Salve
Cari colleghi ho la seguente domanda da formularvi.........
...... per gli agenti cancerogeni non esiste una soglia di esposizione al di sotto della quale il rischio di ammalarsi scompare, ora a parte le radiazioni ionizzanti ci sono state di recente delle autorevoli pubblicazioni scientifiche che hanno "sconfessato" tale principio"?
Grazie
Gennaro Bilancio
Gennaro il 08/02/2011 04:35 ha scritto:
Salve
Cari colleghi ho la seguente domanda da formularvi.........
...... per gli agenti cancerogeni non esiste una soglia di esposizione al di sotto della quale il rischio di ammalarsi scompare, ora a parte le radiazioni ionizzanti ci sono state di recente delle autorevoli pubblicazioni scientifiche che hanno "sconfessato" tale principio"?
Grazie:)
Beh, a me risulta che siano uscite delle novità importanti solo sull'esposizione di breve entità ad amianto. Si tratta della circolare del Ministero del Lavoro ecc. riguardo le ESEDI datata 25/01/2010.
Per il resto non mi risulta nulla di nuovo.
A pensar male si fa peccato ma ci s'azzecca!
faggiano.danilo il 09/02/2011 06:42 ha scritto:
Beh, a me risulta che siano uscite delle novità importanti solo sull'esposizione di breve entità ad amianto. Si tratta della circolare del Ministero del Lavoro ecc. riguardo le ESEDI datata 25/01/2010.
Per il resto non mi risulta nulla di nuovo.
Grazie Danilo
Scusate se approfitto, mi sapete consigliare libri e/o articoli sugli idrocarburi policiclici aromatici?, più specificatamente a me interessa tutto ciò che riguarda la correlazione tra IPA e Cancro Vescicale, gli articolo che ho letto sono discordanti nell'attribuire l'associazione di cui sopra.
Grazie
Gennaro Bilancio
Gennaro il 13/02/2011 06:09 ha scritto:
Grazie Danilo :)
Scusate se approfitto, mi sapete consigliare libri e/o articoli sugli idrocarburi policiclici aromatici?, più specificatamente a me interessa tutto ciò che riguarda la correlazione tra IPA e Cancro Vescicale, gli articolo che ho letto sono discordanti nell'attribuire l'associazione di cui sopra.
Grazie
ciao, prova qui:
http://www.occam.it/index.php
paraquat il 13/02/2011 09:40 ha scritto:
ciao, prova qui:
http://www.occam.it/index.php
GRAZIE
Gennaro Bilancio
Salve
Gentilmente qualcuno può darmi informazioni circa la differenza di composizione tra la benzina per autotrazione e la benzina solvente?
Grazie
Gennaro Bilancio
Gennaro il 28/02/2011 03:06 ha scritto:
Salve:)
Gentilmente qualcuno può darmi informazioni circa la differenza di composizione tra la benzina per autotrazione e la benzina solvente?
Grazie:)
Se per "benzina solvente" intendi quella che si può comperare anche in farmacia per togliere quei maledettissimi cerotti telati che se li togli senza "benzina" praticamente ti scuoiano, sì.
La c.d. "benzina solvente o birettificata" è n-esano praticamente puro. Eccellente solvente appunto di collanti (ma anche di macchie di unto: si usava nelle lavanderie prima della trielina che a sua volta si usava prima del percloroetilene).
La benzina per autotrazione è una miscela di bassobollenti (appunto da C6 a C12) in parte alifatici ed in parte (bella parte...) aromatici. Tra gli aromatici si fa un po' di fatica a tener sufficientemente basso il tenore di benzene ma in compenso il para-xilolo la fa da padrone, come antidetonante, specie da che è stato eliminato (quasi) il Pb tetraetile. Caratteristica è la presenza di MTBE (metilterbutiletere) come ulteriore additivo antidetonante.Quest'ultimo è il contaminante ambientale "principe" per decidere se un certo inquinamento da idrocarburi C
Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
Salve
Si Nofer penso che hai ragione, ho una scheda tecnica di sicurezza (datata 1999) della benzina solvente che la classifica con la frase di rischio R65 la stessa dell' n esano.
Ne approfitto ancora e chiedo, siccome ho anche una scheda tecnica di sicurezza che mi informa della presenza nel prodotto di oli minerali ed dietanolammina, e visto che reagiscono formando la N nitrosodietinolammina considerata possibilmente cancerogena dalla IARC (2B), avete a disposizione link o pubblicazioni scientifiche che dimostrino la possibile cancerogenicità della sostanza di cui sopra con il cancro vescicale?
Greazie
Gennaro Bilancio
Le domande nascono dal fatto che in una azienda dove sono utilizzati gli oli minerali che da quanto evinto dalle schede tecniche di sicurezza fino a 10 anni fà sono altamente raffinati o emulsionati (composizione di oli minerali 30%- 85% a basso tenore di IPA) e sono presenti forni (circa 1000 gradi) in cui sono presenti metalli tipo nickel, ferro, e cere sono comparsi 5 casi di tumore vescicale.
IL Rischio relativo è circa 2,5
Saluti
Gennaro Bilancio
Naturalmente sono lavoratori che hanno lavorato sempre nella stessa azienda
Gennaro Bilancio
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