cristiano.ravalli il 20/04/2012 04:15 ha scritto:
http://www.youtube.com/watch?v=uahU5m6Hvj4
Beh, in sintesi si può proprio dire così :-)
Saluti a tutti
A pensar male si fa peccato ma ci s'azzecca!
Cari Colleghi,
mi pare che questa vicenda possa essere riassunta nella classica figura del dito che indica la luna.
LA LUNA.
Chi abbia letto il comunicato della SIMLII si sarà reso conto che, al di la della posizione giudiziaria del Collega che sarà accertata nelle sedi opportune, un medico competente viene chiamato a rispondere:
a) di adempimenti per i quali la normativa attribuisce la responsabilità ad altre figure professionali (attività di radioprotezione)
b) di non aver informato i lavoratori di un possibile rischio (tuttora presunto e non dimostrato) peraltro sconosciuto all’epoca dei fatti
c) di aver avuto impropri vantaggi economici (mentre ha operato nell’ambito di un rapporto di dipendenza con un ente pubblico)
Mi è parso giusto che la SIMLII sia intervenuta in difesa della categoria anche considerando il fatto che già ex lege al medico competente vengono attribuiti adempimenti e responsabilità maggiori di qualsiasi altro specialista medico. E mi è parso giusto che abbia espresso solidarietà a quel medico competente di cui sono note certo la competenza professionale, ma soprattutto la correttezza personale
IL DITO.
Se molti degli intervenuti hanno concordato sulla opportunità dell’intervento della SIMLII (e forse sarebbe più utile discuterne nel merito), non siamo riusciti a risparmiarci la consueta polemica: si interviene solo nel caso siano coinvolti universitari. Vediamo di chiarire i fatti. Nel corso del mandato dell’attuale Direttivo non è mai giunta alcun’altra richiesta di esaminare un caso specifico di un collega e quindi sollecitata una specifica presa di posizione della Società.
Il primo caso segnalato è stato quello di Pierluigi Cocco e l’ho segnalato io (che non sono universitario) come membro del Direttivo e a nome dei medici competenti della Sardegna dove il caso aveva già sollecitato sconcerto e numerosi interventi di solidarietà personale.
Vi saranno altre segnalazioni (sperando che non ce ne sia mai necessità)? Per quanto mi riguarda e per l’attenzione (che testimonio volentieri) di questo Direttivo per tutte le componenti della professione posso prevedere saranno esaminate nello spirito di solidarietà ai colleghi e difesa della nostra disciplina.
Un saluto cordiale
Antonello Serra
Non mi sembra il caso né il momento di fare polemica, ma neanche il caso di raccontare belle storie edificanti. Facciamo sì che quanto è accaduto debba essere preso ad insegnamento per comportamenti futuri.
Solidarietà totale a Cocco.
Claudio Gili
Ancora qualche breve precisazione, credetemi, senza alcun intento polemico (concordo con Claudio, che mi ha preceduto di poco).
E' stato affermato che la presa di posizione SIMLII su questa problematica, riconosciuta come "molto importante per tutti i medici competenti", sia stata condizionata dalla figura di docente universitario del protagonista mentre, in passato, situazioni simili siano passate sotto silenzio.
Mi sia consentito, pacatamente, di dissentire.
Non si pretende certo che la SIMLII possa sempre fare la cosa giusta, ma mi preme rammentare che negli ultimi anni sono stati compiuti molti passi importanti (questo stesso comunicato ne è testimonianza): mi riferisco, ad esempio, alle note relative alla normativa su "alcol e droga", alla ripetuta protesta per le gare al ribasso, alla ricerca delle utili precisazioni in tema di collaborazione del MC alla valutazione del rischio, questione giustamente sollevata da molti. Ricorderete che su questa ultima vicenda, ancora prima della pubblicazione della sentenza di Pisa, la Società si è fatta sentire con corsi, seminari, documenti, addirittura con un convegno nazionale (a Firenze) alla presenza di autorevoli esperti. Certo, si può sempre fare di più e di meglio, ma occorre proporre iniziative e soluzioni concrete ... e poi avere la forza di portarle a compimento. Sempre sulla vicenda del prof. Cocco c'è stata una precisa sollecitazione in sede nazionale e il comitato esecutivo ha ritenuto di dover rispondere nel modo più adeguato (ovviamente poi la Magistratura compirà il suo lavoro e siamo tutti fiduciosi di una rapida e favorevole conclusione).
