Sempre più sento dire che la concorrenza fatta al ribasso viene dai medici del lavoro competenti, mentre io che sono sul mercato della medicina del lavoro da più di 20 anni trovo sempre più spesso che la concorrenza sleale con prezzi al ribasso, viene da società di poliambulatori o case di cura private o peggio di tecnici che offrono convenzioni omnicomprensive, che pagando ad ore le prestazioni effettuate da loro dipendenti, come medici o segretarie, possono permettersi di fare prezzi stracciati sulle visite, per poi rifarsi sulle analisi od altri esami.
Un medico libero professionista non può permettersi di fare prezzi bassi fuori mercato e rimettendoci.
Per evitare questo occorre che l'art. 39 del DL 81/08 venga modificato in questo modo al comma 2: "Il medico competente intrattiene rapporti diretti con l'imprenditore sia di tipo commerciale (contratto) come di consulenza, con esclusione di società intermediarie."
Anni addietro in seguito alla denuncia di un laboratorio che faceva prezzi inferiori al tariffario medico, il mio ordine dei medici mi disse che non poteva farci niente perchè quella società non era composta da medici.
Ultimamente vi sono i consulenti tecnici esterni autoqualificati non previsti dal DL 81/08, che decidono per tutte le altre figure contemplate nell'art. 2.
Un medico sottomesso al contratto di una società non può dare garanzie al datore di lavoro sul DVR, pena la perdita del lavoro con quella azienda e con la società da cui dipende.
La beffa si completa con la certificazione di qualità che queste società o case di cura acquistano, impegnandosi a lavare frequentemente il boccaglio dello spirometro, compilando una cartella piena di cose inutili e di crocette per poter essere compilata dall'impiegata alla reception, invece di guardare a come viene fatta una spirometria o un audiometria.
La trovata più geniale di queste società, almeno nella mia zona, è stata quella di rendere partecipi con azioni ai profitti del poliambulatorio, tutti quegli imprenditori che avrebbero portato i propri lavoratori ad essere visitati nel loro ambulatorio.
A questo punto però non chiedetemi che valore possa mantenere il segreto professionale, considerando che non tutto il personale di queste società, che mette mano alle cartelle è sanitario, e per ultimo come ci si può trattenere dal fornire informazioni se chi te le chiede è anche il tuo datore di lavoro?
dr. Pio Suprani
A che cosa serve questo immondo visitificio, analisificio ed analisificio?
Non c'è che replicare con quanto già sostenuto in altro post:
"la Sorveglianza sanitaria è tutto fuor che attività medica utile e vantaggiosa, ma è pratica inutile, fastidiosa (quanti ematomi da prelievo di sangue!) e dispendiosa, allora è deontologicamente e razionalmente da proibire. Ma, poiché l’agire umano quasi sempre non segue ciò che è maggiormente più ragionevole ed evidente, compreso nell’attività dei medici, allora la società si deve difendere con la legge, proibendo l’ulteriore perpetrare del danno."
Poichè è difficile riformare l'informabile, dato che la 106 e peggiore dell'81, che è stata peggiore della 626, allora si deve buttare l'acqua sporca con tutto il bambino e sostenere l'approvazione del:
"Decreto del Presidente della Repubblica.
Vista la normativa di riferimento in tema di Sicurezza, Prevenzione e Protezione della salute nei luoghi di lavoro …..
Si emana il presente decreto costituito da unico articolo:
Art. 1. L’obbligo di Sorveglianza sanitaria è misura preventiva eccezionale.
Salvo i casi previsti da leggi emanate successivamente, in cui sarà possibile individuare in modalità esplicita e rigorosa le eccezioni al presente decreto, è vietata la Sorveglianza sanitaria dei lavoratori.
Ogni violazione del presente divieto è sanzionato con l’arresto da sei mesi a un anno, e, per il medico che effettua la visita medica, con la sospensione da sei mesi a ad anno della facoltà dell’esercizio professionale di medico competente.
E’ abolita ogni norma presente nel vigente ordinamento, che sia in contrasto con quanto disposto dal divieto previsto dal secondo comma."
P.S. In Francia è in fase avanzata la riforma di tutto il sistema Sorveglianza sanitaria dei "services de santé au travail".
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