Per tornare al tema originario, mi sembra che la reintroduzione della obbligatorietà del famigerato all. 3B non incontri particolare interesse degli utenti.
A mio avviso, invece di accontentarsi soltanto di essere riusciti ad edulcorare il suddetto nefasto obbligo a carico del M.C., sarebbe auspicabile, come ho avuto precedentemente modo di esprimere, una unità di intenti per ABOLIRLO INTEGRALMENTE ED UNA VOLTA PER TUTTE.
I prossimi interventi a riguardo costituirannola la prova (del nove) provata rispetto a chi è pro e chi è contro....
AD MAIORA!
Voglio dirvene un'altra perchè oggi mi sono adirato nei confronti di un ispettore della USL, ma mentre scrivo mi rendo conto che forse ho fatto male, perchè è come parlare con i sordi. Il tale ispettore è andato a fare un sopralluogo presso una ditta di confezionamento di polli con 2 dipendenti ed ha richiesto la documentazione riguardante le solite cose, dopo aver fatto i complimenti al M.C. che sarei io perchè li avevo aiutati ad aucertificare i vari rischi citandoli comunque tutti: dal microclima per l'uso di celle frigo, ai movimenti ripetititivi per il taglio dei polli, alla MMC ecc.. ha concluso che comunque il DL eil MC doveva valutare puntualmente le vibrazioni in quanto un dipendente usava un furgone Iveco Daily (ormai ampiamente presente nel data base dell'Ispesll e ampiamente sotto i valori di azione), minacciando una sanzione se non lo avesse fatto.
Questo è terrorismo in quanto il DL, in regime di autocertificazione, non è tenuto a fare una valutazione puntuale di alcun rischio, art.29 comma 5, nel caso poi si debba redigere il Documento (ma sopra i 10 dipendenti) c'è sempre il principio di giustificazione(art.181 comma 3), quindi sta a loro provare il contrario.
A prescindere dall'episodio che mi sembra interessante per la valutazione dei rischi in generale, devono smetterla di terrorizzare le Aziende con pretese assurde, dimenticavo il DL mi ha detto che non sono nemmeno entrati in laboratorio a vedere le lavorazioni, limitandosi solo ad esaminare le scartoffie. Questo porta a terrorizzare le piccole aziende perchè se si fa passare questo messaggio anche tra i consulenti, si finirà per valutare il rumore negli uffici, le radiazioni ottiche nei macellai e le onde elettromagnetiche nelle rosticcerie che usano il forno a micronde.
La medicina e tanto meno la medicina del lavoro non si può racchiudere in un testo di legge....ecco perchè oggi non dovevo incazzarmi...perchè non c'è alcuna speranza di dialogo con chi non vuol sentire.
Scusate lo sfogo
Ti prego...ti scongiuro...dimmi che stai scherzando o che sto vivendo un brutto incubo, o almeno che il daily ha le ruote esagonali e non tonde!!!
Non mi meraviglio.
Anni fa gli ispettori della ASL di una provincia lombarda sanzionarono formalmente una casa farmaceutica perchè ndel documento di valutazione dei rischi non era stato preso in considerazione il rischio da incidenti stradali per gli informatori farmaceutici.
Argeo Maviglia
andrea b il 11/10/2010 10:55 ha scritto:
Guarda a me è capitato il contrario, cioè in una serra-grossista-rivenditore di piante e fiori, che possiede motosega e decespugliatore e li usa circa 15 gg/anno per fare qualche giardino (non oltre per non fare concorrenza ai suoi clienti, che sono giardinieri), cioè il posto più tranquillo e sereno del mondo, mi sono trovato un'indagine fonometrica che mette in evidenza un'esposizione personale quotidiana >87 dB. Alla mia osservazione relativa a questa cosa, non capendone ovviamente niente, ha chiamato il consulente per chiedere spiegazioni: beh, quando me lo ha passato, ho percepito nella voce un lievissimo imbarazzo, dettato dalla difficoltà evidente di spiegarmi l'impossibile incolpando il datore di lavoro e i dati e le tempistiche da lui fornite.
