Ho contattato diverse ASL per sapere se ci fossero novità sull'invio dei famosi dati dell'all.3b, se bisognasse ancora farlo e cose del genere, anche in relazione alla famosa posta elettronica certificata.
A parte che quando ho chiesto l'indirizzo mail di una di queste mi son sentito rispondere: "...e perchè i dati vuole mandarli via mail?"(annamo bene!), un'altra ASL invece mi ha invitato ad aspettare perchè, appunto, si è in attesa di indicazioni ministeriali sulle nuove modalità.
Come vi state muovendo?
Grazie
A pensar male si fa peccato ma ci s'azzecca!
faggiano.danilo il 02/01/2010 08:30 ha scritto:
Ho contattato diverse ASL per sapere se ci fossero novità sull'invio dei famosi dati dell'all.3b, se bisognasse ancora farlo e cose del genere, anche in relazione alla famosa posta elettronica certificata.
A parte che quando ho chiesto l'indirizzo mail di una di queste mi son sentito rispondere: "...e perchè i dati vuole mandarli via mail?"(annamo bene!), un'altra ASL invece mi ha invitato ad aspettare perchè, appunto, si è in attesa di indicazioni ministeriali sulle nuove modalità.
Come vi state muovendo?
Grazie
Attenderei l'utile effetto delle aldolasi.
Poi temo che in prevedibile ed ovvia assenza di direttive univoche, ogni Spresal, Spsal e Spisll etc, si muoverà secondo propri peculiari indirizzi ed "interpretazioni normative" fino al momento in cui qualcuno si degnerà di comunicare il "da farsi".
O forse non andrà cosi?
Tcam
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Comunque, a prescindere dalla attività digestiva nei confronti dell'edulcoramento universale delle Festività, ti riporto un primo "scenario" possibile e condivisibile, salvo comparsa di inopinati conigli da invisibili cilindri, che un collega prospetta con valide argomentazioni in un altro forum:
".............l’emissione di quella così congegnata stesura dell’attuale art. 40 costituì un motivo di cocente delusione per chi ne auspicava l’abrogazione, ma oggi questo punto merita un’approfondita riflessione, che potrebbe ridurre sensibilmente la citata delusione.
Insomma, la disposizione del comma 2-bis potrebbe anche essere letta come una forse anche abilissima modalità di “accontentare” le nostre richieste dando però l’impressione di fare esattamente l’opposto, in applicazione di una sorta di “furbizia” così prettamente “italica”.
Per esemplificare la cosa ricorrerò ad un’ipotesi fittizia (sottolineo fittizia): se voi aveste avuto il vostro Capo che vi urla sul collo di mantenere l’art. 40, ma se avreste voluto di fatto “sterilizzarne” i contenuti, come avreste fatto ? Semplice: avreste applicato il principio “italiano”: quello che non si vuole far passare ma che si deve far passare, si demanda all’emanazione di un “decreto attuativo” o roba del genere. E’ appena il caso che vi ricordi che da noi è “normale” che i decreti attuativi di Leggi vengano emessi dopo anche molti anni dalla pubblicazione della Norma (esempio: il Testo Unico sulle Tossicodipendenze, DPR 309, è del 1990; le disposizioni della Conferenza Stato Regioni, di esso attuative, sono del 2007 e del 2008...); forse l’ignoto estensore di quel comma 2-bis conosceva bene la storia di Roma, in particolare la cosiddetta “vittoria di Pirro”.
In quel comma 2-bis si dice che non solo i contenuti degli allegati 3A e 3B sono da ridefinire, ma addirittura che la cosa va eseguita “secondo criteri di semplicità e certezza” (e l’enunciazione di queste due parole, espressive di concetti così astronomicamente lontani dalle abitudini enunciative del Legislatore nostrano mi hanno ulteriormente e decisamente indotto a ritenere che quasi certamente chi ha scritto quelle righe voleva di fatto affossare l’art. 40 !!!), ma si stabilisce anche che “Gli obblighi di redazione e trasmissione relativi alle informazioni di cui al comma 1 decorrono dalla data di entrata in vigore del decreto di cui al primo periodo”, quindi questo vuol dire che se non esce il decreto di cui “al primo periodo”, l’obbligo sancito dall’art. 40 non entra in vigore !!!
