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Che delusione....

Questo argomento ha avuto 93 risposte ed è stato letto 5755 volte.

giancarlo

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  • Re: Che delusione....
  • (16/01/2011 20:21)

Questa teoria ogni tanto riemerge ...."siccome uno ruba possiamo rubare tutti" .Vorresti dire che oichè il sistema di prevenzione interno alle ASL fa pena l'organo di vigilanza non deve svolgere il prorpio mandato nelle altre aziende esterne ?
Per quanto riguarda il coordinatore dei medici competenti non è che si possa nominare a caso , infatti il comma 3 dell'art.39 del 81 lo prevede solo "nei casi di aziende con più unità produttive ,nei casi di gruppi di imprese ,nonchè quando al valutazione dei rischi ne evidenzi la necessità..."

bernardo

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  • Re: Che delusione....
  • (16/01/2011 20:52)

tcam il 16/01/2011 06:27 ha scritto:
Auguro a Bernardo di disporre di risorse adeguate ad emergere da questa situazione che considero molto grave ed imbarazzante.
Tcam

Leggo solo ora questa e la precedente del Collega. Ringrazio (sinceramente) tcam per la sua preoccupazione, ma la situazione non è ne' grave ne' imbarazzante. Le tariffe che la mia struttura ora paga ai medici che ci lavorano sono di 20-25 euro per visita , più un compenso aggiuntivo per audio, spiro, prelievi, ecg, relazioni e sopralluoghi, corsi di PS. Le tariffe precise variano, e dipendono dalle tipologie di aziende e dalle tariffe applicate alle stesse. Anni fa (ma non so a quale anno si riferisce il Collega) erano anche di 15 euro (le vecchie 30 mila lire, per intenderci). A nessuno dei medici che hanno lavorato con noi (alcuni peraltro sono con noi da molti anni) è mai stato posto alcun tetto obbligatorio, mentre è vero che cerchiamo (ma non ci riusciamo sempre) in pieno accordo coi Medici, di organizzare le visite (nei nostri ambulatori, con le Unità Mobili o presso le Aziende) in modo da garantire un sufficiente numero di visite sia dal punto di vista organizzativo che remunerativo. Di solito "viaggiamo" su uno standard di 3 visite l'ora che, essendo uno standard, può subire variazioni sulle singole visite, tenendo presente che gli esami strumentali li effettua nostro personale sanitario dipendente.
Veniamo al lato economico. E' ovvio che un medico libero professionista che lavora solo fattura, per singola visita, un importo superiore a quello che fattura lavorando in una struttura. Se fosse un dipendente (abbiamo avuto anche medici dipendenti) non avrebbe nemmeno senso calcolare un compenso per visita.
Come ho detto nel precedente post, la struttura ha la sorveglianza sanitaria nella sua ragione sociale, e garantisce al Medico Competente una attività completamente organizzata dal punto di vista amministrativo, logistico (compresi i viaggi su mezzi aziendali), strumentale, professionale (infermieri, audiometristi, tecnici della prevenzione) e continuativa, in modo tale da contare su un compenso adeguato (secondo le aspettative di ciascuno) su base mensile/annuale. Inoltre garantisce un lavoro in equipe, con la presenza di una direzione sanitaria professionale che si fa carico comunque di supportare il MC, non solo nei casi difficili. Tutto questo ovviamente ha un costo, oltre al legittimo utile della struttura, che non è una onlus o un ente di beneficenza, e che deve pagare gli stipendi ai dipendenti (amministrativi, sanitari e tecnici)tutti i mesi. Per inciso, per la mia attività professionale diretta, io fatturo alla Struttura le stesse somme che fatturano tutti gli altri Medici Competenti. Come ho scritto nella relazione al Congresso SIMLII, cui rimando per chi è interessato ad approfondire, la scelta di lavorare in una struttura piuttosto che come libero professionista, è una scelta di vita professionale. Ciascuna delle due opzioni ha vantaggi e criticità: sta al singolo medico scegliere. Quello che deve essere chiaro è che una struttura si muove con logiche aziendali (ad esempio non può dire di no a nessuna azienda, anche se piccola e ubicata in zone impervie) mentre il libero professionista si muove secondo altre logiche e, ad esempio, probabilmente (e giustamente) rifiuterà un incarico in una azienda in montagna di 3 lavoratori, se non vive nei paraggi. Mi ha effettivamente un po' ferito il tono del Collega, ma io sono tranquillo e sereno: non ho nulla da nascondere, quello che faccio lo faccio, come sempre, alla luce del sole, ho un lavoro che mi piace, utile (ne sono pienamente convinto) non solo a me, lavoro con collaboratori validi che stimo. La stessa impostazione, e lo stesso impegno, li avevo quando operavo nell'Organo di Vigilanza. Ai Colleghi (e non sono pochi) che offrono la loro collaborazione rappresento esattamente la situazione che ho descritto. Poi ognuno sceglie in base alla propria filosofia di vita professionale. Il Collega, che immagino si era proposto, ha deciso, legittimamente, di scegliere un'altra strada. Io continuerò sulla mia, tranquillamente, disposto peraltro a confrontarmi con tutti.