Ma, io dico: a parte il fonometro e tutti i programmi di calcolo dell'universo per "pesare" il rumore, provare ad usare le orecchie è così difficile? E se domani mi trovo una ipoacusia da rumore nel 25enne amante della discoteca 8 sere a settimana che ci lavora da 5-6 anni senza usare cuffie o tappi, cosa faccio con queste audiometrie? Denuncio la MP? Chi spiega a questi geniacci che non fanno certo prevenzione, ma mettono solo nei casini chi dovrebbe usare sta spazzatura per basare il suo lavoro? Detto ciò, è anche vero quel che dice Fragar: io collaboro con due persone che fanno DVR, mi trovo discretamente, sono seri e capaci ed entrambi si stupiscono positivamente perchè sono l'unico medico che mette naso nel processo valutativo. Mi hanno detto che nessun altro vuole averci a che fare, nemmeno se gli viene riconosciuto un compenso. Anzi, su vari argomenti sono loro a chiedere a me come gestire le cose, visto che ne so più di loro, in cambio posso attingere alle loro conoscenze di leggi, regolamenti, ecc. di cui non so nulla o quasi. Quindi ben venga la collaborazione reciproca, ma solo se è fra persone serie, cosa sempre più difficile.
Bè se hai fatto bene l'anamnesi audiometrica avrai pure evidenziato tale rischio... In ogni caso, non voglio polemizzare con te, ma è certo. come puoi leggere da quello che riportano altri colleghi, la burocrazia nel nostro paese ha un peso decisamente esagerato, non a caso poi visto che serve a giustificare un' altrettanto esagerata ed elefantiaca macchina amministrativa che non trova riscontri in Europa per costi ed inefficienze...
Infine, l'INAIL (perchè poi in definitiva è a loro che interessa avere il "pezzo di carta" per non pagare la malattia professionale) che è l'ultimo destinatario della NOSTRA cartella con documentato rumore e vibrazioni, usa ogni pretesto per non riconoscere una malattia come di origine professionale.
Se tu collabori ad un buon DVR per delle parrucchiere e ci metti dentro la presenza di un non trascurabile rischio di sovraccarico funz. arti sup., deniìunci un'epicondilite o una sindrome da conflitto della spalla dx in destrimane. loro, per valutare il rischio, chiedono l'ultima denuncia dei redditi della parrucchiera in questione e così stabiliscono il rischio!
Ora va bene la lotta all'evasione ma non credo che spetti all'INAIL! E poi il DVR alla fine a che serve...?
La Redazione il 11/10/2010 08:58 ha scritto:
Si però il medico del lavoro faccia il medico del lavoro.... altrimenti non ci scndalizziamo se qualsiasi specialista (internista, cardiologo, ginecologo...) richiederà di poter fare il medico competente!!!!
La valutazione del rischio E' uno strumento in mano al medico competente, molto di più di quanto non lo sia per altre figure perchè si tratta di valutare il rischio per la salute, il rapporto fra esposizione e probabilità di causare danni, decidere se si dovrà fare la sorveglianza sanitaria ecc.!
Il problema della "caccia al medico competente" che alcune ASL fanno (poche in verità, ma ci sono stando ai dati che conosciamo) invece è vero e deve essere affrontato in primis proprio con il confronto con i medici del lavoro degli organiz di vigilanza. Dobbiamo costruire un percorso condiviso perhè anche nella nostra disciplina, come in altre, non ci possono essere mille verità e soprattutto queste non possono essere appannaggio di una parte sola, con il coltella dalla parte del manico!
Spettabile Redazione, ma davvero qualcuno pensa che ci siano Specialisti (Cardiologi, Internisti, Ginecologi ?!?!, ma mettiamoci pure Pediatri e magari Geriatri ed Anatomo Patologi, senza dimenticare Neuropsichiatri e Chirurghi plastici) che anelano di svolgere l'attività di “Medici competenti” ?
