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quando il medico di lavoro non rispetta le limitazioni imposte

Questo argomento ha avuto 11 risposte ed è stato letto 10580 volte.

sedanrik

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  • quando il medico di lavoro non rispetta le limitazioni imposte
  • (10/11/2010 15:33)

ringrazio tutti coloro mi presteranno attenzione ,vi voglio porre un quesito io sono invalida al 70% perchè ho il lupus eritametoso sistemico con sindrome da anticorpiantifosfolipidi e sindrome fibromialgica in cura fino a tre settimane fà con deltacortene da 5 mg plaquenil 200 xeristar per la fibro e cumadin .Dopo un pericardite avuta il 16 settembre e con l'eseito degli esami fatti dal reumatologo è risultata una riacutizzazione della patologia portandomi da 5mg di cortisone a 25mg al giorno fino alla fine di dicembre per poi valutare di cambiare la terapia di fondo.Stò veramente male i dolori articolari sono aumentati in maniera esponenziale ho la febbre tutti i giorni(arriva anche a 38) e la mia vita sta subendo un nuvo e repentino cambiamento.Sono stata a casa tre settimane dal lavoro per la pericardite al mio rientro il medico aziendale mi ha rispedito a casa per altri quidici giorni con una temporanea non idonetà di quindici giorni appunto e al rientro una serie di limitazioni quanto segue compare sul verbale del medico:terminato tale periodo si raccomanda al rientro di porre attenzione alle seguenti prescrizioni/limitazioni evitare sforzi fisici intensi e concentrati nel tempo;evitare frequenti movimenti di flesso estensione del rachide ai grandi estremi evitando inoltre movimentazione manuale di carichi superiore ai 5 kg evitare esposizione ai microclimi evitare lavori in altezza con rischio di precipitazione(vedi scale)utile infine valutare l'opportunità di ridurre ulteriormente l'orario di lavoro che è già un part time di 24 ore settimanali.io lavoro in un supermercato addetta al magazzino e all'allestimento delle corsie carico e scarico delle merci in arrivo...mi chiedo ma come mai il mio datore di lavoro non stà tenendo in considerazioni le limitazioni date dal vostro collega e io continuo a fare lo stesso lavoro...come devo comportarmi?...può essere controproducente farglielo notare?E se io ignoro tutto ciò vado avanti stando zitta...se mi accade qualcosa ,ipotesi mi blocco nel effettuare un lavoro non consigliato cosa devo fare?arrivo a casa stremata dalla fatica i dolori aumentano da paura e io no sò veramente cosa fare se darci un taglio e parlare con il datore di lavoro o starmene zitta e sopportare ma poi mi sorge un dubbio sono io che mi prendo la colpa e la responsabilità in caso di "infortunio" "aggravamento"chiamiamolo come vogliamo!!!cordiali saluti e...attendo veramente un vostro parere per consigli perchè ne ho veramente bisogno ...la situazione a mio avviso è molto delicata e non voglio sbagliare

sedanrik

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  • Re: quando il medico di lavoro non rispetta le limitazioni imposte
  • (10/11/2010 16:15)

sedanrik il 10/11/2010 03:33 ha scritto:
ringrazio tutti coloro mi presteranno attenzione ,vi voglio porre un quesito io sono invalida al 70% perchè ho il lupus eritametoso sistemico con sindrome da anticorpiantifosfolipidi e sindrome fibromialgica in cura fino a tre settimane fà con deltacortene da 5 mg plaquenil 200 xeristar per la fibro e cumadin .Dopo un pericardite avuta il 16 settembre e con l'eseito degli esami fatti dal reumatologo è risultata una riacutizzazione della patologia portandomi da 5mg di cortisone a 25mg al giorno fino alla fine di dicembre per poi valutare di cambiare la terapia di fondo.Stò veramente male i dolori articolari sono aumentati in maniera esponenziale ho la febbre tutti i giorni(arriva anche a 38) e la mia vita sta subendo un nuvo e repentino cambiamento.Sono stata a casa tre settimane dal lavoro per la pericardite al mio rientro il medico aziendale mi ha rispedito a casa per altri quidici giorni con una temporanea non idonetà di quindici giorni appunto e al rientro una serie di limitazioni quanto segue compare sul verbale del medico:terminato tale periodo si raccomanda al rientro di porre attenzione alle seguenti prescrizioni/limitazioni evitare sforzi fisici intensi e concentrati nel tempo;evitare frequenti movimenti di flesso estensione del rachide ai grandi estremi evitando inoltre movimentazione manuale di carichi superiore ai 5 kg evitare esposizione ai microclimi evitare lavori in altezza con rischio di precipitazione(vedi scale)utile infine valutare l'opportunità di ridurre ulteriormente l'orario di lavoro che è già un part time di 24 ore settimanali.io lavoro in un supermercato addetta al magazzino e all'allestimento delle corsie carico e scarico delle merci in arrivo...mi chiedo ma come mai il mio datore di lavoro non stà tenendo in considerazioni le limitazioni date dal vostro collega e io continuo a fare lo stesso lavoro...come devo comportarmi?...può essere controproducente farglielo notare?E se io ignoro tutto ciò vado avanti stando zitta...se mi accade qualcosa ,ipotesi mi blocco nel effettuare un lavoro non consigliato cosa devo fare?arrivo a casa stremata dalla fatica i dolori aumentano da paura e io no sò veramente cosa fare se darci un taglio e parlare con il datore di lavoro o starmene zitta e sopportare ma poi mi sorge un dubbio sono io che mi prendo la colpa e la responsabilità in caso di "infortunio" "aggravamento"chiamiamolo come vogliamo!!!cordiali saluti e...attendo veramente un vostro parere per consigli perchè ne ho veramente bisogno ...la situazione a mio avviso è molto delicata e non voglio sbagliare