tcam

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  • Re: Che delusione....
  • (16/01/2011 21:31)

Concordo che da un lato l'autonomia professionale abbia e debba avere il riconoscimento ed il corrispettivo economico dovuto al rischio d'impresa e dall'altro che chi ha in carico tutte le attività che fanno da supporto al mc debba averne un altrettanto innegabile corrispettivo.
Il centro della questione si sposta dunque altrove.
Ognuno di noi ha sicuramente piena coscienza del modo in cui opera e credo debba prioritariamente render conto a se stesso del proprio operato e dell'etica professionale ed extraprofessionale che rende esecutiva nei rapporti con soggetti terzi.
Solo successivamente, se dovuto, dobbiamo render conto ad "altri".
Ti segnalo solo che nel precedente post affermavi "Premetto, come molti sanno, che io sono titolare di una struttura che effettua (solo) prestazioni in materia di salute e sicurezza del lavoro. E premetto altresì che la nostra tariffa più bassa, applicata alle grandi aziende, è di 40 euro per la vista, più tutto il resto" e forse questo ha determinato la reazione accorata, ma sorprendentemente fuori dall'abituale coro, del collega che ha notato una divergenza tra quanto sostenuto e quanto verificato di persona.
Averlo comunicato non è stato un male come buona cosa è il tuo intervento chiarificatore, in assenza del quale, insisto, la condizione determinatasi mi appariva oltremodo imbarazzante.
Tcam

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ramses

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  • Re: Che delusione....
  • (17/01/2011 09:44)

Solo per un contributo a questa interessante discussione, ove sono state espresse alcune idee in merito alla regolamentazione dei Centri Servizi, invito gli interessati a leggere la parte del "Manifesto" del Co.Na.Me.Co. ( http://www.conameco.it/manifesto-conameco.html ) che nel 2008 già poneva degli obbiettivi possibili per il contrasto di questa "piaga".
Disponibili, ovviamente, ad ogni critica costruttiva.

Grazie per l'ospitalità.

Se i Giusti non si oppongono sono già colpevoli ("Gracchus" Babeuf)

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  • Re: Che delusione....
  • (17/01/2011 10:30)

