Circa una settimana fa ho visitato una ragazza che lavora presso una azienda tessile nel Montefeltro.All'esame cardiologico ho sentito che c'era qualcosa che non andava.Le ho prescritto un ecocardiogramma che ha mostrato un problema valvolare aortico.In pratica il parere del cardiologo è che non puo' piu' lavorare in attesa dell'intervento che con ogni probabilità sara' a Settembre.Oggi mi chiama la lavoratrice dicendomi che la datrice ha chiamato il suo medico di base perchè non si fidava di quello che le aveva comunicato e...le ha spedito una raccomandata di licenziamento!!!La ragazza mi ha telefonato piangendo..mi ha chiesto cosa dovrebbe fare ora?!!Premetto che è albanese e quindi non sa forse come muoversi...Voi che fareste?!!Io sono andato giu' pesante...
Caro collega in primis spero che la lavoratrice in questione risolva il suo problema di salute. Ti faccio i complimenti anche per tutti quanti i medici del lavoro che essendo, e non dimentichiamolo mai, dei "medici" come gli altri visitiamo le persone-lavoratori al fine di prevenre la loro salute sul lavoro individuando spesso situazioni patologiche che in altri contesti non diagnosticano. Probabilmente le hai salvato la vita. A parte queste prime considerazioni, tornando alla situazione contingente, ritengo utile che attinga tutta la documentazione specialistica e perli con il cardiologo che le ha posto la diagnosi; per caso ha consultato anche un cardiochirurgo ?; se la situazione è emodinamicamente severa credo vada in malattia la lavoratrice e te immagino esprimerai un giudizio di non idoneità temporanea oppure un giudizio con forti limitazioni circa MMC, stress, turni etc... sempre a carattere temporaneo. La lettera di licenziamento ritengo sia un sopruso in quanto essendo una situazione "temporanea" in quanto l'intervento chirurgico dovrebbe migliorare la patologia di fondo e il compenso emodinamico, a seguito dello stesso la lavoratrice potrà essere ricollocata. Credo che oltre il tuo intervento sia professionale che umano la signora debba rivolgersi al sindacato che anche dal punto di vista legale potrà supportarla. Se l'azienda in maniera così spietata pensa di "buttare fuori" un lavoratore in difficoltà di salute allora è un mondo che non ci appartiene. Ti consiglio di consultarti anche con i colleghi della medicina del lavoro della USL e raccontare quanto sta accadendo. In bocca al lupo.
Ciao
Ama l'amore ma non amare la donna o cadrai sotto il suo possesso
Ti ringrazio Carlitos Way per le tue buone parole ed i tuoi suggerimenti.Devo ammettere che oggi ho un quadro piu' esaustivo della situazione.Infatti tutto quello che ho riportato nel precedente post era basato sulle parole della ragazza che ripeto è straniera e da pochi anni in Italia.La diagnosi(fax pervenutomi stamane)è di STENOSI POLMONARE MODERATA SEVERA in paziente paucisintomatica.Mi sono fatto spedire anche la lettera della datrice(spedita dalla ragazza..)che in pratica cita questo:ai sensi del all'art 7 Legge 300/70 le contesta che al termine della giornata lavorativa(giorno della mia visita)avrebbe usufruito di un permesso per il giorno seguente senza rispettare il preavviso di 48 ore stabilito dall'art.56 del C.C.N.I. Tessile Abbigliamento Industria.Mi chiedo,ma se uno sta male,deve continuare a lavorare 48 ore prima di poter andare a fare un controllo?!Citando la Legge i provvedimenti disciplinari piu' gravi del rimprovero verbale non possono essere applicati prima che siano trascorsi cinque giorni dalla contestazione per iscritto del fatto che vi ha dato causa.Quindi sono in attesa di risvolti...
se chiede un permesso lo deve fare nei termini previsti e basta altrimente è passibile di richiamo.
se invece sta male e deve andare a fare una visita non ci vuole nessun permesso perchè basta la certicazione del medico quindi malattia anche se per un solo giorno.
comunque sia, siamo molto lontani dal licenziare perchè sta male (così mi era sembrato di capire dai primi interventi)
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