sedanrik

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  • Re: quando il datore di lavoro non rispetta le limitazioni imposte
  • (10/11/2010 16:23)

scusate si vede che sono nuova ho fatto un pò di casino comunque è il datore di lavoro non il medico a bob rispettare le limitazioni...probabilmente si era capito ma ci tenevo a chiarire l'errore

jolly

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  • Re: quando il medico di lavoro non rispetta le limitazioni imposte
  • (10/11/2010 20:19)

Può darsi che il mancato rispetto di alcune limitazioni dipenda dal fatto che la tua mansione comporta necessariamente alcune fasi lavorative che il medico ha prescritto di non fare.
Esistono mansioni disponibili diverse nella tua azienda? Se sì proverei a percorrere quella strada insieme al medico competente.
Comunque puoi richiedere un'accertamento della confacenza della mansione con la tua patologia alla commissione medico legale per gli invalidi della Asl.
Ovviamente non hai responsabilità in caso di infortunio.

Saluti e in bocca al lupo

Gennaro

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  • Re: quando il medico di lavoro non rispetta le limitazioni imposte
  • (11/11/2010 09:00)

Salve:)
Se il Datore di lavoro non rispetta il giudizio di idoenità risulta necessario procedere a Step:
1 informare il medico competente, il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza e al Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione ( tranne nel caso in cui il Respons. di Prev. e Protezione non sia il datore di lavoro) del mancato rispetto del Giudizio di idoneità,
2: se le cose non cambiano risulta necessario denunciare il mancato rispetto del giudizio di idoneità all'organo di Vigilanza territorialmente competente
Saluti

Gennaro Bilancio

jolly

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  • Re: quando il medico di lavoro non rispetta le limitazioni imposte2: se le cose non cambiano risulta necessario denunciare il mancato rispetto del giudizio di idoneità all'organo di Vigilanza territorialmente competente
  • (11/11/2010 16:26)

così facendo che obbiettivo e che esito si raggiunge?
Sarei interessato ad esperienze in merito.
grazie

Gennaro

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  • Re: quando il medico di lavoro non rispetta le limitazioni imposte
  • (11/11/2010 16:46)

Salve
Signor jollyla risposta è la seguente...
....Una sanzione a carico del datore di Lavoro o comunque chi non rispetta il giudizio di idoneità formulato dal medico competente e una prescrizone alle persone sanzionate affinchè rispettino il giudizio di idoneità.
Naturalmente bisogna provare sempre la prima strada cioè parlarne con il datore di lavoro, Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, responsabile del servizio di prevenzione e Protezione e medico competente
saluti

Gennaro Bilancio

jolly

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  • Re: quando il medico di lavoro non rispetta le limitazioni imposte
  • (11/11/2010 20:33)

[cite]Gennaro il 11/11/2010 04:46 ha scritto:

informare il medico competente, il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza e al Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione ( tranne nel caso in cui il Respons. di Prev. e Protezione non sia il datore di lavoro)


Naturalmente bisogna provare sempre la prima strada cioè parlarne con il datore di lavoro,



Nel primo post da lei scritto ("prima strada"?) mi pareva dicesse di evitare accuratamenmte il DDL
Saluti

Gennaro

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  • Re: quando il medico di lavoro non rispetta le limitazioni imposte
  • (12/11/2010 06:04)

Salve:)
Forse avrò scritto male, intendevo dire che se il ruolo del responsabile de Servizio di Prevenzione e Protezione è svolto dal datore di lavoro si deve comunicare solo con il datore di lavoro visto che le due figure coincidono
Saluti:)

Gennaro Bilancio

tim2016

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  • Re: quando il medico di lavoro non rispetta le limitazioni imposte
  • (10/07/2016 00:01)

salve ho fatto male all’occhio sinistro a lavoro ,perso la vista.(dalle 01/10/2014 fino 23/06/2016 con infortunio a lavoro) 3 interventi ultimo con impianto di cornea e on e medici anno consigliato
di evitare calore e polvere altra cose ES olio a lavoro.
il giorno di visita dalle medico della azienda .
anno visto tutti mie problemi, e nella certificato di giudizio di idoneità alla mansione specifica anno scritto sono adatto per lavorare su machine troppi calde e olio e Aqua sporca senza scrivere nulla da segnalare, cosa devo fare e e cosa non devo fare ho lavorato 2 giorni e il datore di lavoro mi obbligato di fare 9 ore, io non sono d’accordo …
cosa devo fare fare per tenere il mio diretto ?
grazie
hatim

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