E una volta tanto tale confortante disposizione è espressa con una insolita, cristallina chiarezza !!!
Non solo: riflettete sul fatto, invero inusuale, che il termine entro cui deve essere emanato il decreto è stabilito con data tassativa (di solito invece non si mette un limite di tempo, e quelle poche volte che nelle Leggi si indica un termine per l’emanazione di decreti attuativi si usa ad es. la più generica dizione “entro sei mesi dalla pubblicazione sulla G.U.”), e soprattutto vi invito a porre attenzione alla circostanza che tale data è indicata nel 31 dicembre 2009, come dire: “domani”, e visti i tempi geologici della burocrazia italiana, l’impressione che anche l’indicazione di un termine perentorio, e per giunta così vicino ed incombente, per l’emanazione di un decreto attuativo che, con queste premesse, risultava di fatto impossibile da attuare, indichi una sottilmente celata, ma credo indubitabile, volontà di rendere di fatto nullo il disposto dell’art. 40.
Insomma, una cosa “all’italiana”, per arrivare allo scopo di “non farne niente” (almeno per un bel po’ di anni…), ma rispettando formalmente la richiesta di coloro che pretendevano la sopravvivenza della norma, che sì sopravvive, ma senza il decreto attuativo resta una disposizione meramente virtuale , in quanto è certo che senza il decreto attuativo, l’obbligo contenuto nell’art. 40 non entra in vigore (art. 40 comma 2-bis ultimo periodo).
A questo punto qualcuno potrebbe obiettare: “Ma se volessero emanare il decreto DOPO il 31 dicembre 2009, visto che non ce l’hanno fatta per quella data ? ”.
Calma; l’art. 40 comma 2-bis stabilisce una data precisa e tassativa, il 31 dicembre 2009; se tale data decorresse senza l’emanazione del previsto decreto, come di fatto è avvenuto, si dovrebbe procedere ad un nuovo intervento legislativo, che di necessità dovrebbe ripassare dalle Camere, etc., non potendosi a nessun titolo considerare tale provvedimento come ricompreso nella Delega conferita al Governo per le modifiche al D.Lgs 81; si tratterebbe di una iniziativa legislativa del tutto nuova, che presupporrebbe una significativa concentrazione di volontà politica in relazione ad un argomento sostanzialmente “marginale” e di dettaglio, cosa che appare piuttosto improbabile.
Quindi se le cose restano come sono oggi, l’art. 40 è di fatto cancellato.
Ovvio che tutto quanto sopra esposto corrisponde meramente alla mia modesta opinone personale, naturalmente".
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hai perfettamente ragione tcam, condivido il tuo ragionamento così fine.
All'attenzione della maggioranza ci sarà solamente il modo di salvare il premier. Viva l'Italia e la furbizia italica. Saremo sempre un paese di merda!
came72 il 05/01/2010 09:31 ha scritto:
hai perfettamente ragione tcam, condivido il tuo ragionamento così fine.
All'attenzione della maggioranza ci sarà solamente il modo di salvare il premier. Viva l'Italia e la furbizia italica. Saremo sempre un paese di merda!
non ho capito dove sta il problema, non avevamo detto che l'allegato 3b andava eliminato e così di fatto è stato (per il 2010). non ci scordiamo che l'81 è stato creato e inventato in tre mesi per cercare di raccogliere qualche consenso in più da un governo che non sapeva neanche quello che staava facendo. se il collega di cui sopra sente il bisogno di mandare l'allegato 3b lo faccia pure.
sosi il 05/01/2010 09:48 ha scritto:
non ho capito dove sta il problema, non avevamo detto che l'allegato 3b andava eliminato e così di fatto è stato (per il 2010). non ci scordiamo che l'81 è stato creato e inventato in tre mesi per cercare di raccogliere qualche consenso in più da un governo che non sapeva neanche quello che staava facendo. se il collega di cui sopra sente il bisogno di mandare l'allegato 3b lo faccia pure.
