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• Re: prestazioni del medico competente e pagamento IVA
• (13/07/2010 18:55)

A mio avviso, tutto quello che è prestazione sanitaria (anche sopralluogo ecc..in quanto rientra nei compiti che la legge obbligatoriamente richiede al medico competente) è IVA esente. Si può "discutere" sui corsi di primo soccorso ed informazione e formazione fatti per l'azienda per cui si è medici competenti. I corsi (di primo soccorso, formazione....) fatti in quanto tali, prevedono sia il 20% di ritenuta d'acconto che il 20% di IVA.

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• Re: prestazioni del medico competente e pagamento IVA
• (14/07/2010 09:19)

In materia non tutti i pareri sono concordi.

Circolare dell'Agenzia delle Entrate:

http://www.ordinemedicimodena.it/...izie/AGENZIA%20ENTRATE%202005.pdf

Per chi non ha voglia o tempo per leggerla tutta, questo è il punto che ci riguarda:

7) Prestazioni del medico competente

Le prestazioni rese dal medico competente nell’ambito della sua attività di sorveglianza sanitaria sui luoghi di lavoro, sulla base del Decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, sono esenti da IVA ai sensi dall’art. 6 della legge n. 133 del 1999 (risoluzione 18/09/2003 n. 181). Tale disposizione risulta conforme ai criteri enunciati dalla Corte di Giustizia in quanto il bene giuridico primario protetto attraverso l’attività posta in essere dal medico competente è la salute dei lavoratori ed in particolare la sicurezza sanitaria dell’ambiente di lavoro.

Ora il punto controverso mi sembra sia quello se dare una lettura letterale della circolare e quindi escludere dall'IVA sono la specifica attività di sorveglianza sanitaria (per intenderci levisite mediche e gli accertamenti ad esse direttamente correlati), oppure darne una interpretazione estensiva e ritenere che tutta l'attività del medico competente tuteli la salute dei lavoratori (quindi anche il sopralluogo, la riunione periodica, ecc.).

Al riguardo segnalo che la circolare dell'Agenzia delle Entrate al punto 6) certificazioni rilasciate dai medici di famiglia raccomanda questo:

Al di fuori delle ipotesi (come quelle richiamate) in cui lo scopo della
prestazione è ben individuato, per usufruire dell’esenzione da IVA occorre che sia menzionata la finalità principale –di tutela della salute- della certificazione richiesta. In difetto di tale dichiarazione infatti le certificazioni vanno assoggettate ad IVA in quanto le esenzioni previste dall’art. 10 in questione, in
conformità dei principi espressi dalla Corte di Giustizia, devono essere
interpretate restrittivamente costituendo una deroga al principio generale dell’assoggettamento ad IVA delle prestazioni rese a titolo oneroso da unsoggetto passivo.

Quindi in sostanza consiglia un'applicazione restrittiva dell'esenzione IVA, che va inteso come principio generale, facendo riferimento all'art 10, n. 18), del 26 ottobre 1972, n. 633:

Come già detto, in ambito nazionale l’individuazione delle prestazioni
mediche e paramediche esenti è operata dall’art. 10, n. 18), del DPR n. 633/1972, che fa riferimento alle “prestazioni sanitarie di diagnosi cura e riabilitazione rese alla persona”.
Al riguardo tenendo conto, in particolare, della nozione di “prestazione
medica” elaborata nelle pronunce giurisdizionali in discorso, l’ambito di applicazione dell’esenzione prevista dal citato art. 10, n. 18), va limitato alle prestazioni mediche di diagnosi, cura e riabilitazione il cui scopo principale è quello di tutelare, mantenere o ristabilire la salute delle persone, comprendendo in tale finalità anche quei trattamenti o esami medici a carattere profilattico
eseguiti nei confronti di persone che non soffrono di alcuna malattia.

Argeo Maviglia

doc.

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• Re: prestazioni del medico competente e pagamento IVA
• (19/07/2010 08:58)

rosa il 16/07/2010 04:46 ha scritto:
Dopo aver letto attentamente la circolare della Agenzia delle Entrate,propendo per una interpretazione estensiva di esenzione dall'IVA per tutte le attività del medico competente, in quanto tutte finalizzate alla tutela della salute del lavoratore e, anche, come dai criteri enunciati dalla Corte di Giustizia, "in particolare alla sicurezza sanitaria dell’ambiente di lavoro".“D'altra parte -ad avviso della Corte- se una prestazione
medica viene effettuata in un contesto che permette di stabilire che il suo scopo principale non è quello di tutelare nonché di mantenere o di ristabilire la salute,anche a scopo preventivo, ma piuttosto quello di fornire un parere richiesto preventivamente all’adozione di una decisione che produce effetti giuridici, l’esenzione prevista dall’art. 13,parte A, n. 1, lett. c), della sesta direttiva non si applica”. La nostra attività, sicuramente, non è finalizzata a fornire un parere per l'adozione di una decisione che produce effetti giuridici. Altrimenti, non mi spiego perchè l'Agenzia avrebbe specificato al punto 7) Prestazioni del Medico Competente "Le prestazioni rese dal medico competente nell’ambito della sua attività di sorveglianza sanitaria sui luoghi di lavoro". Poteva specificare che, come per le certificazioni del medico di famiglia,sono esenti solo le “prestazioni sanitarie di diagnosi cura e riabilitazione rese alla persona”,riportando nello specifico se sono esenti da IVA i vari tipi di prestazioni, certificati, perizie e altro. Nel nostro caso, visite, sopralluogo, riunioni, attività di formazione.Il corso per addetto ai primi soccorsi non è finalizzato alla tutela della salute del lavoratore sui luoghi di lavoro?
Cosa si intende per "Le prestazioni rese dal medico competente nell'ambito della sorveglianza sanitaria sui luoghi di lavoro"? Questo dovrebbe essere specificato dall'Agenzia delle Entrate. Io intendo tutte le attività che effettuo in qualità di Medico Competente aziendale, ai sensi del D. Lgs 81/08.
A proposito, segnalo il parere dell'Agenzia delle Entrate con Risoluzione 18.09.2003 n. 181/E: IVA-Prestazioni di Medicina del Lavoro-Trattamento applicabile, in cui afferma: "Sono esenti da imposta, anche le prestazioni rese da società di servizi che si avvalgono della collaborazione di medici abilitati".
Uno sfogo...perchè le leggi non sono mai chiare, ma danno adito spesso ad interpretazioni, a volte, anche contrastanti? Vorrei fare la cosa giusta, chi mi dice qual è?

Francamente non so quale è la cosa più giusta. Dei colleghi che sento, non tutti si comportano allo stesso modo. C'è chi fattura esente IVA solo le attività strettamente connesse con la sorveglianza sanitaria (e quindi in sostanza le visite mediche e gli altri accertamenti sanitari); chi include nell'esenzione anche altre attività quali: sopralluogo, riunione periodica, collaborazione alla valutazione dei rischi, relazione annuale alla ASL (allegato 3B), piano sanitario, informazione e formazione con esclusione solo dei corsi di primo soccorso, chi infine include anche questi ultimi.

Quindi, come dici tu, la chiarezza regna sovrana in questo campo.

Argeo Maviglia