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esposizion sorgenti radioattive

Questo argomento ha avuto 2 risposte ed è stato letto 2159 volte.

stefo75

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  • esposizion sorgenti radioattive
  • (15/07/2011 16:43)

ciao, sono un' operaio di 36 anni dello stabilimento lucchini piombino. Lavoro nel reparto acciaierie piu' precisamente nella colata continua da 11 anni, e per i primi 3 anni sono stato esposto a sorgenti radioattive (cobalto 60), poi tramite analisi del sangue fatti in azienda mi hanno diagnosticato l' anemia mediterranea. Niente di che visto che ce l'ha mia madre e mia nonna, e a parte qualche giorno di stanchezza si vive bene. Il punto e' che da qdo mi hanno diagnosticato la "malattia" mi hanno messo dentro un pulpito e in un altro posto dove non ci sono sorgenti radioative. Ora mi hanno dato il posto dentro un' altro pulpito( Pulpito= posto di lavoro dove ci sono computer protetto da vetri e lamiera) a non piu' di 15 mt di distanza dalle suddette sorgenti. Ora partendo dal fatto che prima ero a contatto piu' diretto con queste sorgenti (non che si toccavano), poi mi hanno tolto ed ora mi ci rimettono anche se dentro un pulpito, la domanda e' questa: non e'che la situazione mi puo' provocare danni a livello fisico?
L' azienda dice che ad una certa distanza non fanno male non specificando la distanza, ma tenendo conto che per 8 anni non mi ci hanno fatto lavorare e ora si e' cambiato qualcosa?

La Redazione

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  • Re: esposizion sorgenti radioattive
  • (18/07/2011 10:01)

Pubblichiamo commenti a questo post provenienti da altro sito di mc (ma riferiti a questo caso):
....E ci vedo questo:
1) mi pare inverosimile che un emocromo sia stato eseguito solo 3 anni dopo l'assegnazione della mansione a maggior ragione se in prossimità della zona di colata, e direi che non si comincia bene. Figuriamoci l'HbCO...
2) il lavoratore è stato male informato sulla possibile esposizione "possibile" oppure alla lucchini fanno traffico -ragionevolmente illecito, a questo punto- di rifiuti metallici pericolosi, il che denota che non si prosegue nemmeno un gran che
3) se si tratta di una strumentazione di controlli non distruttivi mediante Rx, comunque ci dev'essere un EQ che abbia qualificato la zona e le esposizioni, non sentirne neppure accennare mi dà i brividi, che diventano sudore gelido se penso che stiamo parlando di una delle maggiori acciaierie nonchè gruppi industriali italiani
4) visto che sta postando su MC e non ha avuto risposte soddisfacenti in azienda mi parrebbe che il MC aziendale sia prevalentemente dedito all'agricoltura, e vi si faccia degnamente aiutare da RLS ed RSPP.

... il che confermerebbe le mie peggiori ipotesi sul perchè stiamo andando a fondo. Con qualche riserva per i passeggeri di prima classe, tuttavia, checchè ne dica tremonti.
(Nofer)

a mia estrema perplessità è dovuta al fatto che questa talassemia minor sia stata "scoperta" dopo 3 anni di SS per non parlare dell'ipotesi che questo in tanti anni di vita e anamnesi familiare positiva nel merito non l'avesse mai scoperto; o nei primi due anni di SS l'emocromo era fatto ad occhimetro, oppure non era proprio previsto, e questo mi fa oggettivamente strano per mansioni in area di colata dove la CO in genere, come gli NOx d'altronde, la fa da padrona per la "combustione" dell'aria a contatto con i circa 900°C della superficie fusa.
Peraltro, io davvero non so se giuridicamente - oltre che sanitariamente- l'anemia mediterranea sia o meno una controindicazione per l'eventuale esposizione a RI e se lo è per quali fattori espositivi, e questo semmai lo chiediamo a gab o a squalotto che sono MA, ma ragionandoci riterrei di no giacchè la talassemia interessa la linea eritrocitaria e non quella leucocitaria ma soprattutto per via biochimica di elezione e non già per effetto fisico generalizzato. Tuttavia, in attesa del chiarimento che sono certa mi arriva così imparo un'altra cosa, mi resta integro il problema che a questo sacripanto se è stato spiegato qualcosa (cfr. attuale art. 25 c. 1 lettera g, già art. 17 c. 1 letterilla e) del 626 buonanima) è stato spiegato assai male ovvero il MC non si è assicurato della sua comprensione di ciò che gli aveva detto.

