Cari colleghi,
intanto come nuovo partecipante a questo forum mi presento: sono un giovane medico competente operante nel nord Italia vi racconto la mai esperienza lavorativa.
Come ho iniziato a lavorare qualche anno fa, un po' per inesperienza, un po' per necessità di partire subito a guadagnare, sono finito nelle grinfie di alcuni centri specialistici per la MDL che mi offrivano "tozzi di pane" per visite mediche decisamente sottopagate, imponendomi ritmi decisamente serati per lo svolgimento delle stesse.
A nulla sono valsi i miei tentativi di migliorare l'esecuzione delle visite, richiedendo più tempo o accettando di fermarmi oltre orario per completarle con professionalità: mi è sempre stato risposto che il tempo "commerciale di una visita d'idoneità lavorativa" non poteva andare oltere i "5" (cinque)minuti.
Sinceramente mi sentivo svilito, ma la necessità di lavorare e mantenere la mia famiglia mi ha sempre fatto desistere dalla "ribellione" a questa situazione.
Quando la situazine era ormai degenerata con l'introduzione dell'81, vedendomi proposto una sempre più desqualificante modalità di lavoro, ho deciso di scappare anche a costo di fare la fame (vi lascio immaginare mia moglie quanti insulti mi ha lanciato quando ho detto che avevo lasciato "la sicurezza" del lavoro centro).
Ho sofferto per un'anno intero la fame andando a raccattare lavori davvero molto mediocri e pagati poco, mi sono adattato a fare le sostituzioni di MMG (anche in questo caso con paghe al limite della decenza) poi pian piano sono riuscito a farmi una piccola clientela che mi ha permesso di allargare tramite il passaparola la mia attività di MC.
Ad oggi mi reputo fortunato perchè sono riuscito a venir fuori dal giro dei centri, ma devo dire che questa pratica purtroppo è alimentata proprio dagli stesi MC che accettano di lavorare per cifre miserrime (sono stato recentemente contattato da gente che mi ha proposto 11,80 euro a visita SENZA nomina e SENZA trasferta, con la pretesa di effettuare 50 visite al giorno per aziende chimiche con rischi cancerogeni!): quando ho rifiutato la responsabile commerciale con cui parlavo si è pure alterata e mi ha mandato a quel paese, quasi mi avesse proposto l'offerta della mia vita!
La mia proposta sarebbe questa: perchè non fondiamo un'associazione per aiutare i neospecialisti a procacciarsi lavoro per non farli finire all'interno di situazioni disperate? Credo che colleghi di tutta Italia potrebbero tranquillamente indirizzare i giovanissimi MC verso le ditte che non riescono a seguire, insegnando sopratutto a non svilirsi professionalmente (ho imparato tardi, ma l'ho imparato che non sempre la scelta del MC avviene per meri motivi economici).
Io purtroppo ho imparato a mie spese che il racket dei centri di MDL è creato solo da noi stessi MC perchè poi alla fine il costo tanto villantato della visita viene dagli stessi centri rigonfiato da tutta una serie di consulenze accessorie che si fanno pagare.
Scusate lo sfogo, ma ancora oggi mi hanno contattato da un centro proponendomi un tot a firma devo davvero trovare un sistema per fermare tutto questo schifo perchè penso al povero neospecialista che dirà di si a questa situazione lavorativa perchè necessita di un'entrata.
Ma oltretuto mi chiedo, il rapporto fra DL e MC non dovrebbe essere diretto, piuttosto che mediato, ed oltretutto la mediazione di lavoro non rientra nel reato di cabotaggio e caporalato?
fatemi sapere che ne pensate!
Ciao a tutti
Bobone
Ahi, quanti ulteriori lamenti dobbiamo ancora attendere per dire chiaro e tondo che c'è del marcia in Danimarca?