Fino a che i medici del lavoro non sapranno garantire alle aziende un ruolo omnicomprensivo degli obblighi previsti dalla normativa e non sapranno esigere un onorario forfetario omnicomprensivo dell'attività svolta, assisteremo alle "liste della spesa", alle gare alla migliore offerta.
Quando prevedi un compenso a prestazione infimo od equo che sia, lasci discrezionalità al datore di lavoro o al "gestore" di società di intermediazione la facoltà di scegliere quale prestazione utilizzare e quale non. E allora continueremo a dirci che il m.c. non viene coinvolto alla valutazione dei rischi, alla valutazione dei fattori di rischio stress lavoro-correlato, alla formazione aziendale, ecc.
Io ho un commercialista che pago 1.500 euro all'anno forfetariamente e non per i righi che compila. Le aziende che hanno consulenti stabili e continuativi pagano tariffe orarie o forfetarie.
Io accetto solo incarichi forfetari, rateizzati nell'anno con pagamento della prima rata alla firma dell'incarico. Cerco di stabilire un importo fofetario che mi garantisca almeno 80 euro/lordi/ora, non accetto incarichi, indipendentemente dal numero di lavoratori, per meno di 1.250 euro/lordi/annui in città e 1.500 in provincia. Per le consulenze che effettuo extra azienda (tipo corsi di primo soccorso o consulenze nella valutazione dei rischi o corsi cqc) sto sui 100/euro/lordi/annui.
Non venitemi a dire che a Milano è diverso, che al sud ci sono più problemi. Milano è la città più ammorbata da società di servizi.
80 euro lordi all'ora sono tanti? Ho portato l'auto dal meccanico e campeggia un cartello "mano d'opera operaio meccanico 49 euro/lordi/ora". Un medico non specialista percepisce 50 euro/lordi/ora per le visite fiscali.
Il problema non è di "chi fa impresa" e la fa sulla pelle di altri, Il problema è di chi accetta compensi non congrui e poi continua a lamentarsi. Io ho lasciato incarichi di 50 euro/ora in cui vengono stabiliti massimali di ore che sono chiaramente incompatibili con il lavoro da svolgere. Però c'era la fila tipo casting del grande fratello. Siamo gli unici che in un regime di semimonopolio quale la medicina del lavoro è, siamo riusciti a distruggere economicamente la disciplina. Perchè? Perchè l'abbiamo lasciata gestire agli altri.

Nic

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  • Re: Che delusione....
  • (17/01/2011 10:54)

Il problema delle tariffe indecorose e delle aste al ribasso è un problema antico.
Ai tempi del D.L. 626, quindi tredici/quattordici anni fa, gli esperti di mercato rilevarono un fenomeno stupefacente e per loro inspiegabile. In una situazione di mercato in cui la domanda di medici competenti superava di gran lunga l’offerta si assisteva ad un incredibile corsa all’abbassamento dei prezzi.
Unico esempio in cui veniva contraddetta la legge di mercato della domanda e dell’offerta.
Il fenomeno è quindi ben comprensibile oggi in cui l’offerta di medici competenti è superiore alla domanda.

zuppida

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  • Re: Che delusione....
  • (17/01/2011 11:00)

cristiano.ravalli il 17/01/2011 10:30 ha scritto:
Fino a che i medici del lavoro non sapranno garantire alle aziende un ruolo omnicomprensivo degli obblighi previsti dalla normativa e non sapranno esigere un onorario forfetario omnicomprensivo dell'attività svolta, assisteremo alle "liste della spesa", alle gare alla migliore offerta.
Quando prevedi un compenso a prestazione infimo od equo che sia, lasci discrezionalità al datore di lavoro o al "gestore" di società di intermediazione la facoltà di scegliere quale prestazione utilizzare e quale non. E allora continueremo a dirci che il m.c. non viene coinvolto alla valutazione dei rischi, alla valutazione dei fattori di rischio stress lavoro-correlato, alla formazione aziendale, ecc.
Io ho un commercialista che pago 1.500 euro all'anno forfetariamente e non per i righi che compila. Le aziende che hanno consulenti stabili e continuativi pagano tariffe orarie o forfetarie.
Io accetto solo incarichi forfetari, rateizzati nell'anno con pagamento della prima rata alla firma dell'incarico. Cerco di stabilire un importo fofetario che mi garantisca almeno 80 euro/lordi/ora, non accetto incarichi, indipendentemente dal numero di lavoratori, per meno di 1.250 euro/lordi/annui in città e 1.500 in provincia. Per le consulenze che effettuo extra azienda (tipo corsi di primo soccorso o consulenze nella valutazione dei rischi o corsi cqc) sto sui 100/euro/lordi/annui.
Non venitemi a dire che a Milano è diverso, che al sud ci sono più problemi. Milano è la città più ammorbata da società di servizi.
80 euro lordi all'ora sono tanti? Ho portato l'auto dal meccanico e campeggia un cartello "mano d'opera operaio meccanico 49 euro/lordi/ora". Un medico non specialista percepisce 50 euro/lordi/ora per le visite fiscali.
Il problema non è di "chi fa impresa" e la fa sulla pelle di altri, Il problema è di chi accetta compensi non congrui e poi continua a lamentarsi. Io ho lasciato incarichi di 50 euro/ora in cui vengono stabiliti massimali di ore che sono chiaramente incompatibili con il lavoro da svolgere. Però c'era la fila tipo casting del grande fratello. Siamo gli unici che in un regime di semimonopolio quale la medicina del lavoro è, siamo riusciti a distruggere economicamente la disciplina. Perchè? Perchè l'abbiamo lasciata gestire agli altri.

