Ad un lavoratore dipendente viene diagnosticata una patologia riconducibile all'attività lavorativa svolta, che non gli permette di continuare a svolgere le mansioni per cui è stato assunto.
La legge 68/99 art. 1 comma 7 prevede per lui la conservazione del posto, in quanto la patologia è maturata in ambito lavorativo dopo che era stato valutato idoneo al momento dell'assunzione, ma deve attendere la visita e l'eventuale responso positivo da parte dell'INAIL per acquisire lo status di lavoratore affetto da malattia professionale.
L'attività dell'azienda prevede delle mansioni alternative a parità di profilo adatte alle limitazioni sopravvenute, ma per quanto ne sappia non è tenuta ad effettuare queste variazioni.
Può in questo caso il lavoratore ricorrere al Medico Competente, e chiedere di essere adibito a delle mansioni più adatte alle sue condizioni fisiche?
Il lavoratore può ricorrere al giudizio di idoneità emesso dal medico competente entro trenta giorni da quando viene a conoscenza di tale giudizio. Cmq il lavoratore in qualunque momento può anche chiedere una visita medica al medico competente; il motivo della richiesta deve presupporre un legame tra lo stato di salute del lavoratore e l'attività lavorativa svolta. In tal caso, se esiste tale rapporto, il medico competente visita il lavoratore e formula il suo giudizio di idoneità. Se il lavoratore non approva ricorre alla ASL territorialmente competente e la ASL può confermare, revocare o modificare tale giudizio.
Grazie
A me?
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