costretta a perdersi dietro i mille rivoli delle scartoffie e delle norme senza senso.

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