Salve, sono da poco iscritto al forum. Ho da porre una domanda: Dal 2009 a seguito di forti dolori alla schiena (zona lombare), ho fatto un RX alla colonna e subito dopo,per chiarire bene la patologia una TAC sempre colonna vertebrale ( zona lombare L4-L5-S1 ). L'esito delle indagini sono:" A livello L3-l4 ed L4-L5 protrusione discale circonferenziale in appoggio sul sacco durale, con lieve restringimento della porzione caudale dei forami di coniugazione.A livello L5-S1 protrusione discale circonferenziale posteriormente responsabile di cancellazione dello spazio epidurale anteriore e restringimento della porzione caudale dei forami di coniugazione; quest'ultimo reperto appare più evidente a destra, ove la protrusione assume la morfologia di ernia intraforaminale".
Con questo referto il Medico Competente mi ha giudicato idoneo (senza nessuna prescrizione), ed io ho continuato a fare il mio lavoro da Infermiere in reparto di medicina, dove il maggior lavoro è rappresentato dal sollevare pazienti con non sono autosufficienti.
Oggi, a 2 anni di distanza le cose per me sono peggiorate. Accuso dolori alla schiena in continuazione, bruciori nella parte anteriore di entrambe le cosce, difficoltà ad abbassarmi e sollevarmi (fortissimi dolori alla zona lombare).
Volevo chiedere al Medico Competente della mia Azienza se può darmi la prescrizione; ma oggi mi è arrivata una brutta notizia. Coloro che risultano idonei con prescrizione, rischiano il licenziamento.
Non sò a questo punto come comportarmi: continuare a lavorare ignorando i fastidi che accuso, oppure chiedere la prescrizione (che potrebbe riguardare l'evitare di sollevare di un certo livello ecc...) rischiando il licenziamento.
Io intanto percorrerei la strada del riconoscimento di una eventuale malattia professionale/causa di servizio, che qualunque medico in caso di sospetto è tenuto a denunciare. Questo potrebbe darle qualche garanzia in più, garanzie che di solito sono maggiori nel settore pubblico rispetto al privato. In ogni caso il suo datore di lavoro prima di un eventuale licenziamento ha l'obbligo di cercarle una mansione diversa confacente al suo stato di salute secondo il giudizio di idoneità. Ad es.nel suo caso potrebbe/dovrebbe spostarla in un reparto dove la movimentazione manuale dei carichi è inferiore (ad es, ambulatori, ma non solo...). Il suo datore di lavoro ha sempre l'onere di dimostrare, in caso di contenzioso, di aver effettuato in tal senso ogni tentativo possibile, senza peraltro dover modificare l'assetto organizzativo della propria azienda (ad es. creando mansioni ove non servano).
MedicoCompetente.it - Copyright 2001-2024 Tutti i diritti riservati - Partita IVA IT01138680507
Privacy | Contatti