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Corporazioni a confronto: consulenti tecnici e mc

Questo argomento ha avuto 31 risposte ed è stato letto 3419 volte.

francosic

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  • Re: Corporazioni a confronto: consulenti tecnici e mc
  • (26/10/2009 09:04)

Sono perfettamente d'accordo con te. E penso lo si possa meglio capire leggendo anche i miei interventi precedenti sullo stesso argomento. Io intendevo semplicemente "spostare un po' in là" la "figura centrale" di Lupaps. CT: mi viene difficile pensare che un Consulente Tecnico possa scrivere certi obbrobri! Per questo ho inconsapevolmente pensato agli RSPP. Ma non cambia nulla: dobbiamo combattere insieme i consulenti NON tecnici. Io, ripeto, suggerisco ai DDL di citarli per truffa.

Lupaps

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  • Re: Corporazioni a confronto: consulenti tecnici e mc
  • (04/11/2009 13:53)

Scusate la risposta tardiva...sono stato a Parigi:-)
Sono ancora convinto di quello che ho detto e perfettamente in sintonia con Tcam.Se noi fossimo solo la cosidetta "fine" dovremmo prendere per vere quantità industriali di cavolate scritte da altri e soffermarci a fare test per le droghe a 3 persone(segnalate dal DDL) piuttosto che le 20 che in realtà usano i muletti...Arrivare per ultimi significa accontentarsi,mentre nel processo decisionale/valuatativo devo poter dire la mia.

Giorgix

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  • Re: Corporazioni a confronto: consulenti tecnici e mc
  • (23/04/2015 12:01)

Salve a tutti, è stato per me un piacere ripercorrere i vostri post. Soprattutto l'ho fatto con grande interesse, visti i numerosi punti di vista che sono venuti fuori e le diverse opinioni, anche da parte di professionisti che fanno parte della stessa categoria, o corporazione, appunto, come si legge nel titolo. Questo è avviamento un pezzo di storia, visti i cambiamenti normativi e di altro genere, che ci sono stati. Mi sento comunque di esprimere la mia approvazione con quanto riportato da FrancoSic e Lupaps, del quale condivido particolarmente l’approccio. E’ chiaro che i casi sono tanti e diversi fra loro, e che molto dipende della deontologia di chi ci si trova davanti. Il racconto di Mastrandrea è indicativo in tal senso. E di storie così, ahimè, del recente passato ed anche del presente se ne potrebbero raccontare parecchie. Io lavoro nell’ambito della consulenza del lavoro ( http://studiocassone.it/consulenti-del-lavoro-milano) e di episodi così o anche peggio se ne possono raccontare a bizzeffe. Molto dipende dell’approccio del RSPP e dalla competenza e serietà del MC. Vi posso assicurare che non tutti sono gli stessi e che poi le voci, anche nelle grandi città girano. Certo le leggi dovrebbero fare ancora di più, per evitare a priori certi scempi, che danneggiano la categoria in generale. E questo rappresenta il fatto più grave.

carlpam

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  • Re: Corporazioni a confronto: consulenti tecnici e mc
  • (23/04/2015 19:53)

panema il 21/10/2009 12:26 ha scritto:
Ciao. Tutte queste considerazioni sono purtroppo vere. Pero' , nella mia piccola esperienza , ho imparato che spiegare ad un DL che il suo DVR e' pieno di inesattezze e anche corbellerie sortisce un buon effetto sveglia al CT di turno che poi sara' piu' accorto nel considerare il nostro lavoro e ci dedichera' poi molta piu' attenzione e rispetto. Inoltre direi che il MC e' figura essenziale del DL 81 ed insostituibile, non mi pare si possa dire altrettanto del CT. Per me se saremo piu' decisi anche questi pseudo consulenti avranno vita piu' dura. Ciao e buon lavoro

io faccioin primis vedere non solo i madornali errori : l'ultimo " rischio biologico della promoter perchè a contatto col pubblico (sic)
segnalo inoltre la DVR standardizzato ("perchè non l'ha fatto ?" ) insomma appellandosi al buon senso si getta sulla bilancia la nostra capacità professionale

Facciamolo tutti

carlpam

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  • Re: Corporazioni a confronto: consulenti tecnici e mc
  • (23/04/2015 20:19)

sui DVR una notazione metodologica

é d'uso di pseudo consulenti (CT ma che RSPP ) citare ampi stralci del coso 81 e ad ogni elemento considerato una bella citazione normativa
( da noi in Veneto si dice "slongar el minestron = allungare/annacquare la minestra)
mai si chiude con una breve sintesi "i rischi sono 1)...2)...n°) e ripeto il DVR standardizzato è uno sconosciuto ai DDL

saferr

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  • Re: Corporazioni a confronto: consulenti tecnici e mc
  • (23/04/2015 22:58)

mi chiedo quanti di noi dedichino tempo alla lettura puntuale di quei dvr ed alla comunicazione magari per iscritto degli strafalcioni dei copiaincolla e se non per iscritto a voce al DdL 'perdendo' ore di lavoro; ore che non verranno riconosciute con un compenso poichè molti MMCC non lo pattuiscono nel contratto di collaborazione professionale.

