Cari ragazzi ed amici,
scusate si mi permetto di appellarvi così, ma senza elencare i vostri nick, è oramai tanto tempo che ci frequentiamo su queste pagine e che abbiamo condiviso tanti argomenti e diversi sentimenti comuni.
Negli ultimi tempi i titoli delle discussioni e il tenore dei post inviati evidenzia un crescente e strisciante senso di malessere, di frustrazione ed di impotenza.
Comincio sempre più spesso e con sempre più forza a chiedermi se ha ancora senso stare qui a lamentarci.
Non so.
Argeo Maviglia
credo le lamentele facciano parte di tutte le realtà lavorative e credo siano lo spunto per cercare di crescere nella nostra professione. o no?
quindi ben vengano..
O.K. Allora tutte le lamentele su questo treehead... però sugli altri si discuta serenamente e concretamente senza prese di posizioni apodittiche o, per esempio, con intepretazioni della norma estemporanee visto che giruristi non siamo. Si rivendica, giustamente, la nostra specificità ed allora cosa dovrebbe dire un "legale" leggendo alcune intepretazioni fantasiose e ne sono circolate? A ciascuno il suo.
Indipendente
Oggi stavo pensando se scrivere sul forum alcune considerazioni:
il titolo che avevo in mente è "Stanco".
Stanco di chiedere DPI e predicare nel vuoto;
stanco di fare limitazioni che il ddl ignora;
stanco di dover mettere mano a certi DVR da far raccapriccio.
Stanco di spiegare che cavolo è lo squalene.
Stanco di vedere riunioni periodiche deserte.
Stanco di essere chiamato a risolvere questioni solo quando il ddl si ricorda dell'81/09...
stanco di vedere corsi di primo soccorso firmati da ragionieri...
Poi ho pensato: ma in fondo, ho voluto la bicicletta, adesso pedalo!!!!! il mio lavoro questo è e me lo tengo stretto.
paraquat il 13/11/2009 04:12 ha scritto:
Oggi stavo pensando se scrivere sul forum alcune considerazioni:
il titolo che avevo in mente è "Stanco".
Stanco di chiedere DPI e predicare nel vuoto;
stanco di fare limitazioni che il ddl ignora;
stanco di dover mettere mano a certi DVR da far raccapriccio.
Stanco di spiegare che cavolo è lo squalene.
Stanco di vedere riunioni periodiche deserte.
Stanco di essere chiamato a risolvere questioni solo quando il ddl si ricorda dell'81/09...
stanco di vedere corsi di primo soccorso firmati da ragionieri...
Poi ho pensato: ma in fondo, ho voluto la bicicletta, adesso pedalo!!!!! il mio lavoro questo è e me lo tengo stretto.
Aggiungerei:
Stanco di essere sbattuto a visitare nei sottoscala senza finestre e lavandino;
Stanco di sentirmi spesso chiedere se anche io sono laureato in medicina;
Stanco di sentirmi contestare l'utilità delle visite da quegli stessi operai che cerco di tutelare;
Stanco di vagare come un pellegrino in lungo ed in largo con tanto di borsoni stile vu cumprà;
Stanco di sentirmi spesso additare velatamente come spesa intile.
Ovvio, anche io penso che sia il mio lavoro e che me lo devo tenere stretto, ma sono stanco di chiedermi quotidianamente se non abbia sbagliato strada...
Vi dirò… se mi guardo attorno e vedo i miei amici colleghi… l’endocrinologo che dopo 8 anni dalla specializzazione è ancora precario con contratti da 1300 euro al mese e con il pensiero che alla scadenza non gli venga rinnovato, l’internista nel reparto ospedaliero di medicina generale che si fa guardie su 120 letti di pazienti catorci (che fra l’altro non conosce) e con una media di 8-9 ingressi per notte… il chirurgo generale che alla veneranda età di 40 anni è ancora costretto a borse di studio in attesa che esca il concorso… l’oncologo sbattuto a fare ambulatorio di ematologia… non parliamo poi di quello che sognava la ricerca o di quello che lavora in pronto soccorso dove viene puntualmente trattato a pesci in faccia dalla gente (italiana e non) che in molti casi meriterebbe solo una pedata sul di dietro.. e non parliamo neanche del rischio di denuncia a cui questi noltri colleghi incorrono ogni volta che effettuano una manovra medica (e in quei casi si tratta di decidere in pochi minuti della vita di una persona e non di integrare un DVR fatto da cani o mettere una limitazione di 10 kg)… insomma, di esempi ce ne sarebbero ancora ma non voglio dilungarmi. Non ritengo che sia la professione del medico del lavoro che in questa fase storica determini frustrazione ma la professione del medico chirurgo in generale.