A parte il fatto che preferirei che in Italia, così come in tutti i paesi civili, si dichiarasse apertamente quale è la motivazione e lo scopo di ogni atto legislativo (ma non è possibile perchè qui si fa una legge solo per accontentare qualche clientela e mai per una realke necessità per il bene comune).
Inoltre ero e sono d'accordo sul principio alla base dell'art. 40 e, pertanto, ero dell'idea che un correttivo all'impostazione del modello sarebbe stata necessaria affinchè non fosse tutto lasciato sulle spalle del medico competente. Concludo dicendo che non sono un medico competente, conosco bene i colleghi medici competenti distinguendo coloro i quali lo fanno con serietà e professionalità da coloro che lo fanno solo per portare a casa la pagnotta cercando di avere meno rogne possibili (e facendolo male).
Ad ogni buon conto ognuno la pensi come vuole,tanto ci pensa il premier ad eliminare tutte le regole.
anche qui si fa politica? dopo vent'anni di partita iva, dopo governi di sinistra, di centro-sinistra, di centro, di centro-destra, di destra...pago sempre le tasse, sempre di più e tutti avevano promesso di abbassare le aliquote. buon anno!!! l'allegato 3b è una porcata. io le mie relazioni le ho sempre fatte e trasmesse all'asl competente su richiesta della stessa,non perdo una settimana e più a cercare indirizzi fax telefoni ecc. ecc.
nu spicci mai te mparare (Nonnuma)
viva dio, hanno tolto questa grandissima barzelletta!!!
came72 il 05/01/2010 10:51 ha scritto:
A parte il fatto che preferirei che in Italia, così come in tutti i paesi civili, si dichiarasse apertamente quale è la motivazione e lo scopo di ogni atto legislativo (ma non è possibile perchè qui si fa una legge solo per accontentare qualche clientela e mai per una realke necessità per il bene comune).
Inoltre ero e sono d'accordo sul principio alla base dell'art. 40 e, pertanto, ero dell'idea che un correttivo all'impostazione del modello sarebbe stata necessaria affinchè non fosse tutto lasciato sulle spalle del medico competente. Concludo dicendo che non sono un medico competente, conosco bene i colleghi medici competenti distinguendo coloro i quali lo fanno con serietà e professionalità da coloro che lo fanno solo per portare a casa la pagnotta cercando di avere meno rogne possibili (e facendolo male).
Ad ogni buon conto ognuno la pensi come vuole,tanto ci pensa il premier ad eliminare tutte le regole.
came72 il 05/01/2010 10:51 ha scritto:
A parte il fatto che preferirei che in Italia, così come in tutti i paesi civili, si dichiarasse apertamente quale è la motivazione e lo scopo di ogni atto legislativo (ma non è possibile perchè qui si fa una legge solo per accontentare qualche clientela e mai per una realke necessità per il bene comune).
Inoltre ero e sono d'accordo sul principio alla base dell'art. 40 e, pertanto, ero dell'idea che un correttivo all'impostazione del modello sarebbe stata necessaria affinchè non fosse tutto lasciato sulle spalle del medico competente. Concludo dicendo che non sono un medico competente, conosco bene i colleghi medici competenti distinguendo coloro i quali lo fanno con serietà e professionalità da coloro che lo fanno solo per portare a casa la pagnotta cercando di avere meno rogne possibili (e facendolo male).
Ad ogni buon conto ognuno la pensi come vuole,tanto ci pensa il premier ad eliminare tutte le regole.
Absit iniuria verbo.
Invito il Collega a fare prima il Medico Competente in trincea per almeno qualche anno e dopo, ma solo dopo dare giudizi (magari senza parolacce...): anche io conosco i medici competenti ed i colleghi medici del lavoro che il medico competente non l'hanno mai fatto, tra tutti ci sono persone serie ed altre meno ... stiamone pure certi.
Tra le tante differenze c'è pure quella che alcuni il 27 ricevono lo stipendio senza troppo fatica, altri se lo devono sudare giorno per giorno e volte non ci dormono la notte.
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