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Quando il gioco si fa duro.....

Questo argomento ha avuto 10 risposte ed è stato letto 2366 volte.

doc.

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  • Quando il gioco si fa duro.....
  • (19/10/2009 13:24)

Leggendo le varie discussioni sul forum si rileva un senso di disagio diffuso tra molti colleghi, me compreso.
Di fronte a queste cose ci sono due possibili comportamenti:
il primo è quello di sottomettersi, adeguarsi ed adattarsi (esempio il 70% di crediti si possono ottenere all’ 80% con percorsi a distanza FAD, ecc.);
il secondo è quello di cercare di cambiare le cose, ma per fare questo occorre ricercare visibilità e rappresentatività a livello istituzionale e legislativo per tentare di incidere sui problemi concreti. Ne elenco qualcuno, non in ordine di importanza:

1. Allegato 3b;
2. Crediti ECM;
3. Gare al ribasso;
4. Elenco nazionale dei MC;
5. Presenza spesso invadente e monopolizzante dei centri di medicina del lavoro;
6. attività di MC svolta da colleghi delle ASL che ricoprono incarichi contrastanti col l'attività.

Altri colleghi sapranno aggiungere ulteriori problematiche nell’elenco.

Riguardo le soluzioni, io una l’avrei che avrebbe forse un effetto sia sul punto 3 che su quelli 5 e 6: modificare l’articolo 39 del D.lgs 81/08 eliminando la lettera a) del comma 2. Ne deriverebbe che il MC potrebbe svolgere la propria opera solo in qualità di:

-libero professionista;
-dipendente del datore di lavoro.

Lo so, frose sarò tacciato di utopia, superficialità, incompletezza e visionarietà.
Nel caso chiedo scusa in anticipo a tutti.
Però non è neanche giusto assistere inermi.

Quando il gioco si fa duro i duri cominciano a lottare. Forse.
Io più di tanto da solo non posso, trovo difficoltà anche nella visibilità come singolo MC, figurarsi nel portare avanti simili rivendicazioni.

Se la discussione verrà giudicata inopportuna, prendete tutto come uno sfogo personale.

Argeo Maviglia

guido_rossi

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  • Re: Quando il gioco si fa duro.....
  • (19/10/2009 14:20)

doc. il 19/10/2009 01:24 ha scritto:
Leggendo le varie discussioni sul forum si rileva un senso di disagio diffuso tra molti colleghi, me compreso.
Di fronte a queste cose ci sono due possibili comportamenti:
il primo è quello di sottomettersi, adeguarsi ed adattarsi (esempio il 70% di crediti si possono ottenere all’ 80% con percorsi a distanza FAD, ecc.);
il secondo è quello di cercare di cambiare le cose, ma per fare questo occorre ricercare visibilità e rappresentatività a livello istituzionale e legislativo per tentare di incidere sui problemi concreti. Ne elenco qualcuno, non in ordine di importanza:

1. Allegato 3b;
2. Crediti ECM;
3. Gare al ribasso;
4. Elenco nazionale dei MC;
5. Presenza spesso invadente e monopolizzante dei centri di medicina del lavoro;
6. attività di MC svolta da colleghi delle ASL che ricoprono incarichi contrastanti col l'attività.

Altri colleghi sapranno aggiungere ulteriori problematiche nell’elenco.

Riguardo le soluzioni, io una l’avrei che avrebbe forse un effetto sia sul punto 3 che su quelli 5 e 6: modificare l’articolo 39 del D.lgs 81/08 eliminando la lettera a) del comma 2. Ne deriverebbe che il MC potrebbe svolgere la propria opera solo in qualità di:

-libero professionista;
-dipendente del datore di lavoro.

Lo so, frose sarò tacciato di utopia, superficialità, incompletezza e visionarietà.
Nel caso chiedo scusa in anticipo a tutti.
Però non è neanche giusto assistere inermi.

