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Pensiero stupendo! (meravigliosa utopia)
- Pensiero stupendo! (meravigliosa utopia)
- (18/01/2010 02:29)
Ogni volta che il mio pensiero si sofferma sul copioso regime sanzionatorio di cui il mc è divenuto erede, spesso senza nessun corrispettivo economico indennizzante, penso a soluzioni possibili.
Nessun "manifesto" di protesta può essere più efficace di una semplice integrazione al regime sanzionatorio vigente che coinvolga soggetti sino ad ora immuni.
L'idea (leggasi l'utopia): per i mc dipendenti o che operano in regime di convenzione (economica) indiretta (fatturano in somma al laboratorio o al centro servizi), le sanzioni per gli errori e le omissioni formali siano addebitate al loro datore di lavoro o al datore di lavoro (definito proprio secondo l'art2, comma 1, lettera b del dlgs 81/08) della struttura con loro convenzionata e titolare del rapporto economico con il DDL della azienda.
Questa è la chiave di volta che può far crollare la disinvoltura di chi, contando su manodopera a basso costo e su immunità sanzionatoria, può partecipare ad ogni tipo di asta senza scrupoli fino al massimo ribasso e reclutare manodopera specializzata a costi di generica manovalanza.
Il percorso dovrebbe essere ovviamente (pur difficilmente immaginabile visti gli interessi in gioco) di modifica del dlgs 81.
Attendo opinioni.
Tcam
Medici indolenti & Aziende Netgroup
https://www.facebook.com/retemedicicompetenti/
- Re: Pensiero stupendo! (meravigliosa utopia)
- (18/01/2010 12:38)
Il titolo del topic già racchiude in sè molte delle considerazioni che in merito si potrebbero fare. L'idea sarebbe ottima! Senza voler demonizzare i centri di servizi- tra cui si possono annoverare strutture di eccellenza- sarebbe necessaria una "normalizzazione" di innumerevoli realtà che, come precisato dal collega, operano diciamo "ai limiti della decenza", a detrimento della dignità della disciplina, offendendo il lavoro di tante persone oneste e preparate, colleghi e non.
La proposta, da discutere e rielaborare, è sicuramente da tenere in considerazione. Concluderei -non tacciatemi di sarcasmo- con un famoso detto di Vespasiano, mutuato e rielaborato dal mio professore di latino del liceo: "Pecunia non olet......sed dolet!".
"Felicius curari a medico popularem gentem quam nobiles et principes viros."
- Re: Pensiero stupendo! (meravigliosa utopia)
- (24/01/2010 23:54)
La ricerca dei motivi che concorrono a rendere complicata e estremamente diversificata per territorio, per anagrafe professionale e modalità di svogimento l'attività del mc, ha indotto alla ricerca di possibili cause e di correttivi applicabili al disagio che molti mc, in forma e contenuti diversi stanno qua e la affermando.
Di seguito un estratto di analisi di alcune cause possibili, su cui meriterebbe esprimersi:
Vi chiedo di leggere con pazienza quanto segue e se ne avete voglia di segnalarmi:
a) quello che vi pare condivisibile
b) quello che vi pare realizzabile
" Segnalazione di problematiche da risolvere:
1. Il fenomeno del ribasso dell’ onere delle prestazioni richieste al medico competente dal D.Lgs. 81/2008 ha, negli ultimi anni, raggiunto livelli preoccupanti per la garanzia della qualità della attività stessa ed anche per la dignità del professionista, lungi da essere arginato, si sta diffondendo in tutto il territorio italiano.
Le cause sono da ricondurre a:
a) Gare di appalto indette da Aziende Pubbliche, comprensive, con i servizi tecnici ed amministrativi in materia di tutela della sicurezza e salute dei lavoratori, di tutto ciò che è richiesto al medico competente, compresa la sorveglianza sanitaria;
b) Superamento del meccanismo previsto dalle precedenti normative italiane che stabilivano tariffe minime per gli onorari libero professionali (D.P.R. 17 febbraio 1992), a seguito della introduzione di principi di libera concorrenza, attraverso la legge Bersani, conformemente a quanto previsto dalla normativa della Comunità Europea,
c) Anomala intermediazione e vicariazione nella contrattazione da parte di soggetti terzi (istituti di analisi, società di servizi e associazioni di volontariato) dell’onere e del contenuto delle prestazioni dovuti per l’attività del medico competente, con impropria se non illecita predeterminazione limitativa delle sue funzioni e disarticolazione del rapporto fra datore di lavoro e professionista
d) Conseguente percezione da parte di alcuni datori di lavoro delle funzioni del medico competente come di una fornitura oggettuale per mero ed oneroso obbligo di legge, avallata anche dalla ridotta partecipazione del medico competente alle problematiche aziendali come necessaria conseguenza di una attività professionale guidata e definita da soggetti terzi, fenomeno aggravato dall’aumento del numero di specializzazioni che abilitano a svolgere l’attività di medico competente, facendo ritenere che sia un’attività che non richieda professionalità
e) L’atto di nomina del medico competente (art.18, comma 1, lettera a) deve avere valenza contratto di prestazione professionale delineante oltre all’oggetto della nomina, gli aspetti economici del rapporto avente attori da un lato il committente (datore di lavoro) e dall’altro il consulente (medico competente), in esclusione di intermediazioni per l’attività specifica di consulenza offerta (con eccezione dell’incarico al medico competente dipendente)
f) Impropria attribuzione di responsabilità penale e delle sanzioni da essa derivate, al medico competente, per quanto concernente le attività di mera consulenza e di quanto non direttamente ed esclusivamente dipendente dalla sua volontà e operato, funzioni e obblighi che rientrano nella fattispecie di quelle attribuite al RSPP, che non risulta però, giustamente, soggetto per ciò penalmente perseguibile."
Tcam
Medici indolenti & Aziende Netgroup
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