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quando giudicare irrilevante un'esposizione a crgeni?

Questo argomento ha avuto 15 risposte ed è stato letto 2750 volte.

armando

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  • quando giudicare irrilevante un'esposizione a cancerogeni?
  • (01/04/2011 12:51)

Cara Redazione,
nel thread esposizione benzinai hai sostenuto che se le quantità di crgeni utilizzate sono irrilevanti, non occorre far nulla; il problema così è però risolto solo in parte.
Che cosa intendi per "irrilevante"?
saluti

Gennaro

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  • Re: quando giudicare irrilevante un'esposizione a cancerogeni?
  • (01/04/2011 12:59)

Hello:)
Il problema potrebbe essere risolto con l'effettuazione del monitoraggio biologico, se i risultati sono simili a quella della popolazione di riferimento il rischio cancerogeno non esiste.
Saluti

Gennaro Bilancio

armando

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  • Re: quando giudicare irrilevante un'esposizione a cancerogeni?
  • (01/04/2011 14:38)

Gennaro il 01/04/2011 12:59 ha scritto:
Hello:)
Il problema potrebbe essere risolto con l'effettuazione del monitoraggio biologico, se i risultati sono simili a quella della popolazione di riferimento il rischio cancerogeno non esiste.
Saluti

Concordo con Gennaro; se il monitoraggio biologico non rileva diversità rispetto alla popolazione di riferimento, vuol dire che l'esposizione non c'è e tutti siamo tranquilli: siamo a livello zero di esposizione.
Ma quello che mi interessava sapere era il livello al di sotto del quale l'esposizione può essere definita irrilevante, che in quanto tale è comunque pur sempre diversa da zero.
Saluti

La Redazione

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  • Re: quando giudicare irrilevante un'esposizione a cancerogeni?
  • (01/04/2011 17:48)

armando il 01/04/2011 02:38 ha scritto:

Concordo con Gennaro; se il monitoraggio biologico non rileva diversità rispetto alla popolazione di riferimento, vuol dire che l'esposizione non c'è e tutti siamo tranquilli: siamo a livello zero di esposizione.
Ma quello che mi interessava sapere era il livello al di sotto del quale l'esposizione può essere definita irrilevante, che in quanto tale è comunque pur sempre diversa da zero.
Saluti

Ti ha risposto Gennaro: il riferimento e' l'esposizione della popolazione generale (che non equivale a livello zero di esposizione)

La redazione di MedicoCompetente.it

armando

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  • Re: quando giudicare irrilevante un'esposizione a cancerogeni?
  • (01/04/2011 18:39)

La Redazione il 01/04/2011 05:48 ha scritto:
Ti ha risposto Gennaro: il riferimento e' l'esposizione della popolazione generale (che non equivale a livello zero di esposizione)

Quando mi sono riferito al livello zero, mi riferivo all'esposizione professionale.
Ma se ci attestiamo al livello di esposizione della popolazione generale quale esposizione irrilevante, vuol dire che ci attestiamo sullo zero di esposizione professionale; ma a questo punto, l'esposizione del laboratorista che usa benzene una tantum per le sue analisi non è più irrilevante, e tutto l'esempio di Nofer, sulle cui conclusioni tutti concordiamo, se ne va a pallino e dobbiamo attivare SS e registro esposti.

La Redazione

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  • Re: quando giudicare irrilevante un'esposizione a cancerogeni?
  • (01/04/2011 19:26)

armando il 01/04/2011 06:39 ha scritto:
Quando mi sono riferito al livello zero, mi riferivo all'esposizione professionale.
Ma se ci attestiamo al livello di esposizione della popolazione generale quale esposizione irrilevante, vuol dire che ci attestiamo sullo zero di esposizione professionale; ma a questo punto, l'esposizione del laboratorista che usa benzene una tantum per le sue analisi non è più irrilevante, e tutto l'esempio di Nofer, sulle cui conclusioni tutti concordiamo, se ne va a pallino e dobbiamo attivare SS e registro esposti.

La cosa non e' così contorta. Se l'esposizione del laboratorista fosse quella ipotizzata ( alla fine il laboratorista è stato esposto per 1 giorno a 50 ng/mc....) come dice Nofer il laboratorista sarebbe stato esposto "per lavoro" a benzene in concentrazioni pari a 1/200 delle esposizioni accettabili per gli ambienti di vita e a 1/32000 di quelle ritenute ammissibili per gli ambienti di lavoro. Quindi a concentrazioni paragonabili ( o addirittura inferiori) a quelle della popolazione generale e che quindi non obbligherebbero all'istituzione del registro ecc ecc ecc

La redazione di MedicoCompetente.it

armando

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  • Re: quando giudicare irrilevante un'esposizione a crgeni?
  • (01/04/2011 19:59)