Quando il gioco si fa duro i duri cominciano a lottare. Forse.
Io più di tanto da solo non posso, trovo difficoltà anche nella visibilità come singolo MC, figurarsi nel portare avanti simili rivendicazioni.

Se la discussione verrà giudicata inopportuna, prendete tutto come uno sfogo personale.

No, non e' utopia:sei solo piu' realista del re!
Quella che hai rappresentato e' la sola via d'uscita per la dignita' della disciplina: se vi e' volonta'. Perche' non verificarlo al congresso nazionale Simlii?

doc.

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  • Re: Quando il gioco si fa duro.....
  • (20/10/2009 08:41)

guido_rossi il 19/10/2009 02:20 ha scritto:

No, non e' utopia:sei solo piu' realista del re!
Quella che hai rappresentato e' la sola via d'uscita per la dignita' della disciplina: se vi e' volonta'. Perche' non verificarlo al congresso nazionale Simlii?

Mi sa che hai ragione tu, sono stato troppo radicale.
Proviamo allora così:

Questo è il comma 2 dell'articolo 39:

Articolo 39 - Svolgimento dell’attività di medico competente

2. Il medico competente svolge la propria opera in qualità di:
a) dipendente o collaboratore di una struttura esterna pubblica o privata, convenzionata con l’imprenditore;
b) libero professionista;
c) dipendente del datore di lavoro.

Si potrebbe cambiare così:
2. Il medico competente svolge la propria opera in qualità di:
a) dipendente o collaboratore di una struttura esterna pubblica, convenzionata con l’imprenditore;
b) libero professionista;
c) dipendente del datore di lavoro.

Togliendo solamente la parola privata, si darebbe più spazio ai MC, anche i più giovani, ridandogli dignità e profesionalità, senza subire ricatti economici (e non voglio scendere nei particolari, perchè li conosciamo tutti).
Si continuerebbe a permettere ai colleghi delle U.O. di medicina di lavoro degli ospedali di operare come MC, perchè ritengo ci soano ottime professionalità.
Inoltre si rivaluterebbe anche il ruolo dei Centri di medicina del lavoro che, cessando il ruolo di "vivitifici", potrebbero specializzarsi nel ruolo di RSPP esterno e di tecnici collaboratori del DL nella compilazione del DVR, speriamo più approfondita e aderente alla realtà lavorativa specifica.

Argeo Maviglia

doc.

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  • Re: Quando il gioco si fa duro.....
  • (20/10/2009 08:50)

Inoltre vorrei far notare la mancata applicazione, fino ad oggi, dell'innovazione introdotta dal comma 3 dell'articolo 39 dell'81/08, passata troppo sotto silenzio.

Il precedente articolo di riferimento del 626/94, e cioè l'articolo 17 comma 7, prevedeva che:
il dipendente di una struttura pubblica non può svolgere l'attività di MC ai sensi del comma 5 lettera a), qualora esplichi attività di vigilanza.
In base a questa disposizione un medico con i titoli per svolgere il MC, non poteva farlo solo se dipendente dell'organo di vigilanza, ma (importante notare il riferimento al comma 5 lettera a) solo come convenzionato con il DL.

Il D.Lgs 81/08 articolo 39 comma 3:
3. Il dipendente di una struttura pubblica, assegnato agli uffici che svolgono attività di vigilanza, non può prestare, ad alcun titolo e in alcuna parte del territorio nazionale, attività di medico competente.

Qui si vieta totalmente l'attività di MC, anche come libero professionista e su tutto il territorio nazionale.

Quanti colleghi ci sono che, dipendenti dell'organo di vigilanza, continuano a fare attività di sorveglianza nelle provincie limitrofe?

Argeo Maviglia

doc.

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  • Re: Quando il gioco si fa duro.....
  • (20/10/2009 08:57)

Avrei anche un'idea per dare un ruolo all'elenco nazionale dei medici competenti, ma solo se inserito nella modifica dell'articolo 39, di cui sopra.