Non si tratta di scandalizzarsi che qualsiasi Medico richieda di fare il MC, ma se penso a tutti gli Specialisti liberi professionisti che svolgono per bene il loro lavoro "secondo scienza e coscienza", come dicono quelli che lo vogliono sottolineare, e finita la visita accurata, che dura tutto il tempo necessario, con rilascio di certificato, hanno finito (FINITO!)il loro compito/dovere nei confronti del paziente, e pagati subito (magari anche bene), se ne tornano a casa felici (speriamo ) e contenti, mi viene un po' difficile pensare di vederli
- star dietro ad allegato 3A e 3B,
- preoccuparsi del DVR,
- chiamare il DdL o il Dipendente per risolvere un problema o perchè, nonostante i ripetuti solleciti nessuno si scomoda minimamente a venire a ritirarsi documentazioni o accertamenti,
- dare la caccia al DdL (succede)per organizzare la visita agli ambienti di lavoro,
- ricevere telefonate dal Ddl o dal Dipendente che ha problemi con le idoneità,
- gestire le idoneità “difficili”
- vedersi le (a volte poche) visite sgranate in diversi mesi con difficoltà di trasmissione della documentazione (al Dipendente e al DdL, decidendo di conservare gli originali presso lo stesso),
- gestire i dati relativi ai rischi da inserire in cartella "forniti dal Ddl" che ti arrivano talora da far spavento e allora devi chiamare l'interessato (mica detto che ti riesca subito … ) per dirgli "Ma che cosa mi ha scritto ?" e questo che ti rimanda al Consulente, e si ricomincia con i palleggi...,
- dedicare tempo a solleciti con telefonate ed email per farti pagare fatture (magari qualcuno non lo sa, ma non parliamo di migliaia di euro, no, no, a volte sono cento euro o anche meno , esistono anche le aziende con due dipendenti, e mi scuso per il discorso bassamente venale!), pagamenti che a volte arrivano dopo molti (molti) mesi (se va bene!), con naturalmente qualche stecca, altrimenti non c'è gusto a lamentarsi sempre,
solo tanto per fare qualche esempio di quello che la routine del MC, naturalmente il tutto condito da un regime sanzionatorio che si aggiunge alle Leggi vigenti che riguardano tutti i cittadini, Medici compresi, la cui cronaca non è certo avara di notizie e denuncie di questi tempi !
I medici del lavoro fanno già i medici del lavoro, utilizzano la valutazione del rischio come utile strumento per la sorveglianza sanitaria e tutto quello che vi ruota attorno, cercano di calarsi nella realtà lavorativa, insomma nel loro lavoro mettono l’impegno che qualsiasi persona corretta (compresi tutti i nostri Colleghi) dedica alla sua attività, ma vorrebbero farlo con maggior serenità: non mi sembra una pretesa così assurda.
E’ la nostra professione, la nostra “bicicletta”, non vedo però perché il percorso debba essere solo una salita di strada sterrata, piena di buche e con qualcheduno (saranno forse pochi, forse, ma potenzialmente in grado di fare molti danni, se non ti sai difendere), che, con la scusa di “far rispettare la legge”, come depositari unici della “Verità”, prova anche a bucarti le gomme!
Come tutti (tutti!), possiamo fare degli errori, ma si dovrebbe lavorare non per rendere una attività inutilmente complicata, eccessivamente attaccata ad aspetti meramente formali (mi viene in mente il codice fiscale, nessun problema lo metto anche quando l’interessato non lo sa, me lo calcolo, ma ai nostri fini che serve, o il tempo di esposizione giorni/ anno dell’operaio edile in una impresa di cinque persone, con il DdL che, alla mia richiesta, mi guarda come se fossi appena sceso dal pianeta Saturno e mi dice “Dottore, … speriamo di lavorare tra due mesi …”).
E ancora seguire procedure che applicate alla realtà si rivelano (per chi lo fa)di gestione stupidamente macchinosa : perché consegnare copia della documentazione sanitaria al Dipendente al cessare del rapporto di lavoro, magari dopo 10, 15, 20 anni e non dargliela volta per volta, ad ogni tornata di visite, che cosa se ne fa il Dipendente di leggere oggi che va in pensione, quale era la sua glicemia o la sua pressione nel ’94, non è meglio farglielo sapere subito e consegnare PER INTERO quanto è giusto che lui abbia, chiusa la tornata di visite, e per favore senza contare le pagine, operazione che può fare un’ Ospedale o una struttura che abbia personale d’ufficio deputato quasi solo a quello, naturalmente a pagamento.
