Il problema della reperibilità ( notturna) ma non solo immagino che coinvolga chi si occupa di sorveglianza sanitaria in ambito sanitario, soprattuto per la richiesta che viene avanzata dal singolo operatore sanitario ;
non è lavoro notturno così come viene individuato dal Dlgs 532 del '99, va bene, ma quando si è " chiamati" spesso a lavorare di notte immagino che noi medici del lavoro non possiamo non ignorare questo possibile rischio aggiuntivo per il lavoratore portatore di determinate patologie che controindicano il lavoro notturno, cosa ne pensate? Purtroppo la problematica si presta, in determinate circostanze, a notevole pressione esterna! saluti a tutti Donato Cieri
A mio parere ( anch' io esercito quale M.C. di un Ospedale) il servizio di reperibilità, tanto notturno quanto diurno, rappresenta in genere un momento di maggiore stress per l' operatore, se paragonato al servizio notturno di taluni reparti nei quali l' entità delle chiamate per la tipologia dei pz può anche risultare irrisoria. Inoltre mentre al tuno notturno fa seguito un giorno di inattività con possibile recupero energetico ciò non avviene per la reperibilità. Pertanto almeno in soggetti affetti da cardiopatia ischemica ne prescriverei senz' altro l' esonero.
Cordialità.
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