dipendente manuntentore a cui si riscontra una ernia cervicale
mansione e giudizio rivisti sulla base dei rischi pesenti e della patologia accertata
ora il medico di base dice " che era compito del medico competente, a fronte di un referto Rx assai dubbio sulla diagnosi poi refertata con successiva TAC e RMN di circa 5 anni fa, proseguire l'iter diagnostico per capire quali erano i problemi del suo assistito ; ma non contento addirittura invita il MC a fare diagnosi di malattia professionale !"
la risposta è stata che non c'erano criteri e presupposti obiettivi e soggettivi nè tantomeno problemi segnalati dal dipendente per intervenire in tal senso ; per quanto riguarda la malattia professionale a mio parere non esistono i presupposti e i criteri per agire in tal senso anche perchè in nessun referto specialistico si pone il dubbio o la possibile correlazione con il lavoro svolto e che se lo ritiene opportuno ha facoltà per legge di procedere in tal senso se ritiene che ci siano validi motivi per andare in tal senso"
vi chiedo ma è mai possibile ?
questa è la collaborazione ?
io sono esterefatto ..
sbaglio ???
mi piacerebbe sentire un vostro parere ....
(n.b. il dipendente è inlinea con quanto fatto dal MC e dall' Azienda)
preciso che la RX era di 5 anni fa e segnalata solo due o tre anni fa
il soggetto non presentava sintomi o disturbi nè segnalava nulla prima di ora
e che appena avuto il referto TACV e RMN con diagnosi certa è stato rivisto il giudizio di idoneità alla mansione con limitazioni/prescrizioni atte a tutelare la salute dello stesso
La domanda che farei a questo illustre luminare, ben remunerato dal SSN per le sue poche ore settimanali di duro lavoro da scrivano, è una sola: ma tu a cosa servi?
Cari signori, in generale non è bello parlare male dei colleghi. Credo che tutti abbiamo qualche aneddoto da raccontare sui MMG. A me ne capitano di tutti i colori quando esamino le certificazioni di malattia (si scrivono veramente delle cose pazzesche).
In questo caso è bello vedere che il MMG sta facendo questo ragionamento: "dove ti sei ammalato? A lavoro? E allora ti attacchi al tram. Se invece ti fossi preso una tonsillite, allora avrei fatto molto ... una bella ricetta!!"
Comunque io consiglierei al lavoratore di cambiare MMG, tanto andare a scontrarsi con il collega non sortirebbe alcun buon esito. Poi ricordiamoci che la FIMMG è potentissima, riesce ad ottenere sempre ciò che chiede ... la SIMLII avrebbe da imparare molto!
In sintesi credo sia ovvio che:
1. Se un lavoratore si ammala ha diritto di ricevere le cure da parte del suo MMG (fa parte dei cosiddetti LEA: livelli essenziali di assistenza);
2. Il certificato INAIL di malattia professionale lo deve fare il PRIMO MEDICO (la legge non specifica altro, parla di qualunque laureato in medicina e abilitato alla professione) a cui si accende la lampadina della plausibilità causale con la mansione svolta. Quindi se il primo è il MC lo farà lui, altrimenti il MMG (se sospetta la dipendenza con la mansione) dovrebbe mettere da parte la paura che gli venga il crampo dello scrivano e compilare il modulo INAIL.
A pensar male si fa peccato ma ci s'azzecca!
Se fosse tra le patologie per cui c'è l'obbligo di referto all'autorità gudiziaria ( ma non mi sembre questo il caso) e sapendo che il MMG non ha refertato io come MC invierei il referto .
io credo che consigliare al dipendente di cambiare medico di MMG sia come dire ad una azienda di cambiare il prorpio medico competente. Scrivere che tutti abbiamo da raccontare aneddoti sui MMG puo anche essere vero cisome lo è sui grandi Luminari della Medicina del Lavoro che richiedono esami a gogo senza nessun raaporto con il rischio lavorativo. E che poi la FIMMG sia cosi potente avrei mnolto da ridire visto la recente incombenza della comunicazione per via telematica su tutto il teritorio nazionale ( anche quello non servito da ADSL ) dei certificati di malattia. Io credo che tutti noi medici stiamo un po facendo queello che facevano i polli di Renzo. Ci scanniamo gli uni con gli altri ed intanto i nostri ILLUMINATI comandanti ci impongono ( con multe e penali salatissime fino quasi alla radiazione dall'ordine per chi non si piega ) cosa che gia cosi assurde che mi fa dubiotare della loro buona fede. Rendiamoci conto che è la figura del medico che sta tramontando in Italia e lo si fa togliendo sempre più dignità al suo lavoro.
faggiano.danilo il 26/09/2010 12:15 ha scritto:
Cari signori, in generale non è bello parlare male dei colleghi. Credo che tutti abbiamo qualche aneddoto da raccontare sui MMG. A me ne capitano di tutti i colori quando esamino le certificazioni di malattia (si scrivono veramente delle cose pazzesche).
