sono per caso capitato in questo sito e ho letto considerazioni e percepito atteggiamenti francamente fuori luogo.Essendo Igienista mi trovo tirato in ballo in una "querelle"su presunte incapacità a svolgere determinati compiti.Mi sembrano cose dell 'altro mondo,tenendo presente che non stiamo confrontando un cardiochirurgo con un diabetologo,ma due branche,a mio modesto avviso assolutamente affini.Se poi,il problema è quello di mettere il cappello a tutti i costi su un qualcosa che si ritiene di propria esclusività,questo è un altro discorso;ma che nessuno mi venga a dire che è un problema di carenza di nozioni specifiche(perchè in tal caso il discorso si complica.Cordialmente
Caro Antonio Marraffa, collega igienista è giusto ragionare e non assumere atteggiamenti fuori luogo come tu dici . Penso e credo che ogni professionista operi secondo scienza e coscienza nel rispetto delle proprie conoscenze e capacità professionali, pertanto penso e spero che nessun igienista o medico legale nè tantomeno medico del lavoro accetti di fare il medico competente se non dopo aver acquisito adeguate conoscenze della materia . Quindi nel pieno rispetto della 'ars medica ' ognuno di noi dovrebbe svolgere la propria professione evitando imperizia e imprudenza ! Ho vari amici medici legali ed igienisti che stimo e di fronte ai quali posso togliermi tanto di cappello ed imparare dalle loro conoscenze e capacità, ma.... resta un ma....! Credo che per una questione di diritto e di eguaglianza dello stesso ci dobbiamo tutti porre più di una domanda : come mai non esiste nessuna legge che concede ai medici del lavoro l 'accesso ad attività professionali di specifcia competenza degli igienisti e medici legali sia nel settore privato che pubblico ? Perchè esistono tre scuole di specializzazioni separate negli atenei italiani ? Cosa farebbero gli specializzandi di igiene e medicina legale se con una legge all 'improvviso venisse concesso ai futuri medici del lavoro di poter svolgere anche parte delle attività libero professionali delle altre due 'specializzazioni ' ? Nessuno di noi specialisti della prevenzione si sente di svolgere una professione esclusiva come quella di un cardiochirurgo, ma se un cardiologo volesse fare il cardiochirurgo deve acquisire un altro titolo di studio universitario e non può farlo per legiferazione dall 'oggi al domani !
Cordialmente e 'tanto di cappello ' alla preparazione e professionalità degli amici e colleghi igienisti e medici legali .
Dr.Riccardo Bassi
R.Bassi
sono assolutamente d 'accordo con te.Per esempio sono dell 'idea che i responsabili del distretto di AUSL debbano poter essere anche i Medici del lavoro.In realtà,credo che il vero problema sia quello di armonizzare,rispetto alla attività specialistica,le aree di intervento.E ' del tutto evidente che possono esservi delle peculiarità,ma la soluzione credo sia a monte del problema,cioè nella necessità di creare per le discipline di prevenzione un bacino comune con settori di ulteriore specializzazione per eventuali attività precipue e settoriali.Per il resto,credo da sempre che con i colleghi della Medicina del Lavoro si parli sostanzialmente la stessa lingua.Saluti.
Credo doveroso sottolineare alcuni punti in merito alla vicenda iniziata dalla legge 1/2002.
1. In italia, eccezion fatta per l 'esercizio di attività specialistica definita per legge (radiologia) non esiste alcuna preclusione all 'esercizio di alcuna branca specialistica.
2. fino ad alcuni mesi fa le uniche figure esressamente deputate all 'espressione di giudizi di idoneità erano:
a. lo specialista in medicina dello sport per le certivficazioni di idoneità all 'attività sportiva agonistica;
b. il medico legale operante presso struttura pubblica (o ufficiale medico) per le certificazioni di idoneità alla guida;
c. il medico competente per l 'idoneità alla mansione lavorativa specifica.
Ne consegue che anche giuridicamente ad eccezione del punto 2a (specialista in medicina dello sport) non è contemplato dal nostro ordinamento alcuna equivalenza tra titolo acquisito ed "esercizio esclusivo" di una determinata attività medica.
Infatti mi preme ricordare che nella mia casistica di CTU di un noto tribunale italianio, mi sono (ahime!) imbattuto in numerosi collegi "abusivi" (specialisti in medicina del lavoro e non) i quali oltre a provocare grossi danni nello sviluppo del procedimento, avrebbero avuto bisogno di un "ripasso integrale" delle più elementari nozioni mediche.
Nel 2002, in piena rivoluzione ECM, è fondamentale esercitare solo ciò che si conosce senza limitazioni "ex lege" ma con la piena consapevolezza che "chi sbaglia paga e i cocci sono i suoi".
Perciò esorto tutti a ricondurre la discussione nell 'alveo della ragionevolezza. I colleghi specialisti in medicina del lavoro non hanno nulla da temere fino a quando eserciteranno la loro attività con la massima professionalità e utilizzando al meglio il loro bagaglio di competenze.
Cordialità Enrico Maggiore
billi
E ' d 'uopo, pur condividendo le considerazioni del collega, aggiustare il tiro sulle figure mediche che possono emettere giudizi di idoneita ' a titolo esclusivo: non sono solo quelli elencati, ma tutta una serie che spaziano dalla concessione del patentino per gas tossici alla conduzione delle caldaie a vapore al patentitno per l 'uso dei fitofarmaci. Spesso queste autorizzazioni vengono concesse da medici in cui non e ' previsto alcun titolo specialistico, perlomeno in pratica: basta essere dipendenti della struttura pubblica interessata. E che la qualita ' non coincida con la qualifica di dipendente della struttura pubblica lo sappiamo bene: basti pensare alla tessera per la manipolazione di sostanze alimentari ed alle attuali modalita ' (autocertificazione= non ho malattie infettive trasmissibili!) di concessione. Per quel che riguarda i medici specialisti in medicina dello sport aggiungo che in Sicilia, stato nello stato in merito alle leggi italiane, una normativa recentemente approvata esclude i medici specialisti in medicina dello sport privati dalla emissione dei giudizi di idoneita ' riservando tale compito solo ai medici dipendenti dai servizi di medicina dello sport pubblici. E che dire poi dei giudizi di idoneita ' rilasciati agli apprendisti le cui visite vengono fatte ( in strutture pubbliche) da medici senza alcuna conoscenza del lavoro che essi andranno a fare: tanto poi mettono la dicitura: da visitare a cura del medico competente aziendale. Ma allora la loro visita che senso ha? Spero che qualche illuminato voglia mettere mano alla materia perche ' ci stiamo incartando e forse e ' quello che si vuole: confusione per i furbi! Ma dove e ' finito il senatore Smuraglia?
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