La SIMLII raccoglie al suo interno tutte le componenti del variegato mondo dei Medici del Lavoro (e non solo) ed esprime posizioni, per quanto possibile, unitarie e condivise. Forse non sempre si può essere a fianco di ogni singolo socio (o di ogni singolo medico competente), però nell'insieme si cerca sempre di tenere presenti le istanze di tutti e di rappresentarle nel modo più opportuno. Ben vengano le critiche costruttive, da sempre stimolo per migliorare, meno utili le polemiche e le discussioni urlate - sia pure espresse (ne sono certo) in buona fede - che non ci portano davvero da nessuna parte.
serra.antonello il 20/04/2012 07:19 ha scritto:
Il primo caso segnalato è stato quello di Pierluigi Cocco e l’ho segnalato io (che non sono universitario) come membro del Direttivo e a nome dei medici competenti della Sardegna....
Solo per chiarezza e, come dite voi, per amore di verità. E' vero che non sei universitario, ma sei medico competente dell'Università di Sassari, oltre che dei Vigili del Fuoco, di Enel e di Terna (dal tuo curriculum, presente in internet). Sei stato anche coinvolto in progetti universitari di vario genere (Sassari, Olbia etc). Sono tutte informazioni disponibili in rete, per chi ha voglia di cercarle. E' vero, non sei universitario. Ma ci vai molto vicino.
Correttamente, qualcuno chiede di non fare polemiche e di ragionare pacatamente su questa situazione.
Io credo che il primo inderogabile criterio per una discussione seria sia non cercare di camuffare la realtà, rivoltandola ogni volta che si viene beccati in fallo ( o anche solo lo si ritiene, la solita excusatio non petita..) per dimostrare che invece si è fatto tutto ciò che andava fatto e lo si è fatto bene.
E' stato affermato che la presa di posizione SIMLII su questa problematica, riconosciuta come "molto importante per tutti i medici competenti", sia stata condizionata dalla figura di docente universitario del protagonista mentre, in passato, situazioni simili siano passate sotto silenzio.
Mi sia consentito, pacatamente, di dissentire.
Chi scrive questo è certamente libero di farlo, ma DEVE aspettarsi le ovvie reazioni, non certo nell'interesse di un dibattito personale, assolutamente privo di utilità come ogni discorso con chi racconta favole per motivi di utilità di parte, ma solo per amore di verità.
Al collega Cocco deve assolutamente andare la solidarietà di tutti, sopratutto , mi pare di capire, alla luce di quanto ci spiega Campurra, ma leggere
Chi abbia letto il comunicato della SIMLII si sarà reso conto che, al di la della posizione giudiziaria del Collega che sarà accertata nelle sedi opportune, un medico competente viene chiamato a rispondere:
a) di adempimenti per i quali la normativa attribuisce la responsabilità ad altre figure professionali (attività di radioprotezione)
b) di non aver informato i lavoratori di un possibile rischio (tuttora presunto e non dimostrato) peraltro sconosciuto all’epoca dei fatti
fa sorgere proprio il dubbio che ci sia stato un interesse lievemente maggiore al caso di questo collega rispetto a ciò che capita abbastanza di frequente a TUTII o a MOLTI colleghi, che non fanno parte di nulla e non sono nessuno in particolare (v. Alberto Sordi nel link postato, non da me), ma subiscono questo ed molto altro.
Non si pretende certo che la SIMLII possa sempre fare la cosa giusta,
è sacrosanto, ma neppure è accettabile che ci sia sempre qualcuno che millanta che SEMPRE e COMUNQUE l'abbia fatta (secondo me, facendo in questo modo più danno che utile, ma non sono comunque fatti miei, quindi..).