In questo caso è bello vedere che il MMG sta facendo questo ragionamento: "dove ti sei ammalato? A lavoro? E allora ti attacchi al tram. Se invece ti fossi preso una tonsillite, allora avrei fatto molto ... una bella ricetta!!"
Comunque io consiglierei al lavoratore di cambiare MMG, tanto andare a scontrarsi con il collega non sortirebbe alcun buon esito. Poi ricordiamoci che la FIMMG è potentissima, riesce ad ottenere sempre ciò che chiede ... la SIMLII avrebbe da imparare molto!
In sintesi credo sia ovvio che:
1. Se un lavoratore si ammala ha diritto di ricevere le cure da parte del suo MMG (fa parte dei cosiddetti LEA: livelli essenziali di assistenza);
2. Il certificato INAIL di malattia professionale lo deve fare il PRIMO MEDICO (la legge non specifica altro, parla di qualunque laureato in medicina e abilitato alla professione) a cui si accende la lampadina della plausibilità causale con la mansione svolta. Quindi se il primo è il MC lo farà lui, altrimenti il MMG (se sospetta la dipendenza con la mansione) dovrebbe mettere da parte la paura che gli venga il crampo dello scrivano e compilare il modulo INAIL.
Certamente non è mai bello criticare i Colleghi (anche perchè "oggi a me, domani a te"), ma quando ci vuole, ci vuole. Ricordiamoci invece CHE LA SIMLII NON è UN'ORGANIZZAZIONE SINDACALE, e quindi non può imparare proprio nulla in merito alla difesa dei MC: non è la sua funzione (suo interesse?) e quindi non aspettiamocelo.
Il certificato di malattia professionale deve essere compilato da "tutti" i Medici che vengano a contatto con l'interessato, e non solo dal primo.
sermed il 27/09/2010 10:17 ha scritto:
Certamente non è mai bello criticare i Colleghi (anche perchè "oggi a me, domani a te"), ma quando ci vuole, ci vuole. Ricordiamoci invece CHE LA SIMLII NON è UN'ORGANIZZAZIONE SINDACALE, e quindi non può imparare proprio nulla in merito alla difesa dei MC: non è la sua funzione (suo interesse?) e quindi non aspettiamocelo.
Il certificato di malattia professionale deve essere compilato da "tutti" i Medici che vengano a contatto con l'interessato, e non solo dal primo.
... e siamo d'accordo che la SIMLII non è un sindacato, ma è l'unica rappresentanza che abbiamo nelle alte sfere!!
Avete dimenticato quando appena laureati avete (e abbiamo) fatto i sostituti dei MMG e le guardie mediche? Non se la passavano poi così male i nostri colleghi, quantomeno rispetto a noi "precari". Però son d'accordo a non parlarne male, anch'io certamente qualche maronata in passato l'ho fatta e forse la farò ancora ... nessuno è perfetto, anzi!
Riguardo alla denuncia di malattia professionale: il primo medico ha l'obbligo di farla ... il secondo, informatosi che il primo l'ha già fatta, può astenersi ... altrimenti all'INAIL arrivano 20000 denunce tutte sullo stesso caso.
Ovvio che se il primo medico non fa la denuncia quello che viene dopo sarà bene che la faccia.
A pensar male si fa peccato ma ci s'azzecca!
Francamente ho difficoltà a vedere il nesso causale tra ernia cervicale e il lavoro di manutentore.
In generale se riscontro qualcosa che non ha che vedere con l'attività lavorativa in sede di visita medica rimando il lavoratore al curante,senza specificare che doveva diagnosticarla lui e senza imporre quali esami fare per accertare la patologia, allo stesso modo se il medico competente sono io credo di essere più indicata a valutare la possibilità che il lavoro abbia inciso sulla patologia "sospetta" professionale, ovviamente nel caso che il lavoratore comunichi disturbi ed esami effettuati.
Socrate:“O uomini, quegli tra voi è sapientissimo il quale, come Socrate, abbia riconosciuto che in verità la sua sapienza non ha nessun valore”.
ma in questo era il medico curante a doversi occupare della cosa è evidente ... infatto non c'è correlazione tra patologia ed attività svolta e i sintomi erano segnalati dal soggetto al suo medico che avva in mano l'esito della Rx a suo tempo richeista dallo stesso per capire e trovare il motivo dei disturbi segnalati ... ma oramai il MC è ricettacolo di tutto e io mi rifiuto !!!
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