Potremmo continuare all'infinito e mi sembra che con il buon senso si potrebbe evitare di sanzionare in assenza di chiara normativa. Ma si sa, alcuni giudici ritengono le loro interpretazioni quasi alla stregua di sentenze della Cassazione a sezioni Unite.
L'aspetto più disarmante di questa vicenda e che dovrebbe far riflettere i tanti "soloni" della giurisprudenza (a dir la verità, e per essere chiari, non ho nessuna pregiudiziale sull'etilometro negli ospedali ma non con questo casino...) e che la giustizia non deve essere solo equa ma anche uniforme sennò siamo già al federalismo giudiziario. Un medico competente può avere un giudizio lusinghiero dall'OdV in Emilia Romagna ed essere messo alla gogna in Veneto o nel comune di Torino. Ecco questo non ha senso. Ed ecco perchè un ricorso potrebbe avere un futuro molto concreto. Qualcuno da noi ci sta pensando......
Si potrebbe per le aziende di certe dimensioni dare obbligo di un etilometro in azienda e a far fare dei controlli a sorpresa,così,il DL può subito sospendere il dipendente dal lavoro e dopo tre positività può procedere al licenziamento.
gallone il 08/11/2010 03:48 ha scritto:
Potremmo continuare all'infinito e mi sembra che con il buon senso si potrebbe evitare di sanzionare in assenza di chiara normativa. Ma si sa, alcuni giudici ritengono le loro interpretazioni quasi alla stregua di sentenze della Cassazione a sezioni Unite.
L'aspetto più disarmante di questa vicenda e che dovrebbe far riflettere i tanti "soloni" della giurisprudenza (a dir la verità, e per essere chiari, non ho nessuna pregiudiziale sull'etilometro negli ospedali ma non con questo casino...) e che la giustizia non deve essere solo equa ma anche uniforme sennò siamo già al federalismo giudiziario. Un medico competente può avere un giudizio lusinghiero dall'OdV in Emilia Romagna ed essere messo alla gogna in Veneto o nel comune di Torino. Ecco questo non ha senso. Ed ecco perchè un ricorso potrebbe avere un futuro molto concreto. Qualcuno da noi ci sta pensando......
Io non faccio parte della categoria dei medici , per cui forse la mia opinione ha poca rilevanza , però ci tenevo a dire che concordo a pieno su tutto quello che hai scritto ! Aggiungo che forse mi sono espresso male nel precedente messaggio , quello che volevo dire in sintesi è che se un MC se per svariate ragioni se decide di intervenire ( ho aggiunto di proposito molti se ) nei confronti di un lavoratore , secondome ( e questa è una mia modesta opinione ) è più corretto che lo faccia con la consulenza di uno specialista in materia , un articolo di legge a livello nazionale ne da l'opportunità , piuttosto che intrapendere un iter procedurale di propria invenzione con in cima alla piramide l'esame della CDT , che secondome rasenta l'illecito, e ti posso garantire che qualche tuo collega purtroppo lo fà!
Questo per sottolineare i molteplici aspetti di un unica normativa !
gallone il 08/11/2010 03:48 ha scritto:
Potremmo continuare all'infinito e mi sembra che con il buon senso si potrebbe evitare di sanzionare in assenza di chiara normativa. Ma si sa, alcuni giudici ritengono le loro interpretazioni quasi alla stregua di sentenze della Cassazione a sezioni Unite.
L'aspetto più disarmante di questa vicenda e che dovrebbe far riflettere i tanti "soloni" della giurisprudenza (a dir la verità, e per essere chiari, non ho nessuna pregiudiziale sull'etilometro negli ospedali ma non con questo casino...) e che la giustizia non deve essere solo equa ma anche uniforme sennò siamo già al federalismo giudiziario. Un medico competente può avere un giudizio lusinghiero dall'OdV in Emilia Romagna ed essere messo alla gogna in Veneto o nel comune di Torino. Ecco questo non ha senso. Ed ecco perchè un ricorso potrebbe avere un futuro molto concreto. Qualcuno da noi ci sta pensando......
Condivido parola per parola l'intervento. La cosa brutta e' che in questa incertezza giuridica, pericolosissima per ogni cittadino per bene, ci sono personaggi che per mero interesse di posizione o personale, inneggiano alle norme interpretate. Ancor peggio e' che spesso si tratta di colleghi che operano nei servizi di prevenzione! E' piu' comodo sanzionare anziche' sposare la causa dei vessati ingiustamente facendosi magari portavoce di proposte di legge GIUSTE. Vaga speranza!
Tutti adesso si prendono il diritto di cosa dobbiamo fare,dire,è giusto,non giusto,lecito o no ...ecc,a iniziare dal legislatore che emana leggi non chiare ,gli ODV con le loro interpretazioni,altro ecc..non siamo marionette!Però è anche giusto ,a leggi chiare,che chi sbaglia paga e chi lavora bene emerga!Qui è brutto tempo,troppa pioggia.
Se non sbaglio, un UPG non ha il potere di "interpretare" le Leggi. Anzi, ove l'interpretazione è dubbia, è tenuto ad optare per la versione più favorevole al presunto colpevole. In caso contrario è abuso di atti d'ufficio.(O sbaglio?)
Rimanendo dell'idea già espressa in precedenza ( tesi Deidda ) e confermando la schizofrenia tra la 125 e la 81 e tra le varie interpretazioni " territoriali"mi permetto di intervenire su questo ultimo punto consigliando ai colleghi che l'organo di vigilanza emette una prescrizione alla quale se si ritiene non giusta non si ottempera,magari motivando all'UPG la contestazione , scrivendo poi alal Procura la giustificazione per cui non si ritiene corretta l'interpretazione della legge e la conseguente prescrizione dell'UPG, e se il PM non è soddisfatto si deve avere il coraggio di affrontare un dibattimento .