Se l'impegno è quello di compiere
molti passi importanti (...), ad esempio, alle note relative alla normativa su "alcol e droga", alla ripetuta protesta per le gare al ribasso (ma allora Pinocchio è recidivo !!), alla ricerca delle utili precisazioni in tema di collaborazione del MC alla valutazione del rischio, questione giustamente sollevata da molti.
beh, direi che forse si potrebbe essere maggiormente rispettosi dell'intelligenza degli utenti del forum. E attenzione alla crescita del naso !!
SIMLII è libera di valutare ogni cosa, naturalmente, a proprio modo, ma quello che disturba è che ci sia SEMPRE qualcuno che, in ogni situazione, sostenga che "non è vero che...", oppure, "..sì, però...".
Oltretutto, la citazione della normativa su alcool e droghe, fatta proprio in questo periodo, mi pare veramente infelice in epoca di imminente all. 3B. Dopo che, come dimostrano anche le comunicazioni fra la Società ed i suoi iscritti, è evidente che quanto meno si è preso a modello quanto richiesto da SIMLII sulla presunta epidemiologia, ed è altrettanto evidente che gli stessi iscritti hanno disatteso la richiesta di compilare una griglia pensata da qualcuno che forse aveva abusato delle sostanze medesime.
Ben vengano le critiche costruttive, da sempre stimolo per migliorare, meno utili le polemiche e le discussioni urlate - sia pure espresse (ne sono certo) in buona fede - che non ci portano davvero da nessuna parte.
Questo lo condivido, in toto.
Ma solo ove si discuta proponendo ognuno le proprie idee in modo chiaro ed univoco, e qui mi pare invece che qualcuno "non partecipi" (un po' tanti, forse).
E ponendosi con lo stesso impegno a tutela di chiunque, cattedratico o neospecialista, lo necessiti e lo meriti.
Ribadendo la solidarietà a TUTTI coloro che subiscono nello svolgere la nostra professione, e che per fortuna, nonostante qualcuno gli continui a dire che non si può fare nulla, cominciano a organizzarsi ed a ribellarsi.
Se i Giusti non si oppongono sono già colpevoli ("Gracchus" Babeuf)
[cite][b]ramses il 21/04/2012 12:56
Io credo che il primo inderogabile criterio per una discussione seria sia non cercare di camuffare la realtà, rivoltandola ogni volta che si viene beccati in fallo ( o anche solo lo si ritiene, la solita excusatio non petita..) ......
E ponendosi con lo stesso impegno a tutela di chiunque, cattedratico o neospecialista, lo necessiti e lo meriti.....[cite]
Invece di schierarsi senza se e senza ma dalle parte del collega, magari entrando nel merito delle questioni che il caso prospetta, si coglie ancora una volta l'elemento utile a sparare contro la Simlii.
Sul vostro sito e' indicato che i vostri interventi in altri casi sono avvenuti a seguito dell'informazione e della richiesta che il singolo mc vi aveva fatto. Questo e' successo anche per la Simlii. Il collega Serra in un post precedente lo ha spiegato bene. Lo scandalo ci sarebbe stato se alla richiesta di un intervento di un mc non professore universitario la Simlii non avesse dato riscontro; così non e' stato: l'intervento e' stato richiesto ed e' stato doveroso.
Su casi eclatanti la Simlii ha preso posizione anche senza richiesta. Contro la sentenza del Tribunale di Pisa la Simlii per es. ha organizzato un Convegno Nazionale a Firenze con la presenza del Procuratore generale della Toscana Deidda che ha firmato un documento congiunto in cui ci si schiera contro la ratio di tali sentenze. Questa e' la realta',
il resto sono solo chiacchere e polemiche, non certo utili ai mc......
La redazione di MedicoCompetente.it
E no, scusate.
1) Io ho affermato che comunque, cattedratico o neospecialista, chiunque deve avere la solidarietà
Al collega Cocco deve assolutamente andare la solidarietà di tutti, sopratutto , mi pare di capire, alla luce di quanto ci spiega Campurra, (...)
