Cari colleghi
qualcuno ha esperienza su sovraccarico biomeccanico arti supeirori e addette alle pulizie (uffici e scuole)? Secondo voi il rischio può essere presente? qualcuno ha effettuato un DVR specifico sul rischio? grazie
Anche secondo me uno dei rischi a cui risulta esposto l'operaio addetto alle pulizie è il sovraccarico biomeccanico degli arti superiori (da movimenti ripetitivi degli arti superiori effettuati spesso con l'uso di forza manuale e postura incongrua). I compiti di spolveramento ecc...lo comportano indipendentemnte dall'ambiente di lavoro.
Io personalmente, per quella che è la mia esperienza, non considero gli add. pulizie civili esposti a sovraccarico biomeccanico degli arti superiori, o comunque, se c'è un esposizione, la considero tale da non rendere necessaria la sorveglianza sanitaria. Ciò in virtù delle seguenti considerazioni:
1. in nessuna delle imprese di pulizie che seguo è stato possibile calcolare un indice OCRA o Checklist OCRA, causa la varietà dei compiti lavorativi da svolgere e il fatto che questi vengano svolti per tempi molto variabili da un turno all'altro (a volte vengono svolti per es. solo una volta alla settimana); inoltre non risulta esservi costrittività organizzativa nell'esecuzione di queste mansioni
2. in un capitolo del libro sui movimenti ripetitivi di Occhipinti e Colombini, in cui vengono analizzati gli indici OCRA e Checklist OCRA medi per varie mansioni, gli "add. pulizie camere d'albergo" (mansione che sicuramente non è più sovraccaricante di quella in questione) risulterebbero esposti a indici posti nella zona gialla ma molto prossimi alla zona verde (precisamente a valori di indice OCRA di 2,3/2,4 e di Checklist OCRA di 8,4/8,8); tali valori, a detta di chi ha messo a punto il metodo di valutazione, non prevedono la necessità di sorveglianza sanitaria
In generale, sulla base dei sopralluoghi che ho eseguito, l’unico compito lavorativo che potrebbe essere controindicato in lavoratori che hanno patologie degli arti superiori a mio parere è la pulizia dei vetri (se non effettuata con appositi strumenti che permettono di non abdurre gli arti superiori oltre 90°), per cui in presenza di patologie della spalla l’unica prescrizione che normalmente emetto è relativa a questo compito lavorativo (che peraltro nelle imprese di pulizie che seguo io viene eseguito al massimo con frequenza settimanale).
Gianluca
Si ma a mio avviso, tornando al tema "sovraccarico biomeccanico degli arti superiori negli addetti alle pulizie" e considerando che anche la MMC può incidere in una certa misura su tale condizione, se i movimenti ripetitivi degli arti superiori magari, come si è detto, a seguito di valutazione sono ad un livello tale da non attivare la sorveglianza sanitaria, a mio parere questa andrebbe attivata lo stesso dal momento che la mmc ed i mov.rip. agiscono sul medesimo "organo bersaglio" con un possibile effetto sinergico. Anche perchè come si è detto, vi possono essere compiti quali ad es. la pulizia dei vetri in cui i movimenti ripetitivi degli arti superiori risultano essere presenti. Un eventuale limitazione a non eseguire questo compito (la pulizia dei vetri) implicitamente mi porta a dover considerare anche questo tra i rischi per i quali ho attivato la sorveglianza sanitaria.
...grazie delle risposte. Seguo una scuola materna/nido dove all'interno le mansioni sono: 6 educatrici, 1 cuoca e 1 addetta pulizie. Negli ultimi 10 anni si sono avvicendate due signore addette alle pulizie che entrambe hanno manifestato un tunnel carpale importante. La prima signora è stata costretta alla dimissione in quanto dopo mesi di malattia e intervento chirurgico ortipedico, non risolveva i suoi problemi e non riusciva più ad eseguire i compiti assegnati. La seconda signora che lavora alla scuola da 2 anni all'EMG mostra grave STC a sinistra. URGENTE QUINDI VALUTAZIONE DEL RISCHIO SPECIFICO. Se il rischio risultasse basso quale tipo di idoneità dareste?
Dando per scontato il fatto che la signora avrà (immagino) delle reali difficoltà nell'espletamento dei propri compiti lavorativi, mi porrei 2 tipi di problemi: 1) come tutelare la salute della lavoratrice senza mettere in pericolo, a meno che non sia strettamente necessario, il suo posto di lavoro (a tal proposito la legge 68/99 impedisce il licenziamento per disabilità dovuta ad infortunio lavorativo o a malattia professionale); 2) come tutelare allo stesso tempo me stesso considerato che la STC potrebbe essere riconoscibile come una malattia correlata al lavoro o se la pensiamo in altro modo e consideriamo l'anzianità nella mansione di soli 2 anni ed un rischio di livello medio-basso, devo cmq evitare che tale situazione patologica preesistente, anche se non lavoro-correlata, possa aggravarsi per via del lavoro stesso (che ripeto a mio giudizio comporta anche mov.rip. e cmq un sovraccarico biomeccanico degli arti superiori) per le ovvie responsabilità che ne avrei come medico competente. In tal senso farei una ricerca su quello che ISPESL, INAIL e letteratura scientifica ci dicono sull'argomento e mi fiderei anche di un buon sopralluogo, considerato che il DVR in situazioni come questa può non dire molto sull'effettiva esposizione al rischio della lavoratrice, pur costituendo esso, certamente, un importante documento ai fini medico legali.
La risposta più semplice in fin dei conti forse sarebbe la più ovvia: valutarei attentamente le condizioni cliniche della signora, chiederei una buona consulenza ortopedica, valutarei nel dettaglio i compiti lavorativi ma una buona soluzione (e chiudo) sarebbe forse quella... dell'intervento chirurgico (se necessario) perchè risolverebbe (escluse le possibili recidive...) una volta per tutte al medico competente anche il problema dell'idoneità, certo in questo caso bisognerebbe sentire il parere della diretta interessata...
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