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software medicina del lavoro

Questo argomento ha avuto 56 risposte ed è stato letto 11179 volte.

gianfrancopisano

gianfrancopisano
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  • Re: software medicina del lavoro
  • (23/03/2010 16:26)

io uso mediscopio, è un pò caro ma ha una ottima assistenza e sopporta carichi di lavoro notevoli. prevede l'interfacciamento sia di audiometri che di spirometri anche se io privilegio strumenti collegati direttamente al pc i cui referti stampo in Pdf per poi inserirli in cartella clinica in formato elettronico (occupano meno spazio della carta e permettono un più facile rintracciabilità in caso di necessità).
credo che comunque quasi tutti abbiano pregi e difetti e che quindi sia importante provarli ma soprattutto informatizzarsi

p.nacci

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  • Re: software medicina del lavoro
  • (23/03/2010 19:01)

come fate a fare firmare la cartella sanitaria conforme all' allegato 3A con i vostri software ??

avete sempre bisogno di stampare su cartaceo e quindi firma del lavoratore ??

paraquat

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  • Re: software medicina del lavoro
  • (23/03/2010 20:26)

p.nacci il 23/03/2010 07:01 ha scritto:
come fate a fare firmare la cartella sanitaria conforme all' allegato 3A con i vostri software ??

avete sempre bisogno di stampare su cartaceo e quindi firma del lavoratore ??

Il lavoratore firma il giudizio d'idoneità, unico documento cartaceo.

Quanto all'interazione con i vari hardware (audiometro, spirometro, elettrocardiografo, etilometro, drug test) cosa intendete quando parlate di interfacciamento?
I vostri software riconoscono la periferica direttamente? oppure salvate il documento/esame in pdf, jpeg e poi lo acquisite nel software?

In poche parole, quando effettuate le spiro, le audiometrie, usate la vostra cartella informatizzata per lanciare l'applicazione oppure usate un programma dedicato? questo è molto importante, infatti in base a ciò abbiamo già l'anagrafica caricata nel software, e direttamente trasferita nella periferica audio, spiro o ecg o etilometro.

docmac

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  • Re: software medicina del lavoro
  • (23/03/2010 20:46)

paraquat il 23/03/2010 08:26 ha scritto:


Il lavoratore firma il giudizio d'idoneità, unico documento cartaceo.

Quanto all'interazione con i vari hardware (audiometro, spirometro, elettrocardiografo, etilometro, drug test) cosa intendete quando parlate di interfacciamento?
I vostri software riconoscono la periferica direttamente? oppure salvate il documento/esame in pdf, jpeg e poi lo acquisite nel software?

In poche parole, quando effettuate le spiro, le audiometrie, usate la vostra cartella informatizzata per lanciare l'applicazione oppure usate un programma dedicato? questo è molto importante, infatti in base a ciò abbiamo già l'anagrafica caricata nel software, e direttamente trasferita nella periferica audio, spiro o ecg o etilometro.

imposto i dati nella cartella di Achille che mi apre poi i programmi audio e spiro con dei "bottoni ad hoc", come ho già precedentemente risposto, dai quali poi importa la curva audiometrica con possibilità di diagnosi secondo merluzzi o altrimenti
e "legge" alcuni parametri della curva spirometrica con successiva interpretazione..
il vantaggio per me esiziale è che non devo impostare l'anagrafica più volte e che risparmio tanta ma tanta carta...poi faccio firmare al lavoratore il certificato d'idoneità con presa visione della cartella.

paraquat

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  • Re: software medicina del lavoro
  • (23/03/2010 21:29)

docmac il 23/03/2010 08:46 ha scritto:


imposto i dati nella cartella di Achille che mi apre poi i programmi audio e spiro con dei "bottoni ad hoc", come ho già precedentemente risposto, dai quali poi importa la curva audiometrica con possibilità di diagnosi secondo merluzzi o altrimenti
e "legge" alcuni parametri della curva spirometrica con successiva interpretazione..
il vantaggio per me esiziale è che non devo impostare l'anagrafica più volte e che risparmio tanta ma tanta carta...poi faccio firmare al lavoratore il certificato d'idoneità con presa visione della cartella.

ottimo, che spirometro usi, se non sono indiscreto?

paraquat

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  • Re: software medicina del lavoro
  • (23/03/2010 21:29)

docmac il 23/03/2010 08:46 ha scritto:


imposto i dati nella cartella di Achille che mi apre poi i programmi audio e spiro con dei "bottoni ad hoc", come ho già precedentemente risposto, dai quali poi importa la curva audiometrica con possibilità di diagnosi secondo merluzzi o altrimenti
e "legge" alcuni parametri della curva spirometrica con successiva interpretazione..
il vantaggio per me esiziale è che non devo impostare l'anagrafica più volte e che risparmio tanta ma tanta carta...poi faccio firmare al lavoratore il certificato d'idoneità con presa visione della cartella.

ottimo, che spirometro usi, se non sono indiscreto?

docmac

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  • Re: software medicina del lavoro
  • (24/03/2010 10:13)

paraquat il 23/03/2010 09:29 ha scritto:


ottimo, che spirometro usi, se non sono indiscreto?