Io cerco di lavorare il meglio che posso, talvolta con un po’ di spirito di adattamento, ma con la maggior parte delle aziende che seguo il rapporto è buono e con la maggior parte dei lavoratori si è instaurato anche quel rapporto di fiducia che dovrebbe caratterizzare la nostra professione. Sono consapevole che un UPG puntiglioso potrebbe sanzionarmi quando vuole (voglio vedere chi di noi riesce ad ottemperare al 100% delle minchiate previste dal testo unico e nel modo che viene interpretato dall’UPG di turno) ma anche questo fa parte del rischio della nostra professione e alla fin fine non vedo così nero come mi pare di cogliere nello scritto di qualche collega.
Buonanotte
Completamente in sintonia con Furnom!
Condivido pienamente quanto esposto dai colleghi nei post precedenti, siamo frustrati, demoralizzati e insoddisfatti, avrei voglia di fare altro, ma appena rientro in me prendo la borsetta, il lettino e parto per i famosi sottoscala.... a guadagnarmi la pagnotta cercando di evitare di essere sbattuto d'avanti a un qualsiasi UPG...perchè alla fine del mese quasi tutti abbiamo scadenze da onorare.
Saluti
Mimmo il 17/11/2009 04:54 ha scritto:
Condivido pienamente quanto esposto dai colleghi nei post precedenti, siamo frustrati, demoralizzati e insoddisfatti, avrei voglia di fare altro, ma appena rientro in me prendo la borsetta, il lettino e parto per i famosi sottoscala.... a guadagnarmi la pagnotta cercando di evitare di essere sbattuto d'avanti a un qualsiasi UPG...perchè alla fine del mese quasi tutti abbiamo scadenze da onorare.
Saluti
sempre meglio del lavoro in miniera soprattutto se soffri di claustrofobia...!!
Cari colleghi, sono un guardone del forum, da cui ho sempre preso consigli senza mai ringraziare nessuno. Ora vorrei dare un contributo a tutti voi, che siete sempre gli stessi, perché desidero dirvi di non mollare perché credo che state aiutando tanti colleghi che come me hanno difficoltà nel difficile compito della sorveglianza sanitaria.
DOC. hai ragione nell’analisi globale dei partecipanti al forum riguardo alla “crescente e strisciante frustrazione e impotenza” di buona parte dei colleghi del forum.
Diotallevi trovi spunti di crescita professionale anche nelle lamentele altrui.
Indipendente chiedi più aderenza alla legge e meno interpretazioni di comodo nelle discussioni.
Con Paraquat siamo all’apoteosi della stanchezza cronica del MC, e il finale è un lavoro per inerzia.
Diotallevi mi sembravi più positivo nel primo intervento, poi ti associ alla stanchezza di Paraquat, e procedi anche tu per inerzia.
Furnom ti consoli guardando gli specialisti di altre branche che stanno peggio e con un sospiro guardi meno nero degli altri.
Lupaps sei in sintonia con Furnom.
Mimmo ti definisci frustrato, demoralizzato e insoddisfatto ma prendi borsa e lettino e riparti per i sottoscala.
Anche tu Docm ti consoli: “meglio il sottoscala che la miniera” specialmente se claustrofobico.
Non vi conosco ma sento di volervi bene tutti, siete umani, con le debolezze e con l’orgoglio.
Non l’ho mai detto a nessuno, lo confido a voi tutti. Nel 1995 dalla Sicilia in Lombardia, nel bresciano ho lavorato nei sottoscala, negli spogliatoi, negli antibagno, nelle officine di pulitura metalli, nelle acciaierie di notte, anche in inverno dentro l’unità mobile. Da quanto erano neri gli operai non distinguevo subito quelli di razza bianca da quelli di razza nera. Ho comunque da ringraziare i colleghi esperti che mi hanno dato la possibilità di imparare tanto.
Adesso sono veramente autonomo, in Sicilia, lavoro da solo e continuo ad essere felice di lavorare.
Non vogliatemene per l’elenco dei miei principi per non stancarmi, demoralizzarmi e non stressarmi.
1. Se possibile, non lavoriamo alle dipendenze di nessuno.
2. Non sfruttiamo le ditte, facciamo prezzi ragionevoli, “le pecore vanno tosate e non scuoiate”.
3. Non regaliamo nulla, il tempo che impieghiamo per salvaguardare la salute vale oro.
4. Siamo solari, più semplice per noi meridionali, e se non ci accolgono bene, rifiutiamo la ditta.
5. Lavoriamo con procedura, l’ordine aiuta la memoria e fa risparmiare tempo.
6. Rispettiamo i colleghi dell’Ufficio Vigilanza, grazie a loro possiamo pretendere dal DdiL il rispetto delle norme di igiene e sicurezza del lavoro.
7. Abbiamo rispetto di noi stessi, perché se non l’abbiamo noi, non lo avranno nemmeno i DdL. Ricordiamoci che noi siamo i responsabili della salute dei lavoratori e non il DdiL, pertanto dobbiamo imporgli di adeguarsi alle norme della sicurezza. Ben vengano i controlli.
8. Pensiamo positivo, il nostro è il miglior lavoro del mondo.
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