"....Allora, mi sapete dire a chi giova questa specie di mascherata che chiamano Sorveglianza sanitaria, con pseudovisite senza nemmeno la misura della pressione, ma con qualche analisi del sangue di troppo, a prezzi stracciati, alla cinese, 10, 15 o al massimo venti euro tutto compreso?
Non certamente giova alla salvaguardia della salute dei lavoratori, né giova ovviamente alle tasche dei datori di lavoro, e nemmeno giova all’onore professionale del medico competente, quanto sia effettivamente Lui a visitare il lavoratore. Ma come può essere giudicata tutela della salute del lavoratore (e qui è la somma ipocrisia), quell’inutile, dannoso e in ultimo analisi anche antieconomico visitificio e analisificio di un sedicente competente medico, a cui sempre più spesso offrono, e a cui Lui volente o nolente si sottomette, di fare anche 100 visite al giorno a prezzi stracciati? A nessuno, proprio a nessuno.
Allora, se il primo dovere di ogni medico è la massima “prima di agire, cerca di non nuocere”, se la Sorveglianza sanitaria è tutto fuor che attività medica utile e vantaggiosa, ma è pratica inutile, fastidiosa (quanti ematomi da prelievo di sangue!) e dispendiosa, allora è deontologicamente e razionalmente da proibire. Ma, poiché l’agire umano quasi sempre non segue ciò che è maggiormente più ragionevole ed evidente, compreso nell’attività dei medici, allora la società si deve difendere con la legge, proibendo l’ulteriore perpetrare del danno: proibire la Sorveglianza sanitaria, salvo giustificate eccezioni"
C'è ancora bisogno di giustificare l'attuale stato di cose detta ipocritamente Sorveglianza sanitaria?
Che cosa è diventato quell'individuo laureato incaricato della sorveglianza?
Un lavoratore sorvegliante. E per fare il sorvegliante non c’è bisogno di fare tanto il prezioso sulla parcella professionale, ché professione non è più.
E’ un sorvegliante di un visitificio, analisificio e cartificio, malamente pagato. Curioso, però, che essendo lui il sorvegliante, il burocrate, il fiscale e il poliziotto di tale azienda sia così pesantemente perseguibile e perseguito dalla legge. Forse deve espiare una colpa? Sì, quella di aver dimenticato chi era ed essersi supinamente rassegnato ad essere altro. Se è così meriterebbe ben superiori sanzioni.
bobone il 06/02/2010 04:09 ha scritto:
Cari colleghi,
intanto come nuovo partecipante a questo forum mi presento: sono un giovane medico competente operante nel nord Italia vi racconto la mai esperienza lavorativa.
Come ho iniziato a lavorare qualche anno fa, un po' per inesperienza, un po' per necessità di partire subito a guadagnare, sono finito nelle grinfie di alcuni centri specialistici per la MDL che mi offrivano "tozzi di pane" per visite mediche decisamente sottopagate, imponendomi ritmi decisamente serati per lo svolgimento delle stesse.
A nulla sono valsi i miei tentativi di migliorare l'esecuzione delle visite, richiedendo più tempo o accettando di fermarmi oltre orario per completarle con professionalità: mi è sempre stato risposto che il tempo "commerciale di una visita d'idoneità lavorativa" non poteva andare oltere i "5" (cinque)minuti.
Sinceramente mi sentivo svilito, ma la necessità di lavorare e mantenere la mia famiglia mi ha sempre fatto desistere dalla "ribellione" a questa situazione.
Quando la situazine era ormai degenerata con l'introduzione dell'81, vedendomi proposto una sempre più desqualificante modalità di lavoro, ho deciso di scappare anche a costo di fare la fame (vi lascio immaginare mia moglie quanti insulti mi ha lanciato quando ho detto che avevo lasciato "la sicurezza" del lavoro centro).
Ho sofferto per un'anno intero la fame andando a raccattare lavori davvero molto mediocri e pagati poco, mi sono adattato a fare le sostituzioni di MMG (anche in questo caso con paghe al limite della decenza) poi pian piano sono riuscito a farmi una piccola clientela che mi ha permesso di allargare tramite il passaparola la mia attività di MC.
