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Depressione e assenteismo, il DDL chiede soluzione al MC: che fare?

Questo argomento ha avuto 6 risposte ed è stato letto 8128 volte.

kuroneko

kuroneko
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Roma
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Medico del Lavoro
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28
  • Depressione e assenteismo, il DDL chiede soluzione al MC: che fare?
  • (23/09/2010 11:45)

Gentili colleghi,
vi chiedo cortesemente un parere su una spiacevole situazione che vorrei gestire nel modo più corretto possibile dal punto di vista legale ed umano (se è possibile farli coincidere, altrimenti mi accontenterò del primo, mala tempora currunt).
Un'azienda ha un dipendente che ai fini della sorveglianza sanitaria ha come unico rischio il VDT, tuttavia, trattandosi di giornalista televisivo e responsabile della messa in onda di un tg, le sue frequenti e prolungate assenze dal lavoro per motivi di salute sembrano impedire, a detta dell'azienda, il regolare svolgimento delle attività.
Ora l'azienda demanda a me, MC di fresca nomina (e ora capisco perchè non avessero ritenuto opportuno avvalersi di questa figura in precedenza, data l'assenza di castagne da levare dal fuoco..) una soluzione per disfarsi in modo elegante e compassionevole di questo dipendente al quale giurano di essere tanto affezionati, ma che di fatto impedisce loro un adeguato svolgimento del loro servizio.
Premetto di non aver ancora avuto l'opportunità di valutare il dipendente, per cui riferisco la questione nei termini in cui mi è stata presentata dal RSPP (alla faccia della privacy!). Pare che questo dipendente sia affetto da depressione e che risulti assentarsi dal lavoro fino a 6 mesi l'anno, già da qualche anno. L'azienda dice di non volerlo licenziare (o forse teme di non poterlo fare a causa della sua infermità..!?) e di non voler fare pressione sul dipendente per non incorrere in forme di mobbizzazione di alcun tipo. Chiedono a me se ci sono i margini legali per giudicarlo in qualche misura (sia essa totalmente o parzialmente) non idoneo alla mansione attuale, per poterlo eventualmente adibire ad altra mansione, ovviamente in modo che né io né loro possiamo in alcuna maniera andare incontro a problemi, vuoi sollevati dallo stesso lavoratore, vuoi dagli organi di vigilanza.
Va bene che sono giovane e ho poca esperienza, ma già solo il buon senso suggerirebbe che la richiesta dell'azienda è illegale e incostituzionale, anche senza citare articoli o decreti a supporto di questa tesi (ben vengano, comunque, i suggerimenti!), inoltre personalmente non ritengo che la depressione sia motivo di non idoneità per svolgere la mansione di VDT, tanto più che mi pare di capire che, seppur rare, le volte in cui il dipendente svolge la sua mansione, questi lo faccia correttamente.
Visti i tempi capisco che l'azienda potrebbe non pettermettersi il lusso di assumere un'altra persona che sostituisca questo lavoratore nel momento in cui sia assente, ma potrebbe eventualmente formare qualcun'altro dei dipendenti attuali per far fronte alle emergenze. Come hanno fatto, del resto, a tirare avanti fino ad ora???
E' possibile che il dipendente abbia tirato troppo la corda o che l'azienda abbia esaurito la pazienza, fatto sta che non vorrei ritrovarmi "complice" né dell'uno né dell'altra.
Con quale atteggiamento dovrei pormi davanti a queste persone? Come vi comportereste e cosa avete fatto in situazioni simili?
Grazie a chiunque avrà tempo e voglia di darmi un consiglio!

andreatappi

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40
  • Re: Depressione e assenteismo, il DDL chiede soluzione al MC: che fare?
  • (23/09/2010 12:50)