Sono d'accordo con te..All'azienda oggetto della discussione ho gentilmente declinato l'invito(ma l'imprenditore ci sta ancora pensando...),perchè l'offerta della pseudo agenzia di servizi è indecente...

zuppida

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  • Re: Che delusione....
  • (17/01/2011 11:10)

bernardo il 16/01/2011 08:52 ha scritto:


Leggo solo ora questa e la precedente del Collega. Ringrazio (sinceramente) tcam per la sua preoccupazione, ma la situazione non è ne' grave ne' imbarazzante. Le tariffe che la mia struttura ora paga ai medici che ci lavorano sono di 20-25 euro per visita , più un compenso aggiuntivo per audio, spiro, prelievi, ecg, relazioni e sopralluoghi, corsi di PS. Le tariffe precise variano, e dipendono dalle tipologie di aziende e dalle tariffe applicate alle stesse. Anni fa (ma non so a quale anno si riferisce il Collega) erano anche di 15 euro (le vecchie 30 mila lire, per intenderci). A nessuno dei medici che hanno lavorato con noi (alcuni peraltro sono con noi da molti anni) è mai stato posto alcun tetto obbligatorio, mentre è vero che cerchiamo (ma non ci riusciamo sempre) in pieno accordo coi Medici, di organizzare le visite (nei nostri ambulatori, con le Unità Mobili o presso le Aziende) in modo da garantire un sufficiente numero di visite sia dal punto di vista organizzativo che remunerativo. Di solito "viaggiamo" su uno standard di 3 visite l'ora che, essendo uno standard, può subire variazioni sulle singole visite, tenendo presente che gli esami strumentali li effettua nostro personale sanitario dipendente.
Veniamo al lato economico. E' ovvio che un medico libero professionista che lavora solo fattura, per singola visita, un importo superiore a quello che fattura lavorando in una struttura. Se fosse un dipendente (abbiamo avuto anche medici dipendenti) non avrebbe nemmeno senso calcolare un compenso per visita.
Come ho detto nel precedente post, la struttura ha la sorveglianza sanitaria nella sua ragione sociale, e garantisce al Medico Competente una attività completamente organizzata dal punto di vista amministrativo, logistico (compresi i viaggi su mezzi aziendali), strumentale, professionale (infermieri, audiometristi, tecnici della prevenzione) e continuativa, in modo tale da contare su un compenso adeguato (secondo le aspettative di ciascuno) su base mensile/annuale. Inoltre garantisce un lavoro in equipe, con la presenza di una direzione sanitaria professionale che si fa carico comunque di supportare il MC, non solo nei casi difficili. Tutto questo ovviamente ha un costo, oltre al legittimo utile della struttura, che non è una onlus o un ente di beneficenza, e che deve pagare gli stipendi ai dipendenti (amministrativi, sanitari e tecnici)tutti i mesi. Per inciso, per la mia attività professionale diretta, io fatturo alla Struttura le stesse somme che fatturano tutti gli altri Medici Competenti. Come ho scritto nella relazione al Congresso SIMLII, cui rimando per chi è interessato ad approfondire, la scelta di lavorare in una struttura piuttosto che come libero professionista, è una scelta di vita professionale. Ciascuna delle due opzioni ha vantaggi e criticità: sta al singolo medico scegliere. Quello che deve essere chiaro è che una struttura si muove con logiche aziendali (ad esempio non può dire di no a nessuna azienda, anche se piccola e ubicata in zone impervie) mentre il libero professionista si muove secondo altre logiche e, ad esempio, probabilmente (e giustamente) rifiuterà un incarico in una azienda in montagna di 3 lavoratori, se non vive nei paraggi. Mi ha effettivamente un po' ferito il tono del Collega, ma io sono tranquillo e sereno: non ho nulla da nascondere, quello che faccio lo faccio, come sempre, alla luce del sole, ho un lavoro che mi piace, utile (ne sono pienamente convinto) non solo a me, lavoro con collaboratori validi che stimo. La stessa impostazione, e lo stesso impegno, li avevo quando operavo nell'Organo di Vigilanza. Ai Colleghi (e non sono pochi) che offrono la loro collaborazione rappresento esattamente la situazione che ho descritto. Poi ognuno sceglie in base alla propria filosofia di vita professionale. Il Collega, che immagino si era proposto, ha deciso, legittimamente, di scegliere un'altra strada. Io continuerò sulla mia, tranquillamente, disposto peraltro a confrontarmi con tutti.

