Quale pensate possa essere oggi il protocollo sanitario più corretto da applicare nella sorveglianza sanitaria degli addetti alla rimozione amianto, riducendo al minimo l'esposizione a RX ed evitando per quanto possibile gli esami inutili e/o invasivi?
In ambito sanitario specie in caso di esposizione ad RX, antiblastici....si è soliti, anche a fronte di esposizioni puramente potenziali, applicare dei protocolli molto estensivi con periodità pure molto ravvicinate....potete darmi qualche indicazione per massimizzare il rapporto costo/beneficio?
Grazie....
serenix il 30/12/2010 02:07 ha scritto:
Quale pensate possa essere oggi il protocollo sanitario più corretto da applicare nella sorveglianza sanitaria degli addetti alla rimozione amianto, riducendo al minimo l'esposizione a RX ed evitando per quanto possibile gli esami inutili e/o invasivi?
In ambito sanitario specie in caso di esposizione ad RX, antiblastici....si è soliti, anche a fronte di esposizioni puramente potenziali, applicare dei protocolli molto estensivi con periodità pure molto ravvicinate....potete darmi qualche indicazione per massimizzare il rapporto costo/beneficio?
Grazie....
A me sembra fattibile, anche in relazione alle indicazioni dell'ILO, eseguire:
- visita medica annuale (ovviamente con particolare attenzione all'apparato resp. con la ricerca dei segni-sintomi di interessamento polmonare);
- spirometria annuale/biennale (sarei più per la biennale);
- Rx-torace ogni 3 anni (ho visto alcuni protocolli che lo precedevano ogni 2 anni).
La stessa cosa valga per gli ex-esposti.
Saluti
A pensar male si fa peccato ma ci s'azzecca!
faggiano.danilo il 01/01/2011 10:28 ha scritto:
A me sembra fattibile, anche in relazione alle indicazioni dell'ILO, eseguire:
- visita medica annuale (ovviamente con particolare attenzione all'apparato resp. con la ricerca dei segni-sintomi di interessamento polmonare);
- spirometria annuale/biennale (sarei più per la biennale);
- Rx-torace ogni 3 anni (ho visto alcuni protocolli che lo precedevano ogni 2 anni).
La stessa cosa valga per gli ex-esposti.
Saluti
Se non erro su un qualche numero della rivista La medicina del lavoro degli ultimi 3 anni si faceva riferimento a:
Visita con auscultazione polmonare (ricerca crepitii basali bilaterali)
Spirometria (con dlCO) e VR
Corpuscoli di asbesto in espettorato
e un altra cosa che non ricordo....
in sostituzione della RX che quindi andava richiesta solo sul singolo caso sospetto....
FRANCO CANGIANI il 01/01/2011 09:02 ha scritto:
Se non erro su un qualche numero della rivista La medicina del lavoro degli ultimi 3 anni si faceva riferimento a:
Visita con auscultazione polmonare (ricerca crepitii basali bilaterali)
Spirometria (con dlCO) e VR
Corpuscoli di asbesto in espettorato
e un altra cosa che non ricordo....
in sostituzione della RX che quindi andava richiesta solo sul singolo caso sospetto....
Si, infatti le indicazioni ILO che lessi tempo fa parlavano anche della ricerca dei corpuscoli dell'asbesto, ma l'Rx era previsto per tutti, non solo per i casi sospetti.
Effettivamente mi sembra abbastanza "impegnativo" come protocollo, ma ora mi documenterò ulteriormente.
A pensar male si fa peccato ma ci s'azzecca!
serenix il 30/12/2010 02:07 ha scritto:
Quale pensate possa essere oggi il protocollo sanitario più corretto da applicare nella sorveglianza sanitaria degli addetti alla rimozione amianto, riducendo al minimo l'esposizione a RX ed evitando per quanto possibile gli esami inutili e/o invasivi?
.......Grazie....
Tralasciando gli altri aspetti del protocollo (tlCO, corpuscoli asbeto etc.), rispetto all'rx torace è imprescindibile avere innanzitutto la stima più attendibile possibile della effettiva esposizione professionale alle fibre di amianto, in modo da calcolare la probabilità di neoplasie e confrontarla con quella legata all'RX.
Infatti, il rischio cancerogeno legato all'rx potrebbe essere molto maggiore di quello dell'amianto.
Altra questione: che tipo di rx si propone e per cercare cosa?
Saluti
Mah, da quel poco che ho visto, far fare l'Rx torace con le oblique serve a poco, nel senso che non molti dei colleghi le sanno leggere in maniera adeguata e sanno vedere le eventuali placche presenti. Personalmente magari ne farei una iniziale e le successive solo dopo almeno tot anni (ad esempio una decina) di "esposizione". I corpuscoli pongono un problema simile, nel senso che danno poche notizie davvero utili. Poi chi adesso è "esposto", in realtà ne respira meno di noi tutti messi insieme, nel senso che nella zona rossa credo ci sia l'aria più pulita che si possa immaginare. Gli farei una DLCO per sicurezza e un protocollo come fossero muratori in cantiere (MMC, lavoro in altezza, rumore, ecc.). Polveri non ne dovrebbero respirare.
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