Ad oggi mi reputo fortunato perchè sono riuscito a venir fuori dal giro dei centri, ma devo dire che questa pratica purtroppo è alimentata proprio dagli stesi MC che accettano di lavorare per cifre miserrime (sono stato recentemente contattato da gente che mi ha proposto 11,80 euro a visita SENZA nomina e SENZA trasferta, con la pretesa di effettuare 50 visite al giorno per aziende chimiche con rischi cancerogeni!): quando ho rifiutato la responsabile commerciale con cui parlavo si è pure alterata e mi ha mandato a quel paese, quasi mi avesse proposto l'offerta della mia vita!
La mia proposta sarebbe questa: perchè non fondiamo un'associazione per aiutare i neospecialisti a procacciarsi lavoro per non farli finire all'interno di situazioni disperate? Credo che colleghi di tutta Italia potrebbero tranquillamente indirizzare i giovanissimi MC verso le ditte che non riescono a seguire, insegnando sopratutto a non svilirsi professionalmente (ho imparato tardi, ma l'ho imparato che non sempre la scelta del MC avviene per meri motivi economici).
Io purtroppo ho imparato a mie spese che il racket dei centri di MDL è creato solo da noi stessi MC perchè poi alla fine il costo tanto villantato della visita viene dagli stessi centri rigonfiato da tutta una serie di consulenze accessorie che si fanno pagare.
Scusate lo sfogo, ma ancora oggi mi hanno contattato da un centro proponendomi un tot a firma devo davvero trovare un sistema per fermare tutto questo schifo perchè penso al povero neospecialista che dirà di si a questa situazione lavorativa perchè necessita di un'entrata.
Ma oltretuto mi chiedo, il rapporto fra DL e MC non dovrebbe essere diretto, piuttosto che mediato, ed oltretutto la mediazione di lavoro non rientra nel reato di cabotaggio e caporalato?
fatemi sapere che ne pensate!
Ciao a tutti
Bobone
Che ne pensiamo, che ne penso?
La prima osservazione che mi verrebbe da fare: tu hai avuto un raro impulso di salvaguardia della tua "persona" (questo è il grande merito che emerge da quanto scrivi).
La coscienza individuale ha poco significato, salva solo alcuni, i più critici, i più intelligenti, i più coraggiosi anche.
A te la consolazione della lode e del plauso o dell'invidia di chi il tuo coraggio non ce l'ha,ma vorrebbe averlo; il celato biasimo di chi sia invece sufficientemente ipocrita per non riconoscere il proprio svilimento personale oltrechè professionale.
Ma ciò serve a ben poco, non serve alla collettività, alla società tutta che rimane preda talora innocente, talatra utilitaristicamente cosciente d'essere partecipe di una colossale anomalia che i più critici e coscienti meglio chiamerebbero truffa.
Sul piano professionale tu giustamente ti preoccupi della nullità del tuo e dell'altrui ruolo. Ma lo sappiamo tutti che la visita del mc non ha che una modesta valenza nella tutela della salute e ancor meno in quella della sicurezza, pur fatta bene, con accuratezza e chiara visione, comprensione e dunque valutazione del rischio specifico cui quel lavoratore è o può essere esposto. Diviene del tutto superflua altrimenti e più che superflua dannosa in quanto grave falso nel processo di tutela, paracadute che non si aprirà al bisogno.
Noi però siamo una casta ben protetta e forse per questo il legislatore cerca di punirci sugli aspetti formali della nostra professione che sono gli unici facilmente dimostrabili. Altrimenti bisognerebbe scoperchiare "il vaso" e Dio solo sa cosa ne verrebbe fuori.
Il cittadino che è anche lavoratore non ha coscienza adeguata di quanto valga la sua salute e lo scopre purtroppo solo quando la perde.