Nell'elenco, a fianco di ogni medico, dovrebbe essere inserito un recapito per essere contattato (telefono ed indirizzo di posta elettronica), la città di residenza del medico, il titolo o il requisito per il quale può esercitare il ruolo di MC, l'anno di acquisizione di tale titolo o requisito.

Così modificato, se fosse elaborato disaggregandolo per province (facendo riferimento alla residenza del medico) e venisse diffuso a tutte le associazioni e categorie imprenditoriali (commercio, industria, artigianato e agricoltura), il DL potrebbe sceglersi il MC che preferisce.

Argeo Maviglia

doc.

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  • Re: Quando il gioco si fa duro.....
  • (20/10/2009 09:02)

Per oggi penso di avervi tediato ed infastidito abbastanza.

Dopotutto molti mi dicono che sono un sognatore ed un cane sciolto.
Chissà, forse è vero ed anche io, col passare degli anni, sto giungendo alla conclusione che a me Don Chisciotte della Mancia mi fa un baffo, a tortiglione me lo fa (come dice il grande Totò).

Buona giornata a tutti.

Argeo Maviglia

rcogliani

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  • Re: Quando il gioco si fa duro.....
  • (20/10/2009 10:43)

mi piacerebbe conoscere quelli che hanno pensato la legge 81/08;300 articoli e 50 allegati,come dire...vedi tu quello che puoi fare.Come sempre ci sono gli esperti che elaborano e ponzano,ma nessun onesto operatore sul campo come quelli che seguono piccole e medie aziende.Al solito abbiamo una montagna di carte che fanno perdere di vista il nucleo del lavoro!Siamo medici o passacarte?Tante leggi,nessuna legge;tutti nel calderone e svendita delle prestazioni al peggior offerente.A che serve l'articolo 40?In questa situazione per forza risulta necessaria un'organizzazione alle spalle per i software,ufficio,laboratorio e,giacchè ci siamo, anche un avvocato.Vien da piangere per come tutto sia diventato complicato allontanando ancora una volta chi amministra da chi lavora.La mia età mi suggerisce scetticismo(57)e non penso che chi ha il potere riesca a dare indirizzi ragionevoli e virtuosi.La storia insegna ma l'uomo non impara,ripetendo gli stessi errori.Il campo della madicina del lavoro non sfugge al marasma attuale:chi pensa male,parla male e agisce male.Quando troppi smarriscono la coscienza morale(chi l'ha vista?)tutto è possibile!Compravendita generale delle persone,illusione di poter vivere senza lavorare e senza sacrifici(sposatevi un milionario).Ho fatto un sogno:nuova legge articolo 1:tutte le disposizioni e le leggi in materia sono abolite.articolo 2:da oggi si fa così..etc.il seguito alla prossima puntata

Rcorda

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  • Re: Quando il gioco si fa duro.....
  • (20/10/2009 21:47)

Ciao Doc,
ricompaio dopo qualche giornata di ........., cerco di essere ancora meno radicale (anche se forse non mi si addice): basterebbe identificare responsabilità chiare dei centri (p.e. gestione delle scadenze) e dei consulenti tecnici che scrivono, scrivono senza alcuna resposabilità in merito (che bel lavoro!)
Al tuo elenco aggiungo anche l'All 3A, retaggio secondo me di una prevenzione solo formale di carta, che non valuta (o non vuole valutare) le vere problematiche in termini di salute e sicurezza.

P.S. ci siamo scontrati sulla N1H1 e vediamo come è finita.....che pena!! Siamo proprio il paese del topo gigio!!!!!!

RCorda

doc. il 20/10/2009 08:41 ha scritto:


Mi sa che hai ragione tu, sono stato troppo radicale.
Proviamo allora così:

Questo è il comma 2 dell'articolo 39:

Articolo 39 - Svolgimento dell’attività di medico competente

2. Il medico competente svolge la propria opera in qualità di:
a) dipendente o collaboratore di una struttura esterna pubblica o privata, convenzionata con l’imprenditore;
b) libero professionista;
c) dipendente del datore di lavoro.

