viste le mansioni come da allegato come vi comportate ? fate a tutti i soggetti in obbligo di sorveglianza sanitaria il controllo ematochimico ?
a tutti i soggeti che devono effettuare il controllo per l'assunzione di sostanze stupefacenti e psicotrope fate anche la routine ematochimica per accertare un eventuale stato di alcool dipendenza o patologie alcool correlate ?
chi mi fa un po' di chiarezza dove chiarezza non c'è ... ma è tutto come sempre assai interpretabile oltre che sanzionabile
grazie
http://www.asl.varese.it/wai/admi...ssicodipendenza%20Riferimenti.pdf
Pertanto per l'alcol io mi limito all'alcolemia.....
e perchè no l'alcol test nell'aria espirata che è meno invasivo? L'etilometro, se senza stampante, può essere integrato da un prestampato firmato congiuntamente tra lavoratore e medico e/o dalla fotocopia del risultato che compare direttamente sullo strumento.
Che ne pensate?
FRANCO CANGIANI il 17/06/2010 12:15 ha scritto:
http://www.asl.varese.it/wai/admi...ssicodipendenza%20Riferimenti.pdf
Pertanto per l'alcol io mi limito all'alcolemia.....
Ciao,
ho letto il documento di varese, va esattamente in controtendenza rispetto a quanto dichiarato dal procuratore, dr. Deidda, a Firene il 14 giugno, incontro organizzato dalla Snop:
http://www.snop.it/dmdocuments/convegni/alcLAVfi/Deidda.pdf
Non so più cosa pensare.
paraquat il 30/06/2010 06:02 ha scritto:
Ciao,
ho letto il documento di varese, va esattamente in controtendenza rispetto a quanto dichiarato dal procuratore, dr. Deidda, a Firene il 14 giugno, incontro organizzato dalla Snop:
http://www.snop.it/dmdocuments/convegni/alcLAVfi/Deidda.pdf
Non so più cosa pensare.
Pensa se non sono d'accordo su questo come si potrà essere d'accordo sullo stress.....comunque il documento di Varese scommetti che sparisce dal sito ben presto?
Ho letto il documento di Varese (che è ancora presente....) e la relazione del giurista (che mi sembra molto di buon senso oltre che ineccepibile dal punto di vista giuridico). Chi propugna la tesi dell'astensione da qualsiasi accertamento perchè si rischia di violare la libertà personale si mette su una strada pericolosa. La relazione di Varese è a mio parere molto superficiale. Soprattutto quando si accenna al fatto che il MC "può" fare gli accertamenti ma dato che non vi è un accordo Stato-Regioni tale possibilità ora non è più esercitabile. Bisogna leggere TUTTO l'articolo di legge che fondamentalmente stabilisce che tali accertamenti "possono" essere effettuati solo dal medico competente, quindi, come giustamente affermato dal giurista, non viene affermata una mera facoltà ma definità la titolarità di chi deve fare tali accertamenti. Ignorare rischi presenti o segnalazioni puntuali espone non solo il singolo ma anche i "terzi" a rischi non accettabili.
L'art. 32 sta in piedi ovviamente "nessuno può essere sottoposto a trattamenti sanitari se non per disposizioni di legge". Ma le leggi, quando lo impongono, lo fanno per tutelare i terzi. Se mi giunge segnalazione che nel mio ospedale un sanitario è un po' "brillo" durante la sua attività o quando entra in sala operatoria, secondo quel documento di Varese (e altri similari) facciamo finta di niente?
Ho letto ora anche il parere della regione Veneto (ultima news del sito). A mio parere è DEMENZIALE. Semplificando, secondo questa interpretazione se il lavoratore ha una intossicazione acuta, canta l'Aida a squarciagola e cammina sghembo in azienda può essere sottoposto a controlli, sennò è sufficiente informare i lavoratori che l'alcool fa male sul posto di lavoro (la politica dello struzzo).
Allora poniamoci un problema semplice semplice: escludiamo per ora il problema segnalazione; supponiamo che mi giunga in visita periodica un lavoratore con 150 di gamma-gt, una lieve macrocitosi e un habitus che potrei correlare con buona probabilità ad una assunzione di alcool non proprio normale. Cosa dovrei fare? Rinviarlo al suo medico di medicina generale? Fargli assumere del Samyr? (!!!) Scrivere in cartella "probabile calcolosi epatica" ?(falso). E dirgli buongiorno e arrivederci? Pensate che bello se la Procura volesse acquisire il documento sanitario del dipendente nel caso quest'ultimo procuri un danno perseguibile d'ufficio a carico di terzi.
Ma il problema non è solo sempre pararsi il c.... per questioni medico-legali....E se il terzo fosse un vostro parente come la prendereste? Vi sembrerebbe logico che per tutelare l'inviolabilità (presunta) del lavoratore venga messa a repentaglio la sicurezza di terzi? (e non solo di uno magari...)
Io se ho il "ragionevole sospetto" lo spedisco al SERT. Una volta ho provato ad inviarlo al medico di fiducia e mi ha risposto che voleva essere pagata la visita dall'azienda in quanto non rientrava tra i suoi obblighi dover conferire con uno specialista che non fa parte del SSN (mi domando se esista ancora). Gli ho chiesto di inviare la parcella al sottoscritto specificando la "causale" (volevo pagarlo personalmente...) ma forse qualcuno deve averlo avvisato che non è "corretto".
Meno male che non sono tutti così.
c'è una tale confusione che è da pregare che tutti siano sotto i fumi dell'alcool ....
Nelle categorie professionali interessate dalla normativa io eseguo regolarmente i controlli clinico-laboratoristici standard per valutare un'eventuale l'alcoldipendenza e, nei casi sospetti, associo la CDT ed una eventuale visita epatologica (a meno che il lavoratore non si "apra" con il MC). Nei pochi casi in cui anche questi accertamenti di "secondo livello" mi hanno confermato i primi sospetti, ho attivato un counselling con il lavoratore, l'ho sospeso dalla guida temporaneamente (è stato ricollocato in altre mansioni) e dopo 45 giorni ho ripetuto gli accertamenti. Per ora con risultati ottimi (spero durevoli nel tempo).
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