Ciò che tutti capiscono bene è l'economia, il soldo, da una parte e dall'altra.
IL visitificio c'è e durerà purtroppo ancora a lungo nel suo percorso verso una naturale ma lenta estinzione. Sempre meno medici allora attingeranno a questo pozzo, alcuni dei residui evolveranno verso nuove forme di capitalizzazione professionale con nuovi interlocutori o forse con gli stessi abili trasformisti. E' la tremenda legge del mercato, che non tiene conto dei reali bisogni dei fruitori finali ma ha la capacità di indurli illusoriamente.
Tcam
Medici indolenti & Aziende Netgroup
https://www.facebook.com/retemedicicompetenti/
carissimo,
mi riconosco molto nel percorso che hai descritto (nel mio caso, per fortuna, è stata invece la mia compagna a sostenermi e a spingermi a rifiutare un sistema che mi avviliva e deprimeva)... temo che (come ho accennato in qualche mio post precedente) esista anche una questione "anagrafica" a cui risulta difficile anche solo accennare!
Cmq, spero possa concretizzarsi il tuo invito ad uscire dall'isolamento.
Gianfranco
Una possibilità esisterebbe, ma richiede coraggio ed onestà da parte di tutti : la creazione, presso le ASL, di un servizio di medicina del lavoro convenzionato per tutte le aziende del territorio, in cui confluiscono tutti i medici inclusi nell'albo depositato presso il ministero.
Le aziende sarebbero obbligate a rivolgersi a tale servizio con un divieto di svolgere servizi di sorveglianza sanitaria in privato. Tutti i medici dovrebbero seguire un numero massimo di lavoratori (diciamo 1500 ? ) e le tariffe professionali corrette e comprensive anche delle attività di consulenza sarebbero garantite a livello nazionale dalle ASL.
L'azienda paga all'ASL; l'ASL paga il professionista, che può documentare eventuali spese professionali come il medico di base.
In tal modo si attenuerebbe anche la conflittualità, che spesso è dettata dalla diffidenza, tra medici ASL e liberi professionisti, a motivo della garanzia di qualità e di rispetto delle normative che il medico sarebbe obbligato a mantenere.
Il datore di lavoro non potrebbe più "licenziare" il medico perchè ha inviato una denuncia di MP o perchè non ha fatto le visite quando vuole
l'azienda (la domenica...) o perchè ha richiesto una consulenza integrativa.
Caro Carmine; leggo sempre con piacere le tue acute,e , come so bene, vissute riflessioni. E quello che c'è oltre la provocazione, doverosa, è la ragione profonda di dare un senso a quello che facciamo e, in definitiva, alla nostra vita personale e professionale.
da quello che leggo a nessuno di voi è mai capitato di dare limitazioni e soprattutto farle rispettare dal DL in modo tale da proteggere il lavoratore, oppure scoprire un lavoratore diabetico che fa turni notturni avviarlo a terapia medica compensare la glicemia e riammetterlo ai turni con sua enrme gioia (stipendio più alto), lo stesso dicasi per lavoratori ipertesi ecc....... ecc....... ecc..... potrei elencare atre centinaia di soddisfazioni professionali (almeno per me lo sono) constatate in questi cinque anni di attività.
Secondo me questa è la sorveglianza sanitaria, è vero non guadagnerò tanti soldi quanto i proprietari di centri ma comunque anche se si seguono poche aziende e piccole aziende si può guadagnare discretamente e prendersi le rispettive soddisfazioni.
Carissimo Vincenzo,
tu stai prospettando il modello organizzativo dei servizi sanitari del lavoro della cugina Francia. Tale modello era quello ventilato anche in Italia nella prima stesura del defunto, ahimé, D. Lgs 626, rovinato dalle modifiche del 1996, ma completamente eliminato dalle porcherie legislative attuali.
Sappi, però, che il sistema francese è in crisi profonda, indovina perché?