E ponendosi con lo stesso impegno a tutela di chiunque, cattedratico o neospecialista, lo necessiti e lo meriti.
2) non ho attaccato "la SIMLII", ma ho stigmatizzato qualcuno che se mai la squalifica continuando a rigirare la realtà ogni volta che lo ritiene utile a dimostrare qualcosa a quei cretini (secondo lui, evidentemente) che tanto non si ricordano nulla di ciò che hanno visto nel passato.
Non si pretende certo che la SIMLII possa sempre fare la cosa giusta, è sacrosanto, ma neppure è accettabile che ci sia sempre qualcuno che millanta che SEMPRE e COMUNQUE l'abbia fatta (secondo me, facendo in questo modo più danno che utile, ma non sono comunque fatti miei, quindi..).
non mi sembra un attacco alla Società, ma se credete che SIMLII vada identificata con qualche persona in particolare è un problema vostro, forse dovreste scegliere un alfiere più coerente e un po' meno "fantasioso" nelle affermazioni che fa; magari ne è convinto, ma voi verificatele, per cortesia.
Non basta una lettera del Presidente FNOMCeO a dimostrare che si raccontano balle ?? Cosa si deve fare, pubblicarne un'intervista su Youtube ? Diteglielo, forse non se ne è accorto, se continua a sostenere le... "inesattezze" di qualche mese fa sulle gare al ribasso.
Quanto a schierarsi dalla parte dei colleghi, molto educatamente ma con estrema fermezza NON VI PERMETTO DI DARE LEZIONI A CHI HA CONCRETAMENTE FATTO COSE ASSOLUTAMENTE CONCRETE PER AIUTARE CONCRETAMENTE ANCHE COLLEGHI PERFETTAMENTE SCONOSCIUTI NEI PROBLEMI LEGATI A NORME E SITUAZIONI CHE QUALCUN ALTRO HA SEMPRE SOSTENUTO FOSSERO IMMODIFICABILI E COME TALI DA SUBIRE , AL MASSIMO CON QUALCHE ACCORDICCHIO PERSONALE.
Quindi, se parliamo di azioni concrete, a fronte di qualcuno che ha organizzato convegni che non hanno evidentemente portato ai risultati sperati (sennò non saremmo qui a parlarne!), io sono uno di coloro che hanno affrontato le situazioni di petto, e portato in Tribunale chi aveva fatto delle porcate ai MC.
Ognuno può valutare cosa sia più o meno utile.
Con tutto ciò, una cosa è attaccare la SIMLII e un'altra è smentire chi racconta balle.
Se le due cose non si intrecciassero, con SIMLII sarebbe importante confrontarsi pacatamente nell'interesse di tutti, anche della stessa Società, che potrebbe ascoltando qualche voce fuori dal coro avere una maggiore contezza di certe situazioni che evidentemente sfuggono (perchè gli iscritti SIMLII si scagliano contro l'art. 25 o l'art 40 ?). Ma non si è mai riusciti perchè c'è sempre questo atteggiamento per cui chi non è d'accordo compie un reato di lesa maestà, e comunque "aggredisce".
Avete veramente stufato con questo atteggiamento da povere vittime di ogni aggressione tutte le volte che qualcuno non è ordinato e coperto, altri argomenti concreti per contestare le cose concrete non ce ne sono? Pensi che sia così interessante litigare con la SIMLII ? Ancora recentemente (forse non lo sai) chi è accusato di aggredire ha teso pubblicamente una mano per trovare ogni possibile spunto di iniziativa comune sull'art. 40, mettendo anche, al momento, da parte cose ritenute importanti, ma nessuno ha accolto l'invito. Io personalmente mi sono speso in tal senso contro qualche resistenza all'iniziativa, e mi parli di aggressione ???
Allora, ogni atteggiamento suscita reazioni e conseguenze, e poi non ci si deve lamentare, perchè almeno per educazione si può rispondere ad una proposta educata, anche con un "non ci interessa".
