C 'è qualche collega, specialista in Medicina del Lavoro,che svolge attività di medico competente in regime intramoenia? La nomina a Medico Competente deve essere richiesta dall 'azienda alla struttura da cui dipendo?
E le ricevute (o fatture) delle prestazioni,a chi vanno intestate al singolo dipendente(?) o all 'azienda?
Sono dipendente ASL e svolgo la libera professione in extramoenia.Ho provato a valutare l 'opportunità di passare al rapporto esclusivo ma ho rinunciato.Infatti la nostra specialità è peculiare rispetto alle altre (tipo ginecologi,oculisti etc) in quanto i nostri clienti non sono persone fisiche ma Ditte. Allora funziona così: la Ditta deve stipulare una convenzione con L 'ASL la quale fornisce la prestazione del Medico Competente XX e fattura lei alla Ditta. Il medico riceverà il compenso in busta paga, naturalmente con la detrazione del caso. Il fatto è che, per esempio nel mio caso, io ho una grande variabilità di aziende, da quella di 200 dipendenti all 'artigiano con due dipendenti, e non è pensabile che io costringa tutti i datori di lavoro a fare una convenzione con l 'ASL per avere me come medico, quando magari mi hanno scelto proprio per avere un rapporto diretto.Altra soluzione che mi hanno proposto è quella di far convergere tutte le mie ditte in uno di quei "centri servizi di medicina del lavoro"privati che stipulerebbero loro la convenzione: allora diventa addirittura un giro a quattro dove io medico, che porto la clientela e fornisco la prestazione, prendo i soldi per ultimo (in genere dopo sei mesi-un anno).
Per concludere,mi è passata la voglia e continuo con l 'extramoenia, anche se naturalmente mi fa rabbia la disparità di trattamento economico in vigore tra rapporto di lavoro eclusivo e non , indipendentemente dal fatto che si faccia libera professione o no (con buona pace della Bindi !).
Piacerebbe anche a me conoscere in merito l 'esperienza di altri colleghi.
Saluti
"Tutto ciò che è necessario per il trionfo del male è che gli uomini buoni non facciano niente"
Edmund Burke (1729-97)
Svolgo attivita ' di Medico Competente per varie aziende pubbliche e private in regime intramoenia. La mia azienda (Policlinico Universitario) mi ha fatto una delibera in cui mi incarica di emettere fattura per conto Suo alle aziende per le quali svolgo le prestazioni.
Io debbo entro il 15 del mese successivo all 'emissione della fattura versare il 50% del totale,
il mio Ente provvede a pagare le tasse e si trattiene il 5%, ilresto (pochissimo per la verità )me lo mette in busta paga. Inoltre ho la possibilita ' per le ditte più grosse, o per quelle che pagano con ritardo di stipulare convenzioni.
Mario Concetto Giorgianni
E ' un problema sentito anche da medici legali, sportivi, igienisti, veterinari che come noi devono svolgere la libera professione sul territorio, e che come noi non possono essere considerati intramoenia.
La soluzione incoraggiata nella mia Azienda Sanitaria è quella della libera professione intramoenia allargata tramite autorizzazione del proprio studio. In questo modo il rapporto è diretto tra il medico competente e i datori di lavoro e le fatturazioni vengono inviate dall 'Azienda Sanitaria ai datori di lavoro con trattenuta del 5% (+ le tasse).
Nella mia ASL funziona così:
Il medico comunica all 'ufficio ragioneria,tramite una "prefattura",il quantum per l 'attività svolta presso la ditta.
L 'ufficio ragioneria emette fattura alla ditta.
La ditta versa l 'importo su conto conto corrente postale o bonifico bancario alla ASL.
La ditta invia al medico competente copia dell 'avvenuto versamento.
Il medico con le copie dell 'avvenuto versamento e compilando delle ricevute in triplice copia li porta all 'ufficio intramoenia della ASL che poi lo invia all 'ufficio personale per il pagamento in busta paga.
sono costretto a tornare su un argomento già dibattuto su questo forum, quello dell 'attività libero-professionale intramoenia svolta dai medici dipendenti pubblici; dagli interventi era palese la grande varietà delle forme attivate dalle varie ASL di appartenenza, sia nella forma pura c.d. ambulatoriale, sia disciplinata da aposita convenzione.
Noi medici competenti di una ASL dell 'Abruzzo abbiamo attualemte un grosso problema con la nostra amministrazione, in particolare con l 'ufficio personale; in sostanza, c 'è stato un periodo transitorio nel quale, dopo aver effettuato le prestazioni, si formulava una proposta di fatturazione per l 'uffcio ragioneria che provvedeva alla relativa fatturazione, successivamente al riscontro dell 'avvenuto incasso delle somme si procedeva alla formulazione della determina di pagamento; allo stato attuale siamo arrivati alla contestazione dell 'attività intramuraria da parte dell 'ufficio personale; questi i punti contestati: ci isi contesta l 'applicazione dell 'art. 55 comma 1 lett. a del CCNL/2000 ( libera professione individuale), in quanto ricorrerebbe l 'applicazione dell 'art. 58 ( altre attività a pagamento) commi 9 e 10 ( ... attività richieste a pagamento da terzi all 'azienda ... che può essere considerata attività libero-professionale intramuraria ovvero obiettivo prestazionale incentivato...) da disciplinare mediante apposite convenzioni fra persone giuridiche.
Chiedo ai Colleghi medici competenti delle ASL: come la vostra ASL ha disciplinato l 'attività intramuraria( c.d. A.L.P.I.), se e quali difficoltà ci sono nell 'applicazione dell 'ALPI, quali sono le tpologie di attività applicate (art.55, art. 58 CCNL/2000). cordialità Donato Cieri
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