Qualcuno ha vagamente idea di che cosa significa fotocopiare una cartella sanitaria dopo 10, 15 anni, dal momento che del cartaceo comunque non si può fare a meno ?
Siamo da tempo arrivati al punto che la visita medica in se è diventata un aspetto ormai marginale, rispetto alla mole di incombenze con le quali passiamo le giornate: lavoro fianco a fianco con altri Specialisti ma loro con la visita iniziano e chiudono il cerchio, con le responsabilità che valgono per tutti i medici, noi con la visita stiamo continuando un percorso ad ostacoli già iniziato, colmo di insidie, con possibili ed a volte imprevedibili sviluppi.
Mi sbaglierò, ma il Ginecologo o l'Ecografista che desidera fare il MC non lo vedo proprio dietro l'angolo.
Se poi dovesse accadere, se la legge glielo consentisse e dovessimo trovarci di fronte a torme di Gastroenterologi vogliosi di fare i MC, va bene, si accomodino pure, dubito fortemente che dovremmo dire “Senza spingere, eh !”
Scusate lo sfogo, ma ogni tanto mi sembra giusto anche scherzare per spiegare certe cose, o no?
Guarda, se fondi una religione hai già trovato il primo seguace. Mi trovi d'accordo anche sulla punteggiatura.
torretta il 14/10/2010 12:14 ha scritto:
Spettabile Redazione, ma davvero qualcuno pensa che ci siano Specialisti (Cardiologi, Internisti, Ginecologi ?!?!, ma mettiamoci pure Pediatri e magari Geriatri ed Anatomo Patologi, senza dimenticare Neuropsichiatri e Chirurghi plastici) che anelano di svolgere l'attività di “Medici competenti” ?
Non si tratta di scandalizzarsi che qualsiasi Medico richieda di fare il MC, ma se penso a tutti gli Specialisti liberi professionisti che svolgono per bene il loro lavoro "secondo scienza e coscienza", come dicono quelli che lo vogliono sottolineare, e finita la visita accurata, che dura tutto il tempo necessario, con rilascio di certificato, hanno finito (FINITO!)il loro compito/dovere nei confronti del paziente, e pagati subito (magari anche bene), se ne tornano a casa felici (speriamo ) e contenti, mi viene un po' difficile pensare di vederli
- star dietro ad allegato 3A e 3B,
- preoccuparsi del DVR,
- chiamare il DdL o il Dipendente per risolvere un problema o perchè, nonostante i ripetuti solleciti nessuno si scomoda minimamente a venire a ritirarsi documentazioni o accertamenti,
- dare la caccia al DdL (succede)per organizzare la visita agli ambienti di lavoro,
- ricevere telefonate dal Ddl o dal Dipendente che ha problemi con le idoneità,
- gestire le idoneità “difficili”
- vedersi le (a volte poche) visite sgranate in diversi mesi con difficoltà di trasmissione della documentazione (al Dipendente e al DdL, decidendo di conservare gli originali presso lo stesso),
- gestire i dati relativi ai rischi da inserire in cartella "forniti dal Ddl" che ti arrivano talora da far spavento e allora devi chiamare l'interessato (mica detto che ti riesca subito … ) per dirgli "Ma che cosa mi ha scritto ?" e questo che ti rimanda al Consulente, e si ricomincia con i palleggi...,
- dedicare tempo a solleciti con telefonate ed email per farti pagare fatture (magari qualcuno non lo sa, ma non parliamo di migliaia di euro, no, no, a volte sono cento euro o anche meno , esistono anche le aziende con due dipendenti, e mi scuso per il discorso bassamente venale!), pagamenti che a volte arrivano dopo molti (molti) mesi (se va bene!), con naturalmente qualche stecca, altrimenti non c'è gusto a lamentarsi sempre,
solo tanto per fare qualche esempio di quello che la routine del MC, naturalmente il tutto condito da un regime sanzionatorio che si aggiunge alle Leggi vigenti che riguardano tutti i cittadini, Medici compresi, la cui cronaca non è certo avara di notizie e denuncie di questi tempi !