A Padova,dove una collega ha lavorato per 20 anni,esistono agenzie di servizio che procurano il cliente e ti chiedono il 20% per ogni tua prestazione,come se fosse un fitto da dare ai loro locali;il costo delle prestazioni lo stabilisci tu;per me questa è l'unica via lecita per lavorare alternativamente(alla libera professione privata..)

ex utente da milano

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  • Re: Che delusione....
  • (17/01/2011 11:32)

zuppida il 17/01/2011 11:00 ha scritto:

Sono d'accordo con te..All'azienda oggetto della discussione ho gentilmente declinato l'invito(ma l'imprenditore ci sta ancora pensando...),perchè l'offerta della pseudo agenzia di servizi è indecente...

Non fa niente, lascia perdere. Piuttosto vai a fare altro. Meglio fare il cameriere a 100 euro a serata che svendere 10 anni di sacrifici andando a fare qualcosa che ti fa schifo e sei pure mal retribuito.
Molti non accetteranno i tuoi preventivi ma non cedere. Io ho vinto anche una gara pubblica di un piccolo comune: 40 lavoratori. 4.500 euro lordi annui forfetari i 3 rate annuali di cui la prima alla firma dell'incarico. 25 euro le spirometrie. 25 le audiometrie. 35 gli ecg. 25 lo screening visivo.
A milano una delle due più grandi strutture sanitarie ancora distribuisce le visite preventive ai medici che capitano quella mattina, senza sapere cosa andranno a fare, senza firmare le cartelle, senza esprimere i giudizi di idoneità perchè i medici competenti di quelle aziende sono altri; sono quelli che commmissionano. In un altra struttura milanese che ha vinto gare con enti istituzionali le visite vengono fatte dal medico competente? Noooo. Beh, ma allora verranno eseguite da un medico specialista ? Nooo.Vengono eseguite da uno studente del 4 anno. Di specializzazione ? Nooo. Del 4° anno di medicina. Capite che non c'è scampo. Che non c'è concorrenza. Che non c'è vigilanza che tenga. Questo sotto gli occhi ipocriti di tutti.
E' una deregulation selvaggia mascherata da grandi insegne luminose.
Però se un medico qualunque, anonimo, con un discreto curriculum ma senza eccellenze come posso essere io, con poca voglia di lavorare e tanta di divertirsi, riesce ad impostare un minimo di lavoro che garantisca dignità e soddisfazione a maggior ragione potrebbero o dovrebbero essere in grado di farla i tolemaici che hanno ottenuto la gestione della nostra disciplina. Non aspettate che intervengano gli ordini, le associazioni, gli enti altrimenti andrete in pensione continuando a lamentarvi della stessa cosa. Siate voi i primi a rifiutare prestazioni indecorose e benvengano gli "enzopao" che raccontano, senza vergogna, le loro esperienze. Ha più valore umano e professionale un enzopao qualunque che rifiuta sdegnato e lo dice ad alta voce. Quando 100, 1000 enzopao rifiuteranno e lo diranno ad alta voce forse saranno altri a fare un passo indietro. Fintanto che ci faremo gestire nel nome dell'ineluttabilità del destino, del politically correct, del cerchiobottismo, materie in cui la nostra categoria è maestra, continueremo ad accettare tutto ed a ripetere i mantra di lamento in attesa del salvatore.

