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guido_rossi

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• Apologia dei luoghi comuni
• (21/04/2010 18:42)

Altro punto che mi lascia perplesso è la questione dei MC fasulli, sia completamente che parzialmente. Ora io non so dove Nofer lavori ma ho la netta impressione che più da Torino ci si avvicini a Lampedusa maggiore è la probabilità di incorrere in tali incidenti da caduta di etica del lavoro. In Toscana non ho mai sentito niente del genere e tra tutti i colleghi che lavorano nella mia zona c'è la tendenza a ricusare le ditte "cialtrone", anche perchè ti mettono a rischi che non vale la pena correre.
Termino notando con rammarico che tra di noi c'è sempre la tendenza a morderci per piccole o grandi invidie che fanno la gioia di chi vuol dividerci e comunque spero di incontrare tutti a Torino dove guardandoci in faccia è sempre più facile capirsi.
con affetto
Gianfranco

Per una volta rendo il favore a quelli dell'altro sito, visto che non sono iscritto ed affermazioni come quelle sopra riportate meritano sicuramente di essere portate a conoscenza di una platea piu' vasta. Afferma questo collega che il malvezzo ed il malcostume in medicina del lavoro sia una consuetudine delle latitudini, ovvero piu' si scende al sud e piu' si trovano!
VI RENDETE CONTO? Queste affermazioni sono offensive quando le sentiamo al bar dove si consumano i bianchetti, fanno vergognare quando a pronunciarle sono dei medici. Io non trovo alcuna differenza tra chi le pronuncia e chi mette in atto i comportamenti che ho denunciato in un altro thread. Credo comunque che segnalero' queste affermazioni all'ordine dei medici di appartenenza che valutera' se un collega puo' permettersi di parlare in questo modo.
Bravo, complimenti!

doc.

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• Re: Apologia dei luoghi comuni
• (22/04/2010 08:43)

Di origini meridionali, ma trapiantato nel "profondo" nord per motivi di lavoro, nella mia piccola esperienza posso dire che non è la latitudine a creare cialtroneria, malcostume e violazione delle norme. Quello che varia sono le modalità con le quali si compiono certi atti, diciamo "deontologicamente scorretti", magari in alcune zone si è più gentili, con linguaggio più forbito e con modi più educati, ma la sostanza fondamentalmente non cambia e dove ci sono interessi economici da difendere, posizioni privilegiate da mantenere, ecc. lo si fa comunque e dovunque. La sostanza è la stessa.
Però è solo la mia esperienza personale

Argeo Maviglia

figaro76

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• Re: Apologia dei luoghi comuni
• (22/04/2010 12:28)

doc. il 22/04/2010 08:43 ha scritto:
Di origini meridionali, ma trapiantato nel "profondo" nord per motivi di lavoro, nella mia piccola esperienza posso dire che non è la latitudine a creare cialtroneria, malcostume e violazione delle norme. Quello che varia sono le modalità con le quali si compiono certi atti, diciamo "deontologicamente scorretti", magari in alcune zone si è più gentili, con linguaggio più forbito e con modi più educati, ma la sostanza fondamentalmente non cambia e dove ci sono interessi economici da difendere, posizioni privilegiate da mantenere, ecc. lo si fa comunque e dovunque. La sostanza è la stessa.
Però è solo la mia esperienza personale

Condivido appieno (condivido peraltro le origini meridionali ed il destino lavorativo al nord)!
L'unica differenza eventualmente correlabile al contesto geografico è nei costumi e nel make-up utilizzati nella parte del cialtrone: più a nord si usa la cravatta di seta come cappio e i soldi li intaschi nella borsa di Prada...e si scappa in SUV! Più a sud si soffre ancora un po' degli storici ritardi...
Ma anche questi possono essere luoghi comuni.
Saluti

tcam

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• Re: Apologia dei luoghi comuni
• (23/04/2010 01:59)

Quotando doc.
"La sostanza fondamentalmente non cambia e dove ci sono interessi economici da difendere, posizioni privilegiate da mantenere, ecc. lo si fa comunque e dovunque. La sostanza è la stessa".

Complimenti a te, doc., che hai saputo riassumere in così poche parole il succo delle cose.
Inutile tuttavia sollevare polemiche, non sempre ci rendiamo conto di quello che diciamo. In genere però quando si scrive si ha più tempo di riflettere ed emendare, ma il collega ha dedicato poco tempo a questa fondamentale arte nel proporsi, alla capacità cioè di pesare ciò che si afferma....lontano dal tavolino del bar di "sottocasa".
Tcam

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