Per carità, vorrei evitare un ping pong; ma, per quanto estremamente piccola, quella esposizione di 5 ng/m3 va ad aggiungersi !! alla esposizione giornaliera extra lavorativa.
Mettiamo che quest'ultima sia attorno ai 2 mcg/m3.
Quel giorno, l'esposizione complessiva, lavorativa ed extra lavorativa, sarà stata 2,05 mcg/m3; essendo stata oltretutto per un solo giorno, non mi preoccuperei e giudicherei questa esposizione lavorativa irrilevante.
Ma senza dubbio, concettualmente quel giorno per quel lavoratore c'è stata una esposizione maggiore rispetto a quella generale della popolazione.
Possiamo concordare che un'esposizione lavorativa aggiuntiva!! pari al 2,5% dell'esposizione della popolazione generale per un giorno rappresenta un'esposizione lavorativa irrilevante.
Ma se l'incremento dovuto all'esposizione lavorativa fosse del 2,5% per tutti i giorni? E se fosse del 10% per tutti i giorni?
E se fosse pari all'esposizione extra lavorativa, quindi con un raddoppio complessivo?
A quale livello fissiamo l'irrilevanza di questa esposizione aggiuntiva?
Insomma 0 è diverso sia da 0,0000000000001 che da 0,1 che da 100.
Saluti

annuscor

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  • Re: quando giudicare irrilevante un'esposizione a crgeni?
  • (01/04/2011 21:04)

Ma il concetto di irrilevante (nel senso del Decreto 81) non è accettabile per i cancerogeni ma solo per il rischio chimico dose mediato. Ben diverso invece è affermare che il rischio cancerogeno è paragonabile a quello della popolazione generale. In questo caso siamo a livello di rischio residuo. Da un lato questo significa che il datore di lavoro ha attuato delle norme di sicurezza adeguate. Il rischio residuo si gestisce con gli ulteriori interventi di miglioramento possibili (informazione, formazione, sorveglianza se ritenuta utile) ma soprattutto con il controllo periodico. Ovviamente senza registro esposti.

tcam

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  • Re: quando giudicare irrilevante un'esposizione a crgeni?
  • (01/04/2011 21:07)

armando il 01/04/2011 07:59 ha scritto:
Per carità, vorrei evitare un ping pong; ma, per quanto estremamente piccola, quella esposizione di 5 ng/m3 va ad aggiungersi !! alla esposizione giornaliera extra lavorativa.
Mettiamo che quest'ultima sia attorno ai 2 mcg/m3.
Quel giorno, l'esposizione complessiva, lavorativa ed extra lavorativa, sarà stata 2,05 mcg/m3; essendo stata oltretutto per un solo giorno, non mi preoccuperei e giudicherei questa esposizione lavorativa irrilevante.
Ma senza dubbio, concettualmente quel giorno per quel lavoratore c'è stata una esposizione maggiore rispetto a quella generale della popolazione.
Possiamo concordare che un'esposizione lavorativa aggiuntiva!! pari al 2,5% dell'esposizione della popolazione generale per un giorno rappresenta un'esposizione lavorativa irrilevante.
Ma se l'incremento dovuto all'esposizione lavorativa fosse del 2,5% per tutti i giorni? E se fosse del 10% per tutti i giorni?
E se fosse pari all'esposizione extra lavorativa, quindi con un raddoppio complessivo?
A quale livello fissiamo l'irrilevanza di questa esposizione aggiuntiva?
Insomma 0 è diverso sia da 0,0000000000001 che da 0,1 che da 100.
Saluti

Sto bevendo del Pinot Rosa, fresco e sono ancora a digiuno vista la mia pessima abitudine di cenare molto tardi.
Non so dunque se la mia ebrezza sia dovuta al Pinot, al digiuno o al leggere.
Tuttavia alcune cose lette mi sembrano degne di discussione.
1) la questione del monitoraggio biologico: ho personalmenet grosse riserve sul biologico single e qualcuna anche su quello coniugato con l'ambientale. E' vero che la scienza non è opinione ma mi domando come mai in bacini di milioni di ettolitri di liquidi biologici utilizzati per i MB non venga mai fuori niente anche quando una sorta di buon senso ci farebbe attendere diversamente. Possiamo dire che abbiamo a che fare con tecniche/metodiche veramente selettive, sensibili e affidabili? I risultati che otteniamo con un campionamento sporadico ci rappresentano realmente la condizione ambientale e biologica?
2)la questione della esposizione composita (professionale + ambientale)deve tener conto (il biologico di fatto lo fa) di entrambi e non riesco a cogliere il senso del problema.

Però discutiamone, serve a tutti

Tcam

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armando

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  • Re: quando giudicare irrilevante un'esposizione a crgeni?
  • (02/04/2011 01:13)

annuscor il 01/04/2011 09:04 ha scritto:
Ma il concetto di irrilevante (nel senso del Decreto 81) non è accettabile per i cancerogeni ma solo per il rischio chimico dose mediato. Ben diverso invece è affermare che il rischio cancerogeno è paragonabile a quello della popolazione generale. In questo caso siamo a livello di rischio residuo. Da un lato questo significa che il datore di lavoro ha attuato delle norme di sicurezza adeguate. Il rischio residuo si gestisce con gli ulteriori interventi di miglioramento possibili (informazione, formazione, sorveglianza se ritenuta utile) ma soprattutto con il controllo periodico. Ovviamente senza registro esposti.

Ok, ho detto irrilevnte, ma avrei potuto dire accettabile (è questo il termine che preferisco).
Ma al di là dei termini, stiamo ai concetti: quando dici che il rischio è paragonabile a quello della popolazione generale di riferimento, immagino tu intenda uguale. Cioè esposizione lavorativa non esiste e quindi non c'è rischio residuo, che è quello che negli ambienti di lavoro non si può ulteriormente abbattere.
Inoltre, se faccio controllo periodico, lo faccio perchè c'è un rischio, ma se c'è rischio cancerogeno debbo fare anche il registro degli esposti.
Il tuo ragionamento non mi torna....

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