I medici del lavoro fanno già i medici del lavoro, utilizzano la valutazione del rischio come utile strumento per la sorveglianza sanitaria e tutto quello che vi ruota attorno, cercano di calarsi nella realtà lavorativa, insomma nel loro lavoro mettono l’impegno che qualsiasi persona corretta (compresi tutti i nostri Colleghi) dedica alla sua attività, ma vorrebbero farlo con maggior serenità: non mi sembra una pretesa così assurda.
E’ la nostra professione, la nostra “bicicletta”, non vedo però perché il percorso debba essere solo una salita di strada sterrata, piena di buche e con qualcheduno (saranno forse pochi, forse, ma potenzialmente in grado di fare molti danni, se non ti sai difendere), che, con la scusa di “far rispettare la legge”, come depositari unici della “Verità”, prova anche a bucarti le gomme!
Come tutti (tutti!), possiamo fare degli errori, ma si dovrebbe lavorare non per rendere una attività inutilmente complicata, eccessivamente attaccata ad aspetti meramente formali (mi viene in mente il codice fiscale, nessun problema lo metto anche quando l’interessato non lo sa, me lo calcolo, ma ai nostri fini che serve, o il tempo di esposizione giorni/ anno dell’operaio edile in una impresa di cinque persone, con il DdL che, alla mia richiesta, mi guarda come se fossi appena sceso dal pianeta Saturno e mi dice “Dottore, … speriamo di lavorare tra due mesi …”).
E ancora seguire procedure che applicate alla realtà si rivelano (per chi lo fa)di gestione stupidamente macchinosa : perché consegnare copia della documentazione sanitaria al Dipendente al cessare del rapporto di lavoro, magari dopo 10, 15, 20 anni e non dargliela volta per volta, ad ogni tornata di visite, che cosa se ne fa il Dipendente di leggere oggi che va in pensione, quale era la sua glicemia o la sua pressione nel ’94, non è meglio farglielo sapere subito e consegnare PER INTERO quanto è giusto che lui abbia, chiusa la tornata di visite, e per favore senza contare le pagine, operazione che può fare un’ Ospedale o una struttura che abbia personale d’ufficio deputato quasi solo a quello, naturalmente a pagamento.
Qualcuno ha vagamente idea di che cosa significa fotocopiare una cartella sanitaria dopo 10, 15 anni, dal momento che del cartaceo comunque non si può fare a meno ?
Siamo da tempo arrivati al punto che la visita medica in se è diventata un aspetto ormai marginale, rispetto alla mole di incombenze con le quali passiamo le giornate: lavoro fianco a fianco con altri Specialisti ma loro con la visita iniziano e chiudono il cerchio, con le responsabilità che valgono per tutti i medici, noi con la visita stiamo continuando un percorso ad ostacoli già iniziato, colmo di insidie, con possibili ed a volte imprevedibili sviluppi.
Mi sbaglierò, ma il Ginecologo o l'Ecografista che desidera fare il MC non lo vedo proprio dietro l'angolo.
Se poi dovesse accadere, se la legge glielo consentisse e dovessimo trovarci di fronte a torme di Gastroenterologi vogliosi di fare i MC, va bene, si accomodino pure, dubito fortemente che dovremmo dire “Senza spingere, eh !”
Scusate lo sfogo, ma ogni tanto mi sembra giusto anche scherzare per spiegare certe cose, o no?
Anche io sono un'adepta brava.....è bello sentire qualcuno che la pensa totalmente come te.... Grazie di esser riuscita ad esplicitare in questa maniera così chiara il mio pensiero
Ciao
Alessia
torretta il 14/10/2010 12:14 ha scritto:
Spettabile Redazione, ma davvero qualcuno pensa che ci siano Specialisti (Cardiologi, Internisti, Ginecologi ?!?!, ma mettiamoci pure Pediatri e magari Geriatri ed Anatomo Patologi, senza dimenticare Neuropsichiatri e Chirurghi plastici) che anelano di svolgere l'attività di “Medici competenti” ?