zuppida

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  • Re: Che delusione....
  • (17/01/2011 12:46)

cristiano.ravalli il 17/01/2011 11:32 ha scritto:


Non fa niente, lascia perdere. Piuttosto vai a fare altro. Meglio fare il cameriere a 100 euro a serata che svendere 10 anni di sacrifici andando a fare qualcosa che ti fa schifo e sei pure mal retribuito.
Molti non accetteranno i tuoi preventivi ma non cedere. Io ho vinto anche una gara pubblica di un piccolo comune: 40 lavoratori. 4.500 euro lordi annui forfetari i 3 rate annuali di cui la prima alla firma dell'incarico. 25 euro le spirometrie. 25 le audiometrie. 35 gli ecg. 25 lo screening visivo.
A milano una delle due più grandi strutture sanitarie ancora distribuisce le visite preventive ai medici che capitano quella mattina, senza sapere cosa andranno a fare, senza firmare le cartelle, senza esprimere i giudizi di idoneità perchè i medici competenti di quelle aziende sono altri; sono quelli che commmissionano. In un altra struttura milanese che ha vinto gare con enti istituzionali le visite vengono fatte dal medico competente? Noooo. Beh, ma allora verranno eseguite da un medico specialista ? Nooo.Vengono eseguite da uno studente del 4 anno. Di specializzazione ? Nooo. Del 4° anno di medicina. Capite che non c'è scampo. Che non c'è concorrenza. Che non c'è vigilanza che tenga. Questo sotto gli occhi ipocriti di tutti.
E' una deregulation selvaggia mascherata da grandi insegne luminose.
Però se un medico qualunque, anonimo, con un discreto curriculum ma senza eccellenze come posso essere io, con poca voglia di lavorare e tanta di divertirsi, riesce ad impostare un minimo di lavoro che garantisca dignità e soddisfazione a maggior ragione potrebbero o dovrebbero essere in grado di farla i tolemaici che hanno ottenuto la gestione della nostra disciplina. Non aspettate che intervengano gli ordini, le associazioni, gli enti altrimenti andrete in pensione continuando a lamentarvi della stessa cosa. Siate voi i primi a rifiutare prestazioni indecorose e benvengano gli "enzopao" che raccontano, senza vergogna, le loro esperienze. Ha più valore umano e professionale un enzopao qualunque che rifiuta sdegnato e lo dice ad alta voce. Quando 100, 1000 enzopao rifiuteranno e lo diranno ad alta voce forse saranno altri a fare un passo indietro. Fintanto che ci faremo gestire nel nome dell'ineluttabilità del destino, del politically correct, del cerchiobottismo, materie in cui la nostra categoria è maestra, continueremo ad accettare tutto ed a ripetere i mantra di lamento in attesa del salvatore.

Sono perfettamente d'accodo.Magari ragionassimo tutti così...

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