Si potrebbe cambiare così:
2. Il medico competente svolge la propria opera in qualità di:
a) dipendente o collaboratore di una struttura esterna pubblica, convenzionata con l’imprenditore;
b) libero professionista;
c) dipendente del datore di lavoro.

Togliendo solamente la parola privata, si darebbe più spazio ai MC, anche i più giovani, ridandogli dignità e profesionalità, senza subire ricatti economici (e non voglio scendere nei particolari, perchè li conosciamo tutti).
Si continuerebbe a permettere ai colleghi delle U.O. di medicina di lavoro degli ospedali di operare come MC, perchè ritengo ci soano ottime professionalità.
Inoltre si rivaluterebbe anche il ruolo dei Centri di medicina del lavoro che, cessando il ruolo di "vivitifici", potrebbero specializzarsi nel ruolo di RSPP esterno e di tecnici collaboratori del DL nella compilazione del DVR, speriamo più approfondita e aderente alla realtà lavorativa specifica.

gabbiano

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  • Re: Quando il gioco si fa duro.....
  • (20/10/2009 23:12)

Assolutamente concorde con le proposte.
Chissà se in SILMII ci sarà spazio per idee oneste. La categoria è spaccata tra i giovani che ancora ricordano cosa voglia dire fare il medico (esperienza fresca di corsia..) ed i vecchi marpioni che hanno capito che nella vita sei quello che hai..e mirano ad intascare.
Il D.Lgs. 81 in certe parti sembra scritto sotto dettatura di qualche "grande vecchio" della nostra disciplina. Le parti peggiori se mi consentite.

doc.

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  • Re: Quando il gioco si fa duro.....
  • (21/10/2009 09:11)

Rcorda il 20/10/2009 09:47 ha scritto:
Ciao Doc,
ricompaio dopo qualche giornata di ........., cerco di essere ancora meno radicale (anche se forse non mi si addice): basterebbe identificare responsabilità chiare dei centri (p.e. gestione delle scadenze) e dei consulenti tecnici che scrivono, scrivono senza alcuna resposabilità in merito (che bel lavoro!)
Al tuo elenco aggiungo anche l'All 3A, retaggio secondo me di una prevenzione solo formale di carta, che non valuta (o non vuole valutare) le vere problematiche in termini di salute e sicurezza.

P.S. ci siamo scontrati sulla N1H1 e vediamo come è finita.....che pena!! Siamo proprio il paese del topo gigio!!!!!!

RCorda

Ciao, è un piacere rileggerti.
Credo che quaando alla base c'è correttezza ed onestà reciproche gli scontri dialettici, sopratutto nei termini civili come il nostro trascorso, siano positivi ed utili anche per conoscersi ed apprezzarsi meglio. Almeno è quello che è capitato a me e te ne do una prova concreta subito.

"basterebbe identificare responsabilità chiare dei centri (p.e. gestione delle scadenze)": come al solito con poche parole hai centrato uno dei problemi.
Era il passo succesivo che volevo affrontare per far capire, soprattutto a me stesso, quanto utopista e visionario sono.
Fino a poco tempo fa la scadenza delle visite era una responsabilità del MC e per quelli che lavoravano nei centri diventava, per un tacito accordo organizzativo, che poi ha lo stesso valore legale di un contratto verbale, l'unica responsabilità del centro di medicina del lavoro.

Bene che ti hanno fatto con le recenti modifiche all'81/08:

Art. 18.
Obblighi del datore di lavoro e del dirigente

inviare i lavoratori alla visita medica entro le scadenze previste dal programma di sorveglianza sanitaria e richiedere al medico competente l’osservanza degli obblighi previsti a suo carico nel presente decreto.

Vi rendete conto di che tipo di lobby dovremo affrontare?
Impensabile, impossibile.
So di centri che sono SPA con quote societarie possedute da..... (omissis... che è meglio).

Argeo Maviglia

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