Un operaio di una Ditta che produce colle adesive e in cui, in base al DVR si fa uso di sostanze pericolose, deve essere sottoposto alla visita di cessazione del rapporto di lavoro (art. 41 comma 2e dell'81).
La modulistica dell'81 prevede, oltre all'anamnesi e all'esame obiettivo, anche il giudizio di idoneità. Mi chiedo:
a) la visita deve esitare in un giudizio di idoneità alla mansione, anche se l'operaio ha già smesso di lavorare per la stessa Azienda?
b) ho fatto eseguire all'operaio gli esami ematici e strumentali (spiro, audio) periodici. E' corretto o dovevo solo fare la visita in base all'81?
P.S. Il tutto riveste una particolare attenzione perchè l'operaio ha dichiarato di voler aprire un contenzioso con il Datore di lavoro in quanto si ritrova una tallonite al piede Dx ( che appare tumefatto nella sede dorsale prossimale e con limitazione funzionale) e non vuole neanche firmare la presa visione della visita finale (su suggerimento dell'avvocato.
a) si
b) si
Diverso è il suo essersi rifiutato di controfirmare la VM (atto che ti avrebbe garantito sul dato che lo avevi realmente visitato, e che lui garantiva e la veridicità delle sue affermazioni e la tua corretta trasposizione)... hai altre vie per dimostrare di averlo effettivamente visitato?... non so, una sua firma quel giorno in azienda? una comunicazione che quel giorno lui si sarebbe presentato?... perchè, visto il sospetto di una controversia legale in cui rischi di essere chiamato a comparire per lo meno come persona informata dei fatti, mi chiedo se non sia lecito comunicare al DdL l'impossibilità di comunicare l'esito della visita per la mancanza della firma del lavoratore...
sportgooffy il 18/11/2009 01:29 ha scritto:
a) si
b) si
Diverso è il suo essersi rifiutato di controfirmare la VM (atto che ti avrebbe garantito sul dato che lo avevi realmente visitato, e che lui garantiva e la veridicità delle sue affermazioni e la tua corretta trasposizione)... hai altre vie per dimostrare di averlo effettivamente visitato?... non so, una sua firma quel giorno in azienda? una comunicazione che quel giorno lui si sarebbe presentato?... perchè, visto il sospetto di una controversia legale in cui rischi di essere chiamato a comparire per lo meno come persona informata dei fatti, mi chiedo se non sia lecito comunicare al DdL l'impossibilità di comunicare l'esito della visita per la mancanza della firma del lavoratore...
Gli ho fatto firmare una dichiarazione in cui dichiarava di rifiutarsi a firmare la visita (suggerimento del suo avvocato). Dopodomani gli consegno la copia della cartella compreso l'ultima visita con un giudizio di "temporaneamente non idoneo fino ad accertamenti e a risoluzione della sintomatologia (ha il piede ancora gonfiio stante che non lavora da 2 settimane)"
Ti chiedo: la tallonite è da imputare alla mansione svolta dal lavoratore, magari a causa d scarpe antinfortunistiche non adeguate?
Questa patologia non è mai stata riscontrata durante le visite periodiche?
Mi sembra impossibile che questa patologia sia stata riscontrata solo in occasione della visita di fine rapporto.
Segnalerei il rifiuto all'OV. La visita di fine rapporto è obbligatoria per legge ed è ora che tutti si adeguino. Tutti. Il fatto di non firmare, se il MC ha agito come deve, mi sembra soltanto uno scorrettissimo modo di metterlo nell'angolo. In un mondo normale dovrebbero sanzionare l'avvocato.
Sul fatto che la tallonite non sia stata riscontrata durante le visite periodiche, niente di più facile, magari la visita periodica risaliva a un anno addietro e immagino che nel frattempo nessuno a cominciare dall'operaio abbia comunicato al MC la patologia insorta. Inoltre la presenza di una tallonite, se non genera evidenti zoppie, è individuabile solo anamnesticamente, se e quando viene riferita.
claudiog il 19/11/2009 12:38 ha scritto:
Segnalerei il rifiuto all'OV. La visita di fine rapporto è obbligatoria per legge ed è ora che tutti si adeguino. Tutti. Il fatto di non firmare, se il MC ha agito come deve, mi sembra soltanto uno scorrettissimo modo di metterlo nell'angolo. In un mondo normale dovrebbero sanzionare l'avvocato.
Sul fatto che la tallonite non sia stata riscontrata durante le visite periodiche, niente di più facile, magari la visita periodica risaliva a un anno addietro e immagino che nel frattempo nessuno a cominciare dall'operaio abbia comunicato al MC la patologia insorta. Inoltre la presenza di una tallonite, se non genera evidenti zoppie, è individuabile solo anamnesticamente, se e quando viene riferita.
Gentili colleghi vi preciso che la tallonite era stata riscontrata ed era stato prescritto, dopo controllo ortopedico, l'uso di scarpa infortunistica ortopedica. Il lavoratore sostiene che la scarpa che gli è stata consegnata, dopo la mia prescrizione, non era idonea al punto che il problema è persistito e anzi si è aggravato. Si lamenta anche per un'algia alla scapola dx che in effetti avevo rilevato anamnesticamente nel caso di una precedente visita, ma che non avevo ritenuto tale da indurre a prescrizione e/o limitazioni. Il problema prevalente a mio avviso è, prima ancora che medico, di rapporto col datore di lavoro che lo ha lasciato a casa per conflittualità con i colleghi. In tutto questo il lavoratore si vuole tirare in mezzo tutti (su suggerimento del legale)e ogni pretesto (scapolagia..scarpa ortopedica non ritenuta tale..) è buono per tirarsi dentro tutti, medico competente compreso.
Devo temere perchè non ho dato prescrizioni per la scapolalgia (sebbene problema secondario rispetto alla talalgia?).
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