Non si tratta di scandalizzarsi che qualsiasi Medico richieda di fare il MC, ma se penso a tutti gli Specialisti liberi professionisti che svolgono per bene il loro lavoro "secondo scienza e coscienza", come dicono quelli che lo vogliono sottolineare, e finita la visita accurata, che dura tutto il tempo necessario, con rilascio di certificato, hanno finito (FINITO!)il loro compito/dovere nei confronti del paziente, e pagati subito (magari anche bene), se ne tornano a casa felici (speriamo ) e contenti, mi viene un po' difficile pensare di vederli
- star dietro ad allegato 3A e 3B,
- preoccuparsi del DVR,
- chiamare il DdL o il Dipendente per risolvere un problema o perchè, nonostante i ripetuti solleciti nessuno si scomoda minimamente a venire a ritirarsi documentazioni o accertamenti,
- dare la caccia al DdL (succede)per organizzare la visita agli ambienti di lavoro,
- ricevere telefonate dal Ddl o dal Dipendente che ha problemi con le idoneità,
- gestire le idoneità “difficili”
- vedersi le (a volte poche) visite sgranate in diversi mesi con difficoltà di trasmissione della documentazione (al Dipendente e al DdL, decidendo di conservare gli originali presso lo stesso),
- gestire i dati relativi ai rischi da inserire in cartella "forniti dal Ddl" che ti arrivano talora da far spavento e allora devi chiamare l'interessato (mica detto che ti riesca subito … ) per dirgli "Ma che cosa mi ha scritto ?" e questo che ti rimanda al Consulente, e si ricomincia con i palleggi...,
- dedicare tempo a solleciti con telefonate ed email per farti pagare fatture (magari qualcuno non lo sa, ma non parliamo di migliaia di euro, no, no, a volte sono cento euro o anche meno , esistono anche le aziende con due dipendenti, e mi scuso per il discorso bassamente venale!), pagamenti che a volte arrivano dopo molti (molti) mesi (se va bene!), con naturalmente qualche stecca, altrimenti non c'è gusto a lamentarsi sempre,
solo tanto per fare qualche esempio di quello che la routine del MC, naturalmente il tutto condito da un regime sanzionatorio che si aggiunge alle Leggi vigenti che riguardano tutti i cittadini, Medici compresi, la cui cronaca non è certo avara di notizie e denuncie di questi tempi !
I medici del lavoro fanno già i medici del lavoro, utilizzano la valutazione del rischio come utile strumento per la sorveglianza sanitaria e tutto quello che vi ruota attorno, cercano di calarsi nella realtà lavorativa, insomma nel loro lavoro mettono l’impegno che qualsiasi persona corretta (compresi tutti i nostri Colleghi) dedica alla sua attività, ma vorrebbero farlo con maggior serenità: non mi sembra una pretesa così assurda.
E’ la nostra professione, la nostra “bicicletta”, non vedo però perché il percorso debba essere solo una salita di strada sterrata, piena di buche e con qualcheduno (saranno forse pochi, forse, ma potenzialmente in grado di fare molti danni, se non ti sai difendere), che, con la scusa di “far rispettare la legge”, come depositari unici della “Verità”, prova anche a bucarti le gomme!
Come tutti (tutti!), possiamo fare degli errori, ma si dovrebbe lavorare non per rendere una attività inutilmente complicata, eccessivamente attaccata ad aspetti meramente formali (mi viene in mente il codice fiscale, nessun problema lo metto anche quando l’interessato non lo sa, me lo calcolo, ma ai nostri fini che serve, o il tempo di esposizione giorni/ anno dell’operaio edile in una impresa di cinque persone, con il DdL che, alla mia richiesta, mi guarda come se fossi appena sceso dal pianeta Saturno e mi dice “Dottore, … speriamo di lavorare tra due mesi …”).