della MIR
Ciao

docmac

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  • Re: software medicina del lavoro
  • (24/03/2010 10:17)

docmac il 24/03/2010 10:13 ha scritto:


della MIR
Ciao

se hai bisogno di ulteriori chiarimenti potrei inviarti la mia mail...

gianfranco-murgia

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  • Re: software medicina del lavoro
  • (24/03/2010 10:25)

gianfrancopisano il 23/03/2010 04:26 ha scritto:
io uso mediscopio, è un pò caro ma ha una ottima assistenza e sopporta carichi di lavoro notevoli. prevede l'interfacciamento sia di audiometri che di spirometri anche se io privilegio strumenti collegati direttamente al pc i cui referti stampo in Pdf per poi inserirli in cartella clinica in formato elettronico (occupano meno spazio della carta e permettono un più facile rintracciabilità in caso di necessità).
credo che comunque quasi tutti abbiano pregi e difetti e che quindi sia importante provarli ma soprattutto informatizzarsi

Concordo con te su una cosa: la necessità (il dovere) dell’informatizzazione, fattore essenziale, anche se non sufficiente, per svolgere le attività sanitarie poste in capo al MC in maniera ottimale sia sul piano gestionale sia su quello della qualità tecnica; le ricadute in termini di potenzialità di ampliare la capacità di gestire informazioni, libere dai metri cubi di carta con cui ha a che fare ciascuno di noi seguendo un certo numero di lavoratori, sono enormi. Affermo, consapevole di espormi a critiche anche per il mio conflitto di interesse, comunque dichiarato (essendo uno degli autori di Sintalex-MediLav) che è indubbio che chi usi gli strumenti informatici per la gestione della sorveglianza sanitaria offre un servizio migliore. Al di la di Sintalex-Medilav, però, lo “strumento” usato deve essere adeguato. Ed ecco alcune considerazioni sull’adeguatezza. In tutti i campi della medicina il futuro e il successo degli strumenti applicativi dipenderanno dal riuscire a coniugare capacità di gestire informazioni correnti rilevate dai pazienti (lavoratori) con basi di dati sulle “conoscenze” del settore per supportare le decisioni dei tecnici, in questo contesto i MC. In questo senso molta strada dovrà essere fatta da tutti i software in circolazione compreso Sintalex-Medilav. Gli ingegneri della conoscenza sono i tecnici, l’informatica è uno strumento e non viceversa. Non si va né lontano né in questa direzione se “l’obiettivo di informatizzarsi” si riduce all’informatizzazione di una scheda sanitaria fatta da un ingegnere o un informatico più o meno bravi. La gestione di una scheda sanitaria (Allegato 3A), di scadenzari, ecc. è un problema informatico “relativamente” semplice da gestire anche con strumenti diffusi, quali Access e quant’altro ma non è solo questo che si chiede. 20 anni fa ho realizzato la prima scheda sanitaria su Access per gestire i dati delle visite effettuate in qualità di MC, ma non poteva durare tenendo conto delle considerazioni anzidette.
Ecco solo alcuni esempi di supporti, di cui avrebbe bisogno il MC.
Come trovare e avere la disponibilità in pochi secondi della lista di tutte malattie professionali (fra le centinaia possibili di cui alle tabelle di luglio 2008) correlate a uno fra tutti i possibili (centinaia) fattori di rischio professionali “riconosciuti” e presenti in ambito lavorativo?
O, viceversa, come avere in pochi secondi la lista di tutte le possibili cause della malattia professionale di cui è portatore il lavoratore giunto alla nostra osservazione?
Quali organi e apparati sono interessati nell’esposizione a un fattore di rischi lavorativo e quali indagini fare per ricercare segni clinico/strumentali/laboratoristici di un loro interessamento precoce per l’adozione di misure efficaci di prevenzione delle malattie professionali conosciute? In quest’ambito un lavoro interessante era stato fatto dall’INAIL su 103 fattori di rischio/lavorazioni diversi anni fa.
Si potrebbe continuare sulla necessità di strumenti adeguati di supporto che interpretino sintomi, segni o condizioni patologiche di frequente riscontro quali ipertensione arteriosa, diabete, cardiopatie, BMI, promozione di stili di vita sani, ecc. Resta ancora inesplorata la possibilità, prevista dalla normativa, che i MC prendano l’iniziativa per sviluppare “programmi di adesione volontaria” alla promozione della salute. Un esempio per tutti le attività che potrebbero essere svolte in ambito di prevenzione delle malattie cardiovascolari usando “semplicemente”, si fa per dire, lo strumento della “valutazione del rischio cardiovascolare globale assoluto” nei soggetti (lavoratori) di 35-64 aa apparentemente sani. Basterebbe aggiungere solo la colesterolemia totale e la colesterolemia-HDL alle informazioni cliniche di corrente rilevazione per mettere in campo uno strumento formidabile di prevenzione (dove i MC trovano la loro naturale collocazione). Ma su questo mi riservo di aprire la discussione sul forum. Ecco lo “strumento” informatico del futuro dovrebbe favorire e supportare il MC nello svolgimento di questi esempi di attività; se di semplice utilizzo, “ritagliato” su misura e costruito con il contributo essenziale dei MC allora ci sarà uno sviluppo della informatizzazione non fine a se stessa, in modo che il MC eserciti la sua funzione da protagonista, l’alternativa è la condanna alla marginalità.

