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Tentativo di suicidio sul posto lavorativo

Questo argomento ha avuto 6 risposte ed è stato letto 4816 volte.

laura.brena

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  • Tentativo di suicidio sul posto lavorativo
  • (08/10/2010 18:03)

Un dipendente di una P.A. di cui io sono medico competente da quest'anno, ha tentato di suicidarsi in ufficio. Prima ha mandato una mail informativa dell' intenzione ai vari direttori dell'ufficio.
Attualmente e' ricoverato in reparto psichiatrico. Il datore di lavoro mi ha inviato una lettera informativa su ciò che e' accaduto, ritenendo che quando il dipendente rientrerà sara' mio compito visitarlo e ritenere se e' idoneo alla mansione specifica. Il dipendente e' un impiegato videoterminalista, non visitato da me perché la scadenza della visita periodica e' prevista per l'anno prossimo. Secondo voi se non si assenterà dal lavoro per oltre 60 giorni e se lui stesso non presenterà richiesta di visita, io dovrò visitarlo al suo rientro. A mio parere no. E se dopo richiesta lo dovessi visitare, come mi consigliate di comportarmi?
Per me il medico del lavoro non e' medico aziendale!!!

Laura1869

Fragar

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  • Re: Tentativo di suicidio sul posto lavorativo
  • (09/10/2010 00:49)

forse il caso clinico, come da presentato merita una cisita ex art. 5 Legge 300/70 oppure una visita presso collegio medico-legale.

faggiano.danilo

faggiano.danilo
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  • Re: Tentativo di suicidio sul posto lavorativo
  • (09/10/2010 11:38)

Effettivamente la visita su richiesta del lavoratore è prevista nella norma, quella su richiesta del Datore di Lavoro no e neanche la visita dietro ragionevole dubbio da parte del MC o del Datore di Lavoro (infatti non ricorre il caso degli accertamenti alcol/droga, ma un problema di salute diverso).

In questo caso il Lavoratore potrebbe rifiutarsi di farsi visitare se non supera i famosi 60 gg di assenza.

Semmai venga a visita io chiederei la documentazione sanitaria relativa al ricovero ospedaliero e poi ci si regola un attimo!

A pensar male si fa peccato ma ci s'azzecca!

FRANCO CANGIANI

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  • Re: Tentativo di suicidio sul posto lavorativo
  • (09/10/2010 11:39)

Fragar il 09/10/2010 12:49 ha scritto:
forse il caso clinico, come da presentato merita una cisita ex art. 5 Legge 300/70 oppure una visita presso collegio medico-legale.

Approvo

laura.brena

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  • Re: Tentativo di suicidio sul posto lavorativo
  • (09/10/2010 16:29)

Fragar il 09/10/2010 12:49 ha scritto:
forse il caso clinico, come da presentato merita una cisita ex art. 5 Legge 300/70 oppure una visita presso collegio medico-legale.

Anche io sono della stessa idea. Pero' ieri mi hanno inoltrato la mail che il dipendente ha spedito prima di tentare il gesto estremo e sembra che il fatto scatenante sia stata un non riconoscimento professionale. Tra l'altro il direttore dell'ufficio mi ha detto che e' una persona che si impegna tantissimo e trascorre l'intera giornata nel suo ufficio dedicando al lavoro gran parte della sua vita. Secondo voi ci sono i presupposti per una denuncia per mobbing? Grazie per l'aiuto!

Laura1869

laura.brena

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  • Re: Tentativo di suicidio sul posto lavorativo
  • (09/10/2010 16:30)

Fragar il 09/10/2010 12:49 ha scritto:
forse il caso clinico, come da presentato merita una cisita ex art. 5 Legge 300/70 oppure una visita presso collegio medico-legale.

Anche io sono della stessa idea. Pero' ieri mi hanno inoltrato la mail che il dipendente ha spedito prima di tentare il gesto estremo e sembra che il fatto scatenante sia stata un non riconoscimento professionale. Tra l'altro il direttore dell'ufficio mi ha detto che e' una persona che si impegna tantissimo e trascorre l'intera giornata nel suo ufficio dedicando al lavoro gran parte della sua vita. Secondo voi ci sono i presupposti per una denuncia per mobbing? Grazie per l'aiuto!

Laura1869

FRANCO CANGIANI

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  • Re: Tentativo di suicidio sul posto lavorativo
  • (09/10/2010 19:36)

laura.brena il 09/10/2010 04:30 ha scritto:

Anche io sono della stessa idea. Pero' ieri mi hanno inoltrato la mail che il dipendente ha spedito prima di tentare il gesto estremo e sembra che il fatto scatenante sia stata un non riconoscimento professionale. Tra l'altro il direttore dell'ufficio mi ha detto che e' una persona che si impegna tantissimo e trascorre l'intera giornata nel suo ufficio dedicando al lavoro gran parte della sua vita. Secondo voi ci sono i presupposti per una denuncia per mobbing? Grazie per l'aiuto!

Ti dico come la penso: attenta...perchè dietro l'apparente motivazione del gesto compiuto per "mancato riconoscimento professionale" si può anche celare una filosofia di vita totalmente erronea del dipendente con false attese rispetto alla sua attività professionale oppure una situazione di depressione di solitudine e di malcontento esistenziale
che ha come valvola di sfogo la dedizione e la realizzazione della propria persona tramite il lavoro....ecco perchè io mi oppongo a questa caiser di vdr psicosociale perchè la psiche è complicata e acchiappare le cause (e le mosche) non ci da nemmeno talora la possibilità di risolvere il problema e in più potremmo acchiappare le mosche sbagliate intendo...facendo pagare impropriamente il datore di lavoro oppure il dipendente...ma a me chi mi erge a giudice delle dinamiche dell'azienda????? valutare il rischio psicosociale mette in grave imbarazzo il medico competente che con una rete bucata si trova in questi casi a esprimersi e schierarsi con mezzi che la sua scienza (o meglio la scienza in generale) a tutt'oggi non ha ...come non ha la possibilità di permanere in azienda 365 giorni all'anno per conoscerne così bene le sue dinamiche tra l'altro potenzialmente mutevoli da un giorno all'altro...

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