Ma questo, essendo un post mio personale, non deve entrare troppo nel merito di quel discorso.
Ma poi, scusa, non avete detto voi che questo NON E' UN SITO DELLA SIMLII ?
O sì ?
Se posso dare un consiglio, che sarà naturalmente inascoltato perchè "aggressione", essere lineari, chiari e coerenti procura meno stress che vivere a Fort Alamo perchè qualcuno ci ricorda che su certe cose cambiamo posizione a seconda del momento.
Se i Giusti non si oppongono sono già colpevoli ("Gracchus" Babeuf)
Complimenti a Gabriele per l'ottimo intervento di carattere scientifico, ed a Roberto per il puntuale e lucido intervento di carattere "sociale".
A compendio di quest'ultimo è necessario affermare come sia evidente un "doppiopesismo" da parte della SIMLII nei confronti dei MC che dice di voler rappresentare.
Infatti, nel caso dei poveri peones condannati a Pisa, non si sono certo visti i vertici della SIMLII riservarsi di "agire a tutela dei propri iscritti in ogni sede", come è invece stato annunciato nel caso del Prof. Cocco, al quale va tutta la mia solidarietà per essere stato vittima di uno SPRESAL ABUSE.
Se la SIMLII avesse voluto veramente appoggiare i due colleghi condannati, avrebbe potuto, in primo luogo, censurare pesantemente l'operato degli UPG, ed in secondo luogo annunciare di schierarsi al loro fianco nel processo d'appello, magari pagandogli le spese processuali.
Così invece non è stato, e spero vivamente che i 2000 iscritti alla società abbiano preso coscienza dei due diversi comportamenti.
A proposito degli iscritti, confermo quello che avevo detto in precedenza: gli studi legali di alcune associazioni datoriali hanno trovato l'appiglio giuridico per denunciare e chiedere i danni ai MC che, compilando l'allegato 3B, faranno, de facto, una delazione alle loro aziende, indicando agli OdV quanti lavoratori debbano essere sottoposti alla sorveglianza sanitaria e quanti lo sono effettivamente stati.
Ricapitolando, compilando l'allegato 3B così come viene proposto, nell'ordine accadrà:
1) Le aziende saranno sanzionate dagli UPG, grazie alla vigilanza a tavolino offerta loro dai MC
2) Come logica conseguenza, i MC delle azienda sanzionate verranno immediatamente "licenziati" dai DL ai quali avranno creato un notevole danno economico
3) Infine, i legali dei DL denunceranno i MC e chiederanno loro un cospicuo risarcimento economico per i danni patiti dai loro assistiti.
Sembra una prospettiva da tregenda, ma è possibile fermare tutto questo?
Forse sì, ma per fare ciò ci si dovrà opporre in tutti i modi che la legge mette a disposizione dei MC.
Quando verrà questo momento, la SIMLII può già affermare da adesso che si schiererà a fianco di coloro che si ribelleranno?
Un silenzio nella risposta a questo quesito equivarrà a dire che lascerà i MC al proprio destino.
"...Stando sulle spalle dei giganti, ho visto più lontano..." Isaac Newton
Per quanto riguarda l'eventuale denuncia legale del ddl contro il mc, una soluzione (difensiva) potrebbe essere quella di far firmare al ddl, al momento della nomina, un informativa scritta (ben fatta), che entri nel merito della questione.
Dopodichè se il mc non riesce a visitare tutti i dipendenti non per colpa sua, (ricordiamo fra l'altro che l'obbligo di invio a visita è del ddl) a quel punto l'eventuale azione legale contro il mc raggiungerebbe "solo" lo scopo di dar fastidio (e cmq non saarebbe poco!).
Fra l'altro il dato in questione da trasmettere alla ASL, dovrebe essere dato al mc proprio dal ddl, per cui se il ddl è informato fin dall'inizio poi dovrebbero essere problemi suoi...
Almeno cosi oltre al danno non ci sarebbe la beffa!
MedicoCompetente.it - Copyright 2001-2024 Tutti i diritti riservati - Partita IVA IT01138680507
Privacy | Contatti