Mi sono imbattuto in questa situzaione:
un 'azienda tessile, che ancora non ha approfondito le tematiche sul rischio chimico, utilizza dei coloranti azoici sulle cui schede di sicurezza non viene riportata alcuna notazione riguardo ad eventuale cancerogenicità. Scorrendo la letteratura mi sono però imbattutto sulla affermazione che dal metabolismo dei coloranti azoici si possono formare ammine aromatiche (cancerogene) e infatti ciò potrebbe speigare l 'aumento di cancro vescicale che si ha nei tintori tessili.
Come mi devo comporatre? Cosa suggerire al Datore di Lavoro? Come impostare la sorveglianza sanitaria?
Grazie
Per ottenere un risultato senza esporti troppo con il Ddl (se questo è il tuo problema) fagli leggere le note che tutte le schede riportano alla fine, da cui si evidenzia che il fornitore ha scritto sulla scheda quello che voleva ("le notizie in suo possesso al momento della pubblicazione", suona sempre +o- così) e che le responsabilità sono comunque del Ddl utilizzatore, come in genere precisa anche la scheda. Se gli metti la giusta dose di preoccupazione, probabilmente si può allargare il discorso.
Se i Giusti non si oppongono sono già colpevoli ("Gracchus" Babeuf)
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