docmac

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  • Re: software medicina del lavoro
  • (24/03/2010 15:07)

gianfranco-murgia il 24/03/2010 10:25 ha scritto:

Concordo con te su una cosa: la necessità (il dovere) dell’informatizzazione, fattore essenziale, anche se non sufficiente, per svolgere le attività sanitarie poste in capo al MC in maniera ottimale sia sul piano gestionale sia su quello della qualità tecnica; le ricadute in termini di potenzialità di ampliare la capacità di gestire informazioni, libere dai metri cubi di carta con cui ha a che fare ciascuno di noi seguendo un certo numero di lavoratori, sono enormi. Affermo, consapevole di espormi a critiche anche per il mio conflitto di interesse, comunque dichiarato (essendo uno degli autori di Sintalex-MediLav) che è indubbio che chi usi gli strumenti informatici per la gestione della sorveglianza sanitaria offre un servizio migliore. Al di la di Sintalex-Medilav, però, lo “strumento” usato deve essere adeguato. Ed ecco alcune considerazioni sull’adeguatezza. In tutti i campi della medicina il futuro e il successo degli strumenti applicativi dipenderanno dal riuscire a coniugare capacità di gestire informazioni correnti rilevate dai pazienti (lavoratori) con basi di dati sulle “conoscenze” del settore per supportare le decisioni dei tecnici, in questo contesto i MC. In questo senso molta strada dovrà essere fatta da tutti i software in circolazione compreso Sintalex-Medilav. Gli ingegneri della conoscenza sono i tecnici, l’informatica è uno strumento e non viceversa. Non si va né lontano né in questa direzione se “l’obiettivo di informatizzarsi” si riduce all’informatizzazione di una scheda sanitaria fatta da un ingegnere o un informatico più o meno bravi. La gestione di una scheda sanitaria (Allegato 3A), di scadenzari, ecc. è un problema informatico “relativamente” semplice da gestire anche con strumenti diffusi, quali Access e quant’altro ma non è solo questo che si chiede. 20 anni fa ho realizzato la prima scheda sanitaria su Access per gestire i dati delle visite effettuate in qualità di MC, ma non poteva durare tenendo conto delle considerazioni anzidette.
Ecco solo alcuni esempi di supporti, di cui avrebbe bisogno il MC.
Come trovare e avere la disponibilità in pochi secondi della lista di tutte malattie professionali (fra le centinaia possibili di cui alle tabelle di luglio 2008) correlate a uno fra tutti i possibili (centinaia) fattori di rischio professionali “riconosciuti” e presenti in ambito lavorativo?
O, viceversa, come avere in pochi secondi la lista di tutte le possibili cause della malattia professionale di cui è portatore il lavoratore giunto alla nostra osservazione?
Quali organi e apparati sono interessati nell’esposizione a un fattore di rischi lavorativo e quali indagini fare per ricercare segni clinico/strumentali/laboratoristici di un loro interessamento precoce per l’adozione di misure efficaci di prevenzione delle malattie professionali conosciute? In quest’ambito un lavoro interessante era stato fatto dall’INAIL su 103 fattori di rischio/lavorazioni diversi anni fa.
Si potrebbe continuare sulla necessità di strumenti adeguati di supporto che interpretino sintomi, segni o condizioni patologiche di frequente riscontro quali ipertensione arteriosa, diabete, cardiopatie, BMI, promozione di stili di vita sani, ecc. Resta ancora inesplorata la possibilità, prevista dalla normativa, che i MC prendano l’iniziativa per sviluppare “programmi di adesione volontaria” alla promozione della salute. Un esempio per tutti le attività che potrebbero essere svolte in ambito di prevenzione delle malattie cardiovascolari usando “semplicemente”, si fa per dire, lo strumento della “valutazione del rischio cardiovascolare globale assoluto” nei soggetti (lavoratori) di 35-64 aa apparentemente sani. Basterebbe aggiungere solo la colesterolemia totale e la colesterolemia-HDL alle informazioni cliniche di corrente rilevazione per mettere in campo uno strumento formidabile di prevenzione (dove i MC trovano la loro naturale collocazione). Ma su questo mi riservo di aprire la discussione sul forum. Ecco lo “strumento” informatico del futuro dovrebbe favorire e supportare il MC nello svolgimento di questi esempi di attività; se di semplice utilizzo, “ritagliato” su misura e costruito con il contributo essenziale dei MC allora ci sarà uno sviluppo della informatizzazione non fine a se stessa, in modo che il MC eserciti la sua funzione da protagonista, l’alternativa è la condanna alla marginalità.

molte delle cose che tu proponi vengono già effettuate in Medicina Generale con progetti d hoc...

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