Già avevo altri problemi, a questi si è aggiunto un mioma. Ho un contratto di lavoro che specifica che svolgo il mio turno dalle 21 alle 7. Mi è stato diagnosticato un mioma e sono stata operata, ma, per problemi, il mioma non è stato tolto per intero. Il mioma è un tumore, per quanto benigno, se il mio datore di lavoro lo viene a sapere, devo stare a casa?
Altro problema. Sono alla sesta settimana di gravidanza e non ho detto nulla perchè non sò se, per motivi famigliari, porterò avanti questa gravidanza. Se dovessi decidere di farlo, so che dovrei avere l'anticipo dell'astensione obbligatoria(per il contratto con l'orario notturno, il mio datore non può spostarmi al diurno), anche perchè faccio l'infermiera, in una residenza sanitaria, con 122 ospiti anziani(quindi sollevamento di pesi, dal quale il mio datore non può esimermi se sono in turno, essendo io l'unica infermiera presente di notte). Mi sbaglio? Se quello che penso è corretto, quale è la prassi?
Inoltre ho letto che, proprio per l'orario di lavoro notturno, l'astensione obbligatoria si protrae fino al settimo mese del bambino. Anche questo è corretto?
Grazie
Lavoro notturno
(legge 9 dicembre 1977, n. 903, art. 5, commi 1 e 2, lettere a) e b)
1. E' vietato adibire le donne al lavoro, dalle ore 24 alle ore 6, dall'accertamento dello stato di gravidanza fino al compimento di un anno di eta' del bambino.
Se lei lavora di notte il suo datore di lavoro la deve spostare ad altro turno e a mansioni ( anche modificando l'organizzazione del lavoro)che non siano comunque vietate dalla L. 151/2001 sulla tutela della maternità.In caso di impossibilità di essere adibita a lavori non a rischio,sia lei che il suo DDL possono richiedere astensione anticipata alla direzione provinciale del lavoro.
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