Io credo che cercherei di farmi condizionare il meno possibile dai vari personaggi coinvolti nella scena. Cercherei di valutare il quesito che come medico competente mi viene posto cioè l'idoneità alla mansione a rischio. per altri problemi declinerei l'invito. inoltre cercherei di sforzarmi per riuscire a parlare col lavoratore dopo aver sgombrato il campo della mia mente dai suggerimenti datimi dai suddetti personaggi.il pericolo è sempre quello di essere strumentalizzati per ottenere da altri cose che non sono di pertinenza.
auguri

tapand

pirondini

pirondini
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Medico Competente
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66
  • Re: Depressione e assenteismo, il DDL chiede soluzione al MC: che fare?
  • (23/09/2010 13:50)

Secondo me devi strettamente attenerti al tuo ruolo e cioe' fare Sorveglianza Sanitaria per addetti al VDT.
Due anni, cinque anni,...ecc. ecc. Dopo 60 giorni di assenza dal lavoro, visita per idoneita' alla mansione. Naturalmente sta a te capire quanto il lavoro che fa al VDT sia aggravante per la sua depressione ed emettere un giudizio coerente.
Tutto il resto rientra nelle sensibilita' di ciascuno di noi che siamo sempre medici, nel cercare di aiutare una persona che sta male.

armandomattioli

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Medico del Lavoro
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74
  • Re: Depressione e assenteismo, il DDL chiede soluzione al MC: che fare?
  • (25/09/2010 09:09)

Gli accertamenti sanitari non espressamente previsti dalla normativa sono vietati ai sensi dell'art. 5 dello statuto dei lavoratori (L.300/1970).
Ai sensi del medesimo articolo, in questo caso il giudizio sulla idoneità il ddl lo deve richiedere alla apposita commissione della ASL.
Per informazioni più dettagliate, rivolgetevi al Dipartimento di prevenzione o al servizio di medicina legale della ASL territorialmente comeptente.
A.M.

FRANCO CANGIANI

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Torino
Professione
Medico del Lavoro Competente
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224
  • Re: Depressione e assenteismo, il DDL chiede soluzione al MC: che fare?
  • (27/09/2010 23:17)

Fallo idoneo. Che ricorrano avverso il tuo giudizio di idoneità i datori di lavoro.....

Gipsy

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Provenienza
Roma
Professione
Medico Competente
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196
  • Re: Depressione e assenteismo, il DDL chiede soluzione al MC: che fare?
  • (30/09/2010 18:43)

Anche io lo farei idoneo.
In rari casi, più spigolosi clinicamente di questo, ho richiesto come accertamento di secondo livello una consulenza di psicologia del lavoro con esecuzione delle batterie di test psicodiagnostici, ma francamente non ne vedo la necessità nella fattispecie.

armandomattioli

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Provenienza
Perugia
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Medico del Lavoro
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74
  • Re: Depressione e assenteismo, il DDL chiede soluzione al MC: che fare?
  • (01/10/2010 15:15)

Ripeto: la richiesta del DdL contrasta con l'art. 5 della L. 300/1970 statuto dei lavoratori, sanzionato penalmente.
Pertanto, se io fossi il ddl e mi vedessi contestare un reato per aver chiesto un accertamento sanitario al MC e da questi eseguito senza alcuna osservazione, non sarei tanto contento del suo operato; soprattutto se su consiglio del MC avessi anche presentato ricorso al giudizio all'organo di vigilanza, di fatto autodenunciandomi.
Nei confronti del MC potrebbe invece configurarsi la contravvenzione di cui all'art. 41 comma 3 lett. c) del D.L.gs 81/2008.
Mi sembra che, a èprescindere dal caso specifico, in relazione alla sorveglianza sanitaria si tenda a sottovalutare un po' troppo l'art. 32 della Costituzione ed il collegato art. 5 della L. 300/1970.
Forse non è ben chiaro che non è in gioco un'interpretazione burocratica della norma, ma aspetti etico-sociali di fondamentale importanza non solo dal punto di vista del principio (autodeterminazione del cittadino rispetto alla propria salute), ma anche per i loro riflessi concreti sul diritto alla salute e sul mantenimento del posto di lavoro, che dovrebbero essere ben presenti invece a tutti i medici del lavoro.
Saluti
a.m.

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