La mia opinione, personalissima e quindi discutibilissima, che è peraltro ciò che mi ha fatto astenere da qualunque risposta al tipo, è che al più di tratta di una sorgente radiologica, che di tutto si possa parlare -spero di cuore- tranne che di esposizione a RI, anche se nulla sappiamo di che controlli si facciano sui carichi di riciclo in quell'acciaieria. Però, a maggior ragione questo implica che c'è un'enorme disinformazione in materia di sicurezza e salute, all'interno di quell'azienda, ed è per questo che i miei "strali" sono andati a MC, RLS e RSPP. Vabbè, di ricaduta anche sul DdL ,che potrebbe essere l'ispiratore occulto di tale disinformazione se si provasse che è intenzionale e non accidentale. E in tutta franchezza io non so se mi preoccupa più l'intenzionalità o l'accidentalità, ma credo la seconda.
Diceva Eduardo de Filippo "quant voglio bben 'a mamma mia, a me me fa paura sulo 'o strunzo, p'cchè o malamente 'e vvòt s'arrepuosa dd' 'a cattiveria, 'o strunz nun s'arrepuosa mai dd' 'a strunzaggine!": se non ce la fate a capire, dite e io traduco, ma dovrebbe essere facile.
(Nofer)

...Il Cobalto 60 è un radionuclide che non esiste in natura, a causa della sua emivita molto breve (5,27 anni); viene quindi prodotto artificialmente tramite attivazione neutronica (bombardamento con neutroni lenti) del Cobalto 59. Il Cobalto 60 decade attraverso un decadimento beta nel radionuclide stabile Nichel 60, il quale, attivato, emette due raggi gamma con energie di 1,17 e 1,33 Mev.

Inquadrato il Cobalto 60, possiamo dire che l'unico uso che se ne faccia in un'acciaieria sia quello di fonte radioattiva per controlli radiografici, come giustamente affermato da Nofer.

Per quanto riguarda l'anemia mediterranea (che così descritta pare essere solo una condizione di portatore sano, ovvero il "trait talassemico", chiariamo subito che non si tratta di una patologia radioinducibile, quindi le radiazioni ionizzanti non c'entrano niente.

Le radiazioni ionizzanti possono generare anemie, come quella iporigenerativa oppure una vera e propria pancitopenia, ma come reazione ad una massiva esposizione alle stesse, ovvero come effetto di tipo deterministico, non certo di tipo stocastico, nella cosidetta "Sindrome Acuta da Radiazioni", SAR, per esposizioni anche a "solo" 1-2 Gy.

Venendo al caso in esame, appare incredibile che il soggetto abbia scoperto solo in età adulta di essere portatore sano di Talassemia, in quanto con un semplice emocromo si può tranquillamente diagnosticare: possibile che non ne avesse mai fatti prima? Sembra anche incredibile come mai in un'acciaieria non si facciano esami ematochimici.

Il suo timore del possibile danno da radiazioni ionizzanti probabilmente è di origine psicologica, da "Sindrome Chernobil o Fukushima", e non supportato da elementi scientifici oggettivabili.

Tutto questo, però, non toglie il fatto che il lavoratore debba essere informato sulla relazione che obbligatoriamente l'Esperto Qualificato deve aver eseguito prima di poter iniziare una qualunque attività radiogena, come previsto dall'articolo 61, comma 2 e dell'articolo 80 del D.Lgs. 230/95, dalla quale si deve evincere in modo inequivocabile la classificazione delle zone, in controllata, sorvegliata e la classificazione dei lavoratori, in categoria A, categoria B e non esposti.

In conclusione, se la situazione corrisponde a quella descritta dal lavoratore, non appare giustificato scientificamente il non esporlo a radiazioni ionizzanti, sempre tenendo conto, però, che si deve sapere con precisione quale sia il suo livello di esposizione reale.
(squalo)

La redazione di MedicoCompetente.it

nofertiri9

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  • Re: esposizion sorgenti radioattive
  • (18/07/2011 12:43)

La Redazione il 18/07/2011 10:01 ha scritto:
Pubblichiamo commenti a questo post provenienti da altro sito di mc (ma riferiti a questo caso):

La mia opinione, personalissima e quindi discutibilissima, che è peraltro ciò che mi ha fatto astenere da qualunque risposta al tipo, è che al più di tratta di una sorgente radiologica, che di tutto si possa parlare -spero di cuore- tranne che di esposizione a RI, anche se nulla sappiamo di che controlli si facciano sui carichi di riciclo in quell'acciaieria.

Appunto, io mi ero astenuta dal rispondere per tutti questi motivi, ivi inclusa la possibilità non remota che si tratti di un troll.
Grazie, in ogni caso, alla Redazione per aver ritenuto abbastanza interessante lo sviluppo della discussione tanto da riportarla in questo sito.

Nofer
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