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E' possibile fare ricorso contro il riconoscimento di una malattia professionale?

Questo argomento ha avuto 34 risposte ed è stato letto 10322 volte.

guido_rossi

guido_rossi
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  • E' possibile fare ricorso contro il riconoscimento di una malattia professionale?
  • (12/11/2011 20:21)

La domanda puo' apparire non comune, ma in realta' e' una situazione strana cui sto assistendo: un lavoratore, non so come ha fatto, si e' fatto riconoscere dall'INAIL una MP che di professionale non ha niente anche perche' mai esposto ai rischi per cui ha manifestato i disturbi. Ora l'INAIL ha inviato una lettera all'azienda in cui minaccia di rivalersi per i danni causati al lavoratore (?), lavoratore gia' licenziato per altri motivi e che ha gia' perso in tutti i gradi di giudizio. Mi chiedo: se e' possibile per il lavoratore fare ricorso contro il mancato riconoscimento, e' possibile anche il contrario, ovvero potrebbe l'azienda opporsi in sede amministrativa a questo riconoscimento abnorme? Oppure deve adire le vie giudiziarie citando l'INAIL? Che ne pensate? E se tra i colleghi c'e' qualche funzionario INAIL che possa darmi qualche indicazione.

nofertiri9

nofertiri9
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  • Re: E' possibile fare ricorso contro il riconoscimento di una malattia professionale?
  • (12/11/2011 23:10)

augurandomi che siano finiti i tempi dei furbetti, o almeno che abbiano iniziato a finire, da come si legge il lavoratore un acciacco ce l'ha; evidentemente per riconoscergli la MP qualcuno all'INAIL deve aver detto che quel certo acciacco derivava da esposizione all' agente di rischio XYZ. Ora, in questi casi i fatti non sono molti: o nell'azienda l'agente di rischio XYZ non c'è del tutto, oppure c'è -o c'è stato- ma non nella posizione ricoperta dal lavoratore. Per cui, così come quando si riceve una lettera dalla propria assicurazione che ci rimbrotta per non aver segnalato un incidente che avrebbe causato danni alla vettura del sig. Pinco in località tal dei tali il giorno xx/yy/zz si ha il diritto-dovere di rispondere "ciccio, io il giorno xx/yy/zz stavo da tutt'altra parte e non ho tozzato proprio nessuno" ritengo che anche in un caso del genere l'azienda possa dire che, sentito il MC, le lavorazioni/mansioni disimpegnate dal lavoratore non comportavano esposizione all'agente XYZ suscettibile di indurre quella certa patologia, secondo il DM 27 aprile 2004 e s.m.i., perchè 1) non c'è l'agente in nessuna delle attività dell'azienda oppure 1-bis) perchè il lavoratore risultava adibito ad altra attività come da documentazione allegata(lettere di assegnazione, busta-paga, contenzioso legale, estratto DVR, etc. etc. etc. ) per cui si invita l'ente a rivedere la completezza dell'istruttoria della pratica in parola: il tutto, in regime di autotutela e ponendo un termine a risposta, di solito si danno 30 giorni, ma anche 60 io ce li lascerei. Da tener presente che questo può comportare, eventualmente, sopralluogo ispettivo presso l'azienda al fine di acquisire prove documentali e testimoniali. Mal che vada, si finisce a causa: ma credo sia più semplice, oltre che dovuto, procedere prima in via amministrativa. Questa è la procedura ufficial-formale. Affianco, io ci metterei un avvocato che va a presentare preliminarmente, per gentilezza, questa letterina sia al servizio sanitario che al contarp. Così, quando arriva la raccomandata stanno "parati".

Nofer
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Scalingi@interfree.it

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  • Re: E' possibile fare ricorso contro il riconoscimento di una malattia professionale?
  • (14/11/2011 19:53)

Così come riportato da Te la questione appare, se non altro, singolare. Nutro dei dubbi che l'INAIL abbia proceduto a tale riconoscimento conoscendo la particolare attenzione che l'Istituto pone nel proprio operato; probabilmente, e voi chiederTi un approfondimento in proposito, il riconoscimento può essere stato frutto di una sentenza del Tribunale magari a seguito di una CTU superficiale che ha riconosciuto un nesso di causalità inesistente. Per quanto concerne la possibilità dell'Azienda di rivalersi nei confronti dell'INAIL non la escludo ma, ovviamente, per tempi e modalità ritengo che necessiti un legale.

panema

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55
  • Re: E' possibile fare ricorso contro il riconoscimento di una malattia professionale?
  • (15/11/2011 17:16)