E ancora seguire procedure che applicate alla realtà si rivelano (per chi lo fa)di gestione stupidamente macchinosa : perché consegnare copia della documentazione sanitaria al Dipendente al cessare del rapporto di lavoro, magari dopo 10, 15, 20 anni e non dargliela volta per volta, ad ogni tornata di visite, che cosa se ne fa il Dipendente di leggere oggi che va in pensione, quale era la sua glicemia o la sua pressione nel ’94, non è meglio farglielo sapere subito e consegnare PER INTERO quanto è giusto che lui abbia, chiusa la tornata di visite, e per favore senza contare le pagine, operazione che può fare un’ Ospedale o una struttura che abbia personale d’ufficio deputato quasi solo a quello, naturalmente a pagamento.
Qualcuno ha vagamente idea di che cosa significa fotocopiare una cartella sanitaria dopo 10, 15 anni, dal momento che del cartaceo comunque non si può fare a meno ?
Siamo da tempo arrivati al punto che la visita medica in se è diventata un aspetto ormai marginale, rispetto alla mole di incombenze con le quali passiamo le giornate: lavoro fianco a fianco con altri Specialisti ma loro con la visita iniziano e chiudono il cerchio, con le responsabilità che valgono per tutti i medici, noi con la visita stiamo continuando un percorso ad ostacoli già iniziato, colmo di insidie, con possibili ed a volte imprevedibili sviluppi.
Mi sbaglierò, ma il Ginecologo o l'Ecografista che desidera fare il MC non lo vedo proprio dietro l'angolo.
Se poi dovesse accadere, se la legge glielo consentisse e dovessimo trovarci di fronte a torme di Gastroenterologi vogliosi di fare i MC, va bene, si accomodino pure, dubito fortemente che dovremmo dire “Senza spingere, eh !”
Scusate lo sfogo, ma ogni tanto mi sembra giusto anche scherzare per spiegare certe cose, o no?
Pienamente d'accordo anch'io. ma credo che ciascuno di noli si ritrovi nel puntuale quadro del collega.
Mi permetto di sottolineare che alla fine le pulci le fanno a noi, compresa valutazione della qualità dell'esame spirometrico (giusto far bene l'esame ma meno corretto scrivere al ddl e dirlgi che il suo MC lavora male perchè l'esame non è esplosivo, il FET non sufficiente ecc).
Poi che altri specialisti si accomodino pure, io lascio il campo molto ma molto volentieri anche perchè 4 anni di specializzazione TUTTI in corsia a gestire distress respiratori, Bi-Pap, scompensi ecc seguiti da due anni di PS e 118 mi portano a concludere che alla fine, carte e burocrazia a parte, il MC lo possono far tutti, internisti, ortopedici, fisiatri, pneumologi e cardiologi e chi più ne ha più ne metta basta che a noi lascino lavorare in Ospedale...invece di inquadrarci insieme a Igiene e medicina legale: ma un Igienista la corsia vede solo quella dell'autostrada, non voglio offendere ma è così. Noi no, il percorso formativo è un altro, almeno a Perugia è così, solo clinica e fatta pure bene. E allora? Ne vogliamo parlare di questo o andiamo avanti così. Con la specializzazione in Medicina del lavoro oggi, nel pubblico non puoi far niente di fatto.
Poi dite alle commissioni ministeriali di andare dai dentisti a farsi dire quante otturazioni o impianti hanno fatto e a chi!
ma noi non abbiamo nessun rapporto convenzionale con le ASL, chi ci ripaga del tempo perso peraltro inutilmente a riempire sti cavolo di moduli! Fosse facile poi, in giro le dimensioni medie delle aziende sono quello che sono, vai pure a fare 100-150 e oltre relazioni! Auguri!
Grazie
andrea b il 14/10/2010 05:47 ha scritto:
Guarda, se fondi una religione hai già trovato il primo seguace. Mi trovi d'accordo anche sulla punteggiatura.
Ringrazio, ma mi accontenterei di non dover essere costretto a riporre tutta la mia fiducia sulla "Divina Provvidenza", che credo abbia già il Suo bel da fare su questioni probabilmente più importanti !
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