ho 54 anni e lavoro presso un ente pubblico (comparto autonomie locali) fin dal 1° ottobre 1987 ed ho ricongiunto altri 8 anni di servizio prestato presso privati, per complessivi circa 31 anni.
soffro di artrite reumatoide con impegno delle piccole e grandi articolazioni in classe funzionale III di Steinbrocker con difficoltà a svolgere in autonomia gli atti quotidiani della vita, in terapia con farmaci biologici (infusioni Rituximab-Mabhera); fibrosi polmonare susseguente alla patologia di base con deficit disventilatorio di grado moderato severo (DLCO/VA 1300-61% v.t.) e pressione polmonare border line ( PAPs 30/35 mmHg); ipotiroidismo, colite aspecifica con episodi emorragici, fibromialgia severa.
Invalidità civile al 100% e riconoscimento legge 104 con connotazione di gravità.
Vorrei conoscere il vostro parere in merito ad una eventuale istanza di collocamento a riposo per inabilità a qualunque attività lavorativa, così come previsto dall'I.N.P.D.A.P. con riconoscimeno del bonus a 40 anni di servizio ed anche sapere se rischio di perdere il lavoro qualora la Commissione di Verifica mi considerasse SOLTANTO non idonea a proficuo lavoro riconoscendomi quindi solo i 31 anni di contribuzione con una pensione che con il regime "misto" nel quale, per pochi mesi sono rientrata, non mi permetterebbe di sopravvivere economicamente, vorrei cioè sapere se un eventuale risultato del genere può essere rifiutato dalla paziente e scegliere piuttosto di continuare a lavorare malgrado le difficoltà oppure si è licenziati dall'Ente.
Vi ringrazio anticipatamente per l'attenzione che vorrete riservare al mio quesito e porgo cordiali saluti.
scusatemi se rilancio il mio post, ma ho appena rifatto l'infusione di Rituximab e sono stravolta, per fortuna domani è sabato.... ma questo per far capire meglio la mia situazione.
Qualcuno dei medici legali del forum può darmi un consiglio?
vi ringrazio tantissimo
scusatemi se rilancio ancora una volta il mio quesito, ancora senza riscontro, ma sono davvero in cerca di consigli competenti
grazie mille
m.rosy buongiorno, solo adesso leggo il suo quesito e provo a rispondere.Da quanto scritto, non ho letto la mansione che svolge in seno all'ente pubblico ed è importante, in quanto si dovrà valutare l'incidenza delle malattie sull'attività lavorativa.
Attendo risposta....un saluto.
SONO UN'IMPIEGATA PER QUESTO, SECONDO ME, NON SAREBBE GIUSTO EVENTUALMENTE ESSERE RITENUTA NON IDONEA ALLA MANSIONE...MENO DI FARE L'IMPIEGATA AMMINISTRATIVA COSA POTREI MAI FARE?
ECCO QUINDI PERCHE' SPERO CHE IL QUADRO CLINICO POSSA ESSERE PRESO IN CONSIDERAZIONE PER L'INIDONEITA' AD ALCUNA ATTIVITA' LAVORATIVA.
HO CONSULTATO UN MEDICO LEGALE DI UN PATRONATO, RITIENE POCO IMPORTANTE L'ARTRITE REUMATOIDE (EPPURE SONO CLASSIFICATA IN CLASSE FUNZIONALE III) E DA' PIU' PESO ALLA FIBROSI POLMONARE MA SECONDO LUI, CON DEFICIT MODERATO SEVERO AL MASSIMO MI DAREBBERO LA NON IDONEITA' ALLE MANSIONI QUINDI SENZA IL BONUS.
HO LE MANI A COLPO DI VENTO, I POLSI DA PROTESIZZARE ENTRAMBi ed ho uindi difficolta' ad usale i bastoni canadesi quando ho male anche alle ginocchia oppure alle caviglie NON HO PIU' PRESA ED UTILIZZO IL P.C. CON DUE SOLE DITA, UNA PER MANO, MANTENGO UNA DISCRETA MOBILITA' DELLE DITA MA LA FORZA E' QUASI NULLA.
HO DISPNEA AL MINIMO SFORZO
PRENDO DUE BUS PER ANDARE IN UFFICIO ED è LA COSa che mi pesa di più.
Insomma, diciamo che è l'insieme di tutta la situazione che ormai mi rende davvero gravoso l'impegno giornaliero fuori casa, viaggio compreso.
m.rosy, secondo me, dalla mansione svolta,dalle patologie cui soffre e dalla percentuale di IC 100%, credo che non dovrebbero esserci problemi per aver riconosciuto il pre-pensionamento per inabilità a qualsiasi attività lavorativa.
Cordialmente.
la ringrazio tantissimo per il parere, credo mi affiderò ad un patronato, ho letto che hanno la facoltà di seguire tutto l'iter presso le Commissioni Mediche di Verifica dell'INPS
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