Giannini

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  • Re: Corporazioni a confronto: consulenti tecnici e mc
  • (24/04/2015 16:20)

Ben detto. L'assunzione di incarico equivale a tutta una serie di incombenze che richiedono tempo. Analisi attenta e spesso intervento(a volte pesante e radicale) relativamente al DVR. Elaborazione di un piano di sorveglianza mirato. Sopralluogo con relativa relazione sulle risultanze. Comunicazione dell'allegato 3b. Relazione sanitaria annuale ( la stilo sempre anche per aziende di piccolo calibro, a prescindere dal fatto che debba o meno produrla in sede di riunione periodica obbligatoria). Senza contare le varie bagarre accessorie da sciropparsi a causa della troppa o troppo poca voglia di fare degli altri addetti ai lavori.
Personalmente inserisco sempre nel contratto la voce assunzione di incarico con relativa tariffa adeguata alla numerosità dell'azienda ed alla tipologia di rischio secondo indice INAIL. E mi stupisco di come si possa fare diversamente, a meno di "sorvolare bellamente" sui suddetti compiti che sono sicuramente in capo a noi Medici Competenti e che rappresentano un momento importante almeno quanto la visita medica. Un servizio che si rispetti dovrebbe essere fornito in questi termini, per ragioni sostanziali prima che meramente formali e per raggiungere l'obiettivo-miraggio da sempre perseguito: lavorare in salute sicurezza: benessere psicofisico. E lasciamo da parte i detrattori che adducono la sfavorevole congiuntura a motivo per abbattere i costi: laddove non ci sono risorse investite non è pensabile di potere ottenere risultati. Poco pagare poco valère. L'ottimizzazione delle risorse dovrebbe partire dall'alto, dovrebbe essere parte di un programma nazionale concreto e poi commisurato a livello locale ed un'azienda non dovrebbe essere costretta a risparmiare sino all'osso sulla sicurezza da politiche miopi e bieche che caricano di costi, tasse ed onerose incombenze, senza alcun ritorno utile. Penso ai tanti tentacoli inutili e costosissimi della P.A. che potrebbero proficuamente occuparsi di altro, non ultima la sicurezza sul lavoro. Il lavoro: una parola che dovrebbe essere pronunciata con rispetto, se non altro perchè le persone ci trascorrono la maggior parte della loro esistenza.
Guardo ai vicini Francesi e resto positivamente impressionato.

"Felicius curari a medico popularem gentem quam nobiles et principes viros."

carlpam

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  • Re: Corporazioni a confronto: consulenti tecnici e mc
  • (27/04/2015 19:43)

perchè non fare un tariffario onesto ? anche se privo di valore legale orienterebbe i colleghi (con le varie voci anche DVR !!!)

Giannini

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  • Re: Corporazioni a confronto: consulenti tecnici e mc
  • (28/04/2015 21:39)

Ne esistono già alcuni mi pare, cito a titolo di esempio quelli dell'Associazione Medici del Lavoro Trevigiani nonchè CONAMECO: con gli opportuni aggiustamenti caso per caso da apportare anche per dimensionarli alle differenti realtà territoriali potrebbero essere un buon indirizzo per tutti.

"Felicius curari a medico popularem gentem quam nobiles et principes viros."

gabbiano

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  • Re: Corporazioni a confronto: consulenti tecnici e mc
  • (28/04/2015 22:45)

Dibattito interessantissimo e condivisibile.
Però al di la della giusta ed etica tendenza di un professionista a realizzare il proprio intervento nel miglior modo possibile e del comprensibile risentimento verso coloro che, privi di qualsiasi professionalità e coscienza, talora prosperano in un mercato a volte punitivo per chi ben lavora, è necessario fare tre ordini di considerazioni:
1) tali soggetti (i cd. consulenti ed i siti web tutto62..) prosperano da anni senza alcun freno e senza trovare ostacoli per due motivi a)il datore di lavoro non percepisce la qualità della prestazione, non capisce neanche cosa viene scritto (né si può pretendere che lo faccia)e soprattutto non gli importa nulla salvo che di essere "a posto" b) la vigilanza che dovrebbe ostacolare (ed a volte lo fa) tali filibustieri talora è distratta, impegnata, spesso collusa (ho sentito con le mie orecchie un ispettore consigliare ad un mio amico il sito tutto62..)
2) i medici competenti spesso sono loro pari in termini di preparazione ed attenzione (almeno quelli che lavorano di più nel territorio)
3) lavorare "bene" conta poco in termini di salute del lavoratore. Faccio un esempio: in una azienda di videoterminali nessuno si ammalerà, diverrà ipovedente né discopatico a causa di un medico competente cattivo né si salverà avendo il migliore. In un ospedale un infermiere con la discopatia si sottoporrà ad una RMN prescritta dal curante, si farà visitare prima dal proprio ortopedico, dal neurochirurgo ed infine chiederà visita al medico competente per far ratificare decisioni cliniche già prese (anche con maggior competenza) dallo specialista. Ed il mc nel 99,9% dei casi confermerà.
L'attività del medico competente da quando è stato introdotto il visitificio (visite periodiche ANNUALI a soggetti sani asintomatici) ha una utilità scarsa o nulla anche se praticata nel miglior modo possibile.
Ovviamente questo non è sempre vero, esistono (poche) realtà industriali "hard" nelle quali L'OPERATO del medico è rilevantissimo. Però parliamo di meno del 2-5% del mondo del lavoro italiano.

Alla fine dovremo cominciare, come tutta la medicina del 2015, a parlare per mezzo di prove di efficacia degli interventi e magari rinunciare a qualcosa per poter lavorare meglio ed in maniera più appropriata.

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