buongiorno a chiunque legga... vorrei chiedere qualcosa circa una situazione spiacevole che mi turba ormai da più di un mese.
Sono infermiera dipendente ASL già ricollocata presso servizi ambulatoriali ( 15 km. da dove abito)dopo intervento di ernia discale e cuffia rotatori.Dopo visita per terapia del dolore( farmaci che danno problemi di sonnolenza e capogiri oltre che nausea e malessere)ho dovuto comunicare al MC la situazione... mi è stata prescritto il divieto di guida dei mezzi aziendali,CHE NON USO perchè mi reco al lavoro con la mia auto in assenza di mezzi pubblici.... ho chiesto al coordinatore avvicinamento presso la sede che dista 800m. da casa e per risposta mi è stato detto che non si può fare se non c'è qualcun'altro che prende il mio posto!!! Ma se a me succede qualcosa durante il tragitto,per non parlare dell'attività lavorativa, CHI MI TUTELA? a chi mi devo rivolgere? per un cambio pro-tempore?
Devo fare denuncia legale? ringrazio
il problema della tutela del lavoratore (o della lavoratrice) nel tragitto in itinere è tema poco discusso e spesso misconosciuto... ovviamente la tutela antiinfortunistica spetta all'inail, mentre, a parte le ovvie implicazioni dei drug-test per gli autisti, l'idea che lo spazio, il tempo ed il modo di recarsi presso la propria sede di lavoro influiscano e rientrano nella valutazione di "tutti i rischi" per la salute fatica ad essere accettata 8e le posso assicurare che inorridisco a sentire di colleghe di mia moglie in trasferta lavorativa che prendevano un aereo ogni fine settimana sinop all'ottavo mese)... dopo questa premessa, il problema per lei si pone in questi termini... può tentare di contestare presso la ASL competente (entro trenta giorni dalla sua emissione) il giudizio del suo medico competente, avanzando la richiesta di una idoneità parziale con prescrizione, anche se personalmente ritengo che i 15 km di percorrenza in auto (per una durata dello spostamento presumo inferiore ai 30 min) non possano essere così intollerabili, o dovrei forse pensare che le sue condizioni generali siano così compromesse da rendere dubbio il giudizio di idoneità formulato.
a parte che i 30 gg. sono già passati... il problema è che giustamente il MC. vieta a me l'uso dei mezzi dell'az. per ovvi motivi... ma se mi schianto con la mia auto è tutto sotto la mia responsabilità!!! inoltre ( art.187 codice della strada)possono ritirarmi la patente e così sono cavoli miei.... oltre alla multa di 1500-6000 €....perchè l'az. non mi deve spostare pro-tempore? c'è un obbligo? o devo legalmente comunicare che delego qualsiasi responsabilità circa ciò che può accadere a me o a chi si trova sul mio percorso? grazie
ricordandole che può richiedere come suo diritto una nuova visita medica al suo medico competente, con il quale discutere gli "ovvi motivi", che forse tanto ovvii poi non sono, cerco di risponderle per mio personale ragionamento; dati i presupposti anamnestici che lei mi riferisce ( non avendo un riscontro obiettivo non avendola visitata) presumo che la sua prescizione a non utilizzare mezzi aziendali sia da ritenere precauzionistica per le condizioni del suo rachide, piuttosto che non per l'effetto dei farmaci antiinfiammatori e analgesici sulla sua capacità di guida (o sbaglio a presumere che sia stata data anche una prescrizione in merito alla eventuale movimentazione dei carichi, rischio normalmente associato al lavoro di infermiera in reparti ospedalieri e/o servizi ambulatoriali)... le ribadisco comunque la possibilità di richiedere una nuova visita al suo medico competnte, al quale ribadire le sue eventuali perplessità residue.
grazie
Buongiorno il dovere del medico competente è quello di esprimere un'idoneità legata ai rischi presenti nel suo ambito di lavoro ciò che il mc ha fatto. Se il problema maggiore è secondo lei la guida per recarsi al lavoro che può essere influenzata dall'uso dei farmaci che sta assumendo, può provare a parlare con il suo medico curante e vedere se tali farmaci possono essere sostituiti con altri che le provocano meno effetti collaterali.Se davvero questi farmaci le provocano questi effetti di sonnolenza e capogiri dovrebbe anche far valutare la sua idoneità alla guida tramite l'apposita commissione patenti (l'art 187 che lei ha citato vieta la guida sotto effetto di sostanze psicotrope).
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