Buonasera. Anche a me e' successa una storia simile. Fra l'altro la richiesta di malattia professionale e' stata fattoa da altro medico che ha solo presentato la domanda senza conoscere la situazione lavorativa, i rischi e l'iter di accertamenti sanitari eseguiti fino a quel momento. Comunque i dati su cui anch'io pongo una riflessione sono:

1) nel comparto lavorativo in questione in tutti gli anni che ho seguito l'azienda non c'e' stato alcun problema da sovraccarico biomeccanico agli arti superiori.
2) nel DVR la valutazione del rischio per queste problematiche non lasciava pensare a rischi impellenti.
3) il lavoratore non aveva lamentato disturbi fino all'ultima visita eseguita.
4) Esistono , dalla documentazione mostratatami, delle patologie extraprofessionali che perlomeno possono concausare la problematica ( verosimilmente una fibromialgia reumatica ).
Mi domnando con quali elementi il collega dell'INAIL abbia concesso la MP, e se era giusto un confronto con il Medico Compente che ha la visione chiara della situazione. Mi domando inoltre perche' questa decisione venga comunicata esclusivamente al lavoratore che se vuole mostra il tutto al medico d'Azienda , ma anche no, in questo modo risulta difficile anche un nuovo collocamento a mansione confacente.
Ed infine, e se il collega dell'INAIL non avesse ragione, come penso, come e' possibile avere giustizia senza esporsi a ritorsioni ed in maniera seria

guido_rossi il 12/11/2011 08:21 ha scritto:
La domanda puo' apparire non comune, ma in realta' e' una situazione strana cui sto assistendo: un lavoratore, non so come ha fatto, si e' fatto riconoscere dall'INAIL una MP che di professionale non ha niente anche perche' mai esposto ai rischi per cui ha manifestato i disturbi. Ora l'INAIL ha inviato una lettera all'azienda in cui minaccia di rivalersi per i danni causati al lavoratore (?), lavoratore gia' licenziato per altri motivi e che ha gia' perso in tutti i gradi di giudizio. Mi chiedo: se e' possibile per il lavoratore fare ricorso contro il mancato riconoscimento, e' possibile anche il contrario, ovvero potrebbe l'azienda opporsi in sede amministrativa a questo riconoscimento abnorme? Oppure deve adire le vie giudiziarie citando l'INAIL? Che ne pensate? E se tra i colleghi c'e' qualche funzionario INAIL che possa darmi qualche indicazione.

guido_rossi

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  • Re: E' possibile fare ricorso contro il riconoscimento di una malattia professionale?
  • (22/11/2011 09:27)

Su questa vicenda e su altri comportamenti poco ortodossi dell'inail, che resta nonostante abbia assorbito l'ISPESL, solo ed esclusivamente un'assicurazione, ho molte considerazioni da fare, purtroppo non molto piacevoli per noi medici competenti

bernardo

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  • Re: E' possibile fare ricorso contro il riconoscimento di una malattia professionale?
  • (22/11/2011 16:25)

Scalingi@interfree.it il 14/11/2011 07:53 ha scritto:
Nutro dei dubbi che l'INAIL abbia proceduto a tale riconoscimento conoscendo la particolare attenzione che l'Istituto pone nel proprio operato;.

Per la verità, con riferimento ai miei 32 anni di onorato servizio, potrei scrivere un dossier su malattie professionali reali non riconosciute dall'INAIL, ma anche su un numero almeno uguale di malattie professionali inesistenti riconosciute!!

nofertiri9

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  • Re: E' possibile fare ricorso contro il riconoscimento di una malattia professionale?
  • (22/11/2011 19:55)

bernardo il 22/11/2011 04:25 ha scritto:


Per la verità, con riferimento ai miei 32 anni di onorato servizio, potrei scrivere un dossier su malattie professionali reali non riconosciute dall'INAIL, ma anche su un numero almeno uguale di malattie professionali inesistenti riconosciute!!

ehhheheheh... ma vedi che poi, grosso modo, magari la media torna... E' solo l'ingiustizia quella de resta.

Nofer
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MaryMary

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  • Re: E' possibile fare ricorso contro il riconoscimento di una malattia professionale?
  • (28/11/2011 00:15)

L'azienda puo' ricorrere solo "costituendosi per terzo": non puo' entrare nel merito di quello che e' il rapporto tra ente assicuratore ed assicurato (lavoratore) ne' tanto meno nel merito della tecnopatia riconosciuta, ma puo' far presente che, non essendoci il presupposto del rischio lavorativo, non accetta l'aggravio economico dell'incremento del tasso, quale conseguenza del riconoscimento.
Pochissime sono le aziende che hanno intrapreso questa strada (che e' l'unica possibile e lecita), rispetto al grande numero di malattie professionali riconosciute negli ultimi anni "sine materia", forse per mancanza di informazione? ovvero di sensibilizzazione? forse per mancanza di legali preparati nel settore?Forse perche' la notifica da parte dell'INAIL non arriva all'azienda? molto probabilmente per tutte queste motivazioni messe assieme.
E purtroppo non c'e' solo in ballo il danno economico da premio assicurativo incrementato ma anche il danno (economico, morale e di immagine)conseguente al referto di MP!!
Se l'INAIL (tecnici della CONTARP e medici funzionari)cominciasse a vedersi arrivare corrette "costituzioni" dei datori di lavoro, forse rifletterebbe maggiormente e darebbe piu' spazio anche ai medici competenti, chiedendone l'apporto informativo e testimoniale.
Bisogna tener conto che oggi l'orientamento dell'Istituto e'-diversamente dal passato- verso il riconoscimento ; il personale medico INAIL percepisce attualmente incentivi anche economici allorche' la percentuale dei riconoscimenti attualmente supera una certa soglia ........

guido_rossi

guido_rossi
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  • Re: E' possibile fare ricorso contro il riconoscimento di una malattia professionale?
  • (28/11/2011 20:18)

Collega, condivido parola per parola l'intervento precedente! Ti assicuro che se ci sono pochi casi di ricorsi contro questa procedura assurda in cui l'azienda e le sue figure della sicurezza vengono tenuti fuori (MENTRE PARTECIPA IL MEDICO DI PATRONATO E DI PARTE DEL LAVORATORE!)IL NOSTRA SARA' UNO DI QUELLI, anche a costo di andare intribunale.

frama

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  • Re: E' possibile fare ricorso contro il riconoscimento di una malattia professionale?
  • (29/11/2011 19:23)

MaryMary il 28/11/2011 12:15 ha scritto:
L'azienda puo' ricorrere solo "costituendosi per terzo": non puo' entrare nel merito di quello che e' il rapporto tra ente assicuratore ed assicurato (lavoratore) ne' tanto meno nel merito della tecnopatia riconosciuta, ma puo' far presente che, non essendoci il presupposto del rischio lavorativo, non accetta l'aggravio economico dell'incremento del tasso, quale conseguenza del riconoscimento.
Pochissime sono le aziende che hanno intrapreso questa strada (che e' l'unica possibile e lecita), rispetto al grande numero di malattie professionali riconosciute negli ultimi anni "sine materia", forse per mancanza di informazione? ovvero di sensibilizzazione? forse per mancanza di legali preparati nel settore?Forse perche' la notifica da parte dell'INAIL non arriva all'azienda? molto probabilmente per tutte queste motivazioni messe assieme.
E purtroppo non c'e' solo in ballo il danno economico da premio assicurativo incrementato ma anche il danno (economico, morale e di immagine)conseguente al referto di MP!!
Se l'INAIL (tecnici della CONTARP e medici funzionari)cominciasse a vedersi arrivare corrette "costituzioni" dei datori di lavoro, forse rifletterebbe maggiormente e darebbe piu' spazio anche ai medici competenti, chiedendone l'apporto informativo e testimoniale.
Bisogna tener conto che oggi l'orientamento dell'Istituto e'-diversamente dal passato- verso il riconoscimento ; il personale medico INAIL percepisce attualmente incentivi anche economici allorche' la percentuale dei riconoscimenti attualmente supera una certa soglia ........

Egregio collega ti sarei grato se mi puoi dare qualche ulteriore ragguaglio su questo argomento che mi sta decisamente a cuore.
Mi è capitato di recente che l'Inail avesse riconosciuto come infortunio lavorativo la frattura di due costole in una operaia mentre sollevava un peso (se così possiamo definirlo) di 250 grammi.
E come ipoacusia da rumore una ipoacusia in un piastrellista da appena una settimana in Italia provenienza Pakistan (dove aveva lavorato per 20 aa)riscontro di accertamenti in sede di visita preventiva (il mio stupore era che volevano procedere all'indennizzo).
Quindi ti prego di spiegarmi come ci si può "costituire per terzi" da parte dell'azienda e se hai notizie di chi lo ha fatto cosa abbia ottenuto.
Sai di questi tempi meglio prepararsi per tempo perchè credo che tra qualche mese arriveranno a raffica richieste di risarcimento per "gliomi e neurinomi" da onde elettromagnetiche e di npl mammarie da lavoro notturno.
Hai anche notizia di questi "incentivi" che ricevono il personale medico Inail e di patronato?
Grazie anticipatamente

L'invito è rivolto a chiunque del forum e non disposto a soddisfare la mia sete di sapere.

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