Inoltre non capisco , qualora fosse vera , la giustificazione degli UPG di Torino ( non avendo certezze legislative seguono le interpretazioni della Procura !!! ) . Se non erro prima sono Tecnici della prevenzione e quindi operatori ASL ,che potrebbero anche non essere UPG, e che hanno una loro autonomia e indipendenza decisionale ma soprattutto professionale e quindi si assumono la responsabilità degli atti che compiono .A meno che non siano comandati presso la Procura .
giancarlo il 11/11/2010 08:19 ha scritto:
Rimanendo dell'idea già espressa in precedenza ( tesi Deidda ) e confermando la schizofrenia tra la 125 e la 81 e tra le varie interpretazioni " territoriali"mi permetto di intervenire su questo ultimo punto consigliando ai colleghi che l'organo di vigilanza emette una prescrizione alla quale se si ritiene non giusta non si ottempera,magari motivando all'UPG la contestazione , scrivendo poi alal Procura la giustificazione per cui non si ritiene corretta l'interpretazione della legge e la conseguente prescrizione dell'UPG, e se il PM non è soddisfatto si deve avere il coraggio di affrontare un dibattimento .
Inoltre non capisco , qualora fosse vera , la giustificazione degli UPG di Torino ( non avendo certezze legislative seguono le interpretazioni della Procura !!! ) . Se non erro prima sono Tecnici della prevenzione e quindi operatori ASL ,che potrebbero anche non essere UPG, e che hanno una loro autonomia e indipendenza decisionale ma soprattutto professionale e quindi si assumono la responsabilità degli atti che compiono .A meno che non siano comandati presso la Procura .
Confermo che, almeno a Torino, la tesi è che si sta applicando un sistema sanzionatorio sulla base della "interpretazione" della Procura. Aggiungo che lo SPRESAL, avente funzioni di vigilanza per alcuni ospedali della cintura torinese (tra cui il mio), non si è posto tale problema e , da quanto ho capito, non ha intenzione di porselo (ovvero non effettuerà ispezioni per quanto riguarda tali aspetti). Aggiungo, con tutto il rispetto per Deidda e Guariniello, che le loro interpretazioni valgono quanto le mie fino a che, in giudizio, come amministratori della giustizia "debbono" anche interpretare la legge ed emettere sentenze. A quel punto saranno soggetti anche loro ai vari gradi di giudizio fino magari alla sconfessione delle loro interpretazioni. Il che sarebbe anche normale...peccato che vi saranno alcuni colleghi in buona fede che ne sarebbero stritolati. E quindi in quasi tutti i casi si fa si con la testa e si paga la sanzione. Se i Direttori Generali fossero meno proni a certe logiche potrebbero anche reagire. Ma cosi non è. Per cui chi si compra l'etilometro, chi paga la sanzione, chi si cosparge il capo di cenere.
E' un pessimo spettacolo.
giancarlo il 11/11/2010 08:19 ha scritto:
Rimanendo dell'idea già espressa in precedenza ( tesi Deidda ) e confermando la schizofrenia tra la 125 e la 81 e tra le varie interpretazioni " territoriali"mi permetto di intervenire su questo ultimo punto consigliando ai colleghi che l'organo di vigilanza emette una prescrizione alla quale se si ritiene non giusta non si ottempera,magari motivando all'UPG la contestazione , scrivendo poi alal Procura la giustificazione per cui non si ritiene corretta l'interpretazione della legge e la conseguente prescrizione dell'UPG, e se il PM non è soddisfatto si deve avere il coraggio di affrontare un dibattimento .
Inoltre non capisco , qualora fosse vera , la giustificazione degli UPG di Torino ( non avendo certezze legislative seguono le interpretazioni della Procura !!! ) . Se non erro prima sono Tecnici della prevenzione e quindi operatori ASL ,che potrebbero anche non essere UPG, e che hanno una loro autonomia e indipendenza decisionale ma soprattutto professionale e quindi si assumono la responsabilità degli atti che compiono .A meno che non siano comandati presso la Procura .
Confermo che, almeno a Torino, la tesi è che si sta applicando un sistema sanzionatorio sulla base della "interpretazione" della Procura. Aggiungo che lo SPRESAL, avente funzioni di vigilanza per alcuni ospedali della cintura torinese (tra cui il mio), non si è posto tale problema e , da quanto ho capito, non ha intenzione di porselo (ovvero non effettuerà ispezioni per quanto riguarda tali aspetti). Aggiungo, con tutto il rispetto per Deidda e Guariniello, che le loro interpretazioni valgono quanto le mie fino a che, in giudizio, come amministratori della giustizia "debbono" anche interpretare la legge ed emettere sentenze. A quel punto saranno soggetti anche loro ai vari gradi di giudizio fino magari alla sconfessione delle loro interpretazioni. Il che sarebbe anche normale...peccato che vi saranno alcuni colleghi in buona fede che ne sarebbero stritolati. E quindi in quasi tutti i casi si fa si con la testa e si paga la sanzione. Se i Direttori Generali fossero meno proni a certe logiche potrebbero anche reagire. Ma cosi non è. Per cui chi si compra l'etilometro, chi paga la sanzione, chi si cosparge il capo di cenere.
E' un pessimo spettacolo.
il tutto si riassume in una sola parola : VERGOGNA !!! e nessuno dice o fa niente ... siamo burattini di un gioco squallido per un massacro voluto e finalizzato a non so che ....
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