Perché mancano i medici del lavoro.
E perchè mancano i medici del lavoro? Semplice, perchè i cugini colleghi francesi non sono fessi: mica si fanno 3300 visite all'anno per uno stipendio da impiegato! I medici al di là delle Alpi trovano molto di meglio in altre discipline maggiormente remunerate e con minor impegno (un po' come da noi, in fondo).
D'accordo, il sistema francese nasce prima, molto prima del nostro sistema che in pratica compare con l'obbligo delle visite mediche previsto dal 303 del 1956 ed esclusivamente per alcuni categorie di lavoratori particolarmente a rischio. Il sistema francese è rivolto ancora a tutti i lavoratori, ma il sistema è andato in crisi profonda e non è bastata una legge del 2004 che stabiliva la periodicità delle visite ogni due anni: i medici del lavoro andati via in pensione non sono stati adeguatamente sostituiti e il carico per ciascun medico sta salendo ancora.
A giorni ci sarà un ennesimo aggiustamento, che prevede forse la periodicità delle visite ogni tre o quattro anni, con revisione totale della filosofia della "sorveglianza sanitaria francese" che si sta pensando di orientarla verso le categorie "effettivamente" a rischio.
In pratica i cugini Francesi ci stanno ripensando e al posoto di un visitificio di Stato, anche se ben organizzato, ritiene che sia migliore (ma va là!) una tutela orientata a misure di prevenzione primaria.
Un abbraccio,
Carmine Sbordone
con i tragici noti eventi di suicidi in note aziende francesi (france telecom n° 25 lavoratori, Renault n° 6 lavoratori) negli ultimi anni mi sembra assolutamente auspicabile non prendere di esempio la pratica di sorveglianza sanitaria francese ... una visita di Stato con periodicità triennale e quadriennale è buona attività sanitaria ???
bah ??
Non trucchiamo le carte in gioco, per piacere.
Quella periodicità di tre o quattro anni non esiste ancora in Francia, è solamente una proposta.
I suicidi di lavoratori sarebbero stati evitati da un sistema di Sorveglianza sanitaria del tipo visitificio, analisificio e cartificio gestito da società private a 20 euro cadauno per il medico competente, come è in alcune contrade italiane?
Non diciamo sciocchezze.
In Francia l'assistenza psicologica allo stress da lavoro è molto, ma molto più sviluppata che da noi, dove facciamo finta di occuparcene.
Ma ciononostante, domando ancora, datemi una sola dimostrazione scientifica che la sorveglianza sanitaria (ovunque venga svolta, in Italia come in Francia, con qualsiasi sistema privato o pubblico che sia) abbia dimostrato una riduzione delle morti e delle lesioni da lavoro!
Caro Sbordone, senza polemiche, visto che hai posto il problema dovresti tu per primo dimostrare che la SS non ha ridotto morti e malattie, naturalmente dati scientifici alla mano come chiedi per la dimostrazione contraria. Ovviamente io non sono d'accordo con le tue tesi, e trovo molto italiana questa continua denigrazione di tutto quanto si fa ( anche se sono conscio dei numerosi errori legislativi, della necessità di deburocratizzare, e via andare). Parlo in generale e nello specifico non mi rivolgo solo alle tue tesi che sono per certi versi anche interessanti e di certo meritano un dibattito ( mi sembra che siano nate come provocazione, d'altra parte..).
Ti sembrerà strano ma in 25 anni di lavoro sono sicuro di aver contribuito con la sorveglianza sanitaria al non insorgere di numerosissime patologie professionali, a bloccarne sul nascere tante altre ed a salvare qualche decina di vite. Non c'è niente di eroico in questo, penso sia la prassi per ogni Medico Competente che faccia Sorveglianza Sanitaria con un minimo di serietà. Se poi il MC si limita a pacche sulle spalle, la colpa non è della SS, ma sua e di chi glielo